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3.1. LE COMPETENZE DI BASE
Le competenze che sono richieste al traduttore sono molto varie e comprendono:
La competenza linguistica, ossia un’ottima conoscenza della lingua straniera e un’ottima conoscenza
della lingua materna.
La competenza culturale, che insieme alla precedente compone la cosiddetta doppia identità linguistico-
culturale o bilinguismo culturale.
La competenza testuale, relativa alla natura del testo, al riconoscimento delle tipologie testuali e alle
strategie di analisi in entrambe le lingue.
La conoscenza dei processi teorici (intreccio, di teoria e pratica).
Le conoscenze tematiche specifiche relative al contenuto dei testi.
Le conoscenze enciclopediche.
Le competenze tecniche, ossia la conoscenza riguardo agli ausili a disposizione e al loro impiego.
L’esperienza pratica.
3.2. LE COMPETENZE CULTURALI
La traduzione viene dunque vista non solo come linguistic transcoding, operazione meramente linguistica ma
anche come cultural transfer, ossia passaggio tra culture. Infatti, poiché oggi più che mai il traduttore si trova
ad essere un mediatore tra culture diverse, l’elemento culturale di un testo, ossia il contesto in cui è stato
generato e il rapporto con la cultura circostante, assume una grande importanza anche in testi non
classificabili come letterari. Un testo è sempre prodotto in un contesto culturale determinato ed è formulato
secondo aspettative esplicite e implicite. La dimensione culturale costituisce infatti il quadro entro il quale si
colloca il processo traduttivo e il traduttore, ponte fra i due mondi, deve possedere quelle conoscenze di
sfondo pertinenti al sistema di valori condiviso dagli appartenenti alle due comunità linguistiche di
riferimento. Questa competenza gli permetterà di fare le proprie scelte traduttive anche su tutti gli altri vari
livelli, ossia, lessicale e grammaticale, semantico e pragmatico. È essenziale per un buon risultato della
traduzione stessa che l’elemento culturale venga riconosciuto, compreso ed adattato alla traduzione. Per
acquistare tale competenza è necessario un addestramento pluriennale, che va dallo studio della lingua ai
soggiorni all’estero nei paesi di cui si studia la lingua, che attivino una conoscenza sul campo degli usi, costumi,
tradizioni e leggi. 8
4. IL PROCESSO TRADUTTIVO
Il processo traduttivo inizia con l’analisi traduttologica, ovvero l’analisi del testo in funzione alla sua traduzione.
L’analisi va condotta su un doppio livello. A livello macrotestuale, il traduttore valuterà la funzione comunicativa
e il tipo di testo, i destinatari e le caratteristiche culturali e contestuali del TP, e parallelamente verranno analizzate
la funzione comunicativa, i destinatari e le caratteristiche culturali e contestuali che deve assumere il TA. A livello
microtestuale vanno affrontati i problemi linguistici specifici.
Stesura di una traduzione (Kautz, 2002)
Accettare il TP e l’incarico traduttivo dal committente.
Comprenderlo, leggendo il TP.
Analizzare il TP ed effettuare ricerche.
Sintetizzare il TA.
Redigere il TA.
Preparare il testo per la consegna e trasmetterlo al committente.
Il processo traduttivo vero e proprio si articola in due fasi: la Analysephase (o rezeptive Phase), ovvero la fase
ricettiva che consiste nell’analisi del testo e comprende la lettura, comprensione e interpretazione del TP, e la
Übersetzungsphase (produzione del ZT), ovvero la fase produttiva che consiste nella riformulazione del testo in
base ai concetti generali che il traduttore ha assunto. A queste due fasi va aggiunta poi ancora una fase di revisione
del TA prodotto. Il traduttore farà sì che il TA funzioni dal punto di vista linguistico, pragmatico, stilistico, eccetera,
assicurandosi che sembri un testo italiano. Inoltre il processo traduttivo non si svolge in maniera lineare in
un’unica direzione, ma avviene in maniera circolare e nei due sensi di marcia, verso il testo d’arrivo, con ritorno
verso il testo di partenza se è necessario.
4.1. FASE RICETTIVA
Nella fase recettiva il traduttore dovrà leggere, capire e interpretare il senso del TP. Può essere utile per questa
prima fase utilizzare delle domande per analizzare sia i fattori esterni che interni all’analisi.
Analisi testuale traduttologica: fattori esterni (Nord, 1995)
wer übermittelt chi trasmette (il testo)
wozu con quale intenzione
wem a chi
über welches Medium attraverso quale canale
wo dove
wann quando
warum einen Text perché (un testo)
mit welcher Funktion? con quale funzione? 9
Analisi testuale traduttologica: fattori interni (Nord, 1995)
worüber (sagt er) di che cosa (parla il testo)
was (was nicht) esprimendo cosa (e non)
in welcher Reihenfolge con quale ordine/sequenza
unter Einsatz welcher nonverbalen utilizzando quali elementi non verbali
Elemente
in welchen Worten con quali parole
in was für Sätzen con quali frasi
in welchem Ton con quale tono
mit welcher Wirkung? con quale effetto?
In quest’ultima fase di analisi il traduttore si chiederà quali sono l’argomento e il contenuto del testo, quali
argomenti, rimasti impliciti nel TP, dovranno essere resi espliciti nel TA, qual è la struttura del testo e gli
eventuali elementi paralinguistici utilizzati, quali elementi lessicali, sintattici e con quale intenzione sono
presenti, e infine qual è la funzione testuale e lo scopo per cui si traduce. È fondamentale considerare anche
le Textsortenconventionen, ovvero le convenzioni che riguardano alcuni tipi di testo. Nel testo letterario, per
esempio, lo stile dell’autore verrà tenuto in grande considerazione. La fase di lettura è molto importante per
attribuire senso al testo e per attivare le preconoscenze relative all’ambito a cui lo stesso TP si riferisce e per
attivare interconnessioni col sapere enciclopedico del traduttore.
È consigliabile procedere a tre letture diverse: lettura globale (definisce scopo e tipo di testo), lettura intensiva
(individua elementi da trasferire in TA), lettura orientata alla traduzione o produttiva (individua e cerca di
risolvere i nodi problematici della traduzione). La comprensione del testo è un processo sia consapevole che
inconsapevole, in cui le informazioni vengono apprese in maniera selettiva e mirata. Si sa che il processo sia
intuitivo che cognitivo, è alta la percentuale di soggettività del lettore. Inoltre, secondo il principio dello
scenes-and-frames, il lettore associa ciò che legge a delle immagini e ad una serie di strutture precostruite.
Le difficoltà di comprensione possono porsi a livello:
Lessicale: non si comprendono alcune parole o si dà loro un significato sbagliato.
Associativo: non si riconoscono gli elementi che danno il significato nel contesto d'uso.
Sintattico: non si riconoscono le strutture sintattiche.
Testuale: non si ritrovano nel testo gli elementi che danno coerenza e coesione.
4.2. FASE PRODUTTIVA
La fase produttiva è quella in cui il traduttore scrive il TA. Per farlo, è utile non solo analizzare bene il TP, ma
anche aver letto testi paralleli in LA (dello stesso settore per la traduzione settoriale, e dello stesso autore per
la traduzione letteraria). Il TA verrà poi letto più volte, in modo da rispettare sia le richieste del committente,
sia la fedeltà stilistica e contenutistica al TP. A fine stesura è utile controllare una serie di parametri macro e
micro testuali: 10
Macrostruttura
- Layout e grafica
- Traduzione titoli e sottotitoli
Microstruttura
- Coerenza e coesione
- Stile
- Tempi e modi (rispettare consecutio temporum)
- Interferenze (lessicali, sintattiche,stilistiche)
- Errori di distrazione
- Sono state tradotte tutte le parti del testo?
- Sono stati trascritti correttamente i nomi dei Realia?
- Correttezza di ortografia ed interpunzione
- Rispetto della sequenza tema-rema
A tutto ciò si devono aggiungere anche tutte le capacità che il traduttore possiede relativamente alla stesure
di un testo in LA, ovvero parafrasare, integrare, ampliare, organizzare le unità concettuali. Ci saranno perciò
grosse differenze tra il TA definitivo e l’originale. Se usiamo la traduzione letterale il TA manterrà gli stessi
costituenti del TP, con strutture sintattiche e lessicali adeguate (utilizzato per traduzioni settoriali). Se usiamo
invece la parafrasi, avremo una riformulazione di TP che ne traduca il potenziale semantico in una forma non
marcata a livello pragmatico. Si opereranno perciò dei cambiamenti che lascino intatti i livelli semantici e
comunicativi più profondi del TP.
Ci sono vari tipi di parafrasi: trasposizione, modulazione, adattamento, spiegazione, espansione, riduzione,
eliminazione e compensazione. Queste varie tecniche possono sovrapporsi o essere applicate insieme.
La trasposizione è la parafrasi sintattica, ovvero si usano nel TA strutture sintattiche diverse modificando:
Le parti del discorso (incrocio posizioni nella frase)
Der Alltag ist mobilisiert La mobilità ha invaso la sfera del quotidiano
Il cambiamento sintattico (sintagma > frase, frase > sintagma)
Noch wenige Monate vor seiner Wahl zum Solo qualche mese prima di essere eletto capo
Regierungschef … del governo …
La posizione dei costituenti nella frase
Ohrentzündungen sollten, egal in welchem Le otiti dovrebbero essere prese sul serio a
Alter, ernst genommen werden qualsiasi età
La diatesi del verbo (passivo > attivo)
Auf diese Weise wird vermieden … Evitate così …
La modalità
Um bleibenden Schäden vorzubeugen sollte Per prevenire danni permanenti è consigliabile
ein Arzt zu Rat gezogen werden consultare un medico 11
Il modo e/o il tempo verbale
bin gespannt, ob die Hand nächste staffel ma sono curioso di vedere se nella prossima serie
wieder dran ist la mano sarà di nuovo attaccata
La sintassi del periodo (paratassi > ipotassi)
Die Auslegung des Innenraums und der Gli interni e la plancia dei comandi sono stati
Bedienoberflächen wurde mit Hilfe spezieller allestiti con l’aiuto di speciali software ergonomici,
Ergonomie-Software entwickelt. Dabei wurde mentre per il posto del conducente e la
für die Gestaltung des Fahrerplatzes und die disposizione dei dispositivi di controllo è stata
Anordnung der Bedienelemente die Audi riconfermata la tipica disposizione di base dei
typische Grundauslegung bestätigt. Sie modelli Audi che, essendo caratterizzata da un