Anteprima
Vedrai una selezione di 13 pagine su 56
Riassunto esame Demografia, prof. Salinas, libro consigliato Elementi di demografia, Di Comite, Chiassino Pag. 1 Riassunto esame Demografia, prof. Salinas, libro consigliato Elementi di demografia, Di Comite, Chiassino Pag. 2
Anteprima di 13 pagg. su 56.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Demografia, prof. Salinas, libro consigliato Elementi di demografia, Di Comite, Chiassino Pag. 6
Anteprima di 13 pagg. su 56.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Demografia, prof. Salinas, libro consigliato Elementi di demografia, Di Comite, Chiassino Pag. 11
Anteprima di 13 pagg. su 56.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Demografia, prof. Salinas, libro consigliato Elementi di demografia, Di Comite, Chiassino Pag. 16
Anteprima di 13 pagg. su 56.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Demografia, prof. Salinas, libro consigliato Elementi di demografia, Di Comite, Chiassino Pag. 21
Anteprima di 13 pagg. su 56.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Demografia, prof. Salinas, libro consigliato Elementi di demografia, Di Comite, Chiassino Pag. 26
Anteprima di 13 pagg. su 56.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Demografia, prof. Salinas, libro consigliato Elementi di demografia, Di Comite, Chiassino Pag. 31
Anteprima di 13 pagg. su 56.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Demografia, prof. Salinas, libro consigliato Elementi di demografia, Di Comite, Chiassino Pag. 36
Anteprima di 13 pagg. su 56.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Demografia, prof. Salinas, libro consigliato Elementi di demografia, Di Comite, Chiassino Pag. 41
Anteprima di 13 pagg. su 56.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Demografia, prof. Salinas, libro consigliato Elementi di demografia, Di Comite, Chiassino Pag. 46
Anteprima di 13 pagg. su 56.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Demografia, prof. Salinas, libro consigliato Elementi di demografia, Di Comite, Chiassino Pag. 51
Anteprima di 13 pagg. su 56.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Demografia, prof. Salinas, libro consigliato Elementi di demografia, Di Comite, Chiassino Pag. 56
1 su 56
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

POPOLAZIONE

Generalità

I vari tenta<vi effe>ua< per cercare di

“spiegare” le modalità in base alle quali

varierebbe nel lungo periodo la consistenza

numerica delle popolazioni umane hanno

portato alla formulazione di alcune teorie più o

meno soddisfacen<, tra cui le più note sono:

la teoria malthusiana;

• la teoria logis<ca;

• la teoria della transizione demografica.

• 2

La teoria di Malthus

La prima teoria è a>ribuibile al pastore anglicano Malthus che, verso la

fine del XVIII secolo, crede>e di aver individuato la causa delle gravi

condizioni economiche in cui versavano l’Inghilterra e mol< altri Paesi

europei nell’insufficienza delle sussistenze (mezzi di sostentamento)

rispe>o alla popolazione. Secondo Malthus, infa[, l’is<nto alla

riproduzione è così potente nella specie umana che appena si ha un

aumento dei mezzi di sostentamento, e quindi si delinea la possibilità

di nutrire altri individui, ques< nascono; di conseguenza mentre le

sussistenze crescerebbero in progressione aritme<ca (ossia il doppio, il

triplo, il quadruplo, etc., di quelle iniziali), la popolazione tenderebbe a

crescere in progressione geometrica (ossia due volte, qua>ro volte,

o>o volte, etc., quella iniziale), determinando così uno squilibrio che a

sua volta me>e in a>o talune forse repressive (es. cares<e, epidemie,

guerre, etc.) che, a>raverso le cosidde>e “crisi di mortalità”, tendono

a ristabilirne l’equilibrio. 3

La teoria di Malthus

Occorre però osservare che Malthus, per risolvere a

monte il problema dello squilibrio tra popolazione e

mezzi necessari alla vita, caldeggiava la riduzione delle

nascite a>raverso restrizioni di ordine morale, quali la

cas<tà prima delle nozze, il ritardo al matrimonio, etc.

Ma il vero punto debole del modello malthusiano è in

realtà rappresentato dal fa>o di non poter presupporre

per la popolazione o per le sussistenze un andamento

prefissato, in quanto se è vero che la popolazione è in

ogni momento limitata dalla sussistenze, è anche vero

che queste sono a loro volta determinate dalla

popolazione. 4

La teoria logis<ca

Sicché, una più soddisfacente impostazione del

problema dell’evoluzione della popolazione nel

tempo fu, successivamente, dovuta al

matema<co belga Verhulst, secondo il quale

infa[ la forza di sviluppo della popolazione non

rimarrebbe costante nel tempo, ma

diminuirebbe al crescere della popolazione

stessa, a cagione delle difficoltà che sorgono per

mantenere in vita un numero sempre maggiore

di individui. 5

La teoria logis<ca

Verhulst pervenne così alla cosidde>a equazione logis<ca, che

graficamente assume la forma di una S schiacciata compresa tra

l’asse dell’ascisse e la sua re>a parallela da esso distante il

valore massimo cui tende la popolazione. 6

La teoria della transizione demografica

Infine, la “teoria della transizione demografica”

si reputa abbia avuto origine dall’osservazione

del “cammino” effe>uato dai quozien< (grezzi)

di natalità e di mortalità dalle società

tradizionali alle società moderne.

Nel de>aglio esistono però due diverse

formulazioni. 7

La teoria della transizione demografica

Secondo la maggior parte degli studiosi, infa[, il processo di transizione demografica

si ar<cola in tre macro-fasi, quali:

1. la fase pre-transizionale, cara>erizzata da quozien< (grezzi) di natalità e di

mortalità molto eleva< e quindi, globalmente, da un tasso di sviluppo della

popolazione molto basso;

2. la fase transizionale (o fase della “rivoluzione demografica”), a sua volta

ar<colabile in tre stadi, ossia:

a. lo stadio iniziale, cara>erizzato dalla c.d. “esplosione demografica” per effe>o della quale i

quozien< (grezzi) di natalità rimangono eleva< mentre quelli di mortalità si contraggono

progressivamente;

b. lo stadio intermedio, durante il quale ambedue i quozien< vanno contraendosi fino a

raggiungere il loro massimo divario;

c. lo stadio finale, cara>erizzato da quozien< di mortalità bassi e pressoché costan< e da

quozien< di natalità che subiscono un’ulteriore moderata contrazione;

3. la fase post-transizionale, cara>erizzata da quozien< (grezzi) di natalità e di

mortalità bassi e pressoché costan< e quindi da un tasso di sviluppo della

popolazione quasi nullo, tanto da potersi configurare l’ipotesi dello “zero

popula3on growth”. 8

La teoria della transizione demografica

Secondo altri studiosi, invece, il processo di transizione demografica si

ar<cola in qua>ro fasi (o tappe), ossia:

1. la fase iniziale, le cui cara>eris<che coincidono con quelle della

“fase pre-transizionale”;

2. la fase dello sviluppo accelerato, che è cara>erizzata da un declino

dei quozien< (grezzi) di mortalità più marcato e di regola

an<cipato rispe>o a quello dei quozien< (grezzi) di natalità e che

termina allorché i livelli dei due quozien< raggiungono il massimo

divario;

3. la fase della contrazione dello sviluppo, durante la quale i

quozien< (grezzi) di natalità subiscono un declino più marcato di

quello dei quozien< (grezzi) di mortalità;

4. la fase finale, le cui cara>eris<che coincidono con quelle della

“fase post-transizionale”. 9

La teoria della transizione demografica

Ambedue le formulazioni risultano comunque

estremamente generiche, in quanto non

forniscono alcuna indicazione né sulle epoche di

inizio e di fine del processo di transizione

demografica né sulla sua durata e/o sulla sua

portata; sicché nel tempo sono sta< propos<

vari indicatori in grado di rimuovere in maniera

abbastanza semplice tali inconvenien<. 10

La teoria della transizione demografica

Una notevole importanza assumono ad esempio gli indicatori forni<

da Chesnais, secondo il quale infa[:

l’inizio del processo di transizione, indicabile con T , coincide con

• α

l’epoca in cui inizia il sistema<co declino di uno dei due quozien<;

la fine del processo di transizione, indicabile con T , coincide con

• ω

l’epoca in cui il divario tra quozien< (grezzi) di natalità e di mortalità

risulta sistema<camente eguale o meno elevato di quello osservato

alla fine della fase pre-transizionale;

la “durata” del processo di transizione è data quindi dall’intervallo

• che intercorre tra T e T ;

α ω

la “portata” del processo di transizione, ossia l’effe>o che tale

• processo ha sull’aumento della popolazione, è misurabile mediante

il c.d. “mol<plicatore di transizione” che è dato sostanzialmente dal

rapporto tra ammontare della popolazione all’epoca T e

ω

ammontare della popolazione all’epoca T .

α 11

La teoria della transizione demografica

12

L’ipotesi dello “zero popula<on growth” e

la seconda transizione demografica

A complicare però tale teoria concorrono altre

circostanze, come ad esempio il susseguirsi di più

processi di transizione.

Tale eventualità può essere meglio compresa

analizzando l’ipotesi dello “zero popula<on

growth”, ossia dell’incremento nullo di popolazione

nell’ul<ma fase del processo di transizione, tanto

auspicato dal generale americano Draper verso la

fine degli anni Sessanta. 13

L’ipotesi dello “zero popula<on growth” e

la seconda transizione demografica

In realtà, esistono due differen< impostazioni per il

raggiungimento di tale obie[vo.

Secondo quella più rigida, lo “zero popula<on growth

rate” è raggiunto allorché risul< pari a zero il tasso

effe[vo di variazione della popolazione, ossia allorché il

quoziente (grezzo) di natalità risul< eguale al quoziente

(grezzo) di mortalità.

Secondo l’altra impostazione, invece, tale obie[vo è

raggiunto allorché risul< pari a zero il tasso di intrinseco

di variazione della popolazione, ossia allorché la capacità

di riproduzione della popolazione è tale da garan<rne

solamente la sos<tuzione. 14

L’ipotesi dello “zero popula<on growth” e

la seconda transizione demografica

A prescindere comunque dal <po di impostazione, si è

osservato che nel corso degli anni O>anta e Novanta in alcuni

paesi europei si è anda< addiri>ura oltre l’incremento

effe[vo nullo di popolazione, in quanto l’ammontare dei

decessi è risultato talora superiore a quello delle nascite.

Tale situazione si ri<ene possa, quindi, rappresentare una

seconda transizione demografica nel corso della quale si

passerebbe da un modello di procreazione che prevede

all’incirca due figli per coppia a un modello che prevede nella

maggior parte dei casi la nascita di un solo figlio; sicché per

garan<re una certa stabilità demografica di ques< paesi si

dovrebbe far ricorso all’assorbimento di popolazione

straniera, proveniente sopra>u>o dai paesi in via di sviluppo.

15

ELEMENTI DI DEMOGRAFIA

GLI SCHEMI DELLA POPOLAZIONE

STAZIONARIA E DELLA POPOLAZIONE

STABILE

La popolazione stabile come

popolazione limite

Di sovente è uDle comparare, in occasione del

censimento demografico di una determinata

popolazione, la relaDva struJura per sesso e per

età grosso modo osservata nei precedenD

oJant’anni con quella limite che si deduce

applicando il c.d. schema della popolazione

stabile sulla base delle leggi di fecondità e di

mortalità osservabili nell’intervallo di tempo

“centrato” sull’epoca del censimento. 2

La popolazione stabile

L’impostazione teorica dello schema della popolazione

stabile è dovuta allo statunitense Lotka, il quale dimostrò nel

corso degli anni Trenta che una popolazione chiusa, senza

disDnzione di sesso e soJoposta a quozienD di fecondità e di

mortalità costanD perviene, in un tempo più o meno lungo, a

una struJura finale per età che evolve sulla base di un tasso

di variazione costante, noto come tasso intrinseco di

variazione della popolazione o come tasso di Lo

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
56 pagine
7 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-S/04 Demografia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Paola Mero di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Demografia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bari o del prof Salinas Umberto.