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Inversione, due o più elementi linguistici sono presenti in un ordine diverso,

- rispetto alla produzione di confronto

Segmentazione, quando due elementi linguistici sono interpretati come

- indipendenti, quando sono legati, o viceversa.

2. Aspetto linguistico dell’errore

Lessicale

- Ortografico

- Morfologico

- Sintattico

-

Causa dell’errore

Interlingua: errori interlinguistici delle prime fasi di apprendimento perché si è

- ancora influenzati dalla propria L1

Omissione

- Regolarizzazione

- Sovraestensione

-

Teoria sull’apprendimento

Comportamentalismo  l’idea di fondo è che sia possibile indurre un apprendimento

inteso come modifica del comportamento linguistico, formando opportuni stimoli allo

studente. Il processo di insegnamento viene visto come procedura che attraverso

stimoli opportuni produca comportamenti desiderati. Non indagando sui processi

mentali e non riconoscendo un’elaborazione dell’input fornito all’apprendente, si

ritiene che il risultato dell’apprendente, si ritiene che il risultato dell’apprendimento

(output) non si discosti dai dati forniti (input). Pertanto input e output coincidono.

Secondo il modello comportamentalista lo studente doveva apprendere per acquisire

comportamenti linguistici modello, abitudini linguistiche corrette, di conseguenza

l’errore diveniva una risposta inadeguata ad un comportamento corretto, dato come

input.

Il comportamentalismo inoltre ha segnato un ruolo fortemente negativo

all’interferenza della lingua madre, pertanto i comportamentalisti tendono a limitare

le influenze negative delle abitudini linguistiche acquisiste in lingua madre.

Il suo limite: passività del discente e non considerare l’aspetto produttivo del

linguaggio.

Cognitivismo  alla fine degli anni 50, grazie al contributo di Chomsky, il quale

sostiene che chi apprende una lingua non si limita a limitazione di modelli o abitudini

automatiche, ma attraverso processi cognitivi, scopre le regole della lingua. Infatti

attraverso un meccanismo innato di acquisizione che Chomsky definisce LAD

(Language acquisition device) l’individuo a partire dai dati linguistici a cui è esposto,

riesce a formulare ipotesi, sul funzionamento del sistema linguistico, e di verificarle

operando un confronto con l’input, ottenuto dall’ambiente.

L’apprendimento si verifica perché i dati linguistici vengono messi in relazione agli

universali, cioè ai principi comuni a tutte le lingue del mondo, e ai parametri che

costituiscono la grammatica universale.

A differenza del comportamentalismo prevede un’elaborazione dei dati in input, da

parte del dispositivo mentale innato, dando come esito dell’apprendimento la

conoscenza implicita di un sistema di regole linguistiche.

L’input a cui l’apprendente è esposto differisce quindi dall’intake, cioè da ciò che

viene ritenuto dalla memoria a lungo termine come risultato dei processi di

elaborazione attivati dal LAD.

Il discente adesso ha un ruolo attivo nella costruzione del proprio apprendimento e i

suoi errori sono soprattutto testimonianze del modo in cui riflette sulla lingua e

formula ipotesi.

Il suo limite è quello di non interrogarsi sulla tappa di apprendimento.

Costruttivismo  abbiamo uno spostamento dell’attenzione dal funzionamento dei

processi mentali, alla dimensione sociale e interattiva dell’apprendimento.

L’apprendimento è la conoscenza costruita attivamente dall’apprendente, che adegua

i propri modelli mentali per il riordino di nuove esperienze. In altre parole gli schemi

e le strutture mentali si modificano grazie al contributo di nuovi dati, determinando lo

sviluppo cognitivo e la costruzione della conoscenza. Con il costruttivismo abbiamo

una vera e propria apologia dell’errore; dagli errori si apprende, errore come fonte di

crescita.

Fine ultimo non è l’acquisizione di dati, una volta per tutte, bensì fornire il soggetto

di una metodologia di apprendimento, che lo renda autonomo nei propri processi

conoscitivi.

L’ipotesi costruttivista supera i limiti delle precedenti e si pone in posizione

intermedia tra esse.

Ipotesi sociointerazionista  considera l’acquisizione della lingua come il risultato

degli sforzi collaborativi tra l’apprendente e i suoi interlocutori, e della relazione che

si stabilisce tra fattori esterni e meccanismi interni all’individuo. Nell’apprendimento

della lingua straniera, soprattutto in contesto spontaneo l’apprendente impara la

lingua come risultato della partecipazione alla comunicazione. Nella conversazione

tra parlante e apprendente straniero, l’input linguistico è caratterizzato da continui

aggiustamenti, attuati in base ai feedback forniti dall’apprendente (segnali di

comprensione e richieste di chiarimento). I due interlocutori si sforzano

congiuntamente per superare le difficoltà derivanti dalle limitate risorse linguistiche

dell’apprendente.

Questa cooperazione definita “negoziazione dei significati” da origina ad un input

comprensibile in grado di promuovere l’apprendimento linguistico.

Teoria della processibilità dell’input  proposta da Pienemman prevale che in ogni

stadio di sviluppo l’apprendente possa disporre di procedure di elaborazione

cognitive, che gli consentono di procedere e comprendere solo le forme linguistiche

che è in grado di processare in quello stadio. Queste procedure sono acquisite

secondo un ordine implicazionale cioè ogni procedura costituisce un prerequisito per

l’acquisizione di quella del livello successivo.

Secondo Language Acquisition Theory (SLAT): formulata da Krashen studia il

processo di apprendimento di una lingua non materna, tale teoria, che accoglie i

presupposti teorici del cognitivismo, si fonda sull’asserzione che una lingua seconda

viene acquisita solo se vengono compresi messaggi e viene fornito un input

comprensibile ritenuto comprensibile quando si colloca al livello i+1, dell’ordine

naturale di acquisizione, cioè allo stadio immediatamente successivo a quello

raggiunto nello sviluppo dell’interlingua.

In un contesto educativo è quindi compito dell’insegnante selezionare l’input e

attivare i processi necessari per renderlo comprensibile in modo che si verifichi

acquisizione e non solo apprendimento.

Krashen distingue tra:

1. Acquisizione: processo inconscio profondo e stabile e genera comprensione e

produzione linguistica con processi automatici.

2. Apprendimento: processo conscio razionale e volontario, è di durata relativamente

breve e funge da monitor (controllo della produzione) per l’esecuzione linguistica.

Solo ciò che viene acquisito diventa intake cioè entra stabilmente a far parte della

competenza.

Ipotesi del monitor di Krashen  il monitor è quella parte del sistema interno

dell’apprendente responsabile dell’elaborazione linguistica consapevole.

L’attivazione del monitor, è però possibile solo quando si dispone dei tempi necessari

per la processazione delle regole come nel caso del discorso pianificato e della

produzione scritta; nella produzione orale invece il parlante non ha il tempo

necessario per monitorare l’output, e il ricorso alla conoscenza consapevole delle

regole può interagire con la comunicazione.

Ipotesi del filtro affettivo  con ciò Krashen spiega perché gli apprendenti esposti ad

una stessa quantità di input comprensibile abbiano tempi ed esiti di apprendimento

diversi.

Non tutto l’input viene utilizzato. Una parte viene tagliata da un filtro che si alza e si

abbassa in base a fattori affettivi quali ansia e autostima. Perché si verifichi

l’acquisizione è necessario che non venga attivato il filtro affettivo; il filtro,

rappresenta una rete che i dati linguistici devono attraversare per arrrivare

all’organizzatore dell’apprendente (un dispositivo innato); se il filtro affettivo viene

attivato, i dati vengono collocati nella memoria a breve termine e non passano ai

centri dell’acquisizione stabile e definitiva.

Natural approach  fa riferimento alle teorie di Krashen, l’acquisizione di una lingua è

un processo individuale che si realizza con un input comprensibile. Approccio

naturale presupponendo l’attenzione al significato. In modo da mettere in moto i

meccanismi innati, e si verifichi acquisizione, occorre che ci sia clima piacevole e

rilassato. I contenuti da presentare devono essere selezionati tenendo conto dei

bisogni e degli interessi dei discenti e possono essere organizzati secondo criteri

funzionali.

A seconda del contesto operativo per l’italiano L2 possiamo distinguere quattro

macrocategorie:

Italiano lingua straniera fuori Italia: italiano appreso presso istituzioni, scuole

1. pubbliche e private da apprendenti con LM non italiana (Apprendimento

misto=spontaneo + guidato).

Italiano L2 in Italia: italiano appreso in Italia da studenti stranieri che

2. soggiornano per un periodo nel nostro paese spinti da motivazioni diverse.

Italiano L d’origine: italiano appreso da italiani residenti all’estero che hanno

3. avuto la lingua italiana o una delle sue varietà come lingua della

socializzazione primaria.

Italiano L di contatto: italiano appreso in Italia da figli di cittadini stranieri

4. migranti di diverse fasce d’età. Il contatto con la lingua italiana si realizza

prevalentemente in ambiente scolastico; l’apprendente ha pertanto bisogno di

conseguire livelli di competenza sempre più elevati per poter comprendere le

lezioni. Al contempo l’apprendente straniero, necessita di sviluppare un grado

di competenza linguistico comunicativa che gli consenta di socializzare con i

pari. Questi due gradi di competenza vengono definiti da Cummings come:

BICS (basic interpersonal communication skills) aspetto più

- superficiale della competenza comunicativa (interazione nella

sfera personale)

CALP (cognitive accademic language proficiency) rappresenta le

- abilità linguistiche cognitivo accademiche (svolgere per esempio

con profitto gli studi della L2

Cummings spiega il legame tra sviluppo L1 e L2 ricorrendo al

principio di interdipendenza linguistica che opera a livello

metalinguistico rendendo possibile il trasferimento di capacità basate

su strutture cognitive da un individuo all’altro, facilitando

l’acquisizione di più codici linguistici. Per far ciò l’autore si avvale

dell’immagine dei Think thank, magazzino che contiene le idee e le

operazioni cognitive e da cui partono due terminali, per L1 e uno per

L2. Una volta attivati, i processi cognitivi, sono disponibili per la

cod

Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
23 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/12 Linguistica italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher k1os di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Lingua Italiana Per Stranieri e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Palermo o del prof Amenta Luisa.