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STRATEGIA DOMINANTE:
rispetto a tutte le altre sue strategie indipendentemente da quello che fanno i rivali. Essa comporta
profitti maggiori rispetto a qualsiasi altra strategia l’impresa possa utilizzare, indipendentemente dalle
strategie scelte dai rivali dell’impresa. Questo non implica che una strategia dominante faccia sì che
un’impresa ottenga profitti maggiori rispetto ai suoi concorrenti, ma soltanto che, scegliendola, essa
faccia la scelta migliore possibile per sé. 7
Riassunto esame ECONOMIA INDUSTRIALE
Docente: Roson
Libro consigliato: “Organizzazione industriale”, Pepall, Richards and Norman
STRATEGIA DEBOLMENTE DOMINANTE: se esistono altre strategie, possibilmente migliori
ma mai peggiori, che comportano un payoff maggiore in alcune combinazioni strategiche, talvolta un
payoff uguale, ma mai un payoff minore.
Talvolta un’impresa non avrà né una strategia dominante né una strategia dominata; ma quando
un’impresa ha una strategia dominante, la scelta è chiara: utilizzarla.
L’EQUILIBRIO DI NASH COME CONCETTO PER LA SOLUZIONE DEI GIOCHI
8.3
Non è insolito che per un gioco esista più di un equilibrio di Nash.
Nella teoria dei giochi, una scelta strategica è pura se un giocatore la opera con certezza. Le strategie
pure vanno distinte da quelle miste, nelle quali il giocatore utilizza una combinazione, ponderata su
base probabilistica, di due o più strategie.
8.4 MODELLO DI COURNOT
I modelli di oligopolio statico più noti sono quelli di Cournot e di Bertrand.
Nel modello di Cournot la scelta o la variabile strategia per l’impresa che partecipa al gioco è la
quantità di output, mentre quello di Bertrand è il prezzo.
Il modello di Cournot è considerato il pilastro della moderna teoria dell’organizzazione industriale.
Secondo tale modello ciascuna impresa ha la propria curva di reazione. La prova che Cournot abbia
è data dal fatto che egli descrisse l’esito di equilibrio di questo processo come la
anticipato Nash
coppia di livelli di output alla quale la scelta dell’output da parte di ciascuna impresa è la risposta che
massimizza i profitti alla quantità scelta dall’altra. Il prezzo di equilibrio che deriva dalle scelte
dell’output delle due imprese è al di sotto di quello dell’esito del monopolio puro; tuttavia, esso è al
di sopra di quello che si verificherebbe se ci fossero non due ma molte imprese e prevalesse la
concorrenza perfetta.
La reazione di un’impresa si basa su una scelta di output da parte dell’altra impresa che non è, di per
sé, la reazione ottimale da parte di quell’altra impresa. l’esito sia un equilibrio, deve avvenire
Poiché
che ciascuna impresa risponda in modo ottimale alla scelta (ottimale) del proprio rivale.
L’equilibrio necessita che entrambe le imprese siano sulle loro rispettive curve di reazione. Questo
avviene soltanto in corrispondenza di un punto, ossia l’intersezione delle due curve di reazione.
La precedente discussione sulle curve di reazione desunta da Cournot suggerisce una sorta di processo
per tentativi, con errori e aggiustamenti, tramite il quale le due imprese agiscono e reagiscono fino a
quando non viene raggiunto l’equilibrio.
Le imprese razionali e strategiche possono ricorrere al modello di Cournot come puro esperimento
mentale, senza dover perdere tempo per effettuare i tentativi e gli errori del mondo reale.
Molti economisti preferiscono utilizzare l’espressione “funzione di risposta ottimale” invece di
“curva di reazione”. Il punto è sottolineare che la corretta interpretazione del modello di Cournot è
una scelta dell’output simultanea e non sequenziale. L’equilibrio di Cournot è un equilibrio nel quale
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Riassunto esame ECONOMIA INDUSTRIALE
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Libro consigliato: “Organizzazione industriale”, Pepall, Richards and Norman
le previsioni di ciascun venditore sono coerenti sia con la massimizzazione dei profitti sia con
l’effettivo esito di mercato.
8.5 VARIAZIONI SUL TEMA DI COURNOT: MOLTE IMPRESE E COSTI DIVERSI
A mano a mano che aumenta il numero di imprese che vendono nel mercato, l’output di equilibrio di
Cournot del mercato continua a salire e il prezzo continua a scendere.
Il modello di Cournot implica che a mano a man che il numero di imprese identiche nel mercato
aumenta, l’equilibrio dell’industria si avvicina sempre di più a quello prevalente in situazione di
concorrenza perfetta.
Gli esiti del mercato migliorano quando diminuisce la concentrazione del mercato e ci si avvicina
allo standard concorrenziale.
In questo modello le imprese con costi più elevati hanno quote di mercato e profitti minori. Ciò
significa che un’impresa di Cournot trae vantaggio quando i costi dei suoi rivali aumentano.
L’equilibrio Cournot-Nash non richiede che i costi marginali delle imprese siano eguagliati. La
distribuzione dell’output in un equilibrio di Cournot con costi diversi per le varie imprese non è
efficiente.
LA CONCENTRAZIONE E LA REDDITIVITA’ NEL MODELLO DI COURNOT
8.6
A mano a mano che la concentrazione (misurata dall’indice di Herfindahl) aumenta, anche i prezzi
aumentano sempre più al di sopra del costo marginale (medio).
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Riassunto esame ECONOMIA INDUSTRIALE
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9) CONCORRENZA DEI PREZZI
Nei mercati oligopolistici è molto importante distinguere se le imprese concorrono in termini di
quantità, come nel caso di Cournot, oppure in termini di prezzo, come nel caso di Bertrand.
9.1 IL MODELLO DI DUOPOLIO DI BERTRAND
Il modello di duopolio standard (Cournot) riformulato in termini di strategie dei prezzi piuttosto che
delle quantità, prende di solito il nome di modello di Bertrand.
Bertrand criticava l’applicazione dei modelli matematici in economia e per dimostrare la propria
teoria analizzò il modello di Cournot in termini di prezzi piuttosto che di quantità.
Si riformuli il modello di Cournot in modo tale che ciascuna impresa scelga il prezzo da applicare
piuttosto che la quantità da produrre; fatta eccezione per questo particolare, il modello e gli assunti
che stanno alla base sono esattamente gli stessi.
L’esito del gioco del duopolio alla Bertrand è che il prezzo di mercato è pari al costo marginale. È
esattamente quello che avviene nel caso della concorrenza perfetta. L’unica differenza è che ora,
invece di molte imprese di piccole dimensioni, vi sono soltanto due imprese e ciascuna di grandi
dimensioni rispetto al mercato.
LA CONCORRENZA DI PREZZO E I VINCOLI DI CAPACITA’
9.1
Uno dei punti sui quali il modello di Bertrand è stato criticato è l’assunto che qualsiasi deviazione del
fra le due imprese porta a un’immediata e completa perdita di domanda per quella che applica
prezzo
il prezzo più elevato.
Vi sono due importanti motivi per i quali la decisione da parte di un’impresa di far pagare un prezzo
maggiore di quello dei suoi concorrenti non comporterebbe una perdita completa di tutti i suoi clienti.
Uno di essi è che di solito l’impresa rivale non ha la capacità di servire tutti i clienti che richiedono il
prodotto o il servizio al suo prezzo basso. Un altro motivo è che i clienti potrebbero non considerare
i due prodotti come perfetti sostituti.
In un equilibrio di Nash deve verificarsi che la scelta da parte di ciascuna delle imprese sia una
risposta ottimale alla strategia dell’altra. delle imprese è in grado di servire l’intero
Quando esiste un vincolo di capacità per cui nessuna
mercato al prezzo concorrenziale, l’impresa 2 può valutare l’idea di aumentare il prezzo. Se l’impresa
2 stabilisce p2 superiore al costo marginale, e quindi superiore a p1, sicuramente perderà parte dei
clienti. Ma non li perderà tutti: l’impresa 1 non ha la capacità di servirli, pertanto alcuni
suoi
continuerebbero a servirsi dell’impresa 2.
Quando subentrano dei vincoli di capacità, il gioco fra le due imprese diventa a due fasi. Nella prima
le due imprese scelgono i livelli di capacità, mentre nella seconda competono sui prezzi. Con molta
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probabilità nella fase uno nessuna delle imprese acquisirà capacità sufficiente a servire l’intero
mercato quando i prezzi, nella fase due, vengono fissati pari al costo marginale. Se nessuna delle due
imprese acquisisce quella grande capacità, la soluzione di Bertrand di ciascuna impresa che fa pagare
essere un equilibrio di Nash. L’equilibrio in un modello di
un prezzo pari al costo marginale non può
con vincoli di capacità conduce lontano dall’esito base di Bertrand,
competizione sui prezzi
avvicinandosi a quello del modello di Cournot.
L’assunto, che di regola prende il nome di regola del razionamento efficiente, è che, per farlo, la
stazione servirà i clienti nell’ordine della loro disponibilità a pagare.
Le imprese che competono sui prezzi vendendo prodotti identici raramente sceglieranno la capacità
necessaria a servire la domanda totale di mercato disponibile a prezzi concorrenti. Sia l’output sia la
capacità saranno inferiori al livello concorrenziale, il che a sua volta implica che i prezzi debbano
salire a un livello al quale la domanda è pari alla capacità totale dell’industria, un livello che è
necessariamente superiore al costo marginale. La proprietà di efficienza della soluzione di Bertrand
può venire meno in presenza di vincoli di capacità.
9.3 LA CONCORRENZA DI PREZZO CON PRODOTTI DIFFERENZIATI
Vi è un secondo motivo per cui il semplice esito efficiente di Bertrand del prezzo pari al costo
marginale non può verificarsi. Spesso le due imprese non producono prodotti identici, come invece
ipotizzava Bertrand.
Si definisce “posizione” del consumatore in questo mercato il prodotto o lo stile preferito da quel
consumatore.
Parametro t: è una misura del valore che ciascun consumatore attribuisce al fatto di ottenere la sua
versione preferita del prodotto. Maggiore è t, meno disposto è il consumatore ad acquistare il prodotto
“lontano” dalla sua posizione, dal suo prodotto o dal suo modello preferiti. Quando t è elevato, la
concorrenza dei prezzi fra le due imprese si attenua. Un valore elevato di t significa che la
differenziazione del prodotto rende la concorrenza dei pr