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5. ALLA “MOVIOLA” TRE NODI CRUCIALI DELLA DIDATTICA
È possibile parlare di didattica generale e di didattica disciplinare. La didattica generale si basa
in particolare sul modello organizzativo e quello curricolare. La didattica disciplinare sul
programma e l’individualizzazione dell’insegnamento-apprendimento.
Gli ambiti metodologici della didattica generale
Il modello organizzativo mira all’obiettivo dell’autonomia istituzionale e gestionale della scuola.
Il modello organizzativo h il compito di dare cittadinanza e qualità didattica alla
sperimentazione-innovazione, ai tempi, agli spazi, alla partecipazione e all’integrazione.
In secundis l’obiettivo è l’alfabeto metodologico della didattica: il programma, la
programmazione, la continuità, la collegialità, l’ambiente, le procedure d’insegnamento, le
strategie di apprendimento, i contesti formativi, i laboratori e la valutazione. Il programma è
declinato in direzione interdisciplinare, la programmazione come programmazione educativa, la
continuità nella versione orizzontale, la collegialità nell’aggregazione di interclasse e di istituto,
l’ambiente nell’accezione di aula didattica decentrata, le procedure di insegnamento nella
versione non-individualizzata (il lavoro di gruppo e altro), le strategie di apprendimento nella
pratica dei progetti didattici, i contesti formativi negli spazi dell’interclasse, i laboratori nella
versione pluridisciplinare e la valutazione, infine, come valutazione formativa.
Gli ambiti metodologici della didattica disciplinare
Il programma è declinato in direzione disciplinare e la programmazione come programmazione
didattica, la continuità nella versione verticale, la collegialità nell’aggregazione del team di
classe, l’ambiente nell’accezione di banca delle conoscenze, le procedure di insegnamento
nella versione individualizzata (il mastery learning, e altro), le strategie di apprendimento nella
pratica delle unità didattiche, i contesti formativi negli spazi della classe (lezione e altro), i
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laboratori nell’accezione mono-disciplinare e la valutazione, infine come valutazione
sommativa.
LE 10 PAROLE DEL DIDATTICA GENERALE DIDATTICA DISCIPLINARE
CURRICOLO (DOMINANZA) (DOMINANZA)
PROGRAMMA INTERDISCIPLINARE DISCIPLINARE
(competenze trasversali del (competenze longitudinali del
programma) programma)
PROGRAMMAZIONE EDUCATIVA DIDATTICA
(Progettazione organizzativa (Progettazione disciplinare dei
e curricolare della scuola) processi di
insegnamento/apprendimento)
CONTINUITA’ ORIZZONTALE VERTICALE
(interazione scuola-agenzie (raccordi disciplinari tra i
extrascolastiche: famiglia, comparti del sistema scolastico)
enti locali, ecc.)
COLLEGIALITA’ COLLEGIO IN EQUIPE-TEAM DI CLASSE
INTERCLASSE E DI
ISTITUTO
AMBIENTE AULA DIDATTICA BANCA DELLE CONOSCENZE
DECENTRATA (l’ambiente (l’ambiente naturale e sociale
come risorsa culturale come alfabetiere cognitivo)
aggiuntiva per la scuola)
INSEGNAMENTO STRATEGIE NON STRATEGIE
INDIVIDUALIZZATE (prevale INDIVIDUALIZZATE (prevale
l’autoapprendimento: gruppi l’eteroapprendimento: gruppi di
eterogenei di studio) studio a livello)
APPRENDIMENTO PROGETTO DIDATTICO UNITA’ DIDATTICA
(organizzatore cognitivo (organizzatore cognitivo
trasversale, intedisciplinare) longitudinale, disciplinare)
CONTESTO INTERCLASSE (aule CLASSE (lezione, lavagna,
specializzate, ateliers, manuale, esercizi, prove di
laboratori) verifica)
LABORATORIO PLURIDISCIPLINARE MONODISCIPLINARE
(laboratorio come aula- (laboratorio come aula-
progretto) specializzata)
VALUTAZIONE FORMATIVA SOMMATIVA
(accertamento in itinere (accertamento finale degli
degli apprendimenti) apprendimenti)
La ricerca didattica non si identifica con il suo statuto scientifico. Ci sono quattro modi di fare-
ricerca: la ricerca sperimentale, la ricerca empirica, la ricerca clinica e la ricerca-azione. 5
In questo quadro concettuale, la ricerca-azione si fa valere come percorso investigativo di natura
trasformativa, nel quale il soggetto che investiga e gli oggetti di investigazione sono collocati in una
situazione formativa di tipo circolare: l’uno e gli altri sono in rete, consumano un’esperienza
sistemica e sinergica nel processo di ricerca-scoperta promossa tra le pareti della scuola e delle
agenzie extrascolastiche. I luoghi deputati per la progettazione empirica della didattica sono:
- L’università che è chiamata ad accumulare conoscenze e a formalizzare metaconoscenze
di didattica generale e disciplinare;
- Gli Irrsae sono chiamate ad accumulare conoscenze e a formalizzare metaconoscenze sia
all’interno dei loro sportelli di servizi informativo/formativo, sia all’interno dei loro progetti
regionali di ricerca didattica.
- Il sistema formale della scuola è chiamato ad accumulare conoscenze e a formalizzare
metaconoscenze sia attraverso l’alfabeto didattico sia usando uno stile sperimentale.
- Il sistema non-formale, ovvero le risorse didattiche musicali, teatrali, sportive, è chiamato
ad accumulare conoscenze e a formalizzare metaconoscenze sia attivando una rete di
opportunità formative di territorio, sia attraverso una produzione culturale collettiva.
PROGRAMMARE PER MAPPE E OBIETTIVI
Contestualizzare il programma significa dimensionare e modellare l’istruzione ufficiale alle variabili
di cui è testimone il plesso scolastico. La programmazione per mappe concettuali e per obiettivi
cognitivi documentano un approccio comune al versante dell’insegnamento- apprendimento. In
altre parole la programmazione per mappe concettuali e per obiettivi cognitivi esprime
convergenza cognitiva quando mira a perseguire una mappa- tassonomia , organica e poliedrica,
delle possibili conoscenze e competenze disciplinari e interdisciplinari di un curricolo.
L’ATLANTE COGNITIVO
Il tavolo monocognitivo ha il compito di distillare le singole discipline al fine di evidenziare le loro
potenzialità di primo livello ( le microconoscenze in termini di Skils ). Il tavolo monocognitivo si lega
agli apprendimenti elementari del sapere in cui si raccolgono le conoscenze di una disciplina: la
competenza di saper ricordare e riconoscere un contenuto, la capacità di eseguire operazioni
elementari e procedimenti formalizzati, la capacità di classificare e ordinare conoscenze. Le
padronanze logiche si identificano con la capacità di rilevare le caratteristiche, conservare e
integrare le conoscenze. Le padronanze investigative si identificano con la capacità di scoprire e
risolvere i problemi dei vari ambiti disciplinari. Le padronanze euristiche si identificano con la
capacità di sapere rieditare le conoscenze note in conoscenze nuove. Infine le padronanze
creative si identificano con la capacità immaginativo- fantastica dell’infanzia, con la quale è
possibile intuire i valori espressivi, simbolici , evocativi contenuti negli ambiti disciplinari e nelle loro
relazioni trasversali di interambito. 6
2. I MODELLI DIDATTICI DELLA SCUOLA DI BASE
1. LA SCUOLA MATERNA OVVERO IL PRIMATO DEL MODELLO SPERIMENTALE
La scuola dell’infanzia esibisce una didattica ricoperta da un mantello scientifico, dagli assunti
sperimentali, attento alle ragioni del bambino che apprende assieme all’oggetto
dell’apprendimento. Progettare il modello didattico significa procedere per scelte operative. E’ di
qualità sperimentale, la didattica che prende le distanze dalle strategie- procedure –pratiche
ibernate in metodi, cioè sistemi operativi iperformalizzati . La didattica sperimentale prende la
distanza da modelli operativi mutuati da univoche teorie dell’apprendimento ( comportamentiste,
gestaliste, cognitiviste, strutturaliste, ecc. ) . La scuola dell’infanzia dallo stile
sperimentale fa si che l’esperienze –attività muovano sempre dal mondo culturale ed esistenziale
del bambino. Il gioco è la sentinella didattica a difesa dei bisogni-motivazioni dei bambini. La
programmazione è la sentinella didattica a difesa di una metodologia problematica e pluralista.
Emerge il primato dell’educazione indiretta che si fonda sul presupposto che compito
dell’insegnante è quello di organizzare didatticamente un ambiente specializzato. L’educazione
indiretta chiama l’insegnante ad una elevata professionalità sia sul versante relazionale
(socioaffettivo) , sia sul versante cognitivo (dell’alfabetizzazione). Sul piano affettivo, l’insegnante è
chiamato a fare dell’”ambiente” scolastico teatro di un clima punteggiato di tranquillità e serenità.
Sul piano cognitivo, l’insegnante è chiamato a fare dell’ “ambiente” scolastico teatro della
metodologia dell’educazione indiretta.
Il clima antidogmatico si rende familiare nella scuola dell’infanzia predisponendo un “ambiente” che
assicuri massima apertura ai processi di socializzazione e di alfabetizzazione “propri” del bambino
tre sei anni. La socializzazione intesa come prospettiva educativa in grado di garantire l’idea di
scuola aperta. L’alfabetizzazione è intesa come prospettiva educativa chiamata
ad assicurare un duplice irrinunciabile diritto del bambino: il diritto alla diversità e il diritto ha
l’uguaglianza delle opportunità.
Il clima antiautoritario si rende familiare nella scuola dell’infanzia predisponendo un ambiente
caratterizzato da un clima sociale positivo.
Infine, il clima antropologico si rende familiare nella scuola dell’infanzia predisponendo un
ambiente aperto alla presenza delle molteplici culture (fedi, ideologie, etnie) che pulsano nella
città.
LA SEZIONE-INTERSEZIONE, TEATRO DIDATTICO
E’ opportuno sviluppare attività didattiche in sezione, ma anche in altri luoghi (intersezione) che
possono identificarsi con qualsiasi spazio della scuola: aule comuni, sale-refettorio, corridoio ecc.
Questi spazi complementari alla sezione possono essere allestiti con strutture e materiali capaci di
configurare dei veri e propri centri di interesse, che postulino:
- L’elaborazione-costruzione delle conoscenze ;
- L’osservazione scoperta diretta della realtà;
- L’incontro con più metodi di indagine.
2. LA SCUOLA ELEMENTARE, OVVERO IL PRIMATO DEL MODELLO A NUOVO INDIRIZZO 7
Il modello a nuovo indirizzo è storicista perché non rompe con la modellista pedagogica più illustre
della scuola di base. Il suo patrimonio scientifico più accreditato è rappresentato da Pestalozzi,
Rousseau, Montessori, Piaget, ecc. Il nuovo indirizzo intende costruire un sistema di ipotesi
speculative e operative in grado di attualizzare