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Capitolo 12: La Banca Europea per gli Investimenti
12.1 Costituzione e struttura
La Banca Europea per gli Investimenti (BEI) è l'istituzione finanziaria dell'UE, nata allo scopo di contribuire all'integrazione europea e allo sviluppo delle regioni economicamente più svantaggiate e di favorire la creazione di un mercato comune. Sono azionisti della BEI gli Stati membri dell'UE. La sottoscrizione del capitale è ripartita in quote proporzionate alla capacità economica dei membri, il capitale viene in parte versato e in parte funge da capitale di garanzie. La banca è dotata di personalità giuridica autonomia ed è indipendente, nonostante sia soggetta alle norme del diritto dell'Unione. È composta da:
- Consiglio dei governatori: composto dai ministri dell'economia degli stati membri, è l'organo decisionale incaricato di definire le direttive generali della politica creditizia della Banca.
- Consiglio di amministrazione: è l'organo al quale sono demandate le decisioni riguardanti la concessione di prestiti e garanzie e l'emissione di titoli. È composto da 29 membri rappresentanti degli stati e 19 sostituti, nominati dal consiglio, con un mandato rinnovabile di 5 anni.
- Comitato direttivo: è composto da un Presidente e da 8 Vicepresidenti, è incaricato della gestione ordinaria della Banca e assicura l'esecuzione delle decisioni del CdA.
- Vi è inoltre un comitato di verifica composto da 6 membri nominati dal consiglio che controlla la regolarità delle operazioni e dei libri contabili della banca.
La Banca Europea per gli Investimenti è un'istituzione finanziaria dell'Unione Europea che fornisce finanziamenti per progetti di investimento in vari settori dell'economia. La banca eroga finanziamenti per la valorizzazione delle regioni meno sviluppate dell'Unione. I prestiti possono essere concessi ad uno Stato membro, sia ad imprese pubbliche o private, purché si tratti di investimenti che contribuiscano all'aumento della produttività generale. Le richieste di prestito devono essere sottoposte allo stato membro e alla commissione. Nel caso di imprese pubbliche o private, l'erogazione è subordinata ad una garanzia del paese sul cui territorio sarà realizzato il progetto di investimento. Dato che la Banca non persegue scopi di lucro, i tassi di interessi sono correlati al costo della raccolta delle risorse sul mercato di capitali: in ogni caso, il totale degli impegni dell'Unione non deve superare il 250% del capitale sottoscritto e delle riserve. La banca può concedere prestiti a Stati terzi con i quali intrattiene relazioni commerciali, ma con voto unanime.
E’ previso inoltre il finanziamento a progetti di ammodernamento e riconversione delle imprese e per la realizzazione di opere di interesse comune a più stati.12.3 Le risorse della Banca
Per il finanziamento delle sue attività, la Banca ricorre a risorse proprie e al mercato dei capitali. Le risorse proprie sono date dalle quote di capitale sottoscritte dai membri, che concorrono a formare i prestiti speciali fruttiferi, nel caso in cui la banca l’emissione di necessiti e non sia in grado di reperire fondi. La banca può ottenere fondi sul mercato dei capitali tramite obbligazioni pubbliche oppure in modalità minore ricorrendo a prestiti privati a tasso fisso.
12.4 Il gruppo BEI
Nel 1994 è stato istituito il Fondo Europeo per gli Investimenti (FEI) per favorire lo sviluppo di piccole e medie imprese a forte crescita e/o attive nel settore delle nuove tecnologie. Nel 2000 è stato creato il Gruppo BEI, formato da BEI e FEI, il cui la
BEI è incaricata di concedere prestiti a medio e lungo termine e il FEI è specializzato nelle operazioni in capitale di rischio e nella concessione di garanzie a favore delle piccole e medie imprese. Con la creazione del Gruppo, la BEI è divenuta principale azionista del FEI, anche se quest'ultimo ha mantenuto una struttura azionaria tripartita con Commissione E. e banche europee. CAPITOLO 13 LE BANCHE REGIONALI DI SVILUPPO Dagli anni '60 sono nate numerose Banche regionali di sviluppo, su ispirazione della Banca mondiale, mirando a promuovere lo sviluppo economico-sociale all'interno degli stati membri attraverso la concessione di prestiti e la partecipazione diretta a forme di investimento in progetti pubblici e privati, fornendo anche assistenza tecnica. Generalmente si limitano al finanziamento di specifici progetti e non al finanziamento di programmi generali di sviluppo. 13.1 Le principali banche regionali di sviluppo La Banca interamericana disviluppo (IDB) è nata a Washinton nel 1959 come istituzione mirante a favorire lo sviluppo economico e sociale di alcuni Stati dell'area latino-americana tramite prestiti e fornitura di cooperazione tecnica. È caraibica, composta dalla Società interamericana degli investimenti e dal Fondo multilaterale di sviluppo, finalizzato a sostenere lo sviluppo nel settore privato.
La Banca asiatica di sviluppo (ADB) nasce nel 1965 per sostenere la crescita, lo sviluppo e la cooperazione tra i Paesi asiatici e del Pacifico, tramite la concessione di prestiti per progetti di sviluppo economico e sociale in favore dei PVS come India, e promuove gli investimenti di capitale pubblico o privato. È composta da Pakistan, Cina. La banca fornisce assistenza tecnica a 67 membri tra cui 19 extra-area, compresi Italia e Usa. Ciascuno stato sottoscrive la propria quota azionaria.
16(AFDB) è un'agenzia multilaterale per lo sviluppo nata nel 1964 e ha competenza per
L'intera Banca africana di sviluppo è stata creata con la finalità di promuovere lo sviluppo economico e il progresso sociale dei Paesi della regione. Le funzioni principali consistono nell'erogazione di prestiti per investimenti di sviluppo sociale o economico, assistenza tecnica, promozione di investimenti con un impatto positivo sullo sviluppo e favorire l'integrazione tra stati membri. Le risorse sono costituite dalla raccolta e dagli utili sull'attività creditizia, dal capitale ordinario comprese le riserve e dai fondi reperiti sui mercati tramite il gruppo della Banca.
Nel gruppo della Banca fanno parte il Fondo africano di sviluppo, che finanzia a tassi agevolati i paesi più poveri, e il Fondo fiduciario della Nigeria, che sostiene l'attività della banca africana in favore dei paesi più poveri.
La Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS) è stata creata nel 1990 con la volontà di favorire lo sviluppo economico delle nascenti democrazie.
dell'Europa dell'Est, sostenendone riforme economiche e la transizione al mercato. La Banca è composta da 65 paesi, non solo europei. (anche USA, Canada, Giappone) Lo scopo è quello di sostenere le riforme strutturali dei paesi beneficiari e di favorire il rispetto dei diritti umani e del principio democratico. Anch'essa, come le banche regionali non concede finanziamenti solo ai governi ma anche alle istituzioni private, alle industrie e ad altri operatori privati. 13.2 La membership e la struttura Le banche regionali di sviluppo sono caratterizzate da un'ampia membership che comprende sia i Paesi donatori che quelli beneficiari. I paesi membri sottoscrivono una quota che va a costituire il capitale fisso della banca. Relativamente alla struttura organizzativa, le banche regionali si ispirano al modello della Banca mondiale, essendo costituite da tre organi. - Si riunisce solitamente una volta all'anno il Consiglio dei Governatori.Il testo formattato con i tag HTML sarebbe il seguente:formato dai rappresentanti di ciascuno Stato all'organomembro. Formula direttive in materia di credito e gode della pienezza dei poteri, quali può delegare esecutivo tranne per questioni relative all'ammissione dei membri, alle modifiche del capitale, alle elezioni dei componenti.
E' responsabile delle operazioni condotte dalla Banca ed ha una composizione ristretta: nella Banca asiatica ci sono 12 direttori di cui 8 asiatici, in quella africana sono 200 di cui 13 africani.
E' eletto dal Consiglio dei governatori con la possibilità di essere rieletto, gestisce gli affari ordinari della banca e ne è il rappresentante legale e dell'organizzazione. E' affiancato da Vice Presidenti.
13.3 Gli obiettivi
Lo scopo delle banche regionali è quello di contribuire al processo di sviluppo economico e sociale degli Stati membri tramite il finanziamento di progetti specifici e non.
programmi generali di sviluppo. Gli obiettivi si realizzano tramite la promozione di investimenti nel settore pubblico o privato, tramite la partecipazione diretta all'investimento o incoraggiando gli investimenti delle imprese con risvolti economico-sociali. Promuovono inoltre lo sviluppo del commercio internazionale e la cooperazione tra stati membri, per favorire una migliore distribuzione delle risorse. Forniscono assistenza tecnica per la realizzazione dei piani di sviluppo. I progetti tengono un occhio di riguardo a tematiche quali l'ambiente, la dimensione sociale, la salvaguardia delle popolazioni indigene. I tipi di documenti più importanti sono le Policies, gli Strategy Papers e le Guidelines. Le regole procedurali e i criteri da seguire nella realizzazione delle politiche adottate sono, di solito, contenuti in appositi manuali.
Segue: il carattere sociale dei progetti
Gli obiettivi della Bancainteramericana sono anche la riduzione della povertà, la giustizia sociale, la crescita economica, cercando di stimolare la competitività del Paese, rafforzando l'efficienza e la trasparenza delle istituzioni pubbliche, favorendo i contatti tra i paesi della stessa area. Per la banca asiatica un obiettivo principale è il rafforzamento del benessere delle popolazioni. Ulteriori obiettivi delle banche possono riguardare una good governance, tra cui un miglioramento dello status della donna, la protezione dell'ambiente. Nel 1999 la Banca asiatica ha adottato una nuova strategia di riduzione delle povertà basata su tre pilastri: la promozione di una crescita economica sostenibile, accompagnata da uno sviluppo sociale dato da un miglioramento degli standard di vita della popolazione e dei lavoratori e il miglioramento della qualità di governo, presupponendo che un governo stabile e democratico possa favorire la trasparenza.ondizioni o requisiti, noti come condizionalità. Questi possono includere la necessità di adottare determinate politiche economiche o di attuare riforme strutturali. La condizionalità degli aiuti è spesso utilizzata come strumento per promuovere la stabilità economica e finanziaria e per incoraggiare la responsabilità fiscale e la buona governance. La condizionalità degli aiuti può essere controversa, poiché può limitare la sovranità dei paesi beneficiari e può essere percepita come un'ingerenza negli affari interni. Tuttavia, può anche essere vista come un meccanismo per garantire che i fondi siano utilizzati in modo efficace e per promuovere riforme che possono migliorare la situazione economica e sociale di un paese. È importante che la condizionalità degli aiuti sia trasparente e basata su criteri obiettivi e condivisi. Inoltre, è fondamentale che i paesi beneficiari siano coinvolti nel processo decisionale e che le condizioni siano realistiche e raggiungibili. In conclusione, la condizionalità degli aiuti può essere uno strumento utile per promuovere la stabilità economica e finanziaria e per incoraggiare riforme positive. Tuttavia, è importante che sia gestita in modo trasparente e che rispetti la sovranità dei paesi beneficiari.