vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
CON GLI OCCHI CHIUSI, 1919
È il capolavoro di Tozzi. Con una narrazione in terza persona, in un succedersi di brani disposti come
frammenti, vi segue la vicenda, carica di elementi autobiografici, di Pietro Rosi e del suo innamoramento
per la contadina Ghisola, nipote di due vecchi contadini al servizio del padre di Pietro, Domenico. Il padre si
dimostra scontento degli atteggiamenti del figlio, della sua scarsa vitalità e il suo scarso impegno negli studi
e rimanda la ragazza dalla famiglia. Pietro vive in solitudine, continuamente rimproverato dal padre. Ghisola
intanto è diventata amante di un commerciante separato dalla moglie a Firenze. Pietro va a trovarla e le
ma lei è incinta e siccome l’amante non può più mantenerla decide di sposare
confessa il suo amore,
Pietro, facendogli credere di essere incinta di lui. Egli non vuole rapporti prima del matrimonio e questo fa
allontanare Ghisola. Ma poi, abbandonata dall’amante finisce in una casa di prostituzione. Pietro riceve una
lettera dove gli viene detto che Ghisola lo tradisce; lui si reca a Firenze in questa casa e di fronte all’uomo
ancora disposto a ignorare la realtà e perdonare, Ghisola si alza in piedi e a questo punto Pietro riesce a
vedere e a capire.
Analisi del brano “Pensiero di Ghisola. Morte della madre”: il padre Domenico non vede di buon occhio il
rapporto di Pietro con Ghisola e la caccia dal podere. Dopo una breve descrizione del paesaggio, il
racconto prosegue con gli scarsi progressi di Pietro negli studi e il proposito della madre Anna di consultare
il parroco di nascosto dal marito. Ma proprio in quel momento Anna muore in modo fulmineo. Tozzi
descrive nel brano le reazioni dei vari personaggi di fronte a quella morte. Da una parte Domenico, che col
di quello che è realmente, e dall’altra Pietro che invece
suo carattere violento sembra dimostrarsi più forte
non prova niente, che si costringe a imitare i gesti di dolore visti nelle altre persone. Poi, al momento del
funerale, è assalito da uno sgomento, dal desiderio di cancellare ogni presenza. E mentre segue il trasporto
in carrozza chiusa è costretto a subire l’estraneità degli sguardi di coloro che al passaggio si alzano in piedi
e allungano il collo per vedere meglio.
Analisi tematica: Pietro si presenta come un inetto, il cui non voler vedere è anche un modo di sfuggire alla
Il personaggio chiudendosi nella sua inettitudine vive l’estraneità dell’io ai processi sociali.
vita. La morte di
Anna è conseguente alla sua natura, al suo carattere remissivo, alla sua tendenza a mettersi sempre da
parte, a subire tutta la violenza. Temi: delusione, crudeltà, sofferenza, solitudine.
Analisi linguistica: brevità dei periodi, breve discorso diretto.
Il podere, 1921, Tre croci, 1920 LUIGI PIRANDELLO
grave dissesto economico per l’allagamento di una
VITA: Girgenti,1867-1936. La famiglia subisce un
miniera che fece perdere tutto il capitale investito. La notizia causò nella moglie una gravissima crisi. Il
successo del teatro lo porta a viaggiare (i buoni rapporti con Mussolini gli consentiranno di trovare
parte dell’Accademia d’Italia
finanziamenti). Si lega a Marta Abba. Fece e gli fu assegnato il premio Nobel.
ELENCO DELLE OPERE:
L’esclusa, 1901
IL FU MATTIA PASCAL, 1904
In seguito ad alcune disgrazie familiari, Mattia fugge da casa e approda a Montecarlo, dove vince una
grossa somma alla roulette. Durante il viaggio di ritorno per caso legge sul giornale di una persona trovata
morta suicida al suo paese, che la moglie ha identificato come il suo. Decide allora di accettare questa
morte e di vivere sotto il falso nome di Adriano Meis. Va a vivere a Roma in una pensione frequentata da
strani personaggi. Qui nasce l’amore con la figlia del padrone di casa, Adriana; potrebbe iniziare una nuova
vita con lei, ma non può farlo perché il nome che ha assunto non esiste per lo stato. Decide allora di
abbandonare Roma inscenando un altro suicidio per annegamento e di risorgere come Mattia ancora.
si è fatta un’altra famiglia. Rinuncia cosi alla vecchia identità e
Torna al suo paese, ma scopre che la moglie
si accontenta di vivere in biblioteca, scrivendo la sua storia e aspettando la sua terza e definitiva morte.
“Prima dell’inizio”:
Analisi del brano alla narrazione vera e propria Pirandello fa procedere due premesse.
d’incertezza
La prima è una dichiarazione sull'identità stessa del personaggio, che si riferisce a un tempo
passato dove era sicuro del suo nome (Mattia in riferimento a matto, Pascal a Pasqua, quindi resurrezione)
confrontandolo con un presente dove è andato perduto. Presenta la sua condizione di bibliotecario; quando
ha ormai perduto la propria identità comincia a scrivere la propria autobiografia. La seconda parte,
chiamata filosofica, vuole mostrare come l’autobiografia si può svolgere solo rifiutando i modelli tradizionali,
mentre il bibliotecario Pelligrinotto lo esorta a scrivere un testo condotto sul modello di quelli che ci sono
chiamata in causa la rivoluzione copernicana che ha fatto perdere all’uomo il
nella biblioteca. Viene inoltre
posto centrale dell’universo e ha ridotto all’inessenzialità tutte le sue vicende. Solo dimenticando
l’inessenzialità delle vicende e dei sentimenti umani Matti potrà parlare della propria vita e farne romanzo.
finzione, fallimento, l’aspirazione a una possibile estraneità alla società, maschera,
Analisi tematica:
l’inettitudine, il caso.
Analisi linguistica: non utilizza un linguaggio né alto né popolare. Utilizza molto il dialogo e predilige il
discorso diretto. Lo stile è chiaro, semplice e scorrevole.
L'umorismo, 1908, I vecchi e i giovani, 1909, I viceré, Suo marito, 1911, Quaderni di Serafino Gubbio
operatore, 1925
NOVELLE PER UN ANNO, 1922: si aggiunge postumo Una giornata, 1937. Intendeva rifarsi a una
struttura aperta, una novella al giorno per un anno intero, senza nessun ordine. Dei 24 volumi ne portò a
termine soltanto 14. Nel suo sviluppo ha al centro l’ambiente siciliano e girgentino (personaggi di tutte le
classi sociali che crea gesti, comportamenti, situazioni stravolte, che si fissa in maschere grottesche) e
che si ostinano a difendere l’immagine di sé di fronte
quello piccolo borghese romano (professori, impiegati
Il caso e l’aggressività sono presenti in questi personaggi. Dietro
a una società dominata da regole ferree).
tanti casi e comportamenti si affacciano i segni traumatici avvenuti in qualche momento originario, un male
da cui non è possibile liberarsi. Nelle novelle Pirandello usa un linguaggio comune, un medio italiano
borghese e piccolo-borghese. Evita ricerche di preziosità, lavora sulla sintassi, ma anche sul lessico, ricco
di termini ibridi, in cui si mescolano caratteri colti e dialettali, aperture verso il linguaggio tecnico e
burocratico. “Una giornata”:
Analisi del brano il discorso si svolge in prima persona. Partendo da una condizione di
sonno e di incoscienza, il personaggio viene buttato fuori dal treno nella notte, la novella segue l’ingresso
nella vita concentrato in una sola giornata. Il buio iniziale è illuminato solo da uno spettrale lanternino cieco
che sparisce dietro la stazione, ma poi il personaggio si incammina in una città, atterrito anche dall’eco dei
propri passi. Lo stupore del personaggio è rafforzato dal fatto che per tutti gli altri quella realtà sembra del
tutto ovvia e naturale, e allora anche per lui scatta la necessità di comportarsi come gli altri. A questo punto
si affaccia la scoperta di aver lavorato, nonostante la sensazione di non sapere far nulla. Egli avverte poi
uno strano impaccio per l’abito che porta, si fruga addosso e scopre un portafoglio dove trova una piccola
immagine sacra, segno di una fede dimenticata, e una fotografia di una bellissima giovane. L’uomo spinto
dalla fame si reca in una trattoria, dove si accorge di essere ben conosciuto, di essere trattato come un
ospite di riguardo, e dato che il biglietto che vuole pagare è fuori corso, si reca alla banca, dove è ben
ricevuto e gli viene dato addirittura un libretto degli assegni. Ormai entrato nella propria identità, si accorge
di avere un’automobile con un autista e una casa, dove si reca e trova la stessa donna della fotografia. Ma,
passata la notte, ella è svanita e guardandosi allo specchio il personaggio si scopre ormai vecchio.
Appaiono poi in rapida successione i figli e i figli dei figli. Ormai non potendo più muoversi dal posto in cui è
stato fatto sedere, resta a guardare i suoi figli stessi, anch’essi vecchi.
tema dell’incoscienza,
Analisi tematica: essere buttato fuori da un treno si pone come evidente figura della
l’assumere
casualità di una nascita, di un ingresso nel mondo sentito come una caduta, il sogno, un ruolo e
un abito, angoscia).
il teatro di Pirandello appare guidato da un’attenzione
IL TEATRO: esasperata ai meccanismi scenici, agli
incastri tra finzioni e recitazioni diverse, tra apparenza e realtà. La rappresentazione teatrale rivela come la
vita stessa non è altro che una costrizione al teatro, come ogni essere umano è insediato nella duplicità,
dalle maschere, da ciò che lo sguardo degli altri proietta su di lui. Al centro vi sono quasi sempre
complicazioni famigliari, rapporti deviati, entro lo schema del triangolo (moglie-amante-marito). A questo
teatro si adatta la definizione di grottesco usata per tutto un gruppo di esperienze drammatiche che
esprimono i loro risultati più significativi negli anni della prima guerra mondiale. Tra le opere essenziali vale
ricordare: Pensaci Giacomino, Cosi è se vi pare, Il giuoco delle parti 1918. Anche il teatro dialettale (La
patente, La Giara, Liolà 1916)
SEI PERSONAGGI IN CERCA D’AUTORE, 1921
Mentre una compagnia di attori sta provando Il giuoco delle parti, irrompono sulla scena sei figure spettrali,
membri di una famiglia (il Padre, la Madre, la Figliastra, il Figlio, il Giovinetto, la Bambina), personaggi
dall’autore che li ha concepiti, i quali chiedono con insistenza al capocomico di mettere in scena il
rifiutati
dramma che hanno vissuto. Dopo molto resistenze, essi convincono la compagnia ha prendere in
considerazione la loro richiesta, provando a rappresentare la loro storia: ma ne derivano scontri tra i
personaggi stessi, che raccontano e ripetono scene della loro vita, e gli attori, che cercano di
Alla fine l’irruzione finisce per disintegrarsi, facendo sparire i
rappresentarle con i loro mezzi teatrali.
personaggi con una sospensione che non è una conclusione e lasciando l’opera aperta.
“L’irruzione dei personaggi”: vi &eg