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María García Granados
L'attrazione, reciproca e istantanea, era un nuovo episodio erotico del dongiovanni Martí, che già aveva la fama di poeta amoroso e galantuomo. Però Martí viene a sapere che María languisce per una malattia che la porterà, poco dopo, alla morte. La passione diventerà quindi letteratura e la letteratura una leggenda la donna che muore d'amore romantica - - che lo accompagnerà durante tutta la sua vita. Nel 1879 si trova a Cuba, però il clima politico agitato dalla cosiddetta "Guerra Chiquita" nello stesso anno e le sue attività rivoluzionarie gli arrecano un altro esilio in Spagna. Trascorre alcuni mesi là, però riesce a scappare in Francia e si dirige a New York, dove arriva nel 1880. L'esilio a New York è la tappa più ricca, fertile e drammatica della sua vita e delle sue opere. In vita, Martí ha pubblicato solo due libri in.Versi: Ismaelillo e Versos sencillos. Libri brevi ma fondamentali nella storia dellapoesia continentale. La produzione lirica che rimase inedita alla sua morte superaabbondantemente in quantità quello che le due opere contengono. Gonzalo deQuesada pubblicò i suoi poemi inediti intitolati Versos libres; successivamente suoun’altra serie (di poemi) sotto il titolo difiglio incorporò nelle Obras completas19 intensi C’è una certa unitàFlores del destierro. o sequenza in Ismaelillo e in Versos sencillos,mentre i Versos libres sembrano formare con il resto un altro gruppo completamentediverso. I primi due libri sono espressione di un uomo che risente di vivere in tempinuovi, agitati, turbolenti sia nel privato che nel pubblico, e vuole reagire con unpoema di grande depurazione lirica, convinto che ci sia un’alta sfera alla qualedobbiamo aspirare. Nei veementi Verso libres vediamo come questa aspirazione adottiun carattere angoscioso e
cupo: il poeta si immerge nella sua crisi e da lì emette lelamentele e le confessioni tremende di un uomo già affaticato dalla sua lotta solitariacontro il male. Nello stesso anno di Ismaelillo, Martí formula queste idee nel suo vastoprologo al «Poema del Niágara» di Bonalde. Il testo può essere considerato il primomanifesto modernista. Nel tono impetuoso che caratterizza la sua prosa, il prologo cifa sentire che siamo entrati in una nuova epoca, con un’altra sensibilità e altreesigenze poetiche. Ismaelillo è un libro breve espressamente dedicato a suo figlio.Non è tutto qui: il bambino («Pepito»), che a quel tempo aveva appena 4 anni, è ilpersonaggio centrale dell’opera. Per Martí marcava l'inizio della sua poesia matura, inbase al quale sarebbe stato giudicato. Si rendeva conto di star iniziando qualcosa dinuovo, non sapendo che presto sarebbe stato chiamato «modernismo».
È un libro fondamentale e noto, però le ragioni per cui è stato apprezzato non sempre hanno contribuito a chiarire il suo significato; è stato elogiato per la cosa più tradizionale, non quella innovatrice. Il libro è frutto di una crisi e del rifiuto dell'autore ad accettarla come insuperabile. Martí comincia a scrivere questo libro nel 1880, appena arrivato a New York, e lo continua nel 1881, a Caracas, lontano da sua moglie e suo figlio. Quando torna a New York, la sua situazione coniugale si è deteriorata gravemente e ad agosto del 1891 sua moglie tornerà definitivamente a La Habana con suo figlio e Martí non li rivedrà mai più. L'uomo che aveva un'alta opinione di amore coniugale e dell'unità familiare si trova, mentre scrive il libro, davanti la prospettiva di essere abbandonato, di essere diventato una sorta di vedovo la cui moglie è morta nello spirito, un padre ilcui figlio non sarà più suo. La tragedia ha un altro volto: la sua relazione amorosa con Carmita Miyares de Mantilla, iniziata nello stesso anno del suo arrivo a New York, cui risultato sarà una figlia illegittima. Questo è il doloroso background attraverso cui bisogna leggere Ismaelillo: è il libro per un figlio assente, perduto, impossibile da toccare. Così il lettore comincia a capire diverse cose: che il titolo non allude a un altro nome familiare dato a "Pepito", ma ad una figurazione allegorica, stimolata dalla crisi domestica; e che, essendo un libro destinato ad un bambino che ancora non può leggere, sembra un presente simbolico. Le fantasie, la vivacità e i giochi di Ismaelillo sono tutto tranne che manifestazioni di un affetto paterno in condizioni normali. Martí lo concepisce come una messa in scena cui interprete più importante è assente e che, a causa della sua età non può.comprenderebene le ragioni di questa circostanza: un teatro di emozioni reali e presenze impossibili. La cosa più importante è osservare la drammatica inversione delle funzioni tradizionali della paternità: qui è il figlio a proteggere come uno scudo il padre e a salvarlo. Per questo il poeta usa la figura biblica di Ismael come allegoria della sua situazione. Suo figlio "Ismaelillo" è un nuovo Ismael che è stato cacciato dalla casa e vaga lontano da lui. Per questo il padre può salvarsi solo attraverso il bambino, più forte di lui. Il verso è agile e nervoso, rotto da molte pause e esclamazioni. Lo schema metrico di questi poemi appartiene alla vecchia tradizione castigliana (versi di 5, 6 e 7 sillabe, a volte insieme). Per quanto riguarda Versos sencillos, il prologo è utile per comprendere le circostanze e le intenzioni del libro. Ci dice alcune cose importanti che ci orientano sul background.E sulla natura del libro: «questi versi del cuore» sono usciti «da quell’inverno di angoscia, in cui... si sono21riuniti a Washington i popoli ispanoamericani». La riunione alla quale si riferisce fula Prima Conferenza Internazionale Americana, svolta nel 1889-1890, nella quale sono state espresse chiaramente le intenzioni imperialiste degli Stati Uniti sui paesi ispanoamericani. Non bisogna perdere di vista due motivazioni: quella politica e quella personale, la ricerca della difficile unità ispanoamericana e la riunificazione benefica con il mondo naturale che gli chiede la sua anima spossata. Gli ottosillabi scivolano in modo naturale come l’acqua corrente e pura, simili ai versi del Martín Fierro. Presentano innovazioni nelle rime, ma il tono è quello della ballata popolare e il suo repertorio di temi non può essere più classico: amore, amicizia, morte, patria e paesaggio. I Versos sencillos sono stati composti come
strutture simboliche altamente intense, in cui ogni parola e ogni legame tra loro sono carichi di un significato profondo. Quello che ci dicono è che, da un lato, noi uomini soffriamo e pecchiamo quando alteriamo le leggi sacre che governano il mondo e, dall'altro, che nel grande disegno del cosmo niente si disperde e tutto si trasforma: il dolore diventa poesia, il sangue degli eroi crea la patria, e la mia perdita è il tuo guadagno. Versos libres è un libro scritto non con la visione e la premonizione dell'armonia, ma dalla rottura turbolenta di chi non vede la luce, o la vede lampeggiare. Versos libres non solo perché non hanno rima, ma perché sono aspri, abbondanti e rugosi. Nonostante non rinunci all'ideale di forma, ha dovuto scrivere questi versi con il "suo Martí proprio sangue" e con una sincerità che può "sembrale brutale". Il risultato è strano. I poemi tendono a essere
Divagazioni estese, complesse e frammentarie su vecchie che gli si ripresentano più feroci e urgenti: l'amore coniugale e paterno, l'ossessione morale poetica, il dovere patriottico, l'amicizia e le relazioni tra il mondo reale e ideale. Però ce ne è una che sembra avvolgere tutte e che genera i migliori versi del libro: il gran tema della città moderna con la sua convulsa bellezza, la sua promessa, la sua confusione e la sua solitudine. L'immagine della città che aveva in mente Martí era New York, città che cresceva in modo smisurato, la mecca del capitalismo e dell'individualismo pratico. Un mondo senza dubbio affascinante, tentatore e distante per un uomo nato nel tropico, che si era visto costretto a rifugiarvisi per continuare a servire la sua causa. Nel libro predomina un'atmosfera tragica e fatale, in cui si vive una situazione agonica: lo spirito aspira a realizzare i grandi compiti e imprese alle quale si
L'indipendenza cubana
Lo troveranno nelle pagine raccolte sotto il titolo di un manifesto politico.