APPROCCIO GERARCHICO DEGLI INDIZI SULLA SEGMENTAZIONE
DELLE PAROLE (Ambito dell'ascolto del linguaggio, pg. 284): Secondo questo
approccio gerarchico ci sono tre principali categorie di indizi:
1) Lessicale
2) Segmentale (es. co-articolazione)
3) Prosodia metrica (es. accentazione)
Quando sono presenti tutti gli indizi preferiamo usare quelli lessicali e poi gli altri. In
genere preferiamo non usare la prosodia metrica perché possono essere fuorvianti (es.
nel caso di parole in cui la prima sillaba non è accentata, come è tipico nella lingua
inglese).
TEORIE SUL RICONOSCIMENTO DI PAROLE PRONUNCIATE (pg.287):
Esistono tre teorie principali:
1) La teoria motoria
2) Il modello della coorte (il modello originario enfatizzava le interazioni tra i
processi bottom-up e top-down, la versione rivisitata enfatizza i processi
bottom-up nel riconoscimento delle parole).
3) Il modello TRACE (enfatizza l'interazione tra processi bottom-up e top-down).
La teoria motoria (pg.287) è stata proposta più di 40 anni fa e ormai è stata superata.
Essa sostiene che gli ascoltatori, per riconoscere in modo preciso le parole
pronunciate, mimano i movimenti articolatori di chi parla. Tuttavia molti individui
con gravi deficit della produzione del linguaggio sono in grado di comprenderlo (es.
pazienti con afasia di Broca). Stessa cosa per i neonati ( a 6-8 mesi non parlano ma
riescono abbastanza bene nei compiti di individuazione delle sillabe).
Il modello della coorte (pg.288) è stato sottoposto a numerose verifiche. La versione
originaria sosteneva che:
Precocemente nella presentazione acustica di una parola, le parole conformi
• alla sequenza sonora udita fino a quel momento diventavano attive. Queste
candidate iniziali costituivano la coorte iniziale di parole.
Le parole che appartengono a questa coorte vengono eliminate o perché non
• corrispondono più alle informazioni relative alla parola presentata o perché non
sono coerenti con il contesto.
L'elaborazione della parola continua fino a quando vengono eliminate tutte le
• parole della coorte tranne una. Questo è noto come il punto di riconoscimento
di una parola.
Varie fonti di conoscenza vengono elaborate e interagiscono.
•
Nel modello della coorte ci è una considerevole enfasi sul concetto di competizione
tra le parole. Si è osservato che questa competizione può includere più parole di
quanto si possa immaginare e che alcune parole che non condividevano un fonema
iniziale con l'input acustico non venivano totalmente escluse dalla coorte come
previsto dal modello originario.
Nella versione originaria le parole o fanno parte della coorte di parole o ne sono
escluse, nella versione riveduta le parole candidate hanno diversi livelli di attivazione
(sono comprese anche le parole che hanno fonemi iniziali simili). Un'altra differenza
è che nella versione originaria il contesto influenzava il riconoscimento delle parole
in una fase molto precoce, mentre nella versione riveduta gli effetti del contesto si
verificano in una fase piuttosto avanzata (quest'ultima versione attribuisce maggiore
importanza ai processi bottom-up). In realtà però un contesto molto limitativo sembra
avere un impatto in una fase molto più precoce dell'elaborazione.
Il modello TRACE (pg.293) è un modello a rete basato sui principi connessionisti e si
basa sulle seguenti ipotesi:
Vi sono unità di elaborazione o nodi a tre livelli: caratteristiche, fonemi e
• parole.
I nodi delle caratteristiche sono collegate ai nodi dei fonemi, e i nodi dei
• fonemi sono collegati a quelli delle parole.
Le connessioni tra i vari livelli sono facilitatorie.
• Le connessioni tra nodi che appartengono allo stesso livello sono inibitorie.
• Si sviluppa una pattern di attivazione.
• La parola che viene riconosciuta è determinata dal livello di attivazione delle
• possibili parole candidate.
Il modello TRACE sostiene che l'elaborazione bottom-up e top-down interagiscano
tra di loro. L'attivazione bottom-up procede dal basso verso l'alto e quella top-down
dall'alto verso il basso. Tuttavia, il modello esagera l'importanza degli effetti top-
down sulla percezione del linguaggio (es. se i partecipanti ascoltano una parola
pronunciata male, secondo il modello l'attivazione top-down porta gli ascoltatori a
percepire la parola che meglio si adatta ai fonemi presentati, piuttosto che a percepire
la pronuncia errata. In realtà però la cattiva pronuncia ha un effetto negativo sulla
percezione del linguaggio.)
Il modello TRACE può spiegare l'effetto di superiorità delle parole, lo shift di
identificazione lessicale e prevede che le parole comuni vengono elaborate più
velocemente di quelle rare perché hanno livelli di attivazione più elevanti.
MODELLO SULL'ELABORAZIONE DELLE PAROLE PRONUNCIATE
(pg.296):
Questo modello è stato elaborato da Ellis e Young ed è costituito da cinque
componenti:
1) Il sistema di analisi uditiva
2) Il lessico dell'input uditivo
3) Il sistema semantico
4) Il lessico dell'output linguistico
5) Il buffer di risposta
Queste componenti possono essere usate in varie combinazioni, così che tra udire una
parola pronunciata e dirla vi sono tre possibili vie.
Se un paziente presenta un danno al sistema di analisi uditiva avrà difficoltà a
percepire i suoni del linguaggio (a causa dei rapidi cambiamenti negli stimoli uditivi),
mentre conserverebbe una capacità intatta di produzione del linguaggio, di lettura, di
scrittura e avrebbe una percezione normale dei suoni dell'ambiente. Per descrivere
questa condizione è stata usata l'espressione sordità pura alle parole.
MODELLO A TRE VIE (pg.298): L'ipotesi più importante del modello è che vi sono
tre diverse vie che è possibile usare quando si elaborano e si ripetono parole appena
sentite. Tutte e tre implicano il sistema di analisi uditiva e il buffer di risposta
fonemica.
Secondo il modello la Via 1 e la Via 2 vengono usate per le parole familiari, mentre
la Via 3 per le parole non familiari e le non-parole. La Via 2 è simile alla Via 1 ma le
informazioni sul significato delle parole non sono disponibili nella Via 2.
Chi usa solo la Via 2 è in grado di ripetere parole familiari senza però comprenderne
il significato e avrebbe problemi con le parole non familiari e con le non-parole. I
pazienti che presentano tale configurazione sono affetti da sordità per il significato
delle parole.
I pazienti che usano soprattutto o soltanto la Via 3 sono in grado di ripetere le parole
e le non-parole senza comprenderne il significato. I pazienti con questa
configurazione sono affetti da afasia sensoriale transcorticale.
Invece i pazienti affetti da disfasia profonda ad esempio commettono errori semantici
quando viene chiesto loro di ripetere delle parole (es. dicono “nuvola” al posto di
“cielo”). Alcuni sostengono che in questo caso nessuna delle tre vie sia intatta, mentre
altri teorici pensano che il problema centrale sia un generale deficit fonologico.
TEORIE SUL PARSING (pg.303): Le teorie sul parsing sono innumerevoli.
Il modello del garden-path ipotizza che il tentativo iniziale di analizzare una frase
implica il solo impiego delle informazioni sintattiche.
Al contrario i modelli basati sui vincoli suppongono che tutte le fonti di informazioni
(sintattiche e semantiche) vengano usate sin dall'inizio.
Il modello dell'unrestricted race, associa alcuni aspetti di entrambe le teorie.
MODELLO DEL GARDEN-PATH (pg. 304): Il modello si basa sui seguenti
assunti:
Per ciascuna frase inizialmente viene presa in considerazione una sola struttura
• sintattica.
Il significato non ha nessun ruolo.
• Viene scelta la struttura sintattica più semplice secondo due principi: la minima
• unione (viene scelta la struttura sintattica che da luogo al minor numero di parti
costituenti di una frase) e la tarda chiusura (parole nuove vengono collegate
alla prima frase piuttosto che all'inizio della seconda).
Se esiste un conflitto tra i due principi, ha più peso il principio della minima
• unione.
Se la struttura sintattica poi si dimostra incompatibile con le informazioni
• acquisite successivamente viene rivista la struttura sintattica iniziale.
Alcuni studi dimostrano che le informazioni semantiche vengono usate in una fase
precoce per identificare la struttura sintattica corretta. Inoltre anche le informazioni
semantiche contenute nel contesto precedente piuttosto che nella frase da elaborare
influenza il parsing iniziale (al contrario di come sostiene il modello del garden-path).
TEORIE BASATE SUI VINCOLI (pg. 307): Secondo queste teorie l'interpretazione
iniziale di una frase dipende sin dall'inizio da più fonti di informazione (es.
semantiche, sintattiche ecc.), chiamate vincoli.
L'ipotesi fondamentali di MacDonald è che tutti i vincoli siano immediatamente
disponibili all'individuo che esegue il parsing, e fin dall'inizio vengono attivate
diverse ipotesi di analisi della frase. Tali ipotesi vengono classificate in base alla loro
attivazione. Per quanto riguarda le frasi ambigue, questo modello prevede che chi
ascolta/legge una frase ambigua trova difficoltà quando la struttura sintattica corretta
è meno attivata di quelle sbagliate.
Secondo la teoria l'assegnazione di una struttura sintattica è influenzata anche dal
bias del verbo (alcuni verbi reggono più strutture sintattiche e in questi casi c'è una
forma sintattica che si trova maggiormente associata a quel verbo). Inoltre sono stati
condotti anche esperimenti sugli omografi (parole usate sia come nome che come
verbo) che confermano la teoria basata sui vincoli.
MODELLO DELL'UNRESTRICTED RACE (pg. 309): Il modello associa alcuni
aspetti del modello del garden-path e dei modelli basati sui vincoli. Il modello
prevede:
Tutte le fonti di informazioni (semantiche e sintattiche) vengono usate per
• identificare la struttura sintattica.
Tutte le altre possibili strutture vengono ignorate, a meno che la struttura
• sintattica scelta non sia confutata da informazioni successive.
In questo caso, ha luogo un ampio processo di ri-analisi prima di selezionare
• un'altra struttura.
MODELLO PRAGMATICO STANDARD (pg.313): Secondo il modello di Grice
nella comprensione per significato inteso dal parlante sono implicate tre fasi:
1) Inizialmente si ha accesso al significato letterale.
2) Poi si decide se il significato letterale ha senso nel contesto.
3) Se il significato letterale è inadeguato, si cerca un significato non letterale che
ha senso nel contesto.
Seco
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