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FRIN

assoni piuttosto grandi e mielinizzati per

trasmettere velocemente il dolore acuto;

altri usano piccoli assoni amielinici per

trasmettere il dolore continuo dopo

il danno.

L'informazione sul dolore, sulla

temperatura e sul prurito entrano nel

midollo spinale, attraversano la linea

mediana e decorrono verso il cervelle

attraverso il sistema anterolaterale

(spinotalamico).

La sensazione del dolore è soggetta a molti

tipi di controllo o di modulazione, che

comprendono circuiti encefalici e del

midollo spinale che impiegano sinapsi

oppioidi. Una componente nella

modulazione del dolore è costituita dalle

vie discendenti che originano nel cervello

e che inibiscono, a livello sinaptico, l'attività

neurale afferente dal midollo spinale.

Alcuni dei metodi con cui viene realizzato

il controllo del dolore consistono nella

somministrazione di farmaci (placebo

compresi), stimolazioni elettriche

e meccaniche della pelle, agopuntura e interventi chirurgici.

2° PARTE

CAP. 10 LA PERCEZIONE VISIVA

La luce è rifratta dalla lente trasparente

nella parte anteriore dell'occhio

(a cornea) e.dal cristallino, in modo che

le immagini degli oggetti vadano a fuoco

sulla retina C cristallino una lente a

potenza variabile, che consente,

attraverso il processo dell'accomodazione

di mettere a fuoco oggetti a distanza

variabile dalla retina. L'immagine sulla

retina capovolta, rovesciata e

rimpiccolita.

retina contiene due tipi di fotorecettori

bastoncelli sono molto sensibili alla luce,

lavorano anche in bassa luminosità

ambientale e non partecipano alla visione

dei colori. Essi formano il sistema

scotopico, che lavora appunto in basse

luminosità ambientali. I coni si distinguono

in tre tipi, ciascuno con un diverso

fotopigmento,che assorbe

preferenzialmente alcune lunghezze

d'onda piuttosto che altre, e ci consentono

quindi la visione dei colori. I coni formano

il sistema fotopico, che lavora in alte

quantità di luce. I fotorecettori si adattano

al livello medio di luce che li colpisce

e sono cosi in grado di lavorare su

un'ampia gamma di intensità della luce.

la retina consiste in strati di neuroni, con

fotorecettori nello strato più interno

I fotorecettori stimolano le cellule bipolari

che stimolano le cellule gangliari. Le cellule

gangliari della retina formano, con i loro

assoni, il nervo ottico, che invia informazioni

verso il cervello. Le cellule amacrine e le

cellule orizzontali mettono in comunicazione

punti diversi della retina, usando processi

come l'inibizione laterale, per analizzare

la luminosità.

Il centro del nostro campo visivo va a fuoco

sulla fovea. Essa è la porzione della retina

con la maggior densità di coni, caratterizzata

anche dall'assenza di strati retinici sopra di

essa e da connessioni più dirette con le cellule

gangliari, ed è quindi in grado di assicurare il

massimo della acuità visiva (nitidezza della

visione). I coni sono concentrati nella fovea

mentre i bastoncellisono nella periferia della

retina, così che la nostra visione periferica ha

migliori capacità nella visione di oggetti di

debole luminosità ma non ci fornisce

informazione sui colori.

Il semicampo visivo sinistro cade sulla retina

nasale dell'occhio sinistro e sulla retina

temporale dell'occhio destro. Solo le cellule

gangliari della retina nasale inviano i loro

assoni all'ernisfero opposto, formando il

chiasma ottico, cosi che il campo visivo

sinistro proietta all'emisfero destro.

I campi recettivi delle cellule bipolari e delle

cellule gangliari consistono di zone circolari

concentriche, una zona centrale e una

periferica, che hanno effetti opposti: esse

sono o centro on/periferia off o

centro off/periferia on.

Le cellule gangliari della retina fanno sinapsi

suineuroni del nucleo genicolato laterale

NGL) nel talamo. I neuroni del NGL inviano

i loro assoni a formare sinapsi sui neuroni

dello strato IV della corteccia visiva primaria

(chiamata anche V1 o corteccia striata), posta

nel lobo occipitale. V1 invia informazioni a

molte aree visive differenti, chiamate

cumulativamente cortecce extrastriate, che

coprono circa un terzo della corteccia umana

e che analizzano diversi aspetti della

informazione visiva.

I campi recettivi di cellule a livelli

via via più elevati lungo le vie visive

cambiano seguendo due modalità principali:

(1) diventano sempre più grandi (occupano

parti più estese del campo visivo) e (2)

richiedono stimoli sempre più specifici per

fornire delle risposte. Per esempio,

rispondono meglio a una barra luminosa

orientata secondo un angolo particolare o

che si muove in una particolare direzione.

La nostra capacità di percepire i colori

dipende dalla presenza di tre diversi tipi di

opsina nei coni. Ogni cono risponde a

un'ampia gamma di lunghezze d'onda, non

a un singolo colore. La nostra percezione

del colore ha quindi origine dall'analisi della

attività relativa dei tre sistemi di coni, fatta

dalle cellule gangliari retiniche con campo

recettivo con opponenza spettrale e dai

successivi livelli di analisi a livello corticale.

Le aree corticali visive sono organizzate

in due grandi vie: la via del dove è e la

via del che cosa è, che servono,

rispettivamente, a localizzare gli oggetti

e a organizzare funzioni visomotorie

e a riconoscere gli oggetti.

La miopia si origina per un eccesso di

potenza nelle lenti dell'occhio e per una

eccessiva lunghezza del bulbo oculare.

Un'eccessiva esposizione a illuminazione

artificiale durante l'infanzia potrebbe

contribuire all'eccessiva crescita del bulbo.

Le procedure utilizzate per curare

l'ambliopia hanno maggior probabilità di

successo se praticate in giovane età, ma il

successo ottenuto anche in soggetti più

anziani dimostra che il sistema visivo

mantiene una plasticità residua anche

negli adulti.

CAP 9 ELABORAZIONE DEL SEGNALE UDITIVO

L'orecchio esterno cattura, focalizza e

filtra i suoni. Le vibrazioni della

membrana timpanica vengono

concentrate attraverso tre ossicini

dell'orecchio medio sulla finestra

ovale, per stimolare la coclea.

Il suono che arriva alla finestra ovale genera

delle onde lungo la membrana basilare

della coclea. Per i suoni ad alta frequenza,

gli spostamenti maggiori della

membrana basilare sono alla base della

coclea, mentre per quelli a bassa frequenza

gli spostamenti maggiori sono vicini

all'apice della coclea.

L'organo del Corti possiede sia cellule

ciliate interne sia cellule ciliate

esterne. Le cellule ciliate interne

trasmettono la maggior parte delle

informazioni relative ai suoni. Le cellule

ciliate esterne cambiano la loro lunghezza

con l'aiuto di una proteina motrice

specializzata nota come prestina, sotto il

controllo del cervello, sintonizzando la

membrana basilare.

Il movimento delle stereocilia causa

l'apertura e la chiusura dei canali ionici

delle cellule ciliate, trasducendo l'energia

meccanica in cambiamenti di potenziale

elettrico. Questi cambiamenti di potenziale

stimolano le terminazioni nervose che sono

connesse con le cellule ciliate.

gl afferenti dalle cellule ciliate interne

trasmettono informazioni uditive prima ai

nuclei cocleari del tronco encefalico e,

sucessivamente, in modo bilaterale ai nuclei

olivari superiori, che a loro volta innervano

collicoli inferiori. Da qui, le informazion!

uditive sono trasmesse al nucleo genicolato

mediale e poi alla corteccia uditiva

primaria nel lobo temporale. A ciascun livello del sistema uditivo, le

frequenze sonore sono mappate in una

successione ordinata, denominata

organizzazione tonotopica. L'altezza del

tono è codificata in due modi: sulla base della

porzione della membrana basilare stimolata

con maggiore intensità (codifica spaziale)

e sulla base della frequenza di scarica del

nervo uditivo (codifica temporale).

La localizzazione uditiva dipende dalle

diferenze dei suoni che arrivano alle due

orecchie. Per suoni a bassa frequenza, le

dlifferenze nel momento d'arrivo alle due

orecchie (differenze di latenza) sono

particolarmente importanti. Per suoni ad alta

frequenza, sono le differenze di intensità

a essere più importanti.

Gli uccelli e i mammiferi hanno sviluppato,

con l'evoluzione, diversi meccanismi neurali

per la localizzazione dei suoni. Nei

mammiferi, il nucleo olivare superiore

laterale del tronco encefalico elabora

differenze di intensità, mentre il nucleo

olivare superiore mediale elabora

differenze nel tempo in cui i suoni

arrivano.

La sordità può essere causata da

cambiamenti a vari livelli del sistema uditivo.

La sordità da conduzione è causata da

impedimenti nella trasmissione del suono

tra l'orecchio esterno o medio e la coclea

La sordità sensorineurale insorge nella

coclea, spesso a causa della distruzione

delle cellule ciliate o del nervo uditivo

Infine, la sordità centrale deriva da un

danno cerebrale. Alcune forme di sordità

possono essere

alleviate dalla stimolazione

elettrica diretta del nervo uditivo

(impianto cocleare).

I recettori del sistema vestibolare stanno

nell'orecchio interno, vicino alla coclea.

Nei mammiferi, il sistema vestibolare

consiste di tre canali semicircolari e

dell'utricolo e del sacculo. Alinterno di

queste strutture, le cellule ciliate rilevano

la rotazione del corpo nei tre piani, e

I'utricolo e il sacculo percepiscono le

posizioni statiche e l'accelerazione

lineare.

Le fibre nervose dei recettori vestibolari

entrano nel tronco encefalico e fanno sinapsi

nei nuclei vestibolari, che mandano i loro

output ai nuclei motori di diverse strutture

Una funzione molto importante del sistema

vestibolare è il riflesso vestibolo-oculare

(VOR), che utilizza informazioni vestibolari

relative alle rotazioni della testa per muovere

gli occhi con precisione e tenere fisso

lo sguardo.

Gli esseri umani sono in grado di rilevare

solo cinque gusti principali: il salato

l'aspro, il dolce, l'amaro e l'umami

Nei mammiferi, la maggior parte delle

cellule recettoriali per il gusto è

organizzata in grappoli, detti bottoni

gustativi, situati su piccoli rilievi della

lingua, chiamati papille gustative. I gusti salato e aspro sono evocati

principalme

Dettagli
A.A. 2022-2023
17 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher mariaelena.bottan03 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia fisiologica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Libera Università Maria SS.Assunta - (LUMSA) di Roma o del prof Costanzi Marco.