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ARCHITETTURA DEI PROCESSI GESTIONALI

caso Nike processi gestionali end-to-end:

Un esempio è il per quanto riguarda i- Progetta e vende calzature, abbigliamenti e accessori marchiati ma a da a terzi la produzione e la distribuzione.

Per comprare un articolo, Nike individua i potenziali fornitori che potrebbero soddisfare le sue esigenze.

Stabilito il contatto, Nike precisa le caratteristiche della fornitura richiesta: oggetto e quantità della fornitura, località di consegna, quale periodo e frequenza. Ciò può essere eseguito in vari modi: i fornitori inviano a Nike le loro offerte; Nike sceglie il fornitore da cui servirsi.

La fornitura attiva la procedura di pagamento, che varia a seconda dei casi.

processi gestionali paradigmi

I vengono descritti attraverso diversi tra cui quello Craso (Cliente, Richiesta, Attività, Supplier quindi le organizzazioni coinvolte, Output).

modellazione dei processi modellazione della struttura

La si basa prima sulla

con operazioni di scomposizione e specializzazione e poi la modellazione del flusso con il flusso delle attività (analisi di sequenze ed eventi). In questo caso la struttura di un processo è rappresentata da un albero, qui non ho nessun dettaglio su quale attività è svolta prima, so solo chi la svolge. Modellazione di flusso. Ecco quindi che passiamo ad una modellazione di flusso. Il diagramma di flusso in questo caso include attività, flusso, scelta, input/output, organizzazioni (swim pools nel gergo); le attività elementari sono posizionate in colonne corrispondenti all'organizzazione che la svolge; si modella la sequenza delle attività per successione temporale o scelta. I rombi gateway punti decisionali nel diagramma sono detti split (suddivido il flusso in due flussi distinti paralleli o alternativi) o merge (riunire più flussi). Oltre al flusso un altro diagramma è quello LRC (Linear responsability charting) e riguarda.

La specificazione dei ruoli nei processi, questo diagramma mi permette di mettere insieme sia la struttura gerarchica che quella dei processi, le colonne rappresentano le funzioni (struttura gerarchica) le righe invece rappresentano i processi; incrociando righe e colonne inserisco una C o una P a seconda di se la funzione gioca un ruolo di Cliente o è parte attiva del Processo, se non c'è nulla significa che non è coinvolta.

Ancora abbiamo la macrostruttura e la microstruttura modellazione della struttura organizzativa. L'estensione organizzativa dei processi.

Per quanto riguarda riprendiamo il paradigma Craso. I processi funzionali hanno diversa estensione organizzativa, abbiamo processi interfunzionali (includono una funzione, o reparto, di una sola impresa), processi intrafunzionali (includono molteplici funzioni, o reparti, di una sola impresa) e processi interaziendali (includono molteplici funzioni, o reparti, di molteplici imprese).

Schema Craso

processo funzionale: di un Schema Craso processo gestionale interfunzionale: di un fiSchema Craso processo interaziendale: di un famiglie dei processi gestionali processi manageriali Le vengono suddivise in: (piani cazione strategica, controllo di gestione, ecc. con lo scopo di governare processi primaril’azienda), (processi core che riguardano la produzione o processi l’erogazione dei prodotti e servizi con lo scopo di servire i clienti aziendali) ed i supporto (contabilità, gestione risorse aziendali, ecc. con lo scopo di fornire servizi all’azienda e adempiere agli obblighi di legge). processi di supporto Per quanto riguarda i possiamo ad esempio suddividerli in: processi contabili, processi di gestione del personale (riguardante ad esempio la processi di servizi informativi. gestione delle risorse umane) e fi processi di supporto possono essere esternalizzati I (outsourcing), questo trasforma i processi di servizio sia nell’impresa cliente sia nell’impresa

fornitrice datoche: nell’impresa cliente si crea uno speci co processo di gestione delle prestazionibasato su accordi di servizio SLA (Service Level Agreement); nell’impresa fornitriceinvece il processo di supporto diviene attività core, quindi processo primario diservizio.

L’outsourcing crea un caratteristico schema a L che separa le attività di governo econtrollo del servizio dell’impresa cliente e quelle da parte delle imprese fornitrici.Attenzione perché ciò comporta anche dei costi di transazione relativi alla gestionedell’esternalizzazione.

processi direzionali (manageriali) aiutano a governareI sono quelli che cil’azienda, si fondano sul ciclo di controllo che include: piani cazione (attività nellequali si de niscono gli obiettivi, come ad esempio la de nizione del budget), controllo(analisi periodica che confronta risultati verso obiettivi ed analizza gli scostamenti,come ad esempio le vendite e ettive verso

  1. Obiettivi di vendita
  2. Azioni correttive

I processi direzionali a piramide di Anthony sono rappresentati da tre livelli a cascata:

  1. Piano di azione strategica: definisce gli obiettivi complessivi dell'impresa, come ad esempio quali prodotti introdurre e in quali mercati entrare.
  2. Controllo direzionale: definisce gli obiettivi economici, come ad esempio il budget, e verifica i risultati ottenuti.
  3. Controllo operativo: agisce in tempo reale sulle singole attività esecutive, come ad esempio la fabbricazione di una automobile, e assicura che procedano nel modo prestabilito.

Tra le modellazioni della pianificazione e del controllo strategico può essere utilizzata la balance scorecard, che comprende lo schema degli obiettivi strategici e lo schema del processo di controllo strategico. Lo schema degli obiettivi bilancia obiettivi di breve termine, come la redditività.

di medio (presenza sul mercato e sui clienti ed e cienza dei processi interni) e di lungo (sviluppo delle risorse umane, delle tecnologie edella ricerca) periodo; lo schema del processo di controllo (destra) assegna tali obiettivi ai manager, definisce e controlla i relativi piani azione.

La BSC è utilizzata per descrivere gli obiettivi strategici. Gli step che utilizzo sono la definizione degli obiettivi, l'assegnazione degli obiettivi e la definizione dei piani di azione, l'analisi dei risultati e la definizione delle azioni correttive.

Un'altra modellazione della decisione manageriale tipo può essere relativa al processo decisionale strutturato, semi-strutturato che può essere o non-strutturato a secondo del livello di controllo (controllo operativo, controllo direzionale o pianificazione strategica).

Nella teoria di Simon (1958) una decisione è: strutturata (segue uno schema, e da un certo input produce sempre lo stesso output); destrutturata.

(presa sulla base di conoscenze e/o emozioni soggettive). Le decisioni operative sono strutturate e possono essere programmate e riprodotte via software. Gorry e Scott-Morton (1971) fondono le teorie di Simon (tipologia decisionale) e di Anthony (livelli di controllo) e introducono la decisione "semi-strutturata" con output definiti e con un processo decisionale riducibile a una regola predefinita. modellazione della decisione manageriale. In generale abbiamo la strutturazione dell'informazione rispetto alla strutturazione della decisione. È possibile quindi individuare quattro quadranti in cui abbiamo informazione e decisione alti (come per i sistemi di gestione scorte che seguono regole fisse), informazione parziale e decisione alta (come per la pianificazione di un cantiere), informazione bassa e decisione alta (come per l'accettazione di derrate alimentari in un supermercato) e infine informazione e decisione basse (come per esempio decisioni di).

partecipare o meno a una gara di appalto).

processi primari

Per quanto riguarda invece i (processi core) ci sono vari schemi che

schema Blumenthal, portafoglio applicativo di Nolan,

li rappresentano come lo il lacatena del valore di Porter.

fi fi fi fi fi fi fi fi ffi fi fi fi

ciclo operativo 4 fasi: piani cazione, esecuzione, rilevazione

Il è caratterizzato dae monitoraggio controllo.

ePiani cazione: esempio stabilimento

Esecuzione: esempio prenotazioni aereefi fi

Rilevazione e monitoraggio:

Controllo: gestione delle informazioni comuni,

Alla base abbiamo la un processo trasversale

di cilmente catalogabile ma fondamentale.

In quasi tutte le aziende infatti sono presenti grandi basi dati che contengono le

informazioni caratteristiche del settore (informazione di dominio) e che sono utilizzate

dai principali processi primari.

Costituiscono un vero e proprio patrimonio, senza il quale l’azienda non potrebbe

operare, si riferiscono tipicamente ai prodotti e/o ai clienti e/o ai fornitori.

attività di gestione comprendono tipicamente il ciclo vitale delle informazioni, ovvero: Creazione, Aggiornamento/Modifica, Consultazione, Cancellazione. I framework settoriali SCOR (Supply Chain Operations Reference) sono un insieme di framework che si incastrano tra loro, come ad esempio PLCOR (Product Life Cycle Operations Reference), CCOR (Customer Chain Operations Reference) e DCOR (Design Chain Operations Reference). Tutti hanno in comune il "Managing for Supply Chain Performance". Per quanto riguarda lo SCOR, le famiglie di processi sono quelli di supporto. All'interno di questo modello possiamo identificare sei categorie di processi, che ogni attore della supply chain ha suddivisi al proprio interno: Plan, Source, Make, Deliver, Return, Enable. I processi Plan descrivono le attività associate allo sviluppo di un piano operativo per la supply chain. Queste attività includono ad esempio la definizione dei requisiti e la raccolta delle informazioni.Le risorse disponibili, bilanciate i requisiti con le risorse, ecc. I processi Source descrivono tutte le attività associate agli ordini, consegne, ricezione e trasferimenti di materie prime. I processi Make sono relativi alle attività di conversione dei materiali in prodotti o alla creazione di contenuti per quanto riguarda i servizi. I processi Deliver descrivono attività relative alla creazione, mantenimento e compimento di ordini che arrivano dai clienti. I processi Return descrivono quelle attività associate ad un flusso contrario dei beni realizzati, ad esempio le attività ine.
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
84 pagine
6 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/10 Organizzazione aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher crissness00 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Digital transformation e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara o del prof Za Stefano.