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Strutture sedimentarie e facies di spiaggia e di laguna.
Offshore o piattaforma. L’offshore è un ambiente de posizionale tranquillo dove predomina la
decantazione dell’argilla e silt, solo raramente le onde interessano il fondo durante gli uragani di
violenza particolare depositando strati sottili e sottilissimi di sabbia e fango, la sabbia forma strati
continui (paralleli o ondulati) o discontinui (lenticolari) con gradazione, laminazione piano parallela
ondulata o incrociata deposta in condizioni di decantazione, decantazione + trazione o trazione, da
onde di tempesta. Queste rimettono in sospensione e ripuliscono il fango che si deposita
normalmente in questa zona, la sabbia viene concentrata e spesso deposta su una superficie di
erosione (strati con base netta). Le onde normali formano piccoli ripples isolati coperti poi dal
fango, la cui lunghezza è uguale a circa il diametro dell’orbita dell’onda ciò comporta che in acqua
profonda i ripples dovrebbero essere più lunghi che in acqua bassa. La granulometria fine permette
l’esistenza di uno strato – limite laminare determinando i ripples molto più piccoli del diametro
orbitale. Biologicamente la zona di transizione presenta un’alta diversità di specie bentoniche per
cui la bioturbazione è sempre presente e spesso omogeneizza completamente il sedimento.
Spiaggia sottomarina o esterna. Nella spiaggia sottomarina le onde normali esercitano sul fondo
una pressione superiore a quella critica formando ripples nella parte più profonda della zona e
megaripples in quella superiore (regime subcritico), l’aspetto interfacciale di queste strutture è dato
da laminazione incrociata a scala piccola e media. Nella spiaggia di alta energia i ripples ed i
megaripples sono asimmetrici e si spostano verso terra mentre nella spiaggia di bassa energia i
ripples simmetrici sono più frequenti e le immersioni dei foreset sono variabili con una tendenza
maggiore verso la terra nella parte superiore della zona (vicino ai frangenti). Nei solchi tra una barra
e l’altra i ripples e i megaripples possono avere creste perpendicolari all’asse del solco e alla crosta.
Le strutture da ripples e megaripples tendono ad essere obliterate da due cause:
Bioturbazione; diminuisce nella parte superiore della zona a causa della frequente rimozione
1) della sabbia da parte delle onde normali (fondo mobile).
Tempeste; le barre litorali sono spianate parzialmente o totalmente, passato l’acme (erosione
2) domina su tutta la superficie della spiaggia) subentra la deposizione che è maggiore nella
zona di transizione e minore nella parte inferiore della spiaggia sottomarina in quanto il
materiale sospeso viene trasportato verso mare; gli strati di tempesta tendono a conservarsi
nello shoreface inferiore sia perché sono più spessi sia perché l’azione rielaboratrice delle
onde normali è minore, invece nello shoreface superiore gli strati di tempesta vengono
cancellati da ripples e megaripples.
Le sabbie di tempesta presentano queste strutture:
• Laminazione piano-parallela con leggerissime discordanze;
• Laminazione leggermente e irregolarmente ondulata in set fusiformi separati sda
superfici erosive anch’esse leggermente e irregolarmente incurvate.
Gli strati gradati sono più rari ed indicano che le onde di tempesta hanno prevalentemente
degli effetti trattivi. Come conseguenza si nota che il potenziale di conservazione delle
strutture da onde normali è più basso nella parte bassa della spiaggia sottomarina, cioè dove
l’energia media è minore.
Parte della spiaggia Sedimenti presenti
Shoreface Sabbia medio – fine, laminazione incrociata risultante da migrazione
e troncatura di megaripples simmetrici, presente bioturbazione
superiore sparsa
Sabbia fine, bioturbazione più intensa lamine ancora riconoscibili
Sabbia finissima, i ripples tendono a sostituire i megaripples ma
Shoreface inferiore sono quasi irriconoscibili
Transizione Silt, omogeneizzazione completa
Zona dei frangenti. La zona dei frangenti migra dalla spiaggia sottomarina a quella intertidale, è
una zona liscia, non deposizionale senza strutture trattive a parte qualche lamina piana. È
rappresenta da superfici d’erosione che troncano le lamine frontali dei megaripples sottomarini o
intertidali, poiché nella zona dei frangenti non vi è un volume sedimenti che la rappresenti essa non
rappresenta una facies.
Spiaggia intertidale. Nella parte esterna della spiaggia intertidale le onde di traslazione le onde
formano in parte le stesse strutture della spiaggia esterna (ripples e megaripples simmetrici o
asimmetrici e relativa stratificazione incrociata). Nella zona di collisione tra onde di traslazione e
risacca nella spiaggia da alta energia si formano megaripples simmetrici a cresta piatta le cui lamine
frontali immergono prevalentemente verso mare (effetto dominante del flusso di compensazione), lo
spessore dei set arriva a 50 cm (scala media). Nella spiaggia di bassa energia i ripples di
“collisione” sono più piccoli (lunghezza 5 – 10 cm) e simmetrici, sulla cresta della barra intertidale
si possono formare ripples asimmetrici con convergenza verso terra le cui creste sono appiattite in
bassa marea. La barra interditale d’estate migra verso terra e presenta una fronte inclinata fino a 30°
è costituita internamente da set cuneiformi con lamine frontali inclinate verso terra. La parte interna
della zona interditale è la battigia, essa è liscia e piana perché si trova permanentemente in
condizioni di regime supercritico a causa della scarsa profondità dell’acqua (temporaneamente vi si
formano anche delle antidune basse e piatte). La battigia con le maree e le tempeste è sottoposta a
spostamenti laterali e ad alternanze di erosione e accumulo, ne risulta una stratificazione cuneiforme
a basso angolo con inclinazione prevalentemente verso mare e sorprendentemente stabile se si
pensa che si forma sul pelo dell’acqua infatti la battigia essendo già una zona di massima energia in
condizioni normali si trova in equilibrio in condizioni di maggiore energia, ciò conferma
ulteriormente il fatto che le strutture di alta energia hanno più probabilità di conservarsi che non
quelle di energia minore, ciò nel contesto degli ambienti non protetti. L’alto potenziale di
conservazione ne fa la più tipica stratificazione di spiaggia. Le altre strutture intertidali (ripples,
megaripples, barre) viceversa sono periodicamente “piallate” dalle migrazioni alternate delle zone
di battigia e di frangenza nonché dai passaggi delle onde di tempesta, esse sono dunque effimere e
soprattutto in fase di accrezione possono essere sostituite da strutture di battigia che tendono ad
essere indicative dell’intera zona interditale.
Spiaggia emersa. I depositi di spiaggia emersa sono sabbie a lamine piane, in prevalenza orizzontali
o immergenti verso terra separate da superfici di erosione connesse alle tempeste. Le onde di
tempesta estendono la battigia sulla retro spiaggia formando una berma di tempesta con lati
immergenti verso mare, abbandonando gusci o ciottoli in cordoni o nastri residuali scavano dietro la
berma canaletti paralleli alla costa riempiti successivamente da ripples asimmetrici migranti lungo
la costa e talora da veli di fango. Alle cuspidi litorali che si formano lungo le battigie di tempesta
possono essere legate altre superfici di erosione concave che producono concentrazioni localizzate
di materiali grossolani.
Facies associate alla spiaggia: comprendono le dune eoliche, la laguna e il ventaglio di washover.
Laguna. La laguna associata alla barriera sabbiosa sono delimitate verso mare dal alto posteriore
della barriera occupata da dune e paludi salmastre verso terra da una piattaforma alluvionale o
deltizia con eventuali bocche fluviali mentre le rive sono occupate da paludi, erbacce talora a
mangrovie. A seconda della facilità di scambio d’acqua con il mare degli apporti fluviali, del tasso
di precipitazione e del tasso di evaporazione le acque della laguna possono essere salmastre, salate o
sovrasalate (verificarsi delle condizioni evaporitiche, precipitazioni di sali). Nei climi aridi e
semiaridi l’ambiente di laguna è spesso schizoalino. Generalmente il fondo della laguna è
ossigenato (presenza di bioturbazione) ma talora, in condizioni di circolazione ristretta, è riducente
(conservazione di sostanza organica nel sedimento). Normalmente sotto l’interfaccia si hanno
condizioni riducenti per cui si formano solfuri autigeni che impartiscono colorazione nerastra al
sedimento. Dal punto di vista sedimentologico le lagune presentano gli stessi caratteri della baie. I
depositi più comuni sono fanghi argillosi e siltosi mentre piccole onde prodotte localmente formano
delicati ripples simmetrici nei silt. In fase di accrezione del fondo i ripples crescono gli uni sopra gli
altri senza troncature erosive formando una laminazione ondulata continua. Le intercalazioni
sabbiose sono più o meno frequenti e di spessore molto variabile, si tratta per lo più di sabbie fini e
“sporche” più calacaree e provenienti dal mare (presenza di resti organogeni). Gli strati più
cospicui, di forma lenticolare e contenenti anche materiali ruditici, sono i ventagli di rotta fluviale e
i ventagli di washover che presentano caratteri molto simili, dalla gradazione alle laminazioni piane
o incrociate, alle amalgamazioni erosive e ai ciottoli di fango. I principali criteri per riconoscere i
depositi di washover (depositi di tempesta lagunari) sono due:
Foreset immergenti verso terra;
1) Presenza di gusci marini rimaneggiati.
2)
Verso i margini della laguna la sabbia fine può essere trascinata da onde o correnti di marea
formando ripples e stratificazione lenticolare, ondulata e flaser. L’estensione di queste strutture a
tutta la superficie del fondo significa che ormai si parla di una piana di marea. La fauna e la flora
delle lagune e delle baie possono essere marine ma più spesso sono adattate a condizioni salmastre
o variabili, il fondo può essere popolato da alghe cianoficee, mangrovie o erbe marine il cui effetto
è quello di intrappolare il sedimento fine. I molluschi sono i maggiori responsabili della
bioturbazione e possono dar luogo ad accumuli sia meccanici che fisiologici. In particolari
condizioni di clima, circolazione idrica, apporto di sostanze nutritive e silice le acque superficiali di
una baia o laguna sono eutrofizzate come quelle dei laghi e si hanno grandi “fioriture” di diatomee
soprattutto nella stagione estiva. Alla “pioggia” del fitoplancton si alterna, in inverno, il deposito di
argilla, ciò produce delle ritmiti o varve diatomiche.
Motivi deposizionali di spiaggia.
I depositi di spiaggia che si conservano normalmente sono quelli