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MATURAZIONE GAMETI FEMMINILI

- Nelle prime fasi di sviluppo fetale ho oogoni raggruppati principalmente nella corticale che vanno incontro

a numerose mitosi.

- al quinto mese ho genesi dei follicoli, che prendono il nome di “follicoli primordiali” che contengono

oociti primari avvolti da uno strato di cellule follicolari. Questi vanno incontro a prima divisione meiotica

arrestata in profase I fino alla pubertà.

- Durante il ciclo ovarico, il follicolo cresce sotto FSH diventando multilaminare e le cellule follicolari

diventano “della granulosa”e si sviluppa la zona pellucida.

- Crescendo ancora il follicolo diviene “secondario o antrale”, si riempie di liquore e mano a mano viene

avvolto da cellule della granulosa che formano la corona radiata => Follicolo di Graaf .

- Esso aderisce alla parete del follicolo in corrispondenza dello stigma, da lì si staccherà per poi cadere

nell’utero.

- L’LH stimola l’ovocita a completare le divisioni meiotiche (termina la 1° divisione meiotica e si ferma in

metafase II – ovocita secondario) induce l’ovulazione e la formazione del corpo luteo.

- Un solo follicolo maturo va incontro all’ovulazione (inibina)

Il corpo luteo dato da cellule ipertrofizzate della granulosa luteinica, e dai vasi rotti del follicolo (corpo

emorragico) degenera velocemente (luteolisi)- degenera velocemente con processo di luteolisi se non

avviene la fecondazione operata da macrofagi e fibroblasti per la genesi di tessuto connettivo.

TESSUTO CONNETTIVO

I tessuti connettivi hanno comune origine embrionale di tipo mesenchimale, il cui omonimo tessuto deriva

principalmente dal mesoderma.

Le cellule che li compongono, a differenza delle altre, producono molta ECM, che a seconda della

composizione morfologica e chimico-fisica, differenzia un tipo di connettivo dall’altro.

L’ECM stessa caratterizza la struttura e la meccanica del tessuto, la cui funzione dipende principalmente da

essa.

Si definiscono quindi tessuti connettivi propriamente detti, di sostegno e a funzione trofica.

Propriamente Detti: ECM MOLLE

1. Mucoso

2. Lasso

3. Denso (irregolare o regolare)

4. Elastico (denso regolare)

5. Reticolare

6. Adiposo

Sostegno: ECM DURA E FLESSIBILE

1. Cartilagineo

2. Osseo

Trofici: ECM FLUIDA

1. Sangue

2. Linfa

NB. VALE SOLO PER PROPRIAMENTE DETTI E SOSTEGNO

Sono formati da una componente cellulare e una ECM.

La componente cellulare si occupa della sintesi, sviluppo, omeostasi, ricambio e della difesa dell’ECM,

garantiti da:

Cellule fisse, che originano dal connettivo.

• Cellule migranti che originano da altri tessuti ma intervengono in loco in caso di attacco da agenti

• patogeni.

Da ECM dipendono le funzioni meccaniche, di sostegno e sviluppo del tessuto connettivo.

ECM si compone di sostanza amorfa e componente fibrillare.

La sostanza amorfa ha consistenza gelatinosa ed è costituita da GAG, proteoglicani e glicoproteine

• adesive (basofilia➔richiamo acqua➔diffusione nutrienti + osmosi extr.).

La componente fibrillare è costituita da macromolecole che collaborano all’architettura finale

• dell’organo.

Sostanza Amorfa

Funge da setaccio molecolare regolando viscosità della c. amorfa (proteoglicani + acido ialuronico).

Influisce nell’orientamento spaziale delle neo-microfibrille di collagene e fibrillina.

Protegge il tessuto evitando la diffusione di microrganismi (GAG).

GAG = Acido ialuronico (non solforato) e eparina (solforato).

Polisaccaridi lineari di unità disaccaridiche.

Raccordo di complessi molecolari.

Previene diffusione di agenti tossici e batterici.

PROTEOGLICANI = GAG+PROTEINE (no acido ialuronico)

Sintetizzati da cellule mesenchimali.

Definiscono affinità basofila.

Anticoagulanti e protezione endoteli.

Altamente solubili resistenza a compressione.

GLICOPROTEINE ADESIVE

Collegano integrine (superficie delle cellule) a macromolecole della ECM (1).

Marcatore di invecchiamento

Regolano interazioni tra cellule, substrati e pop. cellulari

Fibronectina fattore di adesione cellula-extracellula (vedi RGD)

➔ Fase Dispersa

Laminina lamine basali: glomerulo, tubulo renale, cornea

➔ e Disperdente

Tenascina fatt. adesione + sviluppo embrionale cellule nervose

Entactina rafforza legame laminina-collagene IV

Condronectina fatt. adesione condroblasti/citi –collagene II

Osteonectina fatt. adesione osteoblasti/citi –collagene I (Ca. affine)

Componente fibrillare della ECM

Responsabile dell’architettura plastica del tessuto.

Filamenti fibrosi di macromolecole di TRE TIPI, che distinguono il connettivo in base a quantità:

1. Fibre Collagene proteina

2. Fibre Reticolari collagene

3. Fibre Elastiche

COLLAGENE E FIBRE COLLAGENE

Glicoproteina più abbondante.

Si descrivono fino a 29 diversi tipi di collagene. I più comuni sono i tipi I, II, III, IV e V.

Tipo I piú abbondante. fibre classiche di ossa, tendini, derma;

Tipo II Fibrille sottili, cartilagini;

Tipo III fibre reticolari della lamina reticolare;

Tipo IV le fibre ne fibrille, membrane basali;

Tipo V vasi sanguiferi;

Ossa = fibra con deposito di cristalli di fosfato di calcio utili a osteogenesi.

Tendini = fibre lunghe, spesse, a fasci paralleli

Strutture tubulari = disposizione elicoidale.

Cornea = disposizione ortogonale.

TROPOCOLLAGENE Unità proteica costituente le fibrille (64-70 nm di lunghezza).

Costituito da 3 catene polipeptidiche a elica (glicina-prolina-idrossiprolina), con

alfa1 diversa da alfa2.

Residui di glicina determinano struttura a foglietti beta, si riuniscono al centro,

superficie aminoaicidica carica elettricamente.

Legami idrogeno limitano scorrimento tra microfibrille.

Bandeggio regolare ogni 64 nm circa testa-coda. Intervallo di 32 nm.

Catene sfasate di un quarto della loro lunghezza zone gap (affini a coloranti) e

overlap.

SINTESI COLLAGENE E FIBRILLOGENESI principalmente da fibroblasti.

➔operata

Controllo genetico alta specificità di sintesi:

Fibroblasti

• Condroblasti

• Osteoblasti

• Mioblasti

• Cellule di Leydig (patologia o disfunzione senile)

• Epatociti

• Cellule di Schwann

5 MOMENTI SINTETICI

1) Trascrizione e Traduzione procollagene (precursore)

Assemblato nel RER su poliribosomi.

Catene alfa iniziali più lunghe delle finali grazie a telopeptidi su gruppi amminici e carbossilici terminali, che

evitano la polimerizzazione intracellula (fa. Strutturale).

2) Idrossilazione dei residui di prolina e lisina carezza acido ascorbico scorbuto

➔ ➔

RER+Golgi

Procollagene prolina(lisina) idrossilasi

Si creano i presupposti per i siti di legame tra catene pro-alfa.

3)Glicosilazione

Peptidi di registro + idrossiX e idrossiY + residui galattosio/glucosio

Facilitano congiunzione pro-alfa

Solo metà lisine sono glicosilate meno lisine glicosilate, più interazioni tra catene

➔ ➔ resistenza

4) Secrezione Procollagene

Golgi+ECM

Procollagene peptidasi stacca telopeptidi

Inizio polimerizzazione.

5) Aggregazione Specifica procollagene/tropocollagene

Glicina permette accostamento catene.

Idrossilisina unisce molecole di Collagene (legami crociati covalenti).

Idrossiprolina stabilizza legami tra catene (legami idrogeno).

Fibrille legate da fibroblasti.

FIBRE RETICOLARI: Tropocollagene di tipo III

Periodo trasversale di 67 nm

Sottili, ramificate, formano un reticolo

Fibrille legate lateralmente tra loro

-Organi linfatici e emopoietici

-Macrofagi, cellule linfoidi e fibroblasti cellule reticolari

-Pareti dei vasi sanguigni

-Connettivo attorno alle fibre muscolari

-Tessuto adiposo

-Interno dei parenchimi ghiandolari

FIBRE ELASTICHE: Giallastre e naturalmente fluorescenti.

Formate da:

Elastina in ECM.

• Componente microfibrillare (fibrillina) alla periferia della fibra.

Elastina ricca in glicina e prolina, molta valina e alanina

DIGERITE SOLO DA ENZIMA ELASTASI prodotto da pancreas.

Presente in vasi sanguigni e legamenti nucale dei ruminanti.

Fibrillina ricca in aminoacidi polari, povera in idrossiprolina e idrossilisina.

Allungamento fino a 150%.

ELASTOGENESI

Originate da fibroblasti e forse cellule muscolari lisce.

Secreta in forma di precursore (tropoelastina) inizialmente idrofila.

Aggregazione in spazi intercellulari.

Rimozione aminoacidi idrofili addizionali-➔ proteina idrofoba

Legami trasversali

1) Deformazione

2) Rilasciamento

Condensazione di tetrameri di residui di lisina legami crociati

Componente Cellulare

Cellule fisse, che originano dal connettivo (componente mesenchimale):

FIBROBLASTI = Responsabili di sintesi e secrezione componente

fibrillare e macromolecole della sostanza amorfa.

Forma attiva o quiescente.

Gli ultimi si presentano in forma più affusolata con citoplasma scarso e

acidofilo, pallido. No mitosi. Secernono materiale cellulare.

MASTOCITI = Intervento in casi di ipersensibilità immediata a mediazione

immunologica e generici processi infiammatori.

Derivazione da precursori midollo osseo.

Presenza lungo i vasi sanguiferi e connettivo lasso.

DEGRANULAZIONE

Granuli in tutto il citoplasma di sostanze reattive.

Fattori Primari e Secondari:

Rilascio di eparina (polisaccaride) -> anticoagulante.

Rilascio di istamina (etilamina attiva solo essere secreta) -> vasodilatante

che apre varchi tra cellule endoteliali che congiungono i piccoli vasi.

Rilascio proteasi e fattori chemiotattici.

Rilascio leucotreni, tromboxani, attivanti di piastrine, interleuchine, fattori

apoptotici.

MONOCITI = Differenziano in macrofagi o epitelioidi a seconda dell’attività.

MACROFAGI = Attività fagocitaria e apoptotica, intervento di risposta immunitaria e

resistenza a fattori patogeni.

In fase di attività, ho nucleo eucromatico, RER ben visibile spiccate

estroflessioni membranose. Capacità di aggregarsi in cellule giganti da corpo

estraneo.

I corpi residui logorano il citotipo fungendo da orologio biologico.

Cellule del Kupffer

della polvere

di Langerhans

microgliali

Osteoclasti

PERICITI = Differenziano in cellule endoteliali o cellule muscolari lisce.

Formano gap junctions con le cellule endoteliali.

Avvolgono parete dei vasi.

Condividono lamina basale dell’endotelio.

Favoriscono scambio materiali o filtro (attività fagocitaria nella barriera

ematoencefalica).

CELLULE ENDOTELIALI = Costituenti parete vasi sanguigni e barriera selettiva.

In fegato, milza e midollo osseo formano capillari sinusoidi.

CELLULE MESOTELIALI

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
34 pagine
1 download
SSD Scienze biologiche BIO/17 Istologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher elenatuffy di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Istologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Ferrara o del prof Marchetti Gabriella.