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LO SVILUPPO
EMBRIONALE: LE 4
SETTIMANE
SVILUPPO EMBRIONALE – LA PRIMA SETTIMANA
Avvenuta la fecondazione, come detto, ci troviamo di fronte ad una
struttura detta ZIGOTE. Questo va rapidamente incontro a divisioni
mitotiche:
PRIME 24/30H: la prima divisione avviene entro le prime 24/30h e
forma una struttura bicellulare formata da 2 BLASTOMERI. I
blastomeri vanno incontro ad una serie di “divisioni non sincrone” (si
dividono indipendentemente l’uno dall’altro), ciò comporta la
formazione temporanea di strutture a 3/5 cellule. Durante questa fase
avviene anche la PERDITA DELLA CORONA RADIATA (struttura
residua dell’ovocita).
3° GIORNO: dalle divisioni dei blastomeri si arriva ad una struttura
di 8/16 blastomeri detta MORULA (data la forma simile a quella di
una mora). Le varie cellule sono compattate insieme grazie ad una
proteina di adesione detta E-CADERINA. Questa struttura si trova
ancora al di fuori dell’utero, ma provvede a migrare verso esso.
4° GIORNO: le divisioni non si arrestano e la morula si vede
formata da circa 32/64 cellule, avviene la migrazione nell’utero ed
una successiva evoluzione vede la morula suddividersi in:
- TROFOBLASTO (che darà origine ai tessuti fetali della placenta)
- MASSA CELLULARE INTERNA o ICM (che darà origine ai 3
foglietti germinativi ed ai 2 annessi embrionali fondamentali, ovvero
SACCO VITELLINO e SACCO AMNIOTICO trattati nel dettaglio
in seguito)
5° GIORNO: L’insieme di trofoblasto ed ICM viene ora chiamato
BLASTOCISTI e non più morula, questo aumenta notevolmente e
velocemente le sue dimensioni, nella parte formata dal trofoblasto si
sviluppano cavità che raccolgono i lipidi e nutrono l’ICM dette
BLASTOCELE, e inoltre la blastocisti va incontro ad un processo
fondamentale che è l’IMPIANTO IN UTERO. Tale processo è
direttamente dipendente dal progesterone e prevede varie fasi:
- SGUSCIAMENTO: la blastocisti esce dal rivestimento ovocitario
detto ZONA PELLUCIDA digerendola.
- IMPIANTO VERO E PROPRIO: la blastocisti si inserisce
nell’utero mediante APPOSIZIONE (mediata da particolari strutture
dette uterodomi) al tessuto, ADESIONE e PENETRAZIONE in esso.
Ecco come si presenta l’embrione durante l’impianto (2) e alla fine
della prima settimana (5).
SVILUPPO EMBRIONALE – LA SECONDA SETTIMANA
Durante la seconda settimana assistiamo ad uno sviluppo bilaterale di
trofoblasto ed ICM.
1. Il trofoblasto endometriale si differenzia in CITO-TROFOBLASTO
e SINCIZIO-TROFOBLASTO. Il cito-trofoblasto prolifera
autonomamente e forma i villi primari (strutture deputate al
nutrimento dell’embrione). Il sincizio-trofoblasto ha origine dal cito-
trofoblasto e non prolifera in modo autonomo. Esso forma le lacune
sanguigne che accolgono il sangue materno ed in particolare secerne
HCG (human corionic gonadotropine/ gonadotropina corionica
umana), un ormone fondamentale per il mantenimento della
gravidanza.
2. L’ ICM si differenzia in due foglietti embrionali primitivi:
l’ECTODERMA PRIMITIVO, che si sviluppa verso il cito-
trofoblasto ed è detto EPIBLASTO, e L’ENDODERMA
PRIMITIVO, che si sviluppa verso il blastocele ed è detto
IPOBLASTO.
3. Si forma il “tappo di chiusura”, un coagulo di sangue a livello del
sito d’impianto che copre l’embrione.
4. Si forma la CAVITA’ AMNIOTICA, essa origina da uno “spazio
vuoto” generato dall’allontanamento di epiblasto e cito-trofoblasto.
L’epiblasto si chiama ora AMNIOBLASTO e da esso avrà origine
l’AMNIOS O SACCO AMNIOTICO, una struttura che ricoprirà
totalmente l’embrione. Contemporaneamente a questi eventi si
forma, a partire da cellule dell’ipoblasto, la membrana di HAUSER,
un epitelio che darà origine ad un’ulteriore struttura detta SACCO
VITELLINO, che racchiude il blastocele.
5. Si forma, a partire da cellule dell’epiblasto, il MESODERMA
EXTRAEMBRIONALE. La proliferazione delle cellule
dell’epiblasto è indotta da una sostanza acellulare secreta dal cito-
trofoblasto.
6. Il mesoderma extraembrionale si accresce e copre tutta la blastocisti
e il sacco vitellino, compresi cito-trofoblasto e sincizio-trofoblasto.
Tutto ciò che si troverà al suo interno sarà detto CORION. Il celoma
extraembrionale derivante dal mesoderma extraembrionale sarà
invece chiamato CAVITA’ CORIONICA.
Ecco come si presenta un embrione alla fine della seconda settimana.
EVENTI CRITICI DELLA SECONDA SETTIMANA
LA REAZIONE DECIDUALE: l’endometrio accoglie la blastocisti e le
sue cellule si trasformano in modo da essere funzionali ad essa. Tali cellule
saranno espulse con il parto e sono quindi DECIDUE. Tale reazione è
regolata a livello ormonale dal rilascio di ISTAMINA e
PROSTAGLANDINE.
IL MANTENIMENTO DELLA GRAVIDANZA: affinché le cellule
dell’endometrio continuino a divenire decidue c’è bisogno di una grande
quantità di progesterone. Per impedire il mestruo serve anche l’ormone
luteinizzante (LH) che però non viene più sintetizzato a livello ghiandolare
data la gravidanza, esso è sostituito dall’ormone HCG, prodotto dal
sincizio-trofoblasto, che come LH stimola la produzione di progesterone.
PROTEZIONE IMMUNOLOGICA DELL’EMBRIONE: l’embrione
ha antigeni che il sistema immunitario materno potrebbe riconoscere come
estranei ed attaccare. Ciò non avviene perché:
La placenta funge da protezione fisica per l’embrione
Il trofoblasto esprime un MHC particolare: Ib e C, che non attivano
(inibiscono) la risposta immunitaria delle NK (cellule natural killer) e
dei linfociti T, le quali riconoscono soltanto MHC di tipo A e B.
Il trofoblasto secerne molecole repressive locali contro il sistema
immunitario materno.
SVILUPPO EMBRIONALE – LA TERZA SETTIMANA
All’inizio della terza settimana ci troviamo di fronte ad un embrione
bilaminare formato da ipoblasto ed epiblasto. L’evento fondamentale della
terza settimana è la trasformazione di questo embrione in una struttura
trilaminare con conseguente formazione dei tre foglietti germinativi
definitivi: ENDODERMA, MESODERMA ed ECTODERMA, tutti
derivanti dall’epiblasto (l’ipoblasto degenera). Affinché avvenga ciò
l’embrione attraversa una serie di processi:
1. L’ipoblasto produce molecole segnale che creano sull’epiblasto
un’invaginazione centrale detta LINEA PRIMITIVA. Al centro di
questa struttura vi è una struttura detta NODO PRIMITIVO che
delimita un’invaginazione detta FOSSA PRIMITIVA. La linea
primitiva diventa poi un SOLCO che funge da passaggio per le
cellule che devono migrare.
2. La migrazione attraverso il solco primitivo delle cellule
dell’epiblasto porta alla scomparsa dell’ipoblasto, e queste cellule
che lo sostituiscono formano l’ENDODERMA.
3. Altre cellule dell’epiblasto continuano a migrare e costituiscono un
nuovo foglietto intermedio tra endoderma ed epiblasto detto
MESODERMA EMBRIONALE.
4. All’estremità craniale dell’embrione si forma la REGIONE
CARDIOGENICA e al di sotto di essa la MEMBRANA
BUCCOFARINGEA, al di sotto ancora la MEMBRANA
CLOACALE.
5. Si forma l’ALLANTOIDE, una struttura posta dietro al sacco
vitellino che serve per la respirazione e l’espulsione dei rifiuti. Da
questo origina il LEGAMENTO OMBELICALE o URACO.
6. Formatesi l’endoderma ed il mesoderma embrionale ciò che resta
dell’epiblasto si dice ECTODERMA (abbiamo quindi tre foglietti
definitivi).
7. L’embrione si allunga in direzione ROSTRALE (in direzione della
testa) e la linea primitiva regredisce gradualmente fino a scomparire.
EVENTI CHIAVE DELLA TERZA SETTIMANA
FORMAZIONE DELLA NOTOCORDA: la notocorda è una struttura
che si origina a livello della linea primitiva prima come tubo cavo, si
trasforma poi in una placca della PLACCA CORDALE, fino a
ricompattarsi e formare la notocorda completa.
INDUZIONE DEL SISTEMA NERVOSO: il sistema nervoso ha origine
dall’ectoderma al di sopra della notocorda, il quale, indotto dalla notocorda
stessa, si differenzia in PLACCA NEURALE. Ogni porzione della
notocorda induce l’ectoderma sovrastante a differenziarsi in diverse parti
del sistema nervoso. Successivamente la placca neurale dà origine ad una
CRESTA NEURALE e a delle PIEGHE NEURALI, che in seguito ad
ulteriore maturazione formeranno il TUBO NEURALE DEFINITIVO, che
si presenta come un tubo cavo. Il tubo neurale si differenzia nelle varie
parti del sistema nervoso, come detto precedentemente, in base
all’induzione notocordale. Le due estremità del tubo neurale restano però
aperte e vengono dette NEUROPORO ANTERIORE e POSTERIORE.
SUDDIVISIONE MESODERMICA: il mesoderma embrionale si divide
in varie tipologie di mesoderma e l’induzione a tale suddivisione è data da
una sua porzione detto ORGANIZZATORE PRIMARIO, che fa parte del
mesoderma dorsale. Tale suddivisione porta alla formazione di:
MESODERMA CORDALE, PARASSIALE, INTERMEDIO, SOMATICO
e SPLANCNICO.
INDUZIONE DEL SISTEMA CARDIOVASCOLARE: data la
necessità di nutrienti l’embrione sviluppa varie strutture. I VILLI
CORIALI PRIMARI per l’afflusso di sangue, stabilisce poi una
circolazione utero-placentare primitiva per lo scambio di nutrienti e rifiuti
e si forma un abbozzo del cuore sottoforma di 2 TUBI ENDOCARDICI
derivanti dal mesoderma splancnico.
FORMAZIONE DEL CELOMA INTRAEMBRIONALE: il celoma
intraembrionale è rappresentato da piccole cavità delimitate dal
mesoderma intraembrionale. Da queste ultime deriveranno le cavità sierose
del corpo quali: PERITONEO, PERICARDIO, PLEURE e
RIVESTIMENTI TESTICOLARI.
È importante ricordale che nella terza settimana permangono gli annessi
embrionali che si sono formati durante la seconda settimana, ovvero
CORION, ALLANTOIDE, AMNIOS e SACCO VITELLINO.
DETERMINAZIONE DEGLI ASSI CORPOREI
Durante la terza settimana, inoltre, si ha un processo fondamentale per il
corretto sviluppo embrionale: la determinazione degli assi corporei
ANTERO-POSTERIORE, DORSO-VENTRALE, DESTRO-SINISTRO.
ANTERO-POSTERIORE: l’asse antero-posteriore è determinato
da un particolare foglietto chiamato AVE (endoderma viscerale
anteriore) che induce le parti anteriori dell’epiblasto a specializzarsi
nelle regioni anteriori del corpo (regioni della testa) e le parti
posteriori dell’epiblasto delle regioni posteriori del corpo. AVE
secerne una cascata di molecole quali fattori di trascrizione e fattori
di crescita.
DORSO-VENTRALE: