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TERZO LIBRO PARTE SPECIALE TESAUROL'IMPOSTA SUL REDDITO DELLE PERSONE FISICHE-Il sistema delle imposte sui redditi

Il sistema vigente di tassazione dei redditi è disciplinato dal d.p.r 917/1986, con cui è stato approvato il Testo unico delle imposte sui redditi (Tiur): il sistema è formato da due imposte che colpiscono i redditi delle persone fisiche e degli enti collettivi (Irpef e Ires).

-Soggetti passivi e residenza fiscale

I soggetti passivi dell'Irpef sono le persone fisiche. È rilevante la distinzione fra residenti e non residenti nel territorio dello stato, in quanto i residenti sono tassati sul complesso dei loro redditi ovunque prodotti nel mondo (collegamento di tipo personale), mentre i non residenti solo per i redditi prodotti in Italia (collegamento di tipo reale).

La residenza fiscale scaturisce da uno dei seguenti 3 fatti, di durata almeno semestrale: 1) dall'iscrizione anagrafica; 2) dal domicilio, ossia dal centro degli affari ed

interessi; 3) dalla dimora abituale. Per contrastare il fenomeno dei trasferimenti fittizi di residenza in paradisi fiscali, si presume che siano residenti in Italia i cittadini italiani cancellati dalle anagrafi della popolazione residente ed emigrati in territori aventi un regime fiscale privilegiato: è onere del contribuente dimostrare che, dopo la cancellazione dall'anagrafe, non ha conservato in Italia né la dimora abituale né il centro dei propri affari e interessi.

Per favorire gli investimenti in Italia da parte di soggetti non residenti, il Tuir prevede un regime fiscale speciale per le persone fisiche che trasferiscono la residenza fiscale nel territorio dello stato dopo essere state residenti all'estero per almeno 9 dei 10 anni precedenti.

La personalità e la progressività imperfetta dell'Irpef

L'Irpef mira a tassare in modo progressivo il reddito globale effettivo delle persone fisiche residenti in Italia. L'imposta è di

tipo personale, perché la sua disciplina tiene conto di una serie di circostanze di natura personale. Inoltre si tratta di un'imposta a progressività imperfetta, perché da un lato vi sono redditi che non sono tassati in modo effettivo (ad esempio redditi fondiari), e dall'altro lato vi sono redditi che non sono inclusi nel reddito complessivo: vi è dunque un dualismo fra redditi tassati in misura non effettiva o proporzionale e gli altri redditi che invece sono inclusi nel reddito complessivo e sono tassati in misura progressiva. Le nozioni teoriche del reddito Le nozioni teoriche del reddito tassabile sono tre: il reddito come prodotto, il reddito come entrata, e il reddito come consumo. Secondo la nozione di reddito come prodotto, un'entrata ha natura di reddito solo se deriva da una fonte produttiva. La nostra legislazione fiscale ha accolto fin dall'origine il concetto di reddito come prodotto. La nozione di reddito come entrata considera reddito come la somma di tutte le entrate monetarie e in natura che un individuo riceve in un determinato periodo di tempo. Questa nozione è più ampia rispetto a quella di reddito come prodotto, in quanto include anche le entrate che non derivano da una fonte produttiva. Infine, la nozione di reddito come consumo considera reddito come la differenza tra il reddito disponibile e il risparmio. Questa nozione è utile per valutare il livello di benessere di un individuo, in quanto tiene conto delle sue spese e dei suoi consumi. In conclusione, il concetto di reddito è complesso e può essere interpretato in diversi modi. La disciplina fiscale tiene conto di queste diverse nozioni per determinare l'imposta sul reddito delle persone.

Qualsiasi entrata, quale che ne sia la fonte (quindi anche fonte non produttiva): sono dunque inclusi gli incrementi di valore del patrimonio, le entrate conseguite a titolo gratuito come le donazioni e le successioni, i guadagni catastali ecc.

La concezione di reddito come consumo implica che è tassata solo la ricchezza consumata, mentre non è tassato il reddito risparmiato: in realtà non esistono sistemi positivi che tassano solo il reddito consumato e che esentano il risparmio.

Ora, il presupposto dell'imposta sul reddito delle persone fisiche, secondo l'art 1 Tuir, è il possesso di REDDITI in denaro o in natura. Tuttavia nel Tuir non vi è una definizione generale di reddito, ma vi è solo la definizione delle singole categorie reddituali: e poiché tutte le categorie reddituali indicano come reddito proventi derivanti da fonti produttive, il reddito può essere definito in linea generale come un incremento di patrimonio.

derivante da una fonte produttiva. Per stabilire poi se tale criterio sia seguito in modo restrittivo o in modo elastico o se sia derogato, è necessario esaminare il contenuto delle singole categorie: in conclusione il nostro sistema, pur se indubbiamente fondato sul concetto di reddito come prodotto, mostra significative aperture verso il concetto di reddito-entrata. Il requisito della derivazione del reddito da una fonte produttiva implica che di regola sono tassati i proventi acquisiti a titolo oneroso, e sono esclusi da imposta i proventi acquisiti a titolo gratuito: infatti non sono soggetti ad imposta sul reddito né le donazioni né l'eredità. Si noti inoltre che al termine "possesso" non va attribuito il significato tecnico che ha nel codice civile. Vi sono redditi tassati quando sono percepiti (principio di cassa), in cui possesso significa percezione. Nei redditi fondiari poi il possesso va riferito all'immobile. Nel reddito d'impresa ilreddito è frutto di un calcolo: perciò non vi è possesso del reddito, ma della fonte. Insomma, non esiste una nozione unitaria di possesso del reddito, ma tante nozioni quanti se ne traggono dalla disciplina delle diverse categorie. Vi sono redditi monetari o redditi in natura. I redditi in natura sono frequentemente percepiti dai lavoratori dipendenti, e sono costituiti da beni o servizi, ai quali deve essere dato un valore in moneta, e si tassa il loro valore di mercato, ossia il "prezzo mediamente praticato per beni e servizi della stessa specie in condizioni di libera concorrenza nel tempo e nel luogo in cui i beni o i servizi sono stati acquistati". - Reddito vs patrimonio Reddito e patrimonio sono concetti da tenere distinti, così come sono da distinguere i proventi reddituali dalle entrate patrimoniali. Il patrimonio è l'insieme delle situazioni giuridiche soggettive a contenuto economico di cui è titolare un soggetto in un dato momento.momento: esso è quindi una realtà statica. Il reddito invece è la risultante delle variazioni incrementative del patrimonio: è dunque un fenomeno dinamico. Il patrimonio è uno stock, indica ciò che si ha; il reddito è un flusso, indica ciò che si acquisisce. Non tutte le entrate costituiscono reddito: abbiamo visto infatti che sono reddito solo le entrate che derivano da una fonte produttiva. La conseguenza è che non sono reddito le entrate patrimoniali: ad esempio, per una società costituiscono reddito i corrispettivi che riceve a fronte di una prestazione, ma non sono redditi i conferimenti e i versamenti dei soci in conto capitale; simmetricamente per i soci è reddito la distribuzione degli utili, mentre non è reddito la restituzione del capitale investito. Sulla stessa linea, non è reddito il danno emergente (che è una diminuzione patrimoniale), mentre è reddito il lucro cessante (mancata
  1. redditi fondiari
  2. redditi di capitale
  3. redditi di lavoro dipendente
  4. redditi di lavoro autonomo
  5. redditi di impresa
  6. redditi diversi

Le categorie sono "inclusive", cioè costruite con l'intento di comprendere tutta la materia imponibile. Ecco perché alcune categorie sono più ampie della nozione utilizzata (ad esempio la definizione tributaria di impresa è più ampia di quella civile, così come la definizione tributaria di reddito di lavoro dipendente è più ampia del reddito di rapporto di lavoro ecc.), perché alcune categorie comprendono non solo redditi pienamente rispondenti alla definizione della categoria ma anche

altri redditi di carattere spurio (ad esempio i redditi di lavoro dipendente comprendono anche i redditi assimilati), e perché vi è una categoria residuale che non presenta omogeneità di contenuto. A ciascuna categoria corrispondono particolari regole: le diverse categorie quindi non sono soltanto uno strumento di individuazione e classificazione della materia imponibile, ma sono anche l'oggetto di regimi giuridici diversi. Si noti che in molti casi la scelta legislativa che ha portato alla collocazione di un reddito in una categoria piuttosto che in un'altra, è stata operata proprio in relazione al regime giuridico più appropriato. - Periodo di imposta Le imposte sui redditi sono imposte periodiche, non tanto perché si applicano continuativamente, quanto perché il loro presupposto è delimitato temporalmente dal periodo di imposta: per le persone fisiche il periodo di imposta è l'anno solare, mentre per le società

È l’esercizio sociale. Vi possono però essere interruzioni: per le persone si pensi alla morte, mentre per le società il periodo di imposta cessa in caso di trasformazione, fusione, scissione, liquidazione (ed inizia un nuovo periodo).

Ciascun periodo di imposta ha un’autonoma rilevanza: ad ogni periodo di imposta cioè corrisponde un’obbligazione tributaria autonoma, cui sono collegati una serie di obblighi formali e sostanziali (dichiarazione, versamento ecc). Poiché gli eventi economici da cui scaturisce il reddito possono interessare più periodi di imposta, il legislatore pone precise regole: per la maggior parte dei redditi opera il principio di cassa, nel senso che rileva il momento in cui il reddito è percepito; per i redditi di impresa invece vige il principio di competenza, in forza del quale costi e proventi vanno imputati al periodo di maturazione, a prescindere dal pagamento e dall’incasso.

-Redditi del de cuius

Gli eredi possono essere soggetti passivi a duplice titolo: innanzitutto essi, in quanto eredi, subentrano al decuius come soggetti passivi dell'imposta per presupposti realizzati dal de cuius; in secondo luogo i redditi prodotti ma non incassati dal de cuius sono tassati a carico degli eredi quando li percepiscono. Ciò rappresenta una deviazione dal modello teorico del reddito inteso come prodotto, perché tali proventi per gli eredi sono un acquisto di natura patrimoniale: la ratio della tassazione di tali entrate patrimoniali è che senza vi sarebbe un definitivo salto di imposta (il frutto dell'attività del de cuius sarebbe acquisito senza scontare l'imposta sui redditi).

Nelle categorie dei redditi tassabili sono compresi anche i proventi derivanti da fatti qualificabili come illecito civile, o illecito penale, o illecito amministrativo: essi non fanno parte di una categoria

nta illecita può essere soggetto a tassazione.
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Scienze giuridiche IUS/12 Diritto tributario

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Simo.Russo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto Tributario e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Albertini Francesco.
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