Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
La mediazione come variabile nei processi di apprendimento e formazione integrale della persona
Emerge la necessità di una mediazione didattica efficace, possibile solo con un quadro di riforme istituzionali che introducano nelle scuole di ogni ordine e grado:
- Accompagnamento da parte del docente nella percorrenza del curricolo verticale
- Semplificazione delle modalità di incontro con le conoscenze disciplinari (problem solving e metodologie di ricerca-azione)
- Docente in grado di organizzare l'ambiente per l'apprendimento (didattica di laboratorio e dinamiche di gruppo)
- Ricerca di mediatori efficaci e di best practices
- Utilizzo delle tecnologie informatiche e della comunicazione quali facilitatori dell'apprendimento
"Formazione e media"
I media e la violazione dei diritti del bambino. I media, con la prevalenza delle immagini e di una grafica evoluta possono diventare prolunghe del corpo del bambino ed elementi di compensazione delle.
disabilità. Con INTERNET, sono una finestra affacciata sul mondo e quindi validi facilitatori degli apprendimenti, è anche vero però che essi hanno anche aspetti negativi che possono esercitare violenza verso i diritti dell'infanzia. Essi, infatti presentano:
- LINGUAGGI OCCULTI
- CONDIZIONAMENTI DEI COMPORTAMENTI (ES. MODELLI DOMINANTI - STEREOTIPI)
- ESALTAZIONE DI DISVALORI (ES. PUBBLICITÀ)
- DIFFICOLTÀ DI INTERPRETAZIONE CRITICA DELL'INFORMAZIONE
- STRUMENTALIZZAZIONE DEI MEDIA (POLITICA - COMMERCIALE - SESSUALE)
Differenziazione delle tecnologie
Emerge la responsabilità di chi media l'informazione ed i messaggi (visivi, sonori, del corpo) e che seleziona i diversi aspetti della realtà secondo i significati che vuole proiettare o far emergere. In TELEVISIONE ad esempio la morte ed il dolore sono fatti vedere solo nei casi naturali:
- La morte del Papa
- Le scene di morte del maremoto
Si tende, invece,
A non far vedere le scene di morte e di dolore della guerra perché c'è la responsabilità di chi la fa.
INFORMATICA: AUTOMAZIONE DELLE INFORMAZIONI
INTERNET: OGGETTIVITÀ DEL MONDO DELLA COMUNICAZIONE DOVE È IL SOGGETTO A NAVIGARE ED A SELEZIONARE LE INFORMAZIONI, IL BENE ED IL MALE = INTERNET FINESTRA APERTA SUL MONDO
LE TIC (tecnologie informatiche e della comunicazione) PER LA PERSONALIZZAZIONE DEI PROCESSI E PER L'INCLUSIONE SOCIALE. Le T.I.C. consentono di:
- SCOPRIRE LINGUAGGI (DISCIPLINARI, TECNOLOGICI, INFORMATICI, MULTIMEDIALI)
- ELABORARE CONCETTI/PRODURRE IDEE DIVERGENTI
- SELEZIONARE PROCEDURE/METODI
- DIVENTARE AUTONOMI
- SVILUPPARE ATTIVITÀ DI RICERCA-AZIONE
- NAVIGARE NEL MONDO VIRTUALE
- COSTRUZIONE DELL'IDENTITÀ/PROFILO: EDUCATIVO, CULTURALE, PROFESSIONALE dell'allievo
- INTEGRAZIONE SOCIALE - CONVIVENZA CIVILE -
- CITTADINANZA ATTIVA NEL MONDO
Le TIC
facilitano:- la produzione di idee nuove
- la costruzione della cultura (terzo mondo di Popper: l'uomo è creatore del mondo della cultura - codificato nei libri e nelle discipline - che retroagisce sul pensiero umano che lo ha prodotto e ne determina l'ulteriore sviluppo)
"TEORIE DELL'APPRENDIMENTO E QUALITÀ DEI PROCESSI (PARTE I)"
Le teorie
Per le teorie cognitivistiche (o fenomenologiche) l'apprendimento è un processo conoscitivo che ha origine dal bisogno di costruzione del reale, presente nell'interazione io/ambiente, e viene studiato come fatto globale analizzando i cambiamenti che avvengono nelle strutture cognitive del soggetto e nella sua personalità.
Nel rapporto fra motivazione ed apprendimento incidono numerosi fattori capaci di condizionare il successo dell'apprendimento. Esponenti di spicco: Bruner, Lewin, Piaget, Tolman.
Sviluppo, apprendimento, conoscenza e ambiente: quali relazioni?
Lo sviluppo cognitivo,
Il rapporto relazionale ed emozionale di un individuo non può prescindere dal contesto ambientale di riferimento. Il rapporto uomo-ambiente designa tutta la storia dell'evoluzione della specie umana in quanto, se si prendono in considerazione i processi di sviluppo biologico, il modello darwiniano, bisogna considerare che essi sono stati influenzati dalla realtà circostante e dagli stimoli di quest'ultima, l'individuo si adatta all'ambiente e questa adattamento continuo può modificare le strutture mentali. I livelli di maturazione biologica sono infatti stimolati dalla realtà ambientale circostante intesa come realtà socio-culturale, il linguaggio simbolico, ad esempio, è fondamentale nello sviluppo cognitivo di un individuo.
Piaget e Vygotskij
Piaget, studioso di epistemologia genetica, analizza i processi mentali che guidano i comportamenti infantili e introduce il concetto che "l'ontogenesi ripete la filogenesi" ovvero lo
sviluppo del singolo ripercorre lo sviluppo della specie. Piaget introduce la psicologia cognitiva ed i concetti di strutture mentali e di schemi di funzionamento del pensiero che elaborano informazioni sensoriali e percettive. I metodi adottati dal Piaget si identificano con:- Il "metodo dell'osservazione sistematica (scientifica) a carattere quasisperimentale"
- Il "metodo critico" ovvero il porre il soggetto in situazione "critica" o problematica, osservando come il soggetto risolve i problemi, problem solving
- Il "colloquio clinico"
- Continuità tra adattamento riflesso spontaneo, adattamento abitudinario con le prime scelte ed adattamento intelligente del tutto intenzionale e volontario
- Apprendimento inteso come equilibrio dinamico tra processi di assimilazione e processi di accomodamento, schemi che si allargano, migliorano, modificano, nuove conoscenze
- Prevalere di processi di
accomodamento nelle attività imitative svoltedai bambini e di processi di assimilazione nelle attività di gioco
egocentrismo e realismo infantile
contrapposizione tra pensiero irreversibile prima dei 5 anni incapace dirappresentarsi mentalmente l'inizio e la fine di un processo, e pensieroreversibile o operatorio concreto 5-6 anni il bambino inizia ad usare ilragionamento.
L.Vygotskij sostiene che l'origine del linguaggio è sociale. Le paroleesprimono il pensiero e quest'ultimo, mediante il linguaggio, riflette su sestesso e si arricchisce di nuovi legami logici: produce nuove idee.
"TEORIE DELL'APPRENDIMENTO E QUALITÀ DEIPROCESSI (PARTE II)"
Jerome Seymour Bruner
Bruner sottolinea l'importanza del rapporto che il bambino ha conl'ambiente, individua tre tipi di rappresentazione che il soggetto sviluppain rapporto all'ambiente:
a) esecutiva
b) iconica
c) simbolica
Lo studioso pone in primo piano
L'apprendimento del linguaggio.
Il rapporto che il bambino stabilisce con la madre rappresenta input fondamentale per l'apprendimento del linguaggio in quanto la madre rappresenta per il bambino il contatto primario con l'ambiente che lo circonda. Il bambino possiede dispositivi di apprendimento per il linguaggio (LAD: Linguage Aquisition Device) che vengono attivati dall'ambiente linguistico (LASS: Linguage Aquisition System Supporty).
La scuola deve attivare i dispositivi di apprendimento con sfondi integratori altamente costruttivisti. Bruner afferma che l'apprendimento deve essere fondato sulla "scoperta" in quanto sottolinea l'importanza della "motivazione": il soggetto, sollecitato dagli stimoli ambientali, attiva in modo naturale la "curiosità" che gli consente di conoscere ed elaborare la realtà che lo circonda.
Bruner introduce il concetto di "struttura" e si riferisce alle idee fondamentali di
Ne "La ricerca del significato" l'Autore fa riferimento alla dimensione soggettiva dell'individuo e al modo in cui egli attribuisce senso e significato a fatti e fenomeni.
Novak propone il modello delle mappe concettuali rappresentative delle conoscenze, delle narrazioni, dei fenomeni. Nelle mappe concettuali le parole chiave sono connesse da parole legame: il pensiero reticolare viene così rappresentato in rapporto al proprio contenuto. Le mappe concettuali visualizzano le relazioni esistenti tra le idee.
Elio Damiano formula l'ipotesi secondo la quale "la conoscenza consiste nella costruzione e nell'organizzazione di concetti, i concetti sono conoscenza organizzata secondo regole". Il bambino elabora concetti fin dalla nascita, in modo naturale e, nel momento in cui apprende, riorganizza i propri quadri concettuali.
Elio Damiano individua le fasi di una "didattica per concetti":
- costruzione di una mappa
- Il modello a V di Gowin rappresenta il processo di apprendimento: al vertice della V abbiamo un problema da cui scaturiscono domande focali. Le risposte sono sul versante concettuale delle discipline. Sul versante metodologico c'è la mediazione didattica.
- Il contributo di Morin ai Documenti di indirizzo (Indicazioni Nazionali) del M.I.U.R. (Ministero Istruzione Università Ricerca) è relativo all'unità del sapere. Il reale è infatti unità molteplice di prospettive.
- Gardner individua forme molteplici di intelligenza e afferma che ciascun individuo presenta uno stile concettuale di base.
- La conversazione clinica è un processo di elaborazione della rete concettuale che va a definire l'unità di apprendimento.
- La costruzione di una "mappa concettuale" consente di evidenziare le idee "forti" relative all'argomento scelto, nonché le "relazioni" e le "funzioni" presenti.