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AFFISSI CIRCONFISSI
all’interno della base lessicale come in GEsehEN
latino Si aggiungono sia
Lath/e (nasconditi) all’inizio che alla fine
La morfologia studia le PAROLE (minima combinazione di
PREFISSI SUFFISSI morfemi): elemento delle lingue che consiste in una o più
STRA ETT
unità foniche nel parlato e di rappresentazioni grafiche nello
scritto e che funziona come portatore di significato (Bloomfield: “ forma libera minima”)
DEFINIZIONE MULTIFATTORIALE: una parola è tale se rispetta queste condizioni
• CONDIZIONE DI PAUSABILITA’: prima e/o dopo una parola è virtualmente possibile una
pausa
• CONDIZIONE DI NON-INTERROMBILITA’: dati due elementi il loro ordine può essere
modificato nella catena sintagmatica
• CONDIZIONE DI ISOLABILITA’: gli elementi possono costituire di per sé un enunciato
Semiotica / semiologia: studia attraverso il significato delle parole altri modi per ordinare e
classificare le parole
PAROLE COMPLESSE (De Mauro “polimeriche”): composte da più parole
fonologiche/morfologiche
• Non consentono cambiamenti sinonimici all’interno (es. cavallo da battaglia > guerra) o
variazioni flessionali
• Non possono essere interrotte con l’interposizione di altre parole
• Non permettono cambiamenti nell’ordine
PROCESSI MORFOLOGICI: modificazione delle parole (per natura)
• AGGIUNTA: addiziona mento di materiale morfologico alla radice
• CANCELLAZIONE: processo opposto all’aggiunta
• RADDOPPIAMENTO / REDUPLICAZIONE: ripetizione completa o parziale della base es.
calmo calmo
• ALTERNANZA: vocalica o consonantica: modificazione del materiale vocalico o
consonantico es. sing > sang > sung (SUPPLETIVISMO)
• MODULAZIONE: modificazione elementi soprasegmentali (es.accenti) es. càpito, capìto,
capitò
• SANDHI (=fusione): processo di assimilazione = modifica i segmenti fonologici ai due lati
del confine
• CONVERSIONE: il nome di una categoria passa ad un’altra senza cambiare la sua struttura
fonologica es. volere (verbo) > il volere (nome)
ETIMOLOGIA: studio dell’origine e della storia di una parola
Nell’Antica Grecia Platone si interrogava sull’origine delle parole (Cratilo).
• Naturalmente : imitazione del mondo esterno
• Arbitrariamente : per fattori culturali
1669: origini della lingua italiana > primo vocabolario etimologico italiano
NEOLOGISMO: creazione di un nuovo termine
Slittamento da • Eponimi: nomi derivati da nomi propri ( es. Bic, Montgomery, Sandwich)
nomi propri a • Toponimi: nomi derivati da luoghi geografici (es. denim, jeans, tulle)
comuni • Neologismo puro (es. TUTA, Quark, Rinascente)
• Prendere una parola da un’altra lingua (es. croissant, macaron, pizza)
• Traduzione fedele (es. scrape-sky = grattacielo)
• Combinazione: due parole separate che ne formano una sola o unione dell’inizio di una
parola con la fine dell’altra
• Riduzione: riduzione di una parola (es. egregio > egg, signore > sig.)
• Retroformazioni: parole costituite da analogia errata. Formazione di una nuova parola a
partire da una parola già esistente tramite la cancellazione di elementi interpretati
erroneamente (es burkini da bikini)
• Conversione: cambiamento della funzione di una parola ( es. butter > to butter)
• Acronimi: parole formate dalle iniziali di ogni componente
• Derivazioni: formazione di parole aggiungendo affissi
SINTASSI (combinazione di entità semplici in entità complesse): studia il modo in cui le parole si
combinano in un unità di livello superiore e mettono ordine fra i vari elementi all’interno di frasi e
periodi. I collegamenti sintattici costituiscono lo scheletro del testo linguistico. – l’uomo usa una
sintassi molto complessa.
Serve a collegare più frasi e connette più eventi
GRAMMATICA GENERATIVA: regole esplicite per l’organizzazione della grammatica
(Chmosky: la grammatica può essere espressa in termini matematici.
• Numero finito di regole > numero infinito di strutture (produttività)
• Organizzazione di una struttura ben fatta per capire il significato e le funzioni di ciascun
componente. Ogni lingua ha il proprio ordine per i componenti di una frase – schemi
precostituiti
STRUTTURA SUPERFICIALE: come appare una frase linguisticamente
STRUTTURA PROFONDA: il vero significato di una fase
REGOLE:
• RICORSIVITA’: le regole possono essere applicate un numero infinito di volte per creare
nuove frasi (da frasi semplici e frasi complesse)
• OCCORRENZA: stabilire le parole che possono ricorrere o no e quali sono le posizioni di
tali occorrenze
• CRITERIO DISTRIBUZIONALE: le parole si dispongono all’interno di una frase secondo
la classe a cui appartengono
STRUTTURA SINTAGMATICA: SN + SV
SINTAGMA NOMINALE: il sintagma che ha per testa un nome [solo soggetto]
Specificatori (articoli, dimostrativi), modificatori (modificano l’estensione del nome), apposizioni
(aggiunta di informazioni), s.prep, classificatori (solo in alcune kingue), frasi relative (subordinate
che specificano qualcosa)
SINTAGMA VERBALE: che ha per testa un verbo [più ricco di componenti]
Verbi, avverbi, argomenti (che argomentano la natura del verbo), frasi dipendenti
Per rappresentare la struttura sintattica (struttura gerarchica):
• DIAGRAMMA AD ALBERO:
• A SCATOLA
• CON PARENTESI (SN->SV)
Il SINTAGMA (combinazione di unità grammaticali) è un costituente > è un insieme di parole
(COSTITUENTE = unità linguistica che fa parte di una costruzione più ampia. Tra i costituenti si
creano rapporti di precedenza o dominanza)
Unità minima di una catena sintattica. E’ un’unità a cannocchiale che può contenere uno o più
sintagmi minori e può essere compreso in un sintagma maggiore.
Es. Giovanni dorme in camera sua > struttura sintagmatica
Possono essere:
• DIPENDENTI / INDIPENDENTI: se due o più sintagmi sono dipendenti tra loro
Per identificarli: sostituzione o commutazione
• UNILATERALI / BILATERALI: dipendenza unilaterale quando c’è un costituente
dominante da cui l’altro dipende
Dipendenza bilaterale: nessuno ha più “potere” sull’altro
• CONTINUI / DISCONTINUI: in base all’organizzazione sintagmatica. Quando gli elementi
dipendenti non sono vicini tra loro e viceversa
STRUTTURA SINTAGMA: testa + complemento (< dipende dalla testa)
Impone a tutto il sintagma il proprio Es. funziona (T) bene (C)
comportamento
In base
alla
struttura • Endocentrico : quando la testa sta nel sintagma
• Esocentrico : quando la testa non sta nel sintagma (sintagmi preposizionali o sPrep – quando
incorporano una proposizione)
ANALISI SINTAGMATICA: individua la struttura delle parole (componenti)
Riconoscimento dei sintagmi > test si scompone la frase nei vari costituenti
Meccanismi di espansione: a ciascuno dei componenti si possono aggiungere altri componenti
• Ricorsività
• Incassamento: quando un sintagma ricorre come componente in un altro sintagma
Es. ho visto l’uomo che avete invitato a cena Organizzata in maniera gerarchica
SINTASSI: abilità comunicativa umana Morfi > parole > sintagmi
Rispetto agli animali:
• Gradualità diversa
• Forte grado di articolazione
• Più complessa
Può essere usata anche per altri codici
Funzione di:
• Rendere più efficienti i messaggi
• Ridurre l’ambiguità
• Determinare significati contestuali
VALENZA VERBALE: a seconda del numero di argomenti che accompagnano il verbo
• Avalenti : nessun argomento (es. nevica, piove…)
• Monovalenti : un argomento
• Bivalenti : due argomenti
• Trivalenti : tre argomenti
Ci sono elementi che richiedono la presenza di altri elementi:
• Argomenti (obbligatoria): partecipano al contesto
• Elementi circostanziali (facoltativi): forniscono il contesto
VALENZA DEI NOMI: (dipende dai contesti)
• Nomi argomentali : seguito da un complemento di specificazione (es. la patente di Gianni)
• Nomi non-argomentali : l’argomento che segue indica una relazione di possesso
FRASI (sono sintagmi > sono costituiti da sintagmi minori di varia estensione): forme linguistiche
indipendenti, non comprese attraverso alcuna costruzione grammaticale in una forma linguistica maggiore
(Bloomfield)
CLAUSOLA: raggruppamento di parole > unità sintattica intermedia tra il sintagma e la frase
• GRAMMATICALE: deve contenere almeno un predicato Per essere
• SEMANTICO: deve rappresentare uno stato, un evento una clausola
• SINRATTICO: deve poter far parte di una frase più estesa
• FONOLOGICO-INTENZIONALE: per capire l’intenzione del messaggio
Funzioni della clausola > scambio comunicativo
• Funzione predicativa > fornire informazioni
• Funzione pragmatica > lasciar intendere un significato implicito
Le clausole sono classificate per:
• Funzione gerarchica: principali (possono stare da sole) e subordinate (non possono stare sole)
• Modalità: quelle che danno informazioni
quelle che non danno informazioni
• Polarità: forma affermativa o forma negativa
• Marcatezza: messa in rilievo di un costituente [clausola marcata] o no [clausola non marcata]
Es. non marcata: tuo fratello ha preso la macchina
Marcata : la macchina l’ha presa tuo fratello
Esistono CLAUSOLE SEMPLICI (NUCLEARI) dove nessun costituente è a sua volta una clausola o
CLAUSOLE COMPLESSE che sono costituite da più clausole semplici
CLAUSOLE SEMPLICI: sono composte da un nucleo + elementi facoltativi o circostanziali
ELEMENTI Elementi del nucleo Possiamo eliminarli senza intaccare
AVVERBIALI PARTECIPANTI ( SN + pronomi il senso della frase
(modificatori) +
Relazione tra questi: stabilita dal
verbo
L’insieme degli argomenti di un
verbo
STRUTTURA ARGOMENTALE
0: oggi piove
1: Emilia ride
2: i ragazzi non leggono i giornali
Posizioni speciali periferiche (pp): poste ai lati per dare enfasi (chi, quando…)
Ordine dei costituenti: in base alla tipologia sintattica di ogni lingua
Componenti maggiori: s – o – v
Seguono un ordine non-marcato (naturale)
Possono subire movimenti (spostamenti dei componenti)
Tipi di clausole semplici
• CLAUSOLE NOMINALI: SN (sogg.) + predicato nominale [no verbo]
• CLAUSOLE VERBALI: SN + SV(> determina la struttura argomentale)
Clausole subordinate:
• CLAUS