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SCIENZA, CULTURA, POLITICA NEL XVII SECOLO

Ecco illustrata la situazione generale che si vive nel XVII secolo:

Il principe è il protagonista del pensiero e della vita pubblica europea; infatti abbiamo un tipo di stato

moderno, assolutista. L’assolutismo si fonda sull’identificazione degli interessi del principe con quelli dello

stato. La natura umana è considerata bellica (cioè di lotta contro gli altri uomini) quindi per garantire la pace

bisogna uscire dallo “status naturalis” ed entrare in quello “civilis”, ovvero nello Stato. La teoria del potere è

una sintesi tra la forza (intesa come capacità di comando) e il consenso( ovvero la disponibilità

all’obbedienza) – teoria di Hobbes Thomas.

Sotto il punto di vista economico, la scarsità di monete induce gran parte degli Stati a far ricorso a crediti e

alle coniazioni di monete con metalli non preziosi. In Inghilterra l’attenzione all’economia è affidata alla

Royal Society, in Spagna alla Arbitristas e ad Antonio Serra in Italia.Domina il mercantilismo0, ovvero

atteggiamenti dettati da condizionamenti pratici e politici.

Due sono i modi di guardare l’uomo(uomo nello stato, uomo e le passioni): ottimismo e pessimismo. Per

Grozio, ad esempio, lo stato di natura è ottimista e per Hobbes è pessimista.

In Francia, Luigi XIV controlla la nobiltà chiamandola alla Reggia di Versailles, la quale riflette il potere del

monarca.

Rivoluzione scientifica

*cosmologia: il dibattito su pianeti, Terra e Sole viene introdotto da Copernico nel 15423 e Keplero, tuttavia

con Galileo Galilei si raggiunge la dimostrazione chiara della teoria eliocentrica. In questo avviene lo

scontro dello studioso con la Chiesa, la quale sosteneva la teoria tolemaica in base ad un’interpretazione

delle sacre scritture. Galileo fu costretto ad abiurare.

*metodo di ricerca: Galileo appoggia il metodo scientifico diretto di Renè Descartes. Cartesio esalta la forza

della ragione; la mente va guidata ad esprimere giudizi veri e sicuri e bisogna occuparsi di ciò a cui pare

adeguata la nostra intelligenza. L’universo è considerato una macchina regolata da leggi stabilite.

*scienziato: insieme all’intellettuale deve essere autonomo da ogni assolutismo per poter ricercare,

studiare, analizzare la verità.

*articolazione disciplinare del sapere scientifico: il mondo della scienza è autonomo rispetto a quello della

fede.

Il barocco

Questo termine è usato per indicare una produzione artistica e architettonica sviluppatasi in Italia e nel

resto d’Europa nel corso del sec. XVII. Il termine è tratto dal portoghese barroco (irregolare, riferito alla

forma della perla scaramazza), acquisì il senso generico di «stravagante», «bizzarro». Il periodo che

abbraccia va dunque dal tardo Rinascimento all’Illuminismo. I modi di rappresentazione sono vari: dalla

visione introspettiva e profonda dell’animo di Caravaggio, allo spazio illimitato del Bernini. L’attenzione

passa dall’essere all’apparire.

Organizzazione del sapere

La formazione scolastica è affidata ai gesuiti; vengono create scuole per nobili che educano il ceto

aristocratico all’esercizio del potere

Le università abilitano all’esercizio della professione; i settori più importanti sono diritto e medicina

L’accademia è il bisogno degli intellettuali di riconoscersi/ritrovarsi per scambiare cultura mediante proprie

esperienze/ricerche/scoperte. Si dibatte su temi quali la “vera nobiltà”, ovvero se sia o meno un merito e

quindi non derivante dalla nascita in una casata, e la “funzione dell’arte e della letteratura”.

Accademia dei Lincei

Tale accademia nasce a Roma per opera di Federico Cesi, con lo scopo di costituire uno spazio neutro

rispetto alla politica e alla religione. Quando sostenne la teoria copernicana, entrò in conflitto con la Chiesa

e dopo la morte del fondatore, chiuse ma restò un modello per l’accademia degli Investiganti di Napoli (per

iniziativa di Tommaso Cornelio-filosofo- e Leonardo Di Capua-medico e filosofo) e del Cimento in

Toscana( voluta da Leopoldo de' Medici). Gli intellettuali prendono coscienza, come ceto, del loro ruolo

autonomo nella vita politica e sociale europea e del bisogno di strutture per trasmettere la conoscenza.

In Francia lo stato interviene nella vita culturale, ne disciplina i contenuti mediante un’istituzione nazionale:

l’Accademie Francaise. In Inghilterra la società civile promuove la circolazione della idee con la Royal

Society , con i periodici eruditi e scientifici autonomi dallo stato.

RELAZIONI INERNAZIONALI (PRIMA METà XVIII SECOLO)

Le guerre della prima metà del Cinquecento erano state per il predominio europeo. Con il trattato di

Cateau-Cabresis abbiamo il predominio della Spagna: Filippo II godeva di disponibilità finanziarie e di un

forte esercito. In Francia, invece, c’erano le guerre di religione e in Inghilterra vi erano problemi di

consolidamento del potere; in Germania, inoltre, vi era la dialettica tra principi e ceti territoriali.

Europa (1702-14) durante la guerra di successione spagnola

Carlo II di Spagna non avendo eredi, designa come successore al trono Filippo d’Angiò(nipote di Luigi XIV)

noto come Filippo V, negandogli tuttavia di unire la Francia alla Corono spagnola. Lì’Inghilterra, temendo

che la Francia potesse impadronirsi del ricco mercato delle Indie spagnole, stringe due patti(uno con

l’Olanda e l’altro con l’Austria). La Francia si alleò con il duca di Savoia e il re di Portogallo. In una prima

fase l’esercito francese ebbe la meglio, successivamente la flotta anglo-olandese si rivelò superiore: Vittorio

Amedeo II di Savoia passò al blocco antifrancese.

Nel 1706 si combatté la Battaglia di Torino , dove i francesi furono costretti a lasciare il Piemonte; questa

fu una vittoria ottenuta grazie a Vittorio Amedeo e il cugino Eugenio di Savoia, il quale guidava le truppe

austriache.

Le truppe austriache entrarono a Napoli mettendo fine alla dominazione spagnola nel Regno di Napoli.

Vera vincitrice fu l’Inghilterra che ottenne possedimenti in America settentrionale e nel Mediterraneo. Filippo

V fu riconosciuto re di Spagna rinunciando però così al trono francese. Vittorio Amedeo II ottenne il Regno

di Sicilia, l’Austria ottenne il Belgio spagnolo, il Regno di Napoli, il Ducato di Milano e la Sardegna (con i

trattati di Utrecht e di Rastadt). Per evitare eventuali conflitti si ebbero come stati cuscinetto il Belgio, tra

Francia e Olanda e lo Stato Sabaudo, tra Francia e Austria.

Ascesa della Russia

Pietro I (1682-1725) riuscì a rialzare la Russia dal suo stato di arretratezza; sarà noto come lo zar Pietro il

Grande dei Romanov. Molto forte era il divario tra classe dominante e massa dei servi della gleba, tanto da

arrivare ad una feroce rivolta contadina che lo zar represse. Questi strinse intorno a sé la nobiltà e i ceti

privilegiati per consolidare il potere centrale. Nacquero manifatture nel settore metallurgico, tessile; inoltre

vietò lo smembramento dei territori fra gli eredi dei nobili. La nobiltà si avvicinò al servizio militare. I

bojardi(ovvero gli aristocratici) costituivano la Duma, un’assemblea rappresentativa del ceto, ma questa fu

sostituita dal senato (i cui membri erano designati dallo zar e conteneva i delegati dell’ amministrazione

della periferia). Il paese fu diviso in governatorati e dislocò le truppe nelle province; organizzò un esercito

regolare con l’arruolamento forzato. La Chiesa venne sottoposta al monarca (si parla di “monarchia

illuminata”). Pietro il Grande fondò S.Pietroburgo, che divenne la capitale. Con la pace di Nystadt, l’Estonia

e la Livonia divennero territori russi.

La Prussia

Il re Federico I di Brandeburgo riunì i territori della famiglia in una formazione concentra5ta, anche se

geograficamente non organica. Portò avanti una politica protezionistica e sviluppò le industrie; lo Stato,

inoltre, fu maggiormente presente nel prelievo fiscale. I membri dell’esercito si sentivano servitori dello

Stato. Il suo successore Federico Guglielmo I continuò a sviluppare l’esercito incrementando la nobiltà di

servizio. Il dispotismo dei monarchi, tuttavia, non rese possibile la formazione di istituzioni rappresentative e

distrusse la forza politica dei ceti(a differenza degli Stati della Germania). Città e campagne erano

schiacciate dai Junker (ovvero i nobili dediti alle armi).

EUROPA OCCIDENTALE

Inghilterra: il Parlamento, con l’Act of Settlement, aveva regolato la successione di Guglielmo III

escludendone i maschi per evitare un ritorno del cattolicesimo. Salì quindi al potere la figlia Anna di

Danimarca, che unificò la Scozia e l’Inghilterra nel regno Unito di Gran Bretagna. Alla sua morte, le

successe un discendente di Giacomo I da parte di madre (non essendoci eredi diretti), ovvero Giorgio I

degli Hannover. Si registrò un forte esodo dalle campagne alla città durante il suo regno, giacché le attività

agricole furono sorpassate ds quelle industriali. Fu fondata la banca di Inghilterra che portò un afflusso di

capitali stranieri ( vengono stretti rapporti con Cina e India).

Walple, leader dei whigs, resse una politica basata su rapporti esteri non aggressivi e un’economia

mercantilistica: ciò portò alla diminuzione del debito pubblico. Sotto la pressione dei Tories,m dichiarò

guerra alla Spagna e partecipò alla guerra di successione austriaca.

Francia: salito al trono l’erede di Luigi XIV, minorenne, il potere di fatto passò nelle mani di Filippo d’Orleans

(nipote del Re Sole). Con lui la nobiltà di sangue riprese potere e il parlamento riebbe il diritto di

rimostranza. A riorganizzare le finanze ci fu il banchiere John Law, il quel creò una Banca Nazionale.

Spagna: sotto Filippo V, la Spagna mutilata dei suoi territori, si concentrò sulla costruzione di un’identità

politica nazionale (da Impero a nazione). La sua seconda moglie, Elisabetta Farnese, spinse il re a

riprendere parte dei territori italiani per assicurare a suo figlio don Carlos l’eredità dei Farnese e l’Italia. Gli

spagnoli invasero la Sicilia ma furono battuti dalla quadruplice alleanza (formata da Inghilterra, Olanda,

Francia e Impero) e fu siglato il Trattato di Londra con cui Savoia restituirono la Sicilia agli Asburgo in

cambio della Sardegna.

Italia: fu teatro di spartizioni tra la Spagna e l’Austria, Carlo VI d’Asburgo, non avendo figli maschi, fece

approvare con il beneplacito inglese (in quanto l’Inghilterra in cambio smantellò le compagnie commerciali

d’Ostenda), la Prammatica Sanzione che

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A.A. 2015-2016
53 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/02 Storia moderna

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Morgana393 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia moderna e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi L'Orientale di Napoli o del prof Mascilli Migliorini Luigi.