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PRIVATO PRIVATI PUBBLICO PUBBLICO
Esempio:
reddito 5000
Consumi 4000
Risparmio 1000
Investimento 900
Saldo finanziario 100 disponibilità in cassa o crediti netti o diminuzione di un debito 9
Possiamo dire che la differenza tra quello che si risparmia e quello che si investe è:
Saldo finanziario privato + Saldo finanziario pubblico = Saldo della bilancia dei pagamenti correnti
saldo finanziario privato = saldo finanziario famiglie + saldo finanziario imprese
Saldo finanziario famiglie + (tipicamente positivo)
Saldo finanziario imprese + (tipicamente negativo)
Saldo finanziario pubblico = (tipicamente negativo o nullo)
Saldo della bilancia dei pagamenti correnti
1^ considerazione: ruolo fondamentale degli intermediari finanziari che danno crediti;
2^ considerazione: presenza del saldo finanziario del resto del mondo:
Saldo finanziario famiglie +
Saldo finanziario imprese +
Saldo finanziario pubblico +
Saldo finanziario resto del mondo =
0
Unione Monetaria Europea
Nata nel 1992; è un consolidamento della vecchia CEE (Comunità Economica Europea) che era composta da
6 paesi (Germania, Francia, Italia, Belgio, Paesi Bassi, Lussemburgo)
L’area dell’Euro è un sottoinsieme dell’Unione Europea.
28 paesi aderenti all’Unione Europea;
19 paesi aderenti all’Area Euro.
Ci sono due componenti:
1. La componente ideale: creazione di un Europa più unica e più consolidata;
2. La componente di Evoluzione del quadro economico:
il sistema di Bretton Wood è un sistema di cambi fissi nato nel 1964 poi entrato in crisi nel 1971 e si è
sfaldato definitivamente nel 1973; tale sistema ha governato il mondo per 30 anni fissando tassi di cambio
fissi e l’individuazione di una fascia massima di oscillazione di ± 1% attorno ai tassi fissi che decideva. Le
banche avevano sottoscritto un impegno vincolante.
Esempio: 625 lire per 1 dollaro con fascia di oscillazione dello 0,75% quindi 629,5 e 620,5. Quando il dollaro
rischiava di superare i 629,5 (perché c’era molto domanda rispetto alla domanda di dollari) interveniva la
Banca d’Italia cercando di placare questo eccesso di domanda di dollari, vendendo dollari a 629,5.
Quando c’era un eccesso di offerta rispetto alla domanda, le tensioni sul mercato spingevano verso il basso
il prezzo del Dollaro. In questo caso, la Banca d’Italia acquistava Dollari a 620,5.
L’intervento della Banca d’Italia è simmetrico ma l’impegno non è altrettanto simmetrico: infatti quando la
banca compra dollari può farlo all’infinito perché può emettere lire, invece quando vende dollari lo può fare
finché ne ha: entrano così in gioco le riserve valutarie.
La banca centrale degli USA, dall’altra parte, non era tenuta a fare nulla perché l’intervento della BC
dell’Italia (ad esempio) aggiustava il cambio Lira-Dollaro ed automaticamente aggiustava anche il cambio
Dollaro- Lira.
In questo periodo si parla di Protezionismo Valutario fino all’inizio degli Anni ’90, un italiano non poteva
detenere un c/corrente all’estero, non poteva comprare BOT tedeschi né azioni di società all’estero.
Dopo Bretton Woods, precisamente dal 1973 in poi nel mondo si passa ad un regime generalizzato di cambi
flessibili, ciò vuol dire che le banche non si impegnano ad intervenire sui mercati valutari per mantenere i
cambi fissi. sistema a flessibilità controllata: i cambi si muovono liberamente in base alla domanda e
all’offerta di moneta ma qualche volta una Banca Centrale, se lo riteneva conveniente, poteva intervenire.
10
Esempio: nel caso in cui il prezzo della valuta estera sale troppo si crea un rincaro eccessivo delle
importazioni e effetti inflazionistici indesiderati. Allora la BC può intervenire.
Negli Anni ’70, alcuni paesi europei mettono in atto esperimenti per creare un’area a cambi fissi. In
sostanza, in un mondo in cui dal ’73 si va verso i cambi flessibili, alcuni paesi europei pensano sia opportuno
tornare ai cambi fissi limitando le oscillazioni. Tali esperienze sono conosciute con il nome di “serpente
monetario”.
L’Italia viene coinvolta in una di queste esperienze ma la lira non c’è la fa a stare dentro tali limiti ed è
costretta ad uscire.
Alla fine degli Anni ’70 nasce il Sistema Monetario Europeo (SME).
È molto più strutturato e si basa su un approccio che vede due strade parallele:
1. Accordi di cambio;
2. Creazione di una moneta-paniere.
Sono due approcci paralleli che nascono da due posizioni molto diverse.
Per dar vita allo SME fu necessario creare un compromesso tra le due opzioni.
1. Accordi di cambio vuol dire la riproposizione del sistema di cambi fissi, come fu in Bretton Woods.
Ovviamente in questo caso, non è fissata in base al Dollaro ma le regole sono le stesse. Nascono
due fasce di oscillazione:
i) 2,25% fascia ordinaria;
ii) 7% fascia larga.
In confronto a Bretton Woods in cui ciascuna Banca Centrale interveniva nei confronti del Dollaro,
ora c’è una complicazione: ciascuna banca centrale deve intervenire nei confronti di ciascuna delle
valute europee all’interno dell’accordo.
La creazione di due fasce non voleva creare due gruppi di paesi per discriminare ma aveva lo scopo
di permettere anche ai paesi meno facoltosi di entrare nell’accordo accettando la fascia larga
(perché la fascia ordinaria sarebbe stata troppo elevata per loro).
2. La moneta paniere è una moneta che non circola (che quindi non viene emessa) ma è una moneta
della quale si possono accendere dei debiti e si possono fare dei prestiti o investire somme di
denaro (emissioni di obbligazioni, mutui) è una moneta che può essere quotata in qualsiasi
momento ed è chiamata ECU.
Questa moneta paniere viene definita indicando una quantità fisica di ognuna delle valute dei paesi
aderenti: ciascun ECU è costituito da 151 Lire Italiane, da 0,3 marchi tedeschi e così via.
Questa composizione è stata definita quando è nato lo SME e può essere rinnovato ogni 5 anni
(perché se entra un nuovo paese è corretto aggiornare la composizione dell’ECU).
In qualunque momento è possibile calcolare la quotazione in diretta dell’ECU:
Esempio: 151 Lire ; 0,3 marchi
Vado a vedere qual è il tasso di cambio Lira-Marco C = 1000 0,3*1000 = 300;
faccio lo stesso calcolo con tutti i cambi e alla fine sommando tutti i valori in Lire, ottengo quanto
vale un ECU in Lire.
Posso fare lo stesso calcolo per conoscere la quotazione ECU in marchi, ecc.
1521 Lire = 1 ECU
1 ECU = 1936,27 Lire al 31-12-1998
Questo rapporto garantiva una continuità tra la vecchia moneta (ECU) e la nuova moneta (EURO).
L’unione Monetaria Europea è il risultato di un percorso da Bretton Woods, alcune decisioni chiave; fino
allo Sme. arrivo dell’Euro.
1992 Trattato di Maastricht in questo periodo lo SME funziona ancora nonostante alcune valute
vedano dei periodi di crisi.
Il Trattato di Maastricht vede nel 1997 (se non più tardi nel 1999) la costituzione dell’Unione Europea. 11
introduzione della Moneta Unica (non ancora coniata con il nome Euro), ma continuano a circolare le
vecchie valute (che dal 1 gennaio ’99 vengono fissate ad un rapporto di cambio irrevocabile).
Nel periodo di inter-regno, che è durato circa 3 anni e non ha avuto la stessa durata in tutti i paesi, per il
cambio Lira-Euro (ad esempio) era stato fissato un rapporto di cambio irrevocabile.
poi c’è la fase in cui inizia a circolare il coniato Euro, contemporaneamente alla Lira.
Dal 1 gennaio ’99 era possibile dar vita a rapporti finanziari in Euro, era possibile compilare assegni bancari,
le quotazioni in borsa erano espresse in Euro e le vecchie valute nazionali non avevano più autonomia ma
erano considerate sotto-multipli non decimali dell’Euro.
1 Lira = 1 / 1936,27 Euro
Creare un Unione Monetaria significa:
- perdita dello strumento cambio per rilanciare la competitività;
- conservazione dell’azione di difesa delle Banche Centrali.
La vigilanza implica che periodicamente la BC manda delle ispezioni in alcune banche. Questa prerogativa
delle banche centrali nazionali sta venendo trasferita alla BCE e la azioni di controllo che rimangono alle BC
sono sottoposte alla normativa della BCE.
Al momento di lanciare l’Unione Monetaria Europea, era necessario definire le condizioni che i paesi
dovevano rispettare per entrarne a far parte: il Trattato di Maastricht definisce i requisiti per entrata
nell’UE, cosiddetti parametri di Maastricht.
I parametri di Maastricht rispondono a 3 finalità:
1. Evitare che un paese entrando impreparato danneggi sé stesso 1°e2° parametro;
2. Evitare che un paese entrando impreparato danneggi gli altri paesi 3° e 4° parametro;
3. Richiesta di un livello minimo di credibilità 5° parametro.
Evitare che un paese entrando impreparato danneggi sé stesso si riferisce al fatto che un paese che entra
nell’Unione Europea debole finanziariamente e quindi impreparato all’entrata è spesso abituato a
rispondere all’alta inflazione, tagliando il cambio e aumentando la propria competitività. Una volta
all’interno dell’UE, il paese non potrà più ricorrere alla manovra del cambio e quindi perderà competitività.
Per evitarlo, dovrà tagliare l’inflazione si perde competitività quando si ha un’inflazione più alta degli
altri paesi. In un sistema di parità e di moneta unica, avere un’inflazione alta vuol dire:
↓competitività; ↓ produzione; ↑ disoccupazione; dinamica di produzione sempre più negativa.
Evitare che un paese entrando impreparato danneggi gli altri paesi si riferisce al fatto che nell’UE la Banca
Centrale è unica e anche altre istituzioni sono comuni, quindi se un paese entra con una situazione
disastrata e non si impegna a migliorarla, gli altri paesi non saranno disposti ad aiutarlo.
I parametri di Maastricht sono 5:
1. Stabilità dei prezzi. Il tratto prevede il raggiungimento di un alto grado di stabilità dei prezzi che
risulterà da un tasso d’inflazione prossimo a quello dei tre stati membri, al massimo, che hanno
conseguito i migliori risultati in termini di stabilità dei prezzi;
2. Tasso d’interesse a lungo termini. Il trattato prevede che i livelli dei tassi di interesse a lungo
termine riflettano la stabilità della convergenza raggiunta dallo stato membro;
3. Disavanzo pubblico/PIL ≤ 3%; Obbiettivo: non danneggiare i patners;
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