Anteprima
Vedrai una selezione di 10 pagine su 63
Riassunto esame Archeologia e storia del vicino Oriente antico, prof Lippolis, libro consigliato Dal Tigri all'Eufrate, Invernizzi Pag. 1 Riassunto esame Archeologia e storia del vicino Oriente antico, prof Lippolis, libro consigliato Dal Tigri all'Eufrate, Invernizzi Pag. 2
Anteprima di 10 pagg. su 63.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Archeologia e storia del vicino Oriente antico, prof Lippolis, libro consigliato Dal Tigri all'Eufrate, Invernizzi Pag. 6
Anteprima di 10 pagg. su 63.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Archeologia e storia del vicino Oriente antico, prof Lippolis, libro consigliato Dal Tigri all'Eufrate, Invernizzi Pag. 11
Anteprima di 10 pagg. su 63.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Archeologia e storia del vicino Oriente antico, prof Lippolis, libro consigliato Dal Tigri all'Eufrate, Invernizzi Pag. 16
Anteprima di 10 pagg. su 63.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Archeologia e storia del vicino Oriente antico, prof Lippolis, libro consigliato Dal Tigri all'Eufrate, Invernizzi Pag. 21
Anteprima di 10 pagg. su 63.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Archeologia e storia del vicino Oriente antico, prof Lippolis, libro consigliato Dal Tigri all'Eufrate, Invernizzi Pag. 26
Anteprima di 10 pagg. su 63.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Archeologia e storia del vicino Oriente antico, prof Lippolis, libro consigliato Dal Tigri all'Eufrate, Invernizzi Pag. 31
Anteprima di 10 pagg. su 63.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Archeologia e storia del vicino Oriente antico, prof Lippolis, libro consigliato Dal Tigri all'Eufrate, Invernizzi Pag. 36
Anteprima di 10 pagg. su 63.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Archeologia e storia del vicino Oriente antico, prof Lippolis, libro consigliato Dal Tigri all'Eufrate, Invernizzi Pag. 41
1 su 63
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

I – LE CULTURE PREISTORICHE

Primitivi villaggi nelle piane del nord

Nel nord incontriamo culture diffuse per la maggiore ampiezza, in contrasto con le regioni

montuose vicine all’Iran dove i nuclei di persone sono più ristrette e circoscritte. Secondo la prassi

convenzionale, le culture preistoriche della Mesopotamia prendono il nome dal sito dove per la

prima volta ne sono stati identificati i caratteri e sono generalmente definiti in funzione della

ceramica. Per le sue caratteristiche di produzione, che in una determinata società sono legate sia

allo sviluppo economico e tecnologico, sia alla sensibilità estetica, la ceramica fornisce in effetti la

guida più importante alle classificazioni culturali e alle sequenze cronologiche.

La cultura che per prima troviamo diffusa su un ampio territorio del bassopiano del nord verso la

metà e nella seconda metà del VI millennio a.C. prende nome da Tell Hassuna, il piccolo tell nella

valle del Tigri a sud di Mossul che ne nascondeva le tracce. Prima del diffondersi della cultura

hassuna vera e propria, la fase di occupazione più antica dello stesso Tell Hassuna ha restituito le

tracce di una sene di accampamenti che indicano come la regione fosse abitata da gruppi in parte

nomadi, la cui cultura precorre direttamente quella hassuna. In particolare, compaiono frammenti

di grandi vasi di ceramica dall'impasto paglioso e un grossolano nucleo scuro. Tale ceramica

probabilmente è cotta in loco a basa temperatura in rudimentali forni a fossa. Si tratta di grandi

vasi da conservazione a base piatta, alti fino a 1 m., modellati in due metà unite a carena, o spesso

infossati nel terreno. Frequente è la decorazione, primitiva, che consiste in elementi applicati

sotto l'orlo delle figure molto stilizzate.

La cultura hassuna

Yarim Tepe I era un grosso villaggio fiorito nella seconda metà del VI millennio. Nonostante la

presenza di cereali quali il frumento e l'orzo; i legumi, dal pisello alle lenticchie, 'agricoltura è al

d l

centro delle attività degli abitanti.

Vi sono segni (ossa) di allevamento di animali domestici.

Lo sviluppo delle tecnologie artigianali è notevole ed appare in modo

particolarmente evidente nell'uso di forni prevalentemente per la ceramica,

che rimarranno tipici della tecnologia antico orientale e che sono già

abbastanza sofisticati nel loro funzionamento. Sono strutture circolari o

rettangolari a doppio livello, con camera definita da pareti d'argilla che si

chiudono in una copertura a calotta. Il pavimento è aperto da grossi fori

circolari che permettono al calore di raggiungere i vasi ammassati sul piano della camera

superiore.

Le case non presentano tipologie architettoniche fisse e strettamente definite, agli edifici principali

del nucleo famigliare vengono addossati nuovi ambienti a seconda delle necessità. Le case

comprendono vani di abitazione, stanze ausiliari, piattaforme di lavoro, focolari, forni. La tecnica edilizia

prevedeva la regolarizzazione del terreno e la disposizione di stuoie o canne sotto i muri (spessi oltre 50

cm), i muri vengono rinforzati da pilastri, i pavimenti sono di argilla e paglia, talora su canne o ciottoli,

qualche volta sono di gesso. La copertura di questi edifici era a tetto piano, come avviene oggi in Iraq.

Le tombe rilevate nello scavo del villaggio sono per lo più di fanciulli. Questi, secondo una pratica che era

diventando un'usanza generalizzata nella Mesopotamia, sono disposte sotto i muri o agli angoli delle

stanze, sotto i pavimenti, le soglie ed i focolari. Le sepolture di adulti invece non avvenivano nei villaggi ma

esistevano delle necropoli esterne all'abitato.

La ceramica veniva modellata a mano senza l'aiuto della ruota. La produzione di ceramica si divide

sostanzialmente in due parti:

 Fase arcaica, che comprende vasi da conservazione, giare, coppe a base

piatta che venivano dipinti con figure semplici lineari o geometrici.

 Fase detta standard, in cui vi è un repertorio più ampio di forme,

tecniche e soprattutto motivi decorativi. I motivi sono eseguiti a incisione

o a pittura di colore bruno-nero su fondo chiaro.

Nello stesso tempo si manifesta la tendenza a rivestire di una

determinata decorazione determinate forme rispetto ad altre serie di

zigzag o di triangoli per brocche a collo stretto e lungo; oppure fasce

orizzontali per brocche di più piccole dimensioni.

Inoltre la presenza di pendenti-sigilli indicativa un florido sviluppo economico e di forme di organizzazione

evolute nel trattamento dei beni della famiglia e della comunità. Si tratta di piastrine di pietra rettangolari o

circolari con un appiglio ad occhiello sul retro e la faccia anteriore incisa da un reticolo di linee incrociate in

vario modo che rappresentano specifici contrassegni. L'uso di questi sigilli più complessi porteranno all'uso

del sigillo come contrassegno e marchio di proprietà.

Fiorente è anche l'industria della pietra scheggiata, sia in selce che in ossidiana di origine anatolica

orientale. Permette la produzione di asce, macine, mortai a lastra, pestelli.

Le figurine d'argilla, relativamente abbondanti a Yarim I, mostrano soggetti stilizzati.

La cultura samara

Nella prima metà del VI millenio si sviluppano in una zona molto arida (200 mm di precipitazione all’anno)

alcuni villaggi agricoli nel centro nord del paese, e grazie ai quali si sviluppano e si diffondono tecniche di

irrigazione, che permettono un progresso decisivo che porta alla nascita insediamenti Samarra (come il Tell

as-Sawwan) in luoghi quasi totalmente aridi. Le genti Samarra avevano effettivamente raggiunto uno

sviluppo tecnologico sufficiente per captare le risorse idriche del bacino di drenaggio dal fiume Gangir in un

canale largo 4-6 metri per convogliarle poi nei campi attraverso una serie di canaletti di distribuzione.

I pochi villaggi Samarra investigati mostrano un livello di organizzazione

piuttosto progredito degli edifici, diverso da quello hassuna, l'abitato di Tell

as-Sawwan acquista un carattere del tutto insolito, a causa della presenza di

una muraglia con l’ingresso dall’esterno tipico delle fortificazioni più tarde. Le

tecniche edilizie documentate sono progreditegli edifici Samarra si

conformano a schemi planimetrici regolari e prediligono blocchi compatti di

piccoli ambienti.

La divisione dello spazio interno è ottenuta con muri paralleli incrociati ina

vera e propria griglia, in modo da ottenere ambienti di varie dimensioni e forme.

La tecnica edilizia documenta una novità di enorme portata

sul piano tecnico e formale anche nell'edificazione dei muri,

che sono generalmente sottili ma costruiti con tipici mattoni

crudi di forma allungata a sigarotecnica che conferisce

maggiore robustezza alla struttura.

Cura particolare è prestata alle parti strutturalmente

impegnative, cioè agli angoli e ai punti di inserzione dei muri

interni su quelli perimetrali, punti che vengono

generalmente rinforzati da piccoli pilastri aggettanti.

Ma è soprattutto se si considera da un lato la ceramica dipinta e dall'altro la lavorazione

dell'alabastro per produrre statuette e vasi, che appare chiaro il raggiungimento di livelli qualitativi

così elevati.

Sawwan ha fornito un'ampia documentazione sui riti funerari: è stata infatti scavata una

moltitudine di tombe di fanciulli, deposti in semplici fosse, ma accompagnati da un ricco corredo

di vasi e figurine di alabastro. Le figurine, tipico articolo di questi corredi, formano un corpus

dalle caratteristiche singolari, decisamente nuove rispetto ai gruppi

più antichi. Il loro essere generalmente di alabastro con una

capigliatura di bitume e con occhi a intarsio di conchiglia e bitume,

ha infatti spesso caratteristiche morfologiche non stilizzate che

pone questa cultura ad un livello superiore.

Oltre ai recipienti ceramici e a quelli in materiali deperibili andati perduti, sono caratteristici i

raffinati recipienti d'alabastro di piccole dimensioni. I vasetti sono dello stesso materiale delle

figurine, e sono anch'essi parte fondamentale dei corredi funerari.

La ceramica Samarra differisce in modo spiccato da quella

hassuna, è fondamentalmente ceramica dipinta monocroma con

pittura bruno-nera su fondo chiaro, cuoio. La qualità dei prodotti

è più alta, impasto fine, forme più regolari di quelli di hassuna,

considerando sempre nei limiti del possibile senza il tornio. Le

forme sono sempre molto semplici, in parte simili a quelle

hassuna ma il repertorio venne ampliato e la sintassi decorativa è

ben più raffinata: elementi cruciformi, geometrici o figurativi

(vegetali, animali e anche umani).

La cultura halaf

Nella Mesopotamia settentrionale, in parte nelle stesse regioni della cultura hassuna-Samarra (e

anche oltre, nella Siria settentrionale e nell’Anatolia orientale), fiorisce tra la seconda metà del VI

e la prima del V millennio a.C. un'altra grande cultura, apparentemente priva di relazioni genetiche

con quelle precedentiessa prende nome di Tell Halaf, oggi in Siria.

L'aspetto fisico dei villaggi, in particolare delle case di questa

cultura appare molto semplice con piccoli edifici isolati e circolari

(tholos).

Nella cultura halaf non sono però di impiego esclusivo strutture

circolari. Anzi gli edifici dei livelli più antichi sono d'impianto

quadrangolare. A Yarim si assiste poi ad un’evoluzione tipologica

per cui gli schemi quadrangolari dapprima riservati prevalentemente a strutture utilitarie, una

volta combinati con quelli circolari rendono il sopravvento, sì che nella fase tardo halaf l'impianto

comune delle abitazioni è quello quadrangolare a copertura piana articolato in diversi ambienti.

Se il perimetro dell'impianto è irregolare, la definizione degli spazi interni è

diversificata in maniera perfettamente funzionale, in modo da regolare

con grande attenzione le attività familiari che qui si svolgono. Pertanto

determinati ambienti sono adibiti a funzioni residenziali o alle multiformi

attività domestiche, da piccoli magazzini, ai punti-cottura: i focolari per la

cottura del cibo ed il forno per il pane.

erano presenti anche alcuni tratti di strade o camminamenti lastricati di

ciottoli.

Oltre alle pratiche di seppellire i fanciulli nell’abitato vi erano alcune pratiche del tutto diverse. A

Yarim avveniva la rottura rituale di vasi, alle sepolture multiple alle tombe a pozzo in cui il

cadavere veniva spinto in una sorta di nicchia che si apriva lentamente.

Queste comunità vivevano principalmente di agricoltura e di allevamento come giustificano i

ritrovamenti di diversi cereali e di ossa di animali.

Le lavorazioni e lo strumentario avveniva principalmente dalla pietra scheggiata di selce e

ossidiana: e

Dettagli
A.A. 2017-2018
63 pagine
6 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-OR/01 Storia del vicino oriente antico

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ruslanadovganyuk95 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di archeologia e storia del vicino Oriente antico e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Lippolis Carlo.