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Il vero con i o è tra individualis ci e organicis
Gli organicis si basano sulla convinzione che il popolo e/o lo Stato precede i singoli e paragonano lo Stato all'organismo umano, da qui derivano due conseguenze:
- La gius zia: la compe zione tra le par danneggia lo stato, rompe la sua armonia (come se le mani entrassero in con i o con i piedi) perché lo disgrega, provocando il ritorno allo stato di natura. Le due classi devono mantenersi in perfe equilibrio e a nché questo equilibrio rimanga tale è necessario che ogni organo svolga la funzione assegnatagli, rispe ando, quindi, la posizione sociale che occupa.
- Il potere sovrano a dato all'autocrate che man ene unito lo stato assegnando ad ogni organo il potere sovrano e decidendo la gerarchia dei ruoli sociali.
Diversa concezione è quella degli individualis (democra ci e liberali), secondo i quali sia il popolo che lo Stato sono fru o di aggregazioni volontarie nate da contra o e non già.
Presente in natura; in natura esistono solo gli individui e i loro diritti. Il contratto porta a due conseguenze:
- Il potere statale è limitato.
- Se il potere statale viola i diritti individuali, allora il contratto è nullo e, quindi, lo stato cade.
Sciogliendo il contratto, il potere si converte in abuso, quindi in tirannia; per questo motivo il potere statale non merita l'obbedienza e, quindi, è lecito trasgredire le norme.
Le norme dello stato vanno a costituire il "diritto positivo" che è sovrastato dal "diritto naturale", che riconosce i diritti innati dell'uomo. Come gli studiosi della fisica che analizzano la realtà attraverso leggi matematiche, anche gli studiosi della natura umana cercano una scienza che dimostri la morale, quindi che applichi alla morale lo stesso metodo rigoroso della matematica.
L'individualismo dei democratici è diverso dall'individualismo dei liberali: i democratici esaltano i singoli all'interno
delle conseguenze sul modo di intendere la libertà: - I liberali esaltano i singoli al di fuori dello stato. Per i liberali, essere liberi significa non essere impediti dallo Stato (LIBERTÀ DA). - I democratici esaltano i singoli all'interno dello stato. Per i democratici, essere liberi significa essere autonomi, quindi essere soggetti a comandi e decisioni che sono stati presi da loro stessi (LIBERTÀ DI). La concezione liberale e quella democratica sono compatibili solo se viene riconosciuta la precedenza della libertà liberale: nei regimi democratici non basta votare le leggi, anche se a su ragione universale ed eguale, ma prima occorre che il voto sia libero. Bisogna essere liberi dallo stato per essere liberi di creare le proprie leggi e decisioni.la libertà, non il contrario.libertà civili come condizione necessaria per l'esercizio della libertà politica, e un'altra cosa è affermare che senza la partecipazione popolare al potere politico, le libertà civili non possono durare. In sostanza, Bobbio sostiene che democrazia e liberalismo sono strettamente legati e che l'interdipendenza tra di loro è importante, ma è necessario considerare anche i limiti di spazio e tempo.Categoria storico-concettuale, un'altra è parlare di quella concettuale. Secondo questo punto di vista bisogna distinguere:
- Libertà negativa, cioè che una determinata azione non viene ostacolata.
- Libertà positiva, cioè che il mio volere è libero.
In questo caso sono una dipendente dall'altra, come ci insegna Bobbio in "Politica e cultura": la condizione di liceità (libertà liberale) è necessaria per la formazione di una volontà autonoma (libertà democratica) e una deliberazione autonoma si può formare solo in un'atmosfera di libertà come non-impedimento.
Nella "Politica e cultura" di Bobbio, viene introdotta un'altra libertà, che abbraccia sia quella liberale che quella democratica, cioè la libertà socialista.
Nell'opera si distingue innanzitutto libertà liberale da libertà socialista, partendo dal concetto di
“libertà”:- Per i liberali “libertà” vuol dire non-impedimento da parte del potere giuridico.- Per i socialisti “libertà” vuol dire che lo stato attribuisce poteri al soggetto o a nché egli possa compiere delle azioni. Per i socialisti lo stato deve creare un programma di trasformazioni sociali, permettendo a tutti l’esercizio di quelle libertà fondamentali che vengono formalmente proclamate eguali per tutti. Ecco allora che dalla libertà dallo stato (liberalismo) si passa a libertà mediante lo stato (socialismo). È sbagliato riunire tutte le libertà, sia quelle liberali che quelle socialiste, sotto l’espressione “diritti dell’uomo”. Le pretese nelle quali si riassumono tutti i diritti sono: libertà e potere. Il potere presuppone la libertà, questo perché bisogna essere liberi di decidere come e per quali scopi il potere debba essere esercitato. La libertà
come facoltà e la libertà come potere non sono due opzioni tra le quali decidere perché non sono due diritti egualmente riconosciuti e protetti: la libertà è un diritto che è; il potere è un diritto che dovrà essere; un diritto a quale è un diritto potenziale. Tutti ti tt ti ti tititi t ti tt ff ti ti tti tt tt tti tti tt ti tt ti ti ti ttiti t ff fftt tt ttitt ti tt ti ti tti tti tt ti tti ti ttffi tti tt ti ff ffi tt tt ti ff tt ti ttitt tt tti ti ti ti ff ffti tti ti tt t
Ai diritti liberali si aggiunge anche un dovere di astensione, che l'ordinamento punisce; ai diritti sociali si aggiunge anche una promessa di intervento, che però è sfornita di sanzione. Questi diritti non devono essere semplicemente formalizzati nella Costituzione, ma bisogna predisporre mezzi per garantirli, e questo può essere realizzato solo in uno stato di sviluppo economico e di evoluzione tecnologica. Così come l'individualismo, anche l'organicismo vede diverse versioni:
l'organicismo antico e l'organicismomoderno. L'organicismo antico presenta diverse caratteristiche: - La comunità viene prima dei singoli. - La comunità è un insieme armonico di persone, ognuna delle quali rispetta il suo ruolo. - La comunità è assegnata ad una guida, che la mantiene tale. Quando i teorici di destra guardano alla comunità rousseauiana mantengono la prima e la seconda caratteristica: - La prima perché Rousseau afferma la necessità di trasformare l'individuo, che si trova isolato, in una parte del tutto che è, appunto, la comunità. - La seconda perché Rousseau ha una visione orizzontale della società, in cui ogni cittadino partecipa alle decisioni, senza l'intervento di una guida dall'alto. La visione di Rousseau, quindi, è quella democratica, più precisamente una democrazia pura, completamente diversa dalla visione democratico-liberale dei moderni. Per discutere ulteriormente questo argomento, è necessario approfondire le differenze tra l'organicismo antico e l'organicismo moderno.Distinguere la democrazia dal liberalismo, non bisogna solo guardare alle rispettive libertà, ma anche alla prospettiva giuridica: - La democrazia è un potere. - Il liberalismo è una tecnica di limitazione del potere. Una limitazione formale quando chi esercita il potere è vincolata a specifiche procedure; una limitazione materiale quando a chi esercita il potere vengono sovrapposti una serie di comportamenti che non possono essere né comandati né proibiti (diritti di libertà). La limitazione formale e la limitazione materiale sono i due pilastri dello Stato liberale-costituzionale e, dato che la democrazia moderna prevede questo tipo di Stato, vuol dire che essa deriva dal costituzionalismo liberale (democrazia liberale dei moderni). Nella democrazia moderna i diritti di libertà sono inviolabili e vengono sanciti nella Costituzione, il governo appartiene ai cittadini. I cittadini sono coloro che derivano dalla stessa società e partecipano alla stessa cultura; questo vuol dire cheessi sono invece di eguali diritti politici, che permette loro di partecipare alle decisioni collettive. Inoltre, più i cittadini sono vicini, più condividono gli stessi sentimenti, gli stessi valori e la stessa concezione del mondo. In realtà, per il volume della popolazione e per le dimensioni del territorio, è impossibile realizzare il vis a vis amato dagli antichi greci.
La democrazia liberale garantisce un consenso che non esclude il dissenso perché, così come la maggioranza che esprime il consenso, anche la minoranza che esprime il dissenso gode degli stessi diritti di libertà.
A differenza dei marxisti, che criticano la stabilità dell'economia, i teorici di destra esaltano l'economia, teorizzando un riordinamento corporativo della società e assegnando ai gruppi professionali il ruolo che oggi svolgono gli imprenditori.
Se è vero, però, che i diritti politici vengono riconosciuti solo ai cittadini, e i cittadini sono coloro
che hanno origini e valori comuni, allora tali diri non possono essere riconosciu