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LA FRONTIERA E I FATTORI DI MOBILITà SPAZIALE
Per definire le migrazioni, si può utilizzare il termine =
configurazione
↧
un insieme caratterizzato da un sistema migratorio in cui la logica degli
individui e delle reti si lega alle strategie a scala regionale e mondiale e dove
politiche
la gestione della frontiera influisce sui profili dei flussi e sulle
migratorie.( → quest'ultime sono caratterizzate da istituzioni,regole e compromessi che
vengono messe in atto dai paesi di accoglienza per regolamentare i flussi di ingresso).
Il ruolo della diventa perciò centrale nelle configurazioni migratorie.
frontiera
↧
(= linea/zona di confine di uno Stato, dove termina la sovranità territoriale).
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Ed in merito alla frontiera possiamo dire che:
-la → quando i migranti sono considerati
frontiera è chiusa all'interno o all'esterno
come sconosciuti o non graditi e quando gli Stati agiscono a circuito chiuso.
(ad es:è il caso del blocco comunista fino agli anni '90 del novecento, in cui gli unici a poter
emigrare furono una èlite privilegiata e gli esiliati del regime, mentre, potevano entrare solo
i rifugiati e i migranti amici cioè le catene migratorie, indipendentemente o quasi dai
bisogni migratori come i militanti comunisti in esilio, lavoratori e esperti di Paesi amici);
-la frontiera può essere chiusa ai flussi migratori in uscita e aperta a quelli in
→
entrata
(ad es: è stato il caso della maggior parte dei Paesi europei del XIX secolo, dai quali
risultava difficile emigrare perchè i regimi autoritari consideravano la loro popolazione
come una risorsa demografica, economica e militare, ma dove era possibile entrare nel
momento in cui i Paesi di destinazione necessitavano di manodopera e di ripopolamento).
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Ad esempio si ha:
-la →
frontiera può essere chiusa ai flussi in entrata e aperta a quelli in uscita
come nelle migrazioni * .
Sud-Nord
(ad es: è il caso di molti Paesi di recente immigrazione, in cui cittadini statunitensi,
canadesi, europei, australiani o neo-zelandesi possono liberamente viaggiare nella maggior
parte dei Paesi del mondo ma dove agli stranieri risulta difficile entrare a causa dei visti e di
altri strumenti di controllo.
Come nelle migrazioni Sud-Nord che sono disciplinate da queste norme, che possono essere
derogate nei casi di esigenze demografiche cioè popolamento e di manodopera e nel rispetto
delle convenzioni internazionali sull'asilo e sul diritto del ricongiungimento familiare →
questo compromesso è noto anche come “chiusura della porta principale e apertura della
porta di servizio”);
-le → come nelle
frontiere possono essere aperte ai flussi in uscita e in entrata
migrazioni * .
Sud-Sud
(ad es: come nelle migrazioni Sud-Sud, dove gli Stati non hanno affatto o hanno poco
sviluppato delle vere politiche migratorie e raramente hanno firmato la convenzione di
Ginevra sul diritto di asilo e dove la popolazione può liberamente lasciare il confine tranne
in caso di conflitti con gli Stati vicini e dove si può facilmente entrare, sia per lavoro che per
turismo);
-le → come nelle migrazioni
frontiere possono essere aperte in uscita e in entrata
* Nord-Nord .
(ad es: laddove i flussi migratori sono deboli così come i controlli per la sicurezza.
Si tratta essenzialmente di migranti altamente qualificati che contribuiscono alla
competitività mondiale e permettono di soddisfare una particolare offerta di manodopera);
-le frontiere possono essere chiuse ai flussi in entrata e aperte ai flussi in
→ come nelle migrazioni * .
Nord-Sud
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MIGRAZIONI SUD-NORD
⇓
Si caratterizzano per:
-la chiusura delle frontiere interne;
-l'apertura delle frontiere esterne.
Cioè si può entrare nei Paesi del Sud ma difficilmente si può uscirne a causa dei visti.
Una delle trasformazioni significative dei movimenti migratori in rapporto al passato è:
l'inversione di rotta dei flussi migratori tra Nord e Sud cioè →
-mentre in passato dal Nord ha avuto origine la maggior parte delle migrazioni(conquiste,
invasioni, commerci, viaggi, missioni,schiavitù,colonizzazione,lavoro,insediamento);
-oggi è dal Sud che partono i principali flussi migratori, dovuti anche alla crescita
demografica.
Bisogna dire che:
in riferimento a questo fenomeno, si intende per Nord = il mondo ricco, democratico e
occidentalizzato e vi si includono:
*l'Europa, gli Stati Uniti d'America, il Canada, il Giappone, l'Australia e la Nuova Zelanda
⇓
sebbene con storie migratorie diverse, questi Paesi e regioni hanno in comune:
°un bisogno di immigrazione(qualificata e non);
°un invecchiamento demografico;
°politiche di controllo delle frontiere;
°un riconoscimento del diritto di asilo;
°una forte presenza di irregolari dovuta alle eccessive misure di restrizione alle frontiere;
°una notevole influenza dell'opinione pubblica, essendo dei Paesi democratici.
UNITI D'AMERICA/MESSICO: la sindrome della frontiera
*STATI
Gli Stati Uniti d'America, Canada, Australia e Nuova Zelanda sono disciplinati, come il Regno
Unito,dallo ius soli.
-Gli Stati Uniti d'America, primo paese di immigrazione al mondo, si distinguono nella loro politica
d'immigrazione, in quanto essi non applicano un sistema di ingressi fondato sui permessi a punti,
che terrebbero conto essenzialmente della qualifica dei candidati in entrata, MA prevedono
un'immigrazione legale di ricongiungimento familiare e di lavoro, tralasciando una politica a favore
dei migranti altamente qualificati.
Questa carenza, è all'origine della creazione del visto H1B per l'ingresso dei migranti altamente
qualificati.
In virtù di questo sistema di immigrazione ancora valido, si può ottenere attraverso un sorteggio, la
green card(= permesso di lavoro e di residenza) nei consolati americani d'Europa, d'Asia e d'Africa.
-I Messicani e altri Latino-Americani costituiscono oggi la metà della popolazione immigrata nel
Paese.
Circa 11milioni di immigrati posseggono la cittadinanza americana e cercano di far sentire la
propria voce mediante l'esercizio del voto, soprattutto i chicanos(→ sono i messicani immigrati
negli Stati Uniti e sono anche i cittadini americani figli di genitori messicani).
Il Messico, già Paese d'emigrazione, è così diventato Paese di destinazione e di transito per migranti
dell'America centrale → rappresenta il primo Paese di partenza verso gli USA.
La frontiera tra gli USA e il Messico è la più controllata e la più attraversata del mondo.
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LA NUOVA ZELANDA E I PAESI CONFINANTI: una frontiera insulare
*L'AUSTRALIA,
L'Australia e la Nuova Zelanda → sono Paesi d'immigrazione di popolamento.
L'Australia con 21 milioni di abitanti e la Nuova Zelanda con 4 milioni di abitanti sono circondate
da una cinquantina di milioni di abitanti soltanto dell'Oceano Pacifico sudoccidentale(Nuova
Caledonia, Papua Nuova Guinea, Timor orientale, Figi, Samoa, Vanuatu, Kiribati, Tuvalu,
Salomone + in Australia si contano oltre ai Britannici e ai Neozelandesi, anche gli Indiani e i
Cinesi).
-L'Australia → è diventato il Paese più cosmopolita(cioè più aperto) ma nel contempo anche più
nazionalista.
Ogni anno viene fissata una quota d'ingresso per gli immigrati in funzione della richiesta di
manodopera.
I tempi per ottenere la cittadinanza si sono allungati ed è previsto, inoltre, il superamento di un test
in lingua inglese per assicurarsi la cittadinanza in questo Paese, dove vige lo ius soli.
Con la crisi economica, l'Australia è ridiventata una meta molto ambita dagli Europei.
-La Nuova Zelanda, → come l'Australia, non è al riparo dalle catastrofi naturali:
il terremoto di Christchurch del febbraio 2011 ha contribuito all'emigrazione neozelandese verso
l'Australia. In Nuova Zelanda, le due principali comunità straniere sono quella britannica e quella
cinese, seguite dalle comunità sudafricana, filippina e indiana.
Se la frontiera è una realtà geografica, determinata dall'isolamento e dall'insularità, essa non
permette la selezione del transito e solo le isole che circondano l'Australia hanno svolto questa
funzione.
Si può paragonare la gestione di questa frontiera insulare con quella delle piccole isole come Malta,
Lampedusa, le Canarie o le isole greche che accolgono sbarchi di irregolari e di richiedenti asilo.
ASIA CENTRALE E CINA: un vasto sistema migratorio regionale
*RUSSIA,
-La Russia, → geograficamente, economicamente e demograficamente si situa al Nord, ma rientra,
in ambito migratorio, in una categoria intermedia perchè è entrata tardi nel gruppo dei grandi Paesi
di destinazione, dopo il crollo dell'Unione Sovietica e dopo che essa ha definito le linee della sua
politica migratoria incentrata sulla circolazione di confine con le sue vecchie repubbliche del Sud.
La Russia, è dopo gli Stati Uniti d'America, il Paese che ha il più grande numero di stranieri
residenti(circa 13milioni).Essa attrae soprattutto migranti provenienti dal Sud e dall'Est, mentre,
seduce poco i migranti provenienti dall'Ovest.
La trasformazione della Russia, in un grande Paese di destinazione,non è stata ben vista
dall'opinione pubblica e dopo l'anno 2000, si è stimato che circa 1,2 milioni di Russi abbiano
lasciato il Paese.Il termine “croce russa” = indica una situazione demografica preoccupante in cui il
tasso di natalità risultava più basso rispetto a quello dei Paesi ricchi e il tasso di mortalità è più alto
rispetto ai Paesi poveri.
Secondo le statistiche, la Russia nel 2025, dovrebbe perdere tra i 7 e i 12 milioni di abitanti.
-L'Asia centrale, → le popolazioni della Transcaucasia(Caucaso meridionale) sono ancora attratte
da Mosca e da San Pietroburgo, a causa del sovietismo, della lingua russa e di un sistema di visti
che garantisce soggiorni brevi(fino ad un anno) nei quali si concede la libera circolazione all'interno
della Comunità degli stati indipendenti(CSI).
-I Cinesi ambiscono ai territori scarsamente popolati, ricchi di materie prime e la metà degli
immigrati cinesi sono insediati a Mosca e lavorano principalmente nei settori dell'edilizia e dei
lavori pubblici.
Essa è soprattutto interessata a 3 immense regioni poco popolate: l'Asia centrale, la Siberia e
l'Estremo Oriente russo, con aree ricche di materie prime e di riserve mondiali. Pagina 9