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LA DIVISIONE DEL LAVORO COME FONTE DI RICCHEZZA

Il primo libro di Adam Smith, “Dalla ricchezza delle nazioni”, è considerato il primo trattato di economia. Sua

costruzione teorica è totalmente liberista ed è basata su tre cardini:

 L’uomo agisce razionalmente come Homo oeconomicus;

 La libertà di azione e la libera concorrenza perfetta portano equilibri nel mercato;

 La divisione del lavoro è alla base dell’efficienza produttiva (esempio dello spillo).

Secondo lui, laddove gli automatismi e la razionalità fanno difetto, interviene la mano invisibile.

Lavorare: punizione o gratificazione?

Tramite il lavoro l’individuo acquisisce uno status, una posizione sociale. Lavorare deriva da “labor”, che

significa faticare e sacrificarsi, dedicare le energie del corpo della mente a un’attività produttiva. Il lavoro può

essere visto da prospettive diverse:

 Lavoro come impegno: richiede una riorganizzazione della propria vita e la definizione di nuovi ritmi in

sintonia con quelli richiesti dal datore di lavoro;

 Lavoro come responsabilità: l’individuo è parte di un insieme e, come tale, ha le sue responsabilità e, se

dovesse venirne meno, ne risentirebbe tutto il sistema;

 Lavoro come dedizione e/o abnegazione: lavoro come occasione per affermarsi. Per far sì che il

lavoratore sia considerato, gratificato e, quindi, che lavori meglio, ha spesso orari flessibili;

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 Non-lavorare: chi non lavora è ritenuto inaffidabile, pigro e mantenuto; vive ai margini della società

(soggetto deviante).

Avere un lavoro ha molti vantaggi, come sicurezza del reddito, acquisizione di competenze e capacità,

diversificazione dell’esperienza, strutturazione del tempo, contatti sociali e identità sociale. Ormai è difficile

distinguere i lavoratori dai non lavoratori a causa dell’economia informale, cioè tutte quelle attività esterne

alla sfera dell’occupazione regolare. Ognuno di noi durante la sua giornata svolge una certa quantità di lavoro

non retribuito (es. bricolage, attività domestiche) che si finisce per ritenere tempo libero. Prospettarsi il

risultato del lavoro al di là del puro guadagno o dell’obbligo di svolgerlo, comprendendone il valore sociale

può essere motivo di soddisfazione.

Creare come attività sociale

Un processo creativo è quando da un processo si prospettano soluzioni e concezioni nuove se non

rivoluzionarie. Kuhn ha sviluppato una sua teoria per spiegare il momento creativo: parla di momento

creativo quando si hanno dei repentini cambiamenti di paradigma che possono verificarsi quando un sistema

di idee guida si dimostra falso e ne subentra uno più evoluto. Ci sono due aspetti che emergono nei creativi:

 Selettività degli interessi: si concentrano su un problema e lo risolvono prima di passare al successivo;

 Incubazione: si dimenticano per un certo tempo il problema che stavano affrontando, quasi lo avessero

sedimentato nell’inconscio, per poi trovare, improvvisamente, la soluzione.

La creatività prende piede ormai anche nelle imprese, e può, per esempio, avere la forma di un “brain-

storming”, cioè espressione libera di idee, intuizioni, associazioni, ecc. Creare richiede la capacità cognitiva e

affettiva di trovare una soluzione divergente rispetto a quella seguita dalla maggioranza; creare è un atto

divino. Alla base della creatività è indispensabile la presenza della curiosità e l’astensione da giudizi scontati.

Fra i più grandi imprenditori creativi c’è la famiglia Ferrero che ha creato ciò che ancora non c’era, ma che

sarebbe diventato abituale.

Dono e utilità economica

Il dono è uno dei primi gesti compiuti nella vita di ogni persona e la prima forma di interazione con l’altro. È

proprio il dono a fondare il legame sociale: le società nascono da una situazione di effervescenza collettiva,

o di stato nascente. Chi dona deve possedere ciò che dona, infatti chi è povero non è in grado di donare.

Donare è partecipazione, è mostrare attenzione e sensibilità alle aspettative e ai desideri degli altri. Non è

un gesto di compassione o di ostentazione e questo è alla base dell’azione del donare.

 Ciò che nasce dal dono è una reciproca intersoggettiva senza residui, il sedimentarsi di un legame. È un

Chiama

dare spontaneamente e senza ricompensa, sfugge alle logiche economiche ad

un’appartenenza.

 Una grande differenza ce l’ha lo scambio, dove si realizza una commutazione precisa: quella fra bene

dato e bene ricevuto. Ne deriva che ciò che accade è una reciproca indifferenza senza residui. Chiama ad

una risposta obbligatoria.

ALTRUISMO, SOLIDARIETÀ, VOLONTARIATO

Toqueville ha distinto l’individualismo dall’egoismo:

 Egoismo = amore esagerato per se stessi presente in ogni società.

 Individualismo = nasce da un ragionamento e da un giudizio errato che portano l’individuo a isolarsi dal

resto della società per dedicarsi solo a se stesso e alla sua famiglia, disinteressandosi del resto della

società. È un fenomeno originato dalla democrazia e si sviluppa man mano che si raggiunge l’uguaglianza.

Per difendersi dalle conseguenze negative dell’individualismo nascono le associazioni. In Italia ci sono

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forti legami famigliari e dipendenza dalle istituzioni, perciò l’associazionismo non si è sviluppato tanto

quanto negli USA.

 Altruismo: il termine è stato coniato da Comte, altruista è colui che subordina se stesso all’intera

umanità, pone il bene dell’altro al centro dei proprio pensieri e del proprio agire. Dedicarsi agli altri aiuta

a sfuggire a quell’asservimento a pensieri egoistici. L’uomo oscilla tra egoismo e altruismo perché

per

l’egoismo fa parte dello spirito di conservazione, ossia così che ci mantiene in vita questo Durkheim

definisce l’individuo homo duplex. Pare che i benefici primari siano racchiusi nel processo piuttosto che

nel risultato, infatti l’altruismo è il perseguimento di una soddisfazione morale e un atto motivato dal

desiderio di ricompensa, di apprezzamento e di aumento dell’autostima. Aiutare gli altri fa bene alla

il

nostra salute e al nostro umore giovamento deriva dall’interazione.

Emolium Kremsi accorge che per la complicazione dell’uomo in parte animale e in parte qualcosa di più,

parla di homo duplex: l’uomo ha un codice genetico che ha delle regole (come gli animali vige la legge della

sopravvivenza -> l’uomo è egoista), e non vuole non esserci più un giorno e lascia tracce di sé anche dopo la

morte; riesce ad essere crudele (dittatore) proprio con l’intenzione di lasciare un contributo che possa

permettergli di essere ricordato. Dall’altra parte l’uomo ha anche una parte altruista che lo porta a sacrificarsi

per gli altri. Hobbes diceva “homo homini lupus”, “l’uomo è lupo di se stesso: l’uomo è egoista e pensa solo

a se stesso, anche passando sopra agli altri, ma interviene la società per regolare i rapporti, questo proprio

perché l’uomo ha questa propensione a stare in società. L’uomo nasce quindi con l’istinto che viene coperto

via via da regole e dalla cultura. L’uomo è convinto di avere i controllo di tutto, del mondo è convinto di

essere libero, ma in realtà l’uomo ha dei vincoli sociali ed ha quindi solo l’illusione, come quella di avere il

controllo sulla natura, che con le catastrofi naturali, l’uomo perde. Il film “Instint” ne è una dimostrazione.

 Solidarietà: richiede il coinvolgimento di un’altra persona o di un gruppo. Diventa sinonimo di

integrazione sociale. La necessità di solidarietà è ammessa già nei primi due articoli della Costituzione

perché introduce i diritti sociali, e perciò la visione completa della cittadinanza democratica. Ci sono

diversi livelli di analisi:

o Societario = fonte di consenso nei sistemi sociali

o Analitico dei sistemi di azione = ambito alternativo a quello degli interessi

o Criterio di organizzazione e riferimento per l’azione

Alienazione: quando un soggetto si sente estraneo, cioè alieno da ciò che lui stesso ha prodotto con la mente o con le azioni.

Borghesia: classe sociale che possiede i mezzi di produzione, di scambio, il capitale industriale, commerciale e bancario

all’interno di un regime capitalista.

Capitalismo: sistema economico caratterizzato dalla proprietà privata, dai mezzi di produzione e dal ruolo del mercato, dove si

svolge la concorrenza tra agenti economici.

Classe sociale: complesso di individui che, in una società stratificata, occupano una posizione economica politica e culturale

simile. Ogni individuo può appartenere ad una sola classe.

Disuguaglianza: processo sociale per cui gli individui non hanno uguale accesso alle ricompense sociali. Le tre componenti

sono: differenza di ricchezza, vari gradi di onore o prestigio, e la diversa possibilità di accedere al potere.

Divisione del lavoro: ripartizione del lavoro tra individui specializzati in attività complementari.

Festa: manifestazione, di solito con ricorrenza regolare, con la quale una società ripete eventi storici servendosi di simboli.

Fratellanza: è un principio cattolico e socialista che fa leva soprattutto sui sentimenti e può facilmente diventare uno strumento

di mobilitazione politica, facendo leva sulla solidarietà interna al gruppo.

Human Relations: movimento che si pone come una particolare tecnica di gestione del personale all’interno delle organizzazioni.

Lavoro: insieme di attività manuali e intellettuali compiute dall’uomo per produrre dei beni ei servizi in cambio di un compenso.

Liberalismo: attitudine verso la tolleranza e il rispetto della libertà altrui. In economia, il liberalismo è una dottrina secondo la

quale lo stato deve lasciar libero gioco alle imprese e agli scambi senza intervenire nella sfera economica.

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Libertà: è la condizione in cui si trova una persona che non è in stato di schiavitù e che può agire in modo autonomo senza subire

nessun tipo di costrizione dall’esterno. Per alcuni è legata alla ragione, per altri all’obbedienza della volontà a una legge morale

o, ancora, la facoltà di decidere conoscendo le leggi della natura. Se concepita come un laissez faire, si possono avere come

conseguenze possibili crisi e anomie.

Socialismo: dottrine crit

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
43 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher E.molfino di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Innovazione e società nell'era digitale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Libera Università di Lingue e Comunicazione (IULM) o del prof Scramaglia Rosantonietta.