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2.1 LA SPAZIALITA' DEGLI STATI

Un tema ricorrente

Quello dello Stato è un conceAo centrale nella geografia poli(ca fin da quando, nel XIX secolo, il

geografo tedesco Friedrich Ratzel lo descrisse come una realtà organica, un essere vivente. Lo

Stato, considerato come un'en(tà territoriale, è l'elemento cos(tu(vo di base della carta poli(ca

del mondo. Tradizionalmente i geografi poli(ci hanno posto aAenzione sulla sua forma

geografica in termini di confini, superficie, forma e si sono anche interessa( alle forze che

sostengono (forze centripete) o ostacolano (forze centrifughe) l'integrazione territoriale

all'interno degli Sta( e della differenziazione tra ques( e i vicini. A par(re dagli anni '70 i geografi

avevano preso nuove direzioni: inizialmente le idee traAe dall'economia poli(ca (specialmente

dal marxismo) hanno fornito gli strumen( conceAuali necessari per rafforzare l'approccio

prevalentemente descriMvo della geografia poli(ca tradizionale, mentre più recentemente ci

siamo sposta( verso la teoria sociale, poli(ca e culturale. Questo ha portato alla luce nuovi

ambi( di riflessione come la guerra, il militarismo e la violenza, burocrazia, organizzazione e

sorveglianza, autorità, ciAadinanza e diriM ecc.

Confini e fronFere: Uno dei conceM fondamentali per i geografi è quello del confine. Se la

territorialità può essere definita come un fenomeno di comportamento associato

all'organizzazione dello spazio in sfere di influenza o territori indica( e considera( esclusivi per i

loro occupan(, è importante definire i limi( spaziali del passaggio da un territorio all'altro. Uno

dei campi di studio privilegiato della geografia poli(ca è quello dei confini tra Sta( o tra altri

soggeM che controllano il territorio (come regioni o comuni ecc), contribuendo sia a definire le

caraAeris(che sia ad analizzarlo cri(camente. Pur esistendo diverse classificazioni, i confini tra

Sta( si possono suddividere in 2 categorie principali:

1- Confini geometrici: traccia( lungo una linea immaginaria (di solito un parallelo o un

meridiano) la cui arbitrarietà è evidente. Ne sono un esempio i confini tra l'est e l'ovest degli

USA.

2- Confini naturali: lega( alla morfologia del territorio, di solito corrispondono a corsi d'acqua o

catene montuose. Il loro apparente legame con le caraAeris(che del territorio è in realtà fruAo

di strategie poli(che e compromessi internazionali. Confini di questo (po ci sono per esempio

lungo le Alpi tra Italia e Francia.

Raffes(n individua 3 fasi della definizione di un confine (che lui chiama fron(era):

1- la definizione, effeAuata prevalentemente tramite accordi poli(ci o traAa( internazionali

2- la delimitazione, ad opera dei cartografi, che disegnano i confini delle en(tà territorialità

3- la demarcazione, che si effeAua sul terreno e che deve far coincidere carta e territorio

Anche se spesso si usa i termini di confini e fron(era come sinonimi, la fron(era indica un

conceAo a sé.

Confine: indica un limite comune, una separazione tra spazi con(gui, ed è anche un modo per

stabilire in via pacifica il diriAo di proprietà di ognuno in un territorio conteso.

FronFera: rappresenta la fine della terra, il limite ul(mo oltre il quale avventurarsi. Questo

fronte p mobile e può con(nuamente trasformarsi la fron(era è una costruzione ar(ficiale che

nasce dalle aspirazioni e dalle aspeAa(ve di una comunità, quindi da mo(vazioni sociali, non

geografiche.

La fron(era è anche il luogo dello scambio e della compenetrazione tra culture, popoli e

territorialità con(gue.

Il puzzle globale

Nonostante le sfide provenien( dalle mul(nazionali o dai movimen( sociali e religiosi, gli Sta(

rimangono la forma preminente di autorità poli(ca del mondo moderno; nessun'altra is(tuzione

esercita su di noi un potere più pervasivo di quello dello Stato in cui viviamo. Però ci sono dei

confini poco chiari nel mondo, specialmente dove le guerre hanno lasciato delle dispute

territoriali irrisolte, ma nella maggior parte dei casi la popolazione risiede in luoghi che sono

all'interno del territorio di un certo Stato, provvisto di confini neM che lo separano dagli Sta(

vicini. Questa situazione sembra così normale che è difficile immaginare le cose diversamente,

eppure per esempio in Israele/Pales(na due gruppi rivendicano lo stesso territorio ed entrambi

insistono sul proprio diriAo ad avere uno Stato e visto che secondo la nostra concezione è

impossibile che due Sta( occupano lo stesso territorio è impossibile anche esaudire entrambe le

richieste contemporaneamente. Nel mondo moderno oAenere l'indipendenza come Stato è

diventato l'obieMvo di ogni gruppo che definisce se stesso come Nazione, però come tuAe le

is(tuzioni umane, essi non sono prodoM della natura, ma di processi sociali e poli(ci. Solo 8 mila

anni fa si è cos(tuito sulla Terra per la prima volta un qualcosa che possa essere chiamato Stato

ed è solo negli ul(mi 300 anni che gli Sta( moderni si sono sviluppa( con le caraAeris(che che

noi conosciamo. Visto che gli Sta( sono is(tuzioni sociali e poli(che, sono protagonis( di un

con(nuo processo di cambiamento, anche se lento, per cui non si ha una definizione universale

di Stato, ma si preferisce concepirli come:

1. re( complesse di relazioni tra un mutevole insieme di is(tuzioni e gruppi sociali e

2. il prodoAo dei processi interni di sviluppo is(tuzionale e cambiamento storico.

Gli StaF e la geografia

Il caraAere geografico dello Stato moderno è evidente in 5 delle sue caraAeris(che dis(n(ve. In

primo luogo, spesso diamo per scontato che i territori degli Sta( moderni siano suddivisi da

confini rela(vamente precisi. I confini neM, che nascono con gli Sta( moderni, vengono associa(

alla capacità degli Sta( di esercitare il potere in maniera abbastanza omogenea su tuAo il proprio

territorio, in tempi meno recen(, però, il potere dello Stato tendeva a essere molto più forte

nella parte centrale e gli Sta( erano delimita( da zone di fron(era, piuAosto che da veri confini,

nelle quali si sovrapponevano le deboli influenze di più en(tà statali. I confini neM sono gli effeM

dell'abilità degli Sta( nel proieAare la loro capacità amministra(va in tuAo il proprio territorio.

In secondo luogo, la maggior parte degli Sta( moderni occupa vas( territori e cerca di

amministrarli aAraverso sistemi is(tuzionali organizza( su base territoriale. Ques( variano dalle

confederazioni, ad un estremo, passando per i sistemi federali (come negli USA) e i sistemi di

governo regionale o locale (come l'amministrazione comunale), fino ad arrivare all'estremo

opposto, cioè le rappresentanze decentrate del potere centrale (come gli uffici tributari locali).

In terzo luogo, è necessario prendere in considerazione la geografia is(tuzionale dello Stato:

uffici, tribunali, consigli di rappresentan(, basi militari e altro devono essere distribui( ovunque.

Queste is(tuzioni hanno anche delle geografie sociali e simboliche.

In quarto luogo, l'apparato dello Stato, diffuso sul territorio, permeAe alle is(tuzioni di

monitorare, governare e cercare di controllare la popolazione. Questo include la sorveglianza

fisica dello spazio da parte della polizia e di altri funzionari statali oppure aAraverso telecamere e

strumen( eleAronici. Di queste aMvità di controllo fanno parte anche le tecnologie di raccolta e

conservazione dei da(, aAraverso le quali vengono monitorate le aMvità della popolazione.

In quinto luogo, le aMvità di controllo non sono mai assolute (nemmeno nelle società

totalitarie); ci sono sempre dei vuo( nell'apparato dello Stato, che potrebbero esser defini(

“spazi di resistenza”, all'interno dei quali questa può svilupparsi in diverse forme. Per esempio

nell'ex Unione Sovie(ca esistevano re( di dissiden( all'interno delle quali circolavano (anche se

in misura limitata) idee ed opere leAerarie che erano proibite dallo Stato.

La geografia, in quanto insieme di luoghi fisici e simbolici, è fondamentale nella formazione degli

Sta(. 2.2 GLI STATI E LA LORO FORMAZIONE

Una definizione di Stato

Anche se apparentemente il termine “Stato” si riferisce ad un'is(tuzione o organizzazione, ma

nessuno Stato si riduce a una singola struAura organizza(va. Un altro approccio diffuso è quello

di definire lo Stato sulla base delle sue funzioni, ma anche qui sorgono diversi problemi perchè le

aMvità che oggi vengono perseguitate dallo Stato potrebbero essere affidate ad altre is(tuzioni,

come è accaduto in altre fasi della storia; per esempio l'istruzione, le cure mediche, la

costruzione di strade o la guerra erano anche aMvità private e in mol( Paesi oggi si assiste a un

ritorno alla ges(one privata di ques( servizi. E' difficile giungere a una teoria che descriva lo

Stato e il politologo Bob Jessop dis(ngue tra teorie forF e teorie deboli. Una teoria forte

dovrebbe fornire una descrizione integrata dello Stato, visto come una singola serie di

meccanismi causali. Una teoria forte non può essere costruita, per questo dal punto di vista

metodologico è impossibile sviluppare una sola teoria che descriva in maniera esaus(va le

caraAeris(che di un'en(tà complessa come lo Stato – Nazione. Secondo Jessop bisogna provare

a sviluppare una teoria debole, che fornisca una serie di principi e linee guida u(li per l'analisi di

un determinato Stato. Alcuni sostengono che si dovrebbe guardare allo Stato come a un'idea o

un mito piuAosto che a uno oggeAo, ma questo rischia di essere frainteso e usato per sostenere

che lo Stato è un'illusione. Noi possiamo, invece, vedere gli effeM concre( dello Stato intorno a

noi, sopraAuAo nel momento in cui ci spos(amo in un altro Stato, ma anzi per la maggior parte

del tempo noi agiamo in accordo con le norme dello Stato senza par(colare consapevolezza.

Secondo altri studiosi lo Stato non dovrebbe essere visto come un'en(tà a sé (quindi separata

dalla società), ma come un aAore colleMvo nel cui nome gli individui vengono iden(fica( come

“ciAadini” o “soggeM” oppure come “estranei” o “stranieri”, e che viene iden(ficato come la

fonte dell'autorità poli(ca centrale di un territorio nazionale.

La formazione dello Stato come processo sociale

Lo Stato è in costante divenire. In principio il suo processo di formazione era un effeAo

collaterale di altre aMvità che non erano intese per questo scopo, però una volta che le

is(tuzioni e le pra(che statali iniziarono ad emergere e si raggiunse una propria materialità

is(tuzionale, le persone iniziarono ad elaborare strategie in relazione allo Stato. Queste non

nasce

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
66 pagine
2 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-GGR/02 Geografia economico-politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Valentina9527 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Geografia politica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università per stranieri di Siena o del prof Tabusi Massimiliano.