Riassunto esame Economia politica, Prof. Pettini Anna, libro consigliato Microeconomia, Paul Krugman, Robin Wells

∆Q

Costo di ogni unità addizionale.

E’ la variazione generata dalla produzione di una unità addizionale di un

bene o un servizio.

E’ il costo di produrre un’ unità addizionale di prodotto.

Costo medio totale (CMT)

Spesso detto semplicemente Costo medio, è pari al costo totale diviso per

la quantità prodotta.

CMT = costo totale _ = CT

quantità prodotta Q

Indica al produttore quanto costa in media produrre una unità di prodotto.

CMT = CMF +CMV

Curva di costo medio convessa

Dovuta al modo in cui il costo medio totale prima diminuisce e poi aumenta

all’ aumentare e poi aumenta all’ aumentare della quantità prodotta.

E’ decrescente in corrispondenza di bassi livelli di produzione e crescente

in corrispondenza di livelli elevati.

Per capire perché la curva di costo medio totale abbia forma convessa,

scomponiamo il costo medio totale nei suoi elementi fondamentali:

- costo medio fisso (CMF)

si ottiene dividendo il costo fisso per la quantità prodotta, e corrisponde al

costo fisso per unità di prodotto.

CMF = costo fisso = CF

quantità prodotta Q

Il costo medio fisso diminuisce all’ aumentare della quantità prodotta.

- costo medio variabile (CMV)

si ottiene dividendo il costo variabile per la quantità prodotta, e corrisponde

al costo variabile per unità di prodotto.

CMV = costo variabile = CV

quantità prodotta Q

il costo medio variabile è una funzione crescente della quantità prodotta.

Un

aumento della quantità prodotta, ha due effetti contrapposti sul costo

medio

totale:

- effetto di ripartizione

quanto maggiore è la quantità su cui si ripartisce il costo fisso, e tanto

minore è il costo medio fisso.

- effetto dei rendimenti decrescenti

quanto maggiore è la quantità prodotta, tanto maggiore è il fattore di

produzione variabile necessario a produrre unità addizionali, e tanto

maggiore è il costo medio variabile.

Il costo marginale ha pendenza positiva:

per via dei rendimenti decrescenti, il costo di produzione di ciascuna unità

di prodotto è sempre superiore a quello dell’ unità precedente.

Il costo medio variabile ha pendenza positiva:

ancora una volta, a causa dei rendimenti decrescenti, ma in misura minore

della curva di costo marginale, perché il maggior costo dell’ unità

aggiuntiva di prodotto è ripartito sull’ intera quantità prodotta.

La curva di costo medio fisso ha pendenza negativa:

a causa dell’ effetto di ripartizione.

Il costo medio totale minimo

La curva di costo marginale interseca la curva di costo medio totale nel

punto di minimo di quest’ ultima.

La quantità corrispondente al costo medio totale minimo è detta

produzione di minor costo o scala efficiente di produzione.

Principi generali riguardanti la relazione tra le curve di costo medio totale e

di costo marginale dell’ impresa:

- In corrispondenza della produzione di minor costo, il costo medio

totale è uguale al costo marginale.

- Per quantità inferiori alla produzione di minor costo, il costo

marginale è minore del costo medio totale e il costo medio totale è

decrescente.

- Per quantità superiori alla produzione di minor costo, il costo

marginale è maggiore del costo medio totale e il costo medio totale è

crescente.

Nella realtà, la curva di costo marginale ha spesso pendenza negativa nel

tratto iniziale. Espandendo la produzione a partire da quantità molto basse,

l’ impresa può ottenere benefici dalla specializzazione e dalla divisione del

lavoro, registrando rendimenti crescenti. Superata una certa quantità, però,

i benefici della specializzazione si esauriscono, subentrano i rendimenti

decrescenti e la curva di costo marginale diventa crescente. la

corrispondente curva di costo medio variabile ha dunque forma convessa,

come la curva di costo medio totale.

Grandezze marginali

Impresa 1 e 2 = imprese inframarginali

Il prezzo coincide con il R’ e il Rme (ricavo medio).

R.T. = p • q R’ = ∆RT = ∆p•q = p Rme = RT = p • q =

p ∆q ∆q q q

Se il costo medio scende, il costo marginale è più basso, (ha valore

inferiore) e passa nel punto di costo medio minimo. (p. 318)

Il ricavo marginale è uguale al prezzo.

C.T. = media dei costi (cme • q)

Costi di lungo e breve periodo

Nel lungo periodo il costo fisso diventa una variabile il cui valore può

essere determinato dall’ impresa.

Per livelli di produzione modesti, un costo fisso contenuto genera un minor

costo medio totale.

Per livelli di produzione elevati, un alto costo fisso genera un minor costo

medio totale.

Prezzo = costo medio minimo

Nel breve periodo il cap. è costante mentre nel lungo periodo è variabile.

Diseconomia di scala

Se ha quando l’ impresa supera la sua capacità di produzione.

Per ogni data quantità prodotta esiste un livello di costo fisso che

minimizza il costo medio totale; così l’ impresa, una volta stabilita la

quantità di produrre che intende mantenere nel lungo periodo, dovrebbe

scegliere il livello di costo fisso più idoneo, cioè, quello che minimizza il

costo medio totale.

Dato che ora stiamo analizzando una situazione in cui il costo fisso può

variare, nell’ analisi del costo medio totale dobbiamo tenere conto del

fattore tempo. Le curve di costo medio totale che abbiamo usato sono

state definite per un dato livello di costo fisso, ovvero sono delle curve di

breve periodo che perciò si riferiscono a un orizzonte temporale in cui il

costo fisso non varia.

Se l’ impresa prevede che la variazione della quantità prodotta sarà

permanente, probabilmente il suo attuale livello di costo fisso non è più

ottimale; nell’ arco di un lasso di tempo ragionevole modificherà il costo

medio totale alla nuova quantità prodotta.

Curva di costo medio totale di lungo periodo

Descrive la quantità prodotta e il costo medio totale quando il costo fisso è

stato scelto in modo tale da minimizzare il costo medio totale per ogni dato

livello di produzione.

Se esistono livelli diversi di costo fisso in numero sufficiente, la curva di

costo medio totale di lungo periodo ha l’ abituale forma convessa.

Nel lungo periodo chi produce è in grado di scegliere il costo fisso più

adeguato al livello di produzione stabilito, si colloca quindi in un punto della

curva di costo medio totale di lungo periodo. Se però varia il livello di

produzione, l’ impresa non si troverà più su questa curva ma lungo la curva

di costo medio totale di breve periodo corrisponde al livello di costo fisso

prescelto, e potrà tornare sulla curva di costo medio totale di lungo periodo

solo riaggiustando il costo fisso, per adeguarlo al nuovo livello di

produzione.

I rendimenti di scala

La scala dell’ impresa determina la curva di costo medio totale di lungo

periodo.

La curva di costo medio totale di lungo periodo delle imprese che

sperimentano effetti di scala nella produzione cambia considerevolmente

pendenza in funzione della quantità prodotta.

gli effetti di scala dipendono dalla tecnologia di produzione adottata dall’

impresa.

Rendimenti di scala crescenti

Il costo medio totale di lungo periodo diminuisce all’ aumentare della

quantità prodotta.

Effetti:

- maggiore specializzazione

- elevati costi di avviamento

(prima di iniziare a produrre è necessario investire somme ingenti nella

costruzione di impianti e macchinari).

- sviluppo di software (esternalità di rete)

Rendimenti di scala decrescenti

Il costo medio totale di lungo periodo aumenta all’ aumentare della quantità

prodotta.

Si verificano soprattutto nelle grandi imprese, a causa di problemi di

coordinamento e comunicazione: al crescere della dimensione di impresa,

comunicare e organizzare le attività diventa sempre più difficile e costoso, ciò

spinge a limitare le loro dimensioni.

Rendimenti di scala costanti

Il costo medio totale di lungo periodo rimane costante all’ aumentare della

quantità prodotta.

Non hanno alcun effetto sul costo medio totale di lungo periodo di un’ impresa,

che rimane identico a prescindere dal livello di produzione.

SCHEMA RIASSUNTIVO

Misura Definizione Formula

Matematica

Costo fisso costo che non dipende dalla CF

Breve quantità prodotta.

Periodo Costo Medio costo fisso all’ unità di CMF = CF/Q

fisso produzione.

Costo Variabile costo che dipende dalla quantità CV

Breve e prodotta.

Lungo

periodo Costo Medio costo variabile dell’ unità di CMV = CV/Q

Variabile prodotto.

Costo Totale somma del costo fisso (di breve CT = CF

periodo) e del costo variabile. (breve

periodo) + CV

Costo Medio costo totale all’ unità di prodotto. CMT = CT/Q

Totale

(costo medio)

Costo Marginale variazione del costo totale C’ = ∆CT/∆Q

generata da una variazione

unitaria della produzione.

Costo Medio livello di costo medio se il costo CMTPL

Lungo Totale di Lungo fisso è stato stabilito in modo da

Periodo Periodo minimizzare il costo medio totale

per ogni dato livello di

produzione.

Concorrenza Perfetta

(curva di domanda)

In un mercato perfettamente concorrenziale tutti i partecipanti, consumatori

e produttori, sono price-taker:

Produttore Price-Taker

E’ un’ impresa le cui decisioni di produzione non hanno alcun effetto sul

prezzo di mercato del bene che vende.

Consumatore Price-Taker

Non può influenzare, con le proprie azioni, il prezzo di mercato dei prodotti

che acquista.

In generale, chi consuma è spesso un price-taker: sono rare le circostanze

in cui gli acquirenti possono influenzare il prezzo dei beni o servizi che

acquistano.

Invece, è più frequente che chi produce sia in grado di influire sul prezzo

che ricava da ciò che produce.

Settore perfettamente concorrenziale

Settore in cui chi produce è un price-taker.

Condizioni necessarie

1. Ci devono essere molte imprese produttrici

2. nessuna di queste imprese deve avere una quota di mercato

rilevante.

quota di mercato = è la percentuale detenuta da una singola impresa sul

totale

della produzione del settore.

3. Libertà di entrata e uscita

Un settore è caratterizzato da libertà di entrata e uscita se nuove imprese

possono facilmente entrarvi e imprese g