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Capitolo 8

La memoria: tipologie e meccanismi

Lo studio dell’apprendimento e della memoria viene effettuato tramite diversi metodi: con

esperimenti su animali, con lo studio degli effetti delle lesioni sugli uomini, con lo studio di pazienti

tramite compiti specifici, e grazie alle nuove tecniche di neuroimmagine.

L’apprendimento è il processo tramite il quale si acquisiscono nuove informazioni. La memoria è il

persistere dell’apprendimento in una forma che può essere evidente in un momento successivo, e

quindi si ha l’apprendimento quando la memoria viene rafforzata tramite ripetizione.

I processi dell’apprendimento e della memoria sono 3:

• →

Codifica è l’elaborazione in entrata delle informazioni che devono poi essere

immagazinate in memoria. Questa fase si divide in due sottofasi: acquisizione (registra gli

input in memorie di transito sensoriali dette buffer e nelle varie fasi dell’analisi sensoriale) e

consolidamento (genera nel tempo una rappresentazione più forte).

• →

Immagazzinamento è il risultato dell’acquisizione e del consolidamento, genera e

mantiene una registrazione permanente.

• →

Recupero usa le informazioni memorizzate per generare una rappresentazione cosciente

o compiere un comportamento appreso.

Distinguiamo tra tre principali tipi di memoria: memoria sensoriale (MS), memoria a breve

termine (MBT) e memoria a lungo termine (MLT). Questa distinzione è fatta in base al tempo di

mantenimento delle informazioni in memoria, dove la memoria sensoriale le tiene per un tempo che

va dai millisecondi ai secondi, quella a breve termine va dai secondi ai minuti, quella a lungo

termine dai giorni agli anni.

Memoria sensoriale (MS)

Ha una durata che va dai millisecondi ai secondi. Le info uditive verbali appena ricevute sembrano

persistere come una sorta di eco, anche quando non stiamo prestando attenzione; ma se cerchiamo

di recuperarle abbastanza in fretta possiamo essere in grado di ripeterle ad alta voce. Per la

percezione uditiva parliamo di memoria ecoica, per la percezione visiva invece di memoria

iconica. Questa memoria sembra avere una capacità relativamente grande in confronto alla

memoria a breve termine.

Possiamo quindi vedere più di quanto possiamo ricordare, e usando il metodo del resoconto

parziale, i ricercatori possono valutare quanta informazione i sistemi sensoriali riescono a cogliere

da uno stimolo presentato per poco tempo, e presentando per circa 50 ms gli stimoli (ad esempio

una lista di 12 lettere), le persone normalmente ricordano dai 5 ai 9 item.

Mediamente dopo 500 ms la traccia visiva può scomparire, mentre la durata della traccia ecoica può

arrivare anche a 20s (scoperto grazie a studi di potenziale evocato MMN o corrispondente segnale

magnetico MMF).

Memoria a breve termine (MBT)

Ha grandi limitazioni di capacità e una persistenza temporale che va da qualche secondo a qualche

minuto. È facilmente accessibile alla coscienza.

Il paradigma Petersen & Petersen verifica quanto tempo occorre per dimenticare le informazioni:

memoria e oblio a breve termine. Ai soggetti venivano presentate delle stringhe di tre lettere

consonanti; dopo intervalli di tempo variabili, un cue luminoso segnalava al soggetto di richiamare

le lettere viste e di riferirle ad alta voce. Dimostrarono che dopo 30 s i soggetti ricordavano ancora

le stringhe di consonanti, se durante il periodo di ritardo avevano avuto la possibilità di ripetere le

info a livello subvocalico. In un’altra condizione sperimentale durante l’intervallo tra la

presentazione della stringa e quella del cue i soggetti venivano distratti e gli veniva chiesto di

eseguire a mente dei calcoli. La distrazione ebbe un chiaro effetto sulla prestazione nel compito; la

percentuale di risposte corrette scendeva sotto il 10%.

Petersen propose anche una nuova concezione di oblio. Precedentemente esso eran definito come il

risultato dell’interferenza tra nuove informazioni e contenuti vecchi della memoria; la definizione

proposta da Petersen afferma che l’oblio può avvenire anche senza che fossero state apprese nuove

informazioni. Secondo questa interpretazione, il meccanismo dell’oblio dovrebbe risiedere nel

decadimento delle info dalla MBT. Da ciò si iniziò a pensare che ci fossero due tipi distinti di

memoria (breve termine, lungo termine). Punto importante di questa concezione è la rilevanza data

alla ripetizione per contrastare la degradazione dell’info.

L’effetto di posizione seriale, meglio conosciuto come effetto primacy ed effetto recency si ha

quando si ricordano più facilmente gli item iniziali e quelli finali, in una lista di item presentati.

L’effetto primacy riflette l’efficienza del trasferimento dei dati dalla memoria a breve termine a

quella a lungo termine (poiché all’inizio della lista la capacità della memoria è ancora sufficiente

per trasferire gli item nel magazzino a lungo termine tramite ripetizione); l’effetto recency

(ritenzione info nella MBT) sarebbe dovuto al fatto che le ultime parole della lista sono ancora

presenti nella memoria a breve termine poiché essendo appena stati visti non sono ancora stati

degradati.

È stato successivamente dimostrato che un compito distraente (ad esempio fare un’operazione

matematica subito dopo la visualizzazione di un elenco di lettere) elimina l’effetto di recenza ma

non quello di priorità, mentre l’effetto priorità veniva eliminato se gli item venivano presentati più

velocemente (mentre l’effetto di recenza rimaneva intatto).

George Miller ha dimostrato che indipendentemente dal contenuto degli item, il numero degli item

ritenuti in memoria è circa 7, fenomeno detto span di memoria immediata, che rappresenta la

capacità della memoria a breve termine.

Inoltre noi raggruppiamo le lettere (bit) in parole (chunk), in modo da poter memorizzare più item

dotati di un significato.

Modelli della memoria a breve termine

• →

Modello modale di Atkinson e Shiffrin informazioni depositate nella memoria

sensoriale, gli item selezionati dai processi dell’attenzione possono entrare nel magazzino a

breve termine e possono essere trasferiti nella memoria a lungo termine se vengono

sottoposte a consolidamento. Il modello modale suggerisce che in ogni fase ci possa essere

una perdita di informazione per decadimento, interferenza o una combinazione di entrambi i

fattori.

Studi neuropsicologici dimostrano che la MBT non può essere la porta di ingresso delle

informazioni nella MLT, come invece previsto dal modello modale. Ma l’informazione può

essere codificata e passare direttamente dai registri sensoriali nella MLT.

• → quanto più profondo è il grado di

Teoria dei livelli di elaborazione di Craik e Lockhart

elaborazione di un item, tanto più forti ne sono il consolidamento e il deposito nella

memoria a lungo termine. Negli esperimenti erano presentate parole scritte in tre condizioni

sperimentali. In una i soggetti dovevano riconoscere se le parole erano composte da lettere

maiuscole o minuscole; in questo caso si riteneva che il compito comportasse

un’elaborazione superficiale poiché implicava solo di considerare la forma delle lettere e

non il significato delle parole. Nella seconda condizione dovevano determinare se una

parola faceva rima con un’altra; condizione ritenuta ad un livello di elaborazione intermedio

perché dovevano esprimere solo se facevano rima senza specificarne il significato. Nella

terza condizione dovevano formulare un giudizio sul significalo; livello di elaborazione

profondo perché il compito implicava l’analisi semantica delle parole. In seguito i soggetti

dimostrarono di ricordare meglio quegli item che, durante l’apprendimento, erano stati

elaborati con più profondità. Quindi il grado di elaborazione delle info influenza il modo in

cui le ricordiamo.

La memoria di lavoro (ML)

La memoria di lavoro è un magazzino a capacità limitata che serve a trattenere per breve tempo le

informazioni e ad eseguirci operazioni mentali, se necessario. Il suo contenuto può arrivare dalla

memoria sensoriale, ma anche dalla memoria a lungo termine.

Baddeley ha proposto un modello di memoria di lavoro a tre componenti:

• L’esecutivo centrale è un sistema cognitivo che coordina i processi nella ML e controlla le

azioni

• Il taccuino visuo-spaziale serve per le rappresentazioni visive

• Il circuito fonologico serve per le informazioni acustiche

Si pensa che le informazioni acustiche vengano trattate non per contenuto semantico, ma per codice

acustico, come suggerisce il fatto che le parole con suono simile possono essere confuse. Il taccuino

invece lavora con codice visivo, in parallelo al circuito fonologico, sono quindi due sistemi separati

che lavorano separatamente.

L’ipotesi della memoria di lavoro è più valida rispetto a quella del modello modale, anche perchè

riesce a spiegare l’oblio a breve termine.

Norman e Shallice hanno immaginato l’esecutivo centrale come un sistema attenzionale di

supervisione (SAS). IL SAS impone il proprio controllo sopra l’esecuzione ripetitiva dei

comportamenti appresi, quando circostanze insolite richiedono una modifica dello schema d’azione

solito; inoltre coordina e pianifica le azioni.

Lesioni nel giro sovramarginale sinistro (area 40) portano a deficit del circuito fonologico, lesioni

all’emisfero destro invece causano deficit al taccuino visuo-spaziale. I danni alla ML sono quindi

associati a lesioni specifiche in aree specifiche.

La memoria a lungo termine (MLT)

È il magazzino delle informazioni, ed è divisa in:

• →

Memoria dichiarativa (esplicita) è l’insieme delle conoscenze a cui si ha accesso

consapevolmente, e conoscenze generali del mondo ed esperienze personali. Questa

memoria può essere divisa in memoria episodica (la nostra memoria personale ed

autobiografica) e memoria semantica (l’insieme delle conoscenze generali non legate ad

episodi).

• Memoria non dichiarativa (implicita) racchiude tutte quelle conoscenze di cui non si ha

coscienza, come le abilità motorie, il priming, ecc. Si rivela nel momento in cui esperienze

precedenti facilitano la prestazione in un compito che non richiede la rievocazione

intenzionale e cosciente.

La memoria procedurale è una forma di memoria implicita che coinvolge l’apprendimento

di una vastissima gamma di abilità motorie e cognitive, mentre il sistema percettivo della

rappresentazione (PRS) è una memoria implicita che agisce all’interno del sistema

percettivo (ad esempio la forma di ogg

Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
63 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/02 Psicobiologia e psicologia fisiologica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Thanthius di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia fisiologica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Daini Roberta.