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RICERCA AZIONE (R/A) rappresenta un particolare metodo d’ indagine finalizzato a

introdurre cambiamenti migliorativi ricercando all’ interno della realtà , della scuola, della

classe attraverso il diretto coinvolgimento dell’ insegnante che diventa ricercatore ma questa

ricerca spesso allontana i fatti dalla realtà creando un divario tra teoria e pratica. La teoria è il

momento in cui si riflette sulla prassi e il modello di R-A si sviluppa in un modello a spirale di

Lewin: -PIANIFICAZIONE: si decide il campo d’ indagine e l’ obiettivo della ricerca,

-AZIONE: i passi sono osservazione, riflessione e valutazione. Vi sono alcuni modelli di

programmazione: -PER OBIETTIVI : ha la sua strutturazione semplice, lineare e facilmente

decodificabile. Identifica le risorse disponibili del contesto e i destinatari anche se molto spesso

il livello de.gli alunni non è omogeneo. Alla base di questa programmazione è che ogni

apprendimento è alla base del successivo e la verifica è fondamentale in quanto raccoglie i

risultati. – PER MAPPE: l’ insegnante è chiamato a costruire mappre scegliendo il concetto, ne

costruisce la definizione e la rappresentazione e si guida l’ alunno nella costruzione del concetto

da apprende.re . si prevede l’ uso del diagramma a V di Gowin a cui bisogna rispondere a 5

domande. La teoria delle mappe concettuali s’ ispira ai principi dell’ apprendimento

significativo , impegnando l’ alunno nella costruzione del significato di ciò che sta imparando. –

PER INTERVISTA CLINICA: introdotto da Piaget e si basa sulla continua osservazione, l’

analisi delle condizioni iniziali, l’ individuazione degli obiettivi, la sintesi e l’ integrazione d’

informazioni. –PER SFONDO INTEGRATORE: si parte dall’ ambiente e relazione del contesto,

l’ apprendimento non è cumulo di conoscenze ma è l’ insieme di processi e aggiustamenti di

comportamenti cognitivi, con particolare attenzione alle comunicazione.

I dipartimenti disciplinare : rappresentano articolazioni del collegio dei docenti che affida

4- ai dipartimenti specifici compiti da svilupparsi in sintonia con quanto definito dal collegio

dei docenti e con le competenze affidate al consiglio di classe che concretizza l’ offerta

formativa. I dipartimenti disciplinari hanno come obiettivi di lavoro l’ individuazione dei

risultati d’ apprendimento che costribuiscono alla costruzione delle competenze. I

DIPARTIMENTI PER ASSE CULTURALE , possibili nel 1° biennio delle scuole

secondarie superiore invece rispondono all’ individuazione delle discipline che possono

concorrere alle competenze e fanno particolare attenzione al quadro di riferimento O-CSE-

PISA e INVALSI. Possono inoltre individuare nuclei fondamentali, elaborare

programmazioni, progettare e coordinare prove di verifica comuni in ingresso. Inoltre può

succedere che nelle scuole 2° vi sono insegnati inscritti all’ albo ed è positivo in quanto

praticando un lavoro inerente alla disciplina sono sempre aggiornati. Il COMITATO

TECNICO SCIENTIFICO è non obbligatorio e ha la funzione consultativa per favorire i

processi d ‘ innovazione consolidando il rapporto scuola/ lavoro.

La valenza didattica della funzione del docente : gran parte del compito formativo ricade

5- nel docente. Ad oggi il docente è considerato una risorsa, si pendi al DPR N.275 che

sottolinea la responsabilità nel progetturare ed attuare l’ insegnamento e l’ apprendimento.

Quindi l’ insegnante non si può ridurre solo a trasmettere il sapere ma deve assicurare il

processo formativo ad ogni cittadino, innalzando il livello culturare del paese. Vi è l’

esigenza di attribuire all’ insegnante un maggior riconoscimento sociale che esso sia

disponibile al cambiamento , mettendosi in gioco, osservando le novità e confrontandosi. È

essenziale la competenza disciplinare e quella psicopedagogica per rimuovere gli ostacoli

favorendo la socializzazione e le soddisfazione emotive.

Cap. 4: le differenza della didattica

La didattica modulare: ciascun modulo è una parte significativa, omogenea , unitaria di un

1- percorso formativo in grado di assolvere ben specifiche funzioni e di far perseguire ben

precisi obiettivi cognitivi, verificabili, documentabili e capitalizzabili. L’ articolazione di un

modulo didattico può essere suddiviso in tre parti: -SEZIONE D’ INGRESSO: sono previsti

gli obiettivi del modulo, la preconoscienza richiesta e c’è il titolo del modulo , una breve

descrizione, definizione degli obiettivi. Nel –CORPO CENTRALE : vi sono i materiali d’

apprendimento che rappresentano i saperi-chiavi , integrati e fondamentali e vi sono da

considerare metodologie ( lezioni, lavori di gruppo ecc) e strumenti (libri , pc) . comprende

anche le prove di verifica. – LA SEZIONE D’ USCITA contiene la somma delle verifiche

finali ed eventuali lavoro di recupero. La didattica modulare consente quindi l’

individuazione dei saperi essenziali, la personalizzazione dell’ apprendimento , la

certificazione de.lle competenze e il lifelong learning.

Unità didattica, di apprendimento e modulo: distinguiamo l’ unità didattica che s’

2- indentifica con l’ unitarietà e la coerenza didattica degli insegnamenti da attivare in funzione

delle conoscenze che gli alunni devono avere da l’ unità d’ apprendimento che si allontana

dal programma sequenziale e mette al centro l’ allievo. Alcuni esperti definiscono il

procedere per unita didattica un ‘attività del tutto meccaniscta e accenttativa, addestratica al

contrario i fondatori di quelle d’ apprendimento valorizzando l’ allievo hanno riconosciuto

quanto sia importante partire dai suoi interessi e motivazioni.

Didattica per competenze: implica riferirsi alla serie di cambiamenti dopo lisbona 2000. L’

3- idea di scuola che trasmette sapere a livello enciclopedico non si adegua all’ evoluzione ma

necessita di un nuovo modo d’ imparare, che non sia nozionistico ma capace di coniugare la

teoria con l’ azione. La didattica per competenze è una metodologia di lavoro riguardante lo

sviluppo di competenze di base necessarie, attraverso una didattica nella quale il sapere

appreso viene immediatamente messo in gioco diventando risorsa operativa. La concreta

realizzazione del curriculo presuppone una didattica che superi il nozionismo, le prevalenze

di lezioni frontali, e giova l’ azione diretta degli studenti e della loro stessa cooperazione.

La didattica laboratoriale: ha in italia origini remote: il laboratorio è considerato il luogo

4- delle costruzione dell’ esperienza, come opportunità di cui la scuola deve avvalersi per

tornare alla realtà e ai suoi problemi. Il laboratorio rappresenta un ‘ attività didattica in cui si

attivano le capacità cognitive, intellettive e emotiemotivazionali e il docente diventa il

protagonista e con la legge 53 del 28 marzo 2003 che s valorizza la centralità dell’ alunno e

si afferma il vero significato del laboratorio cosicché il sapere e il fare sono congiunti.

Cap.5: valutazione di conoscenze e competenze.

Le ragioni de.lle valutazione: è possibile parlare di valutazione con la legge 53 del 28

1- marzo 2003 che ha prefigurato nel nostro sistema una valutazione esterna, affidata agli

invalsi per promuovere il miglioramento e la valutazione de.ll’ insegnamento. L’ obiettivo è

di valutare gli studenti che si approssimano al termine de.lla scuola dell’ obbligo , il loro

livello di conoscenza e abilità tramite una prova scritta uguale in tutte le nazioni a crocette o

aperte.

Il sistema di valutazione del servizio: opera su due livelli: macro e microsistema, il primo

2- si occupa di migliorare costrollando le singole uniyà scolastiche. C’è il sistema nazionale di

valutazione incaricato di valutare le scuole sempre per migliorare però il coordimento

funzionale è affidato gli invalsi. Indire ( ist. Nazionale. Innnovazione ricerca educative di

formazione) concorre a realizzare gli obiettivi del SNV supportando le istituzione scolastice.

La valutazione degli apprendimenti: ha per soggetto il processo di apprendimento .

3- comporamento e rendimento dell’ alunno. Nelle scuole primarie avviene con numeri in

decimi piu giudizio analitico globale, nella 2° solo con numeri in decimi. Il compprtamento

è in decimi ed è necessaria la sufficienza per passare all’ anno successivo. La valutazione

periodica e finale è effettuata dal consiglio di classe in maggiornaza. Per quanro tiguarda gli

alunni disabili la valutazione si basa sul PEI ( PIANO EDUCATIVO

INDIVISUALIZZATO) . La valutazione può assumere diverse funzioni: importante è la

valutazione in forma diagnostica che conduce all’ individualizzazione dei bisogno educativi

dell’ alunno , di possibili lacune , diventando come una mappa dei bisogni tenendo ben

presente la centralità dell’ alunno. La valutazione PROATTIVA avviene quando si stimola il

soggetto a migliorare e solitamente avviene nel periodo intermedio come il quadrimestre ed

è PRAGMASTICA in quanto prevede la difficoltà che l ‘alunno potrà incontrare. La

valutazione è poi ORIENTATIVA poiché permette all’ ulunno di maturare scelte autentiche e

ponderate. La valutazione SOMMATIVA è quando apprezza le capacità degli allievi di

utilizzare le abilità e le conoscenze che hanno acquisito durante i percorsi. Edè

INFORMATIVA quando informa sul modo in cui l’ alunno studia e apprende. E si

differenzia da quella informativa poiché mira a creare perfomance migliori.

Gli strumenti di valutazione : servono al docente per accertare gli apprendimenti e

4- verificare il possesso di determinate conoscenze. Le prove i verifica prevedono una forma di

sollecitazione , uno stimolo che può essere chiuso o aperto e si ottiene: STIMOLO E

RISPOSTA APERTI la risposta richiede la capacità di argomentare e fare collegamenti,

STIMOLO APERTO E RISPOSTA CHIUSA: ci sono domande nel quale il docente sollecita

l’ alunno a esprimere il consenso, STIMOLO CHIUSTO RISPOSTA APERTA: sono i saggi

brevi , i problemi e le riflessione parlata, sono domande chiuse che sollecitano risposte

autonome, STIMOLO E RIPOSTA CHIUSO le risposte sono univoche tipo V o F , calcoli

matematici.

La certificazione delle competenze: si fa attraverso un modello di certificazione del

5- territorio nazionale e c’è una scala: bassa , intermedia e avanzata. Il decreto legiglativo 13

del 16 gennaio 2013 riporta la definizone di apprendimento: qualsiasi attività di crescita

personale, formale che si attua nei sistemi di istituzione,non formale che dipendono da scelte

pers

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
11 pagine
3 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher rossellina997 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Didattica generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi della Basilicata o del prof Milito Domenico.