Anteprima
Vedrai una selezione di 3 pagine su 10
Riassunto esame Didattica generale, prof. Laneve, libro consigliato Senza Lacci, Laneve Pag. 1 Riassunto esame Didattica generale, prof. Laneve, libro consigliato Senza Lacci, Laneve Pag. 2
Anteprima di 3 pagg. su 10.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Didattica generale, prof. Laneve, libro consigliato Senza Lacci, Laneve Pag. 6
1 su 10
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

L'importanza dell'amore nella formazione della nostra identità

Qualsiasi esperienza d'amore non è mai banale perché ognuna contribuisce a formare ciò che siamo, e ogni oggetto del nostro amore si sedimenta in noi per alcuni tratti che diventano significativi della nostra identità. La prima fase dell'amore è appunto l'innamoramento che scocca quasi all'improvviso e come un fuoco si accende di colpo nell'anima. Uno dei due o entrambi intravedono nell'altro una possibilità di esistenza superiore in cui realizzare i propri desideri e i propri progetti. I primi oggetti di innamoramento con i quali ci identifichiamo sono naturalmente i nostri genitori, ma poi, con l'adolescenza, le loro figure non sono più idealizzate come durante l'infanzia e cominciano a sfumare per lasciare posto ad altri modelli ed altri "amori". Per non perdersi in questa fase di passaggio è possibile che gli adolescenti tendano a sostituire i genitori con gli insegnanti,

specialmente coloro i quali ti insegnano la passione per la materia, per la verità, per ideali giusti. Amare non vuol dire solo vivere con l'altro ma soprattutto vivere per l'altro. Purché l'amore di coppia duri è importante che l'uno impari dall'altro a saper amare dal modello del primo, e sembra ovviamente chiaro che un amore non può durare se entrambi non siano disposti a mettere tra parentesi se stessi per l'altro/a. Pertanto occorrono premura ed impegno per saper amare in modo autentico ed imparando a far vivere quell'amore che è nato e che esige continuamente di essere alimentato con atti, rinunce, sacrifici di entrambi i componenti della coppia. Per questo amare vuol dire fare un progetto in due dove c'è sempre silenzio ed ascolto per cogliere le aspirazioni e le sfumature del cuore e delle intenzioni dell'altro. Bisogna vivere con l'altro ed amarlo accettando di non poter sempre comprendere.

tutto fino in fondo perché ognuno ha diritto all'opacità e a non essere attraversato a raggi X con la pretesa di una conoscenza totale. I continui mutamenti fisici e dell'anima vanno compresi, ed in ognuno di essi riscoprire continuamente il valore iniziale per dare sempre un forte senso di continuità al sentimento d'amore. L'amore ha bisogno nel tempo di essere rivisitato, e non solo una volta, deve essere ricalibrato attraverso la continua scoperta e ogni volta dai "nuovi segni" ricominciare a vivere e non meramente solo a coesistere. Occorre insistere quindi sul carattere resistente del vero amore di coppia che resiste alla transitorietà della società dei consumi, alla mercantilizzazione di tutte le relazioni, ma anche alle intemperie delle solitudini della vecchiaia e della noia. Nella terza sezione c'è una dedica ai figli dell'autore e risalta qui il tema dell'opacità. Innanzitutto bisogna definire

La connotazione del termine opaco nella tradizione occidentale. Generalmente l'opaco è associato ad un valore negativo al pari di tutto ciò che è oscuro, celato ed incerto. La luce, al contrario, è la proprietà che incanta e segna il bello ed il vero. La luce è da sempre il simbolo di ciò che ci serve per vivere e per sapere dove andare. Occorre però chiedersi se vedere tutto ed essere visti in ogni piega della propria esistenza sia davvero sempre un valore. L'eccessiva trasparenza a volte diventa uno strumento di dominio e di livellamento, nonché di sopraffazione (i popoli che hanno conquistato hanno reso da specchio tutto ciò che hanno incontrato, livellandolo ed adeguandolo in conformità alle loro abitudini). L'opacità è molto importante anche nei rapporti affettivi e familiari, in quanto non è sempre corretto che i genitori scandaglino tutto ciò che c'è.

In profondità dei loro figli. Essi, spesso, non dicono tutto ai genitori ma c'è sempre qualcosa che tendono a nascondere, qualcosa di cui i genitori non sono a conoscenza, cosa non del tutto sbagliata perché potrebbe distruggere e deteriorare il rapporto genitori e figlio. Compito importante dei genitori è infatti quello di ascoltare e non solo sentire ma soprattutto saper ascoltare le gioie, i silenzi e i sentimenti dei figli. Inoltre si parla anche del concetto di darsi tempo, i genitori e i figli spesso non hanno gli stessi tempi che non coincidendo fanno nascere così un rapporto di conflitto. Alcuni genitori molto spesso non accettano la crescita dei figli che vorrebbero sempre con sé, questa cosa è estremamente sbagliata. Parlare ai figli in diretta spesso presuppone una difficoltà di comunicazione che tende a scatenare nei genitori i più ferrei giudizi, secondo le loro precomprensioni e i loro preconcetti. In questi casi

è molto più utile abbandonare l'uso della parola viva per scrivere ai propri figli con la penna. La scrittura presuppone una riflessione su ciò che va detto che evita i "misunderstandings". Quando si scrive ad un figlio o ad una figlia (ovviamente il tono della scrittura deve essere diverso a seconda del sesso) bisogna prendersi una pausa, una sorta di distanziamento affettivo ed emotivo per riuscire a tener conto della psicologia personale di ciascuno, della loro esperienza e del loro vissuto. Una scrittura ai propri figli deve sempre presupporre il parlare franco, cioè la sincerità. La sincerità è il valore per cui c'è coerenza tra ciò che si dice e ciò che si fa, che può anche non corrispondere alla verità. I genitori che decidono di scrivere ai propri figli devono avere coscienza di sé e del valore del loro "dire". Devono ipotizzare una scrittura che riesca a trovare la giusta forma per comunicare con i propri figli, tenendo conto delle loro emozioni e dei loro bisogni.via d'accesso alla mente e al cuore del figlio: bisogna trovare quella particolare idea per dire, quel particolare argomento che tocca le corde giuste, quel garbo sottile dell'espressione. L'uso della lettera personale è presente nelle relazioni affettive e familiari sin dai tempi antichissimi. Come possiamo notare però dalla lettera scritta da Gargantua a suo figlio, nei secoli passati questa modalità era generalmente usata come richiamo alla responsabilità quali studio, impegno, buona volontà ecc. Al giorno d'oggi un ritualismo moralistico non sarebbe più efficace per i figli che non vogliono più sentirsi rimproverati per questi concetti eterei e non risulterebbe più efficace neanche per i genitori che sono stanchi di educare con rigidità e fermezza. Spesso questa modalità educativa non porta a grandi risultati, e si comprende con l'avanzare delle generazioni, che è molto piùimportante cercare un modo di dialogo, un modo di racconto e di confronto. I genitori devono scrivere ai loro figli parlando di sé stessi e invogliando così, con una scrittura sincera, anche i figli a scrivere e a disvelarsi. Colui che dice tutto è pronto e preparato a sostenere un aperto dialogo; al contrario, colui che non scrive apertamente, che non dice tutto con sincerità è paralizzato dalla paura del rischio di essere se stesso. Scrivere ai figli è un relazionarsi disincantato che non prevede congetture o schemi di cose da evitare. Questo tipo di scrittura, che rischia di svanire al giorno d’oggi, deve costituire il patrimonio più utile e sincero che dei genitori possano pensare e prevedere per i loro figli. Un altro compito fondamentale che hanno i genitori rispetto ai loro figli è quello di educarli alla cura dei sentimenti. Quello che i bambini ed i giovani imparano a sentire dipende in larga misura da quello che gli adulti aloro vicini sentono e vivono in ogni contesto. Bisogna insegnare ai bambini a instaurare un sistema relazionale positivo perché laddove manchino radici positive a livello affettivo, si può giungere ad un impoverimento dei sentimenti, alla freddezza affettiva, all'incapacità di amare, al disinteresse nei confronti dei propri simili, alla mancanza di riguardo e alla sgarbatezza. Saperli far vivere in una condizione di armonia è una prerogativa fondamentale per i genitori che devono condurre i figli, attraverso il loro habitat di emozioni positive, ad incentrare la propria affettività su bei sentimenti. È importante in questo processo di crescita affettiva rivalutare la figura del padre che spesso tende ad estraniarsi. Questo generalmente avviene sia per ragioni lavorative e di maggiore impegno della figura paterna, sia per colpa della convinzione che l'educazione, soprattutto quella affettiva, sia una prerogativa materna. In effetti spesso, ilsolo dialogo con la figura materna non è esaustivo per i figli, che mostrano una mancanza affettiva e dialogica con i loro padri. Di particolare importanza in questo processo è l'empatia, che si traduce in presenza, calore ed appoggio da parte di entrambi i genitori. La quarta sezione è intitolata "Essere gentili è ancora possibile" ed è dedicata ai nipoti iniziando proprio col parlare della gentilezza (giornata mondiale del 13 novembre). Si sottolinea che nella nostra epoca c'è troppa volgarità, troppa arroganza, ci sono persone che violano continuamente le regole, c'è maleducazione in generale, non solo tra ragazzi ma proprio tra le persone. Le cause di questo comportamento sono molteplici tra cui: il non rispetto delle regole, il menefreghismo dei singoli e delle istituzioni. In una società del genere le poche persone gentili sono ad alto rischio perché costituiscono la minoranza. Coloro che mostranola loro spiccata buona educazione, o per meglio dire, gentilezza nei confronti del prossimo rischiano di sembrare deboli, rischiano di essere guardati come alieni. Ecco che tutti prima o poi si adeguano a questa dilagante maleducazione. La famiglia è il primo contesto in cui bisogna introdurre il concetto di gentilezza come rispetto del prossimo e come accettazione dell'"altro" come un pari. L'autorità familiare in materia però si riduce moltissimo durante l'età adolescenziale, durante la quale i giovani entrano in contatto con un sistema di valori e di norme completamente diverso, spesso fuorviante e deviante. Anche la scuola deve sapersi adattare a questo tipo di "educazione gentile". Insegnare nozioni, moralismi enormi e convenzionali non forma persone sane (mentalmente) e non ben disposte alle relazioni con altri. Il compito dell'insegnante è proprio far emergere nel giovane il desiderio di
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
10 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/03 Didattica e pedagogia speciale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ladyPink di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Didattica Generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Suor Orsola Benincasa di Napoli o del prof Laneve Cosimo.