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GOLD EXCHANGE STANDARD

Poco prima della fine della Seconda Guerra Mondiale, i Paesi che sarebbero usciti vincitori dal conflitto si riunirono a Bretton Woods per dare un ordine stabile al sistema monetario internazionale. Da quella conferenza nacque un nuovo regime economico, che prese il nome di Gold Exchange Standard. Funzionamento del Gold Exchange Standard:
  • Le principali monete esistenti erano legate ad un rapporto di cambio fisso con il dollaro USA, che i singoli Paesi si impegnavano a difendere questo rapporto, acquistando o vendendo valute secondo le esigenze;
  • Il dollaro era legato all'oro da un rapporto fisso;
  • Furono fondati il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale che avevano il compito di intervenire se necessario.
La preferenza per il dollaro era evidente: esso poteva essere scambiato in oro in qualsiasi momento, mentre tutte le altre monete potevano essere scambiate in modo indiretto, cioè prima convertite in dollari poi scambiate in oro. In questo modo

Il dollaro finiva con il godere di una garanzia esplicita, di cui le altre monete non beneficiavano. Questa garanzia, agli occhi del mondo, significava che la Banca Centrale USA era sempre in grado di cambiare dollari cartacei o metallici nella quantità di oro corrispondente.

In questo modo, gli USA poterono finanziare grandi volumi di importazioni, ma anche programmi di aiuto ai Paesi in via di ricostruzione (a cominciare dal Piano Marshall, di cui beneficiarono i Paesi Europei).

La copertura fornita dall'oro al dollaro rappresentava un forte incoraggiamento per il governo americano a stampare dollari in quantità anche superiore rispetto a quella che sarebbe stata giustificata dall'ammontare di oro posseduto dagli USA.

Tuttavia, con il passare del tempo, si arrivò ad un punto in cui le spese americane superarono il limite. Il rapporto inizialmente stabilito a Bretton Woods tra oro americano e massa di dollari in circolazione si deteriorò drasticamente.

mettendo in dubbio la possibilità delle autorità monetarie USA di eseguire conversioni di dollari in oro. I mercati incominciarono a rendersi conto dell'esistenza in circolazione di una quantità di dollari esorbitante, equindi incominciarono a diffidare della loro stessa stabilità. Ciò spinse i possessori di questa moneta a scambiarla con oro in vista della perdita di valore: ma tali vendite non facevano che accrescere i dubbi sulla solidità della moneta americana. Alla fine, per evitare il crollo del valore del dollaro, il 15 agosto 1971 (giorno di festa internazionale) il presidente Nixon annunciò la fine della convertibilità in oro del dollaro. L'oro perse la sua importanza e lasciò il passo al dollaro, già cardine del sistema di pagamenti internazionali, segnando la fine del sistema Bretton Woods o Gold Exchange Standard. Dopo il crollo del Golden Exchange Standard, la moneta è

Un debito che la Banca Centrale non può e non deve pagare, ma soltanto mettere in circolazione, come mezzo di pagamento di tutti gli altri debiti contratti sul mercato.

Il denaro stampato, per decisione delle autorità, che non ha alcun rapporto stretto con le riserve auree, viene indicato con l'espressione "Fiat Money" (non c'entra nulla la fabbrica automobilistica).

In questo sistema il valore del denaro deriva solo dalla fiducia nel fatto che esso sia accettato come mezzo di pagamento.

LA MONETA OGGI:

I Paesi moderni si attengono a una definizione comune (o quasi) di ciò che è considerata moneta.

Le forme di moneta comprese in questa definizione compongono il c.d. stock di moneta*, il quale è l'insieme dei mezzi di pagamento generalmente accettati nell'economia.

Si ritiene che controllando le dimensioni dello stock sia possibile evitare i 2 rischi maggiori che il denaro può generare: la crescita dei prezzi, quando

la moneta è eccessiva che, se particolarmente forte e prolungata nel tempo può sfociare ad inflazione, o, alternativamente, la loro dimensione, che può causare il ristagno dell'attività economica, quando la moneta è insufficiente a consentire che tutti gli scambi che potrebbero avere loro.

La gamma di strumenti che possono fungere da mezzi di scambio è illimitata, ma secondo gli economisti ha senso controllare solo la quantità della moneta che presenta un certo grado di liquidità.

Il concetto di liquidità è stato definito per primo da Keynes, il quale definiva la liquidità come idoneità di un dato tipo di moneta a essere usato immediatamente e senza perdite per effettuare scambi.

Esempio: la banconota che io uso per pagare una corsa in taxi può essere spesa come denaro liquido, immediatamente, dal taxista per comprare una bottiglia di vino.

La liquidità, dunque, una caratteristica

banche e gli individui possono fare affidamento per effettuare transazioni finanziarie. Lo stock di moneta comprende sia la moneta fisica, come banconote e monete metalliche, sia la moneta elettronica, come i depositi bancari e le carte di credito. Le diverse forme di moneta hanno un grado variabile di liquidità. Le banconote e le monete metalliche sono considerate la forma più liquida di moneta, in quanto possono essere utilizzate immediatamente per effettuare pagamenti. Al contrario, i titoli, come azioni e obbligazioni, sono considerati meno liquidi, in quanto richiedono un processo di vendita o conversione per essere utilizzati come mezzi di pagamento. È importante sottolineare che la creazione della moneta fisica è responsabilità della Banca Centrale, mentre le banche ordinarie contribuiscono all'aumento della quantità di mezzi di pagamento attraverso la concessione di credito. Tuttavia, la moneta derivante dalla concessione di credito è meno liquida rispetto a quella prodotta dalla Banca Centrale, poiché la sua accettazione comporta un rischio di insolvenza. In conclusione, lo stock di moneta rappresenta l'insieme dei mezzi di pagamento disponibili nell'economia, dotati di sufficiente liquidità per consentire transazioni finanziarie. Questo stock comprende diverse forme di moneta, con diversi gradi di liquidità, che vanno dalle banconote e monete metalliche ai titoli finanziari.

Autorità monetarie esercitano il loro controllo. Secondo una convenzione, si considerano parte dello stock solo i mezzi di pagamento che rientrano in 4 categorie, le quali sono distinte in base alla maggiore o minore liquidità di ciascuna:

  1. M0: forma di moneta più liquida. Le sue componenti costituiscono la cd. base monetaria o moneta ad alto potenziale. I termini rimandano al fatto che la moneta creata dalla Banca Centrale costituisce la base a partire dalla quale sono create le altre forme di moneta che compongono lo stock dell'M0. Fanno parte:
    • Monete metalliche
    • Banconote, ossia la moneta cartacea
    • Riserve delle banche custodite presso la Banca Centrale.
    La moneta compresa in questa categoria non dà luogo ad interessi, ma serve alle necessità pratiche di chi acquista o vende merci. Entra nell'economia attraverso 4 canali: viene cioè immessa

Dalla Banca Centrale nel sistema economico mediante il denaro fornito da 4 tipi di soggetti:

  1. Tesoro: la Banca Centrale fornisce denaro al Governo, rappresentato in questo caso dal ministero che si occupa di gestire le casse dello Stato.
  2. Banche: La Banca centrale crea base monetaria per fornire liquidità alle altre banche, controè detta "sconto", la cessione dei crediti delle banche stesse verso terzi. Questa attività.
  3. Settore estero: la Banca Centrale fornisce moneta legale della nazione a tutti coloro che hanno ricevuto valuta straniera.
  4. Pubblico (operazioni di mercato aperto): la Banca Centrale può acquistare o vendere Titoli di Stato detenuti dai cittadini o dalle banche in cambio di base monetaria o rivendere tali titoli, ritirando dalla disponibilità del pubblico, e quindi distruggendo, base monetaria.

2) M1: M1 è dato da M0 + depositi bancari creati presso le banche commerciali. In questo caso ci si riferisce solo ai

depositi in conto corrente, cioè i depositi che possono essere utilizzati dal momento immediatamente successivo alla loro apertura. quest'ultima ne diventa N.B.: una volta che il soggetto deposita una somma di denaro in banca, proprietaria e ne fa l'uso che più le aggrada, quindi il denaro depositato non è più di proprietà del soggetto iniziale, il quale però rimane creditore della banca.

M2: M2 è dato da M1 + depositi a risparmio (depositi bancari con scadenza non oltre i 2 anni) + certificati di credito (depositi non in conto corrente effettuati dal pubblico presso le banche) + depositi presso gli uffici postali (non possono essere trasferiti a vista mediante assegni).

M3: M3 è dato da M2 + quote o partecipazioni in fondi comuni monetari + obbligazioni con scadenza fino a 2 anni + operazioni pronti contro termine (acquisto con decorrenza immediata di titoli che ci si impegna a rivendere a una data scadenza)

Le componenti

le alla moneta attraverso il meccanismo del credito. Quando una banca concede un prestito, crea moneta elettronica che viene depositata sul conto del beneficiario del prestito. Questa moneta elettronica può essere utilizzata per effettuare pagamenti e transazioni. 2) Banche commerciali Le banche commerciali creano moneta attraverso il processo di creazione di credito. Quando una banca concede un prestito, crea moneta elettronica che viene depositata sul conto del beneficiario del prestito. Questa moneta elettronica può essere utilizzata per effettuare pagamenti e transazioni. 3) Tesoro pubblico Il Tesoro pubblico può creare moneta emettendo titoli di debito, come ad esempio obbligazioni. Quando queste obbligazioni vengono acquistate dagli investitori, viene creato denaro che può essere utilizzato per finanziare le spese pubbliche. 4) Banche estere Le banche estere possono creare moneta attraverso il processo di creazione di credito. Quando una banca estera concede un prestito, crea moneta elettronica che viene depositata sul conto del beneficiario del prestito. Questa moneta elettronica può essere utilizzata per effettuare pagamenti e transazioni. In conclusione, la moneta viene creata principalmente dalle banche centrali e dalle banche commerciali attraverso il processo di creazione di credito. Tuttavia, anche il Tesoro pubblico e le banche estere possono contribuire alla creazione di moneta attraverso l'emissione di titoli di debito e il processo di creazione di credito.

materiale a2) Banche ordinarie qualcosa che certifica la nascita di un rapporto credito/debito

3) Poste

4) Tesoro (Governo)

CHI CONTROLLA LA QUANTITÀ DI MONETA?

La Banca Centrale può controllare la quantità di moneta esistente in modo relative agevole e sicuro secondo questo ragionamento:

  1. La Banca Centrale crea la base monetaria;
  2. La base monetaria è utilizzata dai cittadini, che tolta la parte di cui si servono per le esigenti correnti, la depositano presso le banche ordinarie;
  3. Le banche ordinarie utilizzano questi depositi fornendo credito a terzi (M1-M0), ma rispettando sempre l’obbligo di riserva, a scopo prudenziale e/o per obbligo di legge, allo scopo di far fronte a cospicue e improvviserichieste di rimborsi da parte dei depositanti;
  4. In conseguenza di ciò: la quantità di moneta creata dalle banche come credito a terzi (M1 M0) non potrà superare un volume ben definito espresso d
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A.A. 2019-2020
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher BARBARA.trudu di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia Politica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Nuti Giovanetti Fabio.