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La fine della schiavitù e la comunità internazionale nel medioevo

Indie), o soli privati. Per quanto riguarda l'abolizione, i punti cardine furono leggi interne, abolizione successiva della schiavitù e, per l'estensione ad altri paesi, accordi bilaterali prima e multilaterali poi, conclusisi con la convenzione di Bruxelles che avrebbe posto fine sia alla tratta occidentale sia a quella orientale.

La doppia polarizzazione imperatore-papa del medioevo permetteva di identificare res publica christiana, secondo alcuni storici una vera comunità internazionale, la che interagiva su comune lingua, religione e appartenenza territoriale, nonché una continuità giuridica con gli istituti del diritto romano. Per tutto il medioevo il re sarebbe comunitas rimasto debole e vittima delle forze centrifughe interne al proprio regno (delle città, potentati, sacerdoti), mentre papa e imperatore si sarebbero contesi l'egemonia.

Nei decenni successivi si sarebbero snodate grandi riforme tecnologiche nel mondo degli armamenti.

(polvere da sparo, ghisa), della navigazione (bussola, velatriangolare) e della conoscenza e delle cultura (stampa). L'impatto di queste nuove capacità degli europei li porta a grandi progressi che conducono a due rivoluzionarie direttrici registrate tra 1400 e 1500:

Grandi scoperte geografiche e colonizzazione, con le ricchezze accumulate con e dalle colonie - questo genera una fioritura che non si vedeva dai tempi d'oro dell'Impero Romano;

Rottura dell'unità religiosa cristiano-romana (nei primi decenni del '500 avviene la Riforma Protestante, a cui la chiesa romana avrebbe reagito in tempi lunghi con la Controriforma) - la contrapposizione religiosa e politica porta alle sanguinarie guerre di religione europee fino alla prima metà del 1600 europeo e che sottendevano a una competizione politica incredibilmente spinta.

Le grandi ricchezze dall'esterno e le nuove competizioni interne religiose e politiche creano un

momento rivoluzionario in cui si crea una nuova entità politico-giuridica, prima così debole e ora invece capace di affermarsi e scattare fino a diventare tramandabile: lo stato sovrano sotto forma di regno. Il re si rafforza sempre più, fino (assolutismo a diventare sovrano assoluto del '600). Questo ha un impatto dirompente sull' scenario europeo, e crea un modello giuridico che si sarebbe poi tramandato in tutto il mondo senza essere mai più abbandonato e scalfito solamente nel secondo dopoguerra, quando il mondo riconsidererà il modello di stato in favore di una progressiva cessione di prerogative sovrane alle organizzazioni internazionali. Scoperte geografiche e colonizzazione – alcuni stati europei avevano iniziato a costeggiare il continente africano e a insediare scali, dai quali conducevano i propri commerci. I protagonisti di questa prima colonizzazione, avvenuta già del Quattrocento, sono portoghesi e spagnoli. Gli iberici hanno unaposizione geografica propizia e un'unità politica che consente loro di organizzare finanziariamente, tecnologicamente e giuridicamente spedizioni di più navi. Un ruolo fondamentale logiocarono, nell'ambito delle competenze, gli italiani. La prima colonizzazione fu quella dell'Africa; i portoghesi scoprirono poi che, doppiato il Capo di Nuova Speranza, riuscivano a navigare dritti verso l'oriente e mettere in contatto la propria economia con quella delle potenze orientali. Questo interscambio occidente-oriente, questo filone d'oro dei commerci internazionali, passa ora attraverso le navigazioni oceaniche. Questo implicò la rovina economica dei custodi di questi cambi, i paesi mediterranei che per millenni avevano prosperato di questi scambi: i popoli del Medioriente, della Grecia, Venezia, costretta a ridimensionare drasticamente il proprio ruolo e testimone così come l'impero ottomano dell'inizio del proprio lento processo di.

decadenza.Cristoforo Colombo, rifiutato da tutti prima di essere accettato dai regnanti di Castigliacon un cofinanziamento dei genovesi, credeva di aver raggiunto l'India - ma esploratomeglio il litorale atlantico del continente americano si capisce che si è scoperta inrealtà una nuova dimensione territoriale. Nel frattempo, però, si era scatenata laconquista di queste nuove terre.

L'espansione coloniale fece confluire in Europa ricchezze mai viste. Le direttrici seguitefurono:

  • Africa costiera
  • America, prima a decolonizzarsi tra fine '700 e inizio '800
  • Africa interna

Questi fenomeni necessitarono una giuridicizzazione dei rapporti: a che titolo glispagnoli conquistavano e traevano risorse? Questo diede luogo a dibattiti tra teologi,ecclesiastici e giuristi. Essendo le prime due potenze cattoliche, è evidente checercarono una legittimazione della propria espansione attraverso l'autorità del papa. Siebbe

così un pontefice che attribuì territori – già prima della scoperta dell'America i portoghesi chiedevano a lui di legittimare le proprie espansioni territoriali (editti papali del 1400 sul diritto di navigazione e apertura di nuove rotte e commerci con le popolazioni costiere dell'Africa). Quando gli spagnoli scoprirono l'America credendo di essere in India, le legittimazioni papali non si poterono tecnicamente applicare. La rivalità contesa si sarebbe definita attraverso il sistema della "linea": il papa tracciava sulle carte geografiche dell'epoca una linea (a circa 100 miglia dalle Azzorre) a indicare che a occidente di questa il diritto fosse spagnolo, e a oriente della stessa fosse portoghese. Gli spagnoli acquisirono così l'attribuzione papale del titolo giuridico. Nel 1494 con il trattato di Tordesillas la linea fu spostata più a ovest, creando fondamentali conseguenze per portoghesi e spagnoli (i

Portoghesi poterono assediarsi a Raya, sulla punta più orientale del continente americano, tecnicamente al di qua della cui titolo giuridico era anche religioso. L'investitura ricevuta è quella di convertire alla fede cristiana le popolazioni incontrate, istruendo gli indigeni nella fede cattolica.

Con il proclama del gli esponenti misti religiosi e civili spagnoli dichiaravano alle popolazioni indigene di abbracciare la fede cristiana spontaneamente, pena un'imposizione con la forza.

Con la conquista di nuove terre si iniziano a creare problemi a livello di rapporti internazionali. Si contrappongono così due teorie giuridiche opposte: spagnoli e portoghesi dichiarano il proprio diritto di scoperta e prima conquista (l'aver piantato una bandiera in nome di sua maestà), da loro considerato vincolante per tutti. Gli altri stati europei contestano questa scelta, favorendo invece il principio dell'effettività (acquisire e

Formattazione del testo

Mantenere un titolo giuridico sul territorio finché il dominio sullo stesso è effettivo e non meramente nominale), con una visione meno formalistica e più sostanzialistica.

Questa contrapposizione tra gli stati europei si riverbera anche sulla disputa del dominio dei mari: alcuni stati ritengono di avere diritto di sovranità su alcune zone di mare, mentre altri affermano che il mare non possa appartenere a nessuno. Già nel '500 Venezia con Paolo Sarpi sostenne di avere il dominio sull'intero Adriatico, con una sovranità applicabile tramite l'imposizione della propria giustizia e delle proprie tasse.

Le due tesi rimasero in conflitto per secoli, e lentamente sarebbe prevalsa quella di libertà dei mari, con un controllo pari al raggio di gittata dei cannoni per arrivare, dopo secoli, al diritto a un mare territoriale nelle 12 miglia prospicenti le sue coste per qualunque stato si affacci su un mare (1982, convenzione di Montego).

Bay) – oltrequeste 12 miglia si ha mare internazionale o alto mare, insuscettibile di appropriazione sovrana da parte di alcuno.

La tecnologia consentirà agli stati di lanciarsi in nuove avventure, tra l'altro molto remunerative. Si generano così nuovi fronti di competizione che richiedono regole – gli stati però faticano a crearsi regole: alcuni si affidano al papa, altri lo contestano. Per il dominio dei mari, ad esempio, si giunse a un iniziale compromesso consistente nel tracciare linee di amicizia quando si notò che in Europa, nonostante le varie contese, esisteva tutto sommato un certo equilibrio politico. Nei territori nuovi, però, la situazione era assolutamente caotica, anche a causa delle malattie portate dagli europei (anche quelle trasmesse dai loro animali) e capaci di annientare intere popolazioni.

Dalla si sarebbe passati nei decenni successivi alle, linee di amicizia con l'accordo che al di qua della linea,

In Europa, ci fosse l'ordine e il diritto, e al di là "no peace": della linea, nelle nuove terre, il caos. La corona d'Inghilterra attribuisce ai suoi comandanti più intrepidi lettere di corsa, che li rendono corsari (titolo giuridico ben definito): pirati legalizzati che agiscono non per arricchire sé stessi, bensì un sovrano che li ha autorizzati.

Questo percorso di difficile giuridicizzazione corrispose in Europa a una situazione rivoluzionaria di scismi religiosi e risposte della chiesa cattolica: questa competizione religiosa si carica ben presto di valenze politiche, con le grandi guerre di religione del Cinquecento e della prima metà del Seicento, qualcosa di mai visto prima. La Guerra dei Trent'anni nella prima metà del '600 rappresentò una vera e propria strage di massa, con distruzioni feroci di città che causarono shock terribili. Il grande trattato della Pace di Westfalia (1648, firmato tra

L'altro in momenti diversi da cattolici e protestanti (tanto forte era l'odio) è considerabile, perciò, la nascita della comunità internazionale intesa in senso contemporaneo: è giuridicizzato un principio di tolleranza religiosa che impone a stati cattolici e protestanti il reciproco rispetto. Gli europei pagarono un prezzo altissimo, ma arrivarono prima di chiunque altro alla convivenza rispettosa tra religioni diverse di stessa matrice. In questo nuovo tipo di comunità internazionale il Papa ha oramai perso ogni leadership politica, non è più l'autorità internazionale che era un tempo, né il legislatore internazionale di un tempo. L'imperatore ha perso la guerra, e con essa la propria autorità e i propri territori (si creano in Europa circa 300 stati di dimensione e rilevanza assai diverse con sostanziale indipendenza dall'imperatore). Tramontano così le due grandi autorità medievali.

si crea un nuovo ambiente di stati che non è influenzato da quello esterno. Questo ambiente di stati isolato può essere utile in diverse situazioni, ad esempio quando si desidera mantenere lo stato di un componente separato dagli altri componenti o quando si vuole testare un componente in modo indipendente. Per creare un ambiente di stati isolato, si possono utilizzare diverse tecniche. Una delle più comuni è l'utilizzo di un framework di gestione dello stato come Redux o MobX. Questi framework consentono di creare uno store centrale in cui memorizzare lo stato dell'applicazione e di accedere a questo stato da qualsiasi componente. Un altro approccio è quello di utilizzare il concetto di "state lifting", che consiste nel sollevare lo stato di un componente genitore e passarlo come prop ai componenti figli. In questo modo, ogni componente figlio avrà accesso allo stesso stato e potrà modificarlo in modo indipendente dagli altri componenti. Infine, è possibile utilizzare il concetto di "context" di React per creare un ambiente di stati isolato. Il context consente di condividere dati tra componenti senza doverli passare manualmente come prop. Creando un context specifico per lo stato isolato, si può garantire che solo i componenti all'interno di questo contesto abbiano accesso a quel particolare stato. In conclusione, creare un ambiente di stati isolato può essere molto utile per mantenere lo stato di un componente separato dagli altri componenti e per testare un componente in modo indipendente. Ci sono diverse tecniche che possono essere utilizzate per creare un ambiente di stati isolato, come l'utilizzo di un framework di gestione dello stato, il "state lifting" o il context di React.
Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
68 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/13 Diritto internazionale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ge19 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Organizzazione internazionale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Libera Università di Lingue e Comunicazione (IULM) o del prof D'Argenio Matteo.