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La capacità di adempiere alle esigenze dell'idioma della naturalezza diventa il crisma dell'abilità e della competenza.
Ed ecco perché lo stile dell'industria culturale è la negazione dello stile: poiché la conciliazione di particolare e universale è inefficace e senza valore: gli estremi, fra cui non c'è più tensione, si toccano e diventano identici; l'universale può sostituire il particolare e viceversa. Eppure questa caricatura dello stile stile autentico del passato: fa comprendere qualcosa dello il concetto di stile autentico si disvela per quel che è, cioè l'equivalente estetico del dominio: nell'unità dello stile si espimeva di volta in volta la struttura diversa del potere sociale.
Le categorie formali e i contenuti dell'industria culturale sono scaturiti dalla sfera della cultura liberale: in questa sopravvive quindi la tendenza del liberalismo a lasciare via libera.
alle persone capaci che accettano i principi del sistema, che si sottomettano al giudizio dei loro principali illetterati. Infatti il sistema dell'industria culturale è nato e si è sviluppato nei paesi industrializzati più liberali. Di fronte all'attuale tregua ideologica che si è instaurata i consumatori conformisti si monotona del sempre uguale: si accontentano della riproduzione la novità dell'esclusione del nuovo. La fase della cultura di massa consiste nell' Eventuali aggiunte all'inventario culturale speriemntato sarebbero troppo rischiose e spericolate. L'amusement, il divertimento, tutti gli ingredienti dell'industria culturale, esistevano già da tempo prima di essa. L'industria culturale può vantarsi di aver realizzato la trasposizione dell'arte nella sfera del consumo, di aver liberato l'amusement dalla sue ingenuità e di aver migliorato la confezione delle merci, eliminando ciò che già inpassato è stata ritenuta merce di scarto. La novità sta nel fatto che gli elementi inconciliabili della cultura, arte e svago, sono ridotti, attraverso la loro totalità comune subodinazione allo scopo ad un solo denominatore; la dell'industria culturale. Le sue innovazioni caratteristiche consistono solo e soltanto in perfezionamenti della riproduzione di massa; l'interesse dei consumatori è tutto rivolto alla tecnica e non ai contenuti ripetuti informa stereotipa; l'industria culturale rimane l'industria del divertimento.
2 L'INDUSTRIA CULTURALE – Adorno - La forza dell'industria culturale risiede nel bisogno che essa produce. L'amusement è il prolungamento del lavoro nell'epoca del tardo capitalismo: esso è cercato da chi asprira a sottrarsi dal processo lavorativo meccanizzato per essere poi in grado di affrontarlo. Ma la meccanizzazione ha acquistato un potere cosi grande sull'uomo da determinare in
modointegrale la fabbricazione di prodotti di svago, che non sono altro che copie e riproduzioni dello stesso processo lavorativo. Lo spettatore non deve pensare di testa propria; il prodotto gli prescrive ogni reazione; lo svago si trasforma in tensione e sforzo; l'industria dei divertimenti non rende affatto la vita più umana per gli uomini che se ne servono. L'industria culturale defrauda ininterrottamente i suoi consumatori dicendo che ininterrottamente promette: eponendo continuamente l'oggetto del desiderio, questa non sublima, come l'opera d'arte, ma la riproduzione meccanica del bello non lascia più alcuno spazio all'idolatria inconsapevole a cui era legato il sentimento del bello. Il trionfo sul bello humor, è rasserenato dal piacere maligno che si prova alla vista di Si ride del fatto che non c'è nulla da ogni privazione felicemente riuscita. ridere. Il riso accompagna il momento di liberazione da
un pericolo fisico odalle reti della logica. Il riso diventa il vero strumento della truffa:ridere di qualcosa è sempre deridere. Legge suprema è che gli spettatori nonpervengano mai a quello che desiderano, e proprio di questo devono ridere econtentarsi. La frustazione imposta alla civiltà viene nuovamente inflittain ogni esibizione dell'industria culturale. Legge del sistema è dipresentare ai consumatori tutti i bisogni come suscettibili di esseresoddisfatti dall'industria culturale; questa predispone in anticipo deibisogni in modo tale che il consumatore rimanga sempre oggetto dell'insutriaculturale. L'escape e l'elopment sono destinati a ricondurre lo spettatoreal punto di partenza, alla realtà della vita quotidiana. Più l'arte prendesul serio la contraddizione con la realtà esistente e più viene a somigliareal suo opposto, la serietà della vita. La sintesi odierna di cultura e svagonon sirealizza solo come depravazione e degenerazione della cultura, ma anche come spiritualizzazione e intellettualizzazione coatta dello svago: l'amusement si allinea fra gli ideali, prende il posto dei grandi valori, realizza effettivamente la purificazione dalle passioni. L'amusement non è altro che l'apologia della società; divertirsi significa essere d'accordo. L'amusement abbandona la pretesa irriducibile di3