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Dimensioni mattoni
Il mattone UNI ha dimensioni standard di 5,5 x 12 x 25. Di fatto, storicamente, i mattoni hanno comunque avuto dimensioni differenti ma fra loro confrontabili. Queste dimensioni sono state sempre correlate alla capacità della mano umana di prenderli e metterli in opera. Queste dimensioni sono legate a questo aspetto e sono determinate dalla necessità di realizzare murature ammorsate secondo una tessitura regolare. C'è una correlazione fra spessore, larghezza e lunghezza.
Spessore = metà larghezza
Larghezza = metà lunghezza
Ogni luogo ha proprie misure, è sufficiente analizzare la situazione italiana per evidenziare questa variabilità. Nel centro Italia sono più lunghi e più sottili (5x14x28) mentre al nord (6x12x24). Ci sono differenze che, attraverso la lettura di una tabella, sono riscontrabili.
nel 1941, nel pieno della Seconda guerra mondiale, l'UNI varò una norma che aveva l'obiettivo di unificare le dimensioni dei mattoni edi dettare delle dimensioni fisse (5,5 x 12 x 25) dove il tema della modularità è ben evidente. Anche nella situazione odierna possiamo però rilevare numerosi formati, che comprendono anche il formato UNI, ma anche formati che derivano da tradizioni locali. Questo ha portato a scrivere una norma UNI del 1986 che cerca di fare ordine in questo mercato, proponendo una classificazione a partire da una serie di temi: - Tipi morfologici - Mattoni = volume < 5500 cmc - Blocchi = > 5500 cmc - Mattoni e blocchi da rivestimento - Pezzi speciali - Tecnologia di produzione - Estrusi, con massa normale o con massa alveolata - Pressati, in pasta oppure in polvere (stampaggio in pasta molle, stampaggio tramite prssa con impasti a basso contenuto di acuqa) - Formati a mano (ottenuti tramite lavorazioni manuali) - Percentuale di foratura - È ilRapporto fra 100 x F / A, dove F è la somma dell'area dei fori compresi nell'area A. Ci sono mattoni pieni (<15%), mattoni e blocchi semipieni (fra 15% e 55%. Tipo A 15-45% e tipo B 45-55%), mattoni e blocchi forati (>55%).
Giacitura in opera: con mattoni a blocchi a forti verticali, destinati a essere posati con la foratura ortogonale al piano di posa; con mattoni e blocchi a fori orizzontali, destinati ad essere posati con la foratura parallela al piano di posa.
I blocchi: fra i prodotti che oggi vengono più usati ci sono anche i blocchi, che sono elementi che hanno un volume più grande e vengono usati non solo per realizzare tamponature interne. Sono stati introdotti fra gli anni 50 e 60 e via via i produttori hanno cercato di innovare i propri prodotti e di adeguarli alle proprie esigenze via via presenti. Ogni tipologia di blocco viene progettata a sistema dal produttore, cioè produce sia l'elemento standard ma pensa anche agli elementi di dettaglio.
come l'angolo o la mazzetta. Troviamo gli elementi tipici, cioè parallelepipedi chiusi, ma ci sono anche sistemi di aggregazione particolare, con una sezione parallelepipedica aperta. A volte sono facce piane, con una rigatura. A volte le facce sono scanalate, per velocizzare la posa (c'è solo un modo di incastro). La malta è l'elemento privilegiato in cui passa il calore, che ha un coefficiente di conducibilità termica più alto rispetto al laterizio. Ci sono alcune soluzioni che puntano ad eliminare il giunto di malta. Lo sfalsamento dei setti consente il miglioramento dell'isolamento termico, in modo che abbia una maggiore resistenza il flusso di calore. Il lavoro sulla forma può essere inteso anche nel migliorare le operazioni di costruzioni, in modo da velocizzare il processo. A volte prevedono anche la presenza di linee di minor resistenza in corrispondenza delle quali il blocco si può dividere in modo più.facile. Si può anche progettare l'impasto, andando a produrre blocchi nei quali nell'argilla vengono aggiunti degli additivi. Sono dei blocchi che sono ottenuti additivando l'argilla prima della cottura con delle particelle di piccole dimensioni combustibili, che sublimano durante la cottura e danno luogo a piccole porosità uniformemente diffuse nella massa del materiale (sono detti porizzati o a massa alveolata). Si ottengono prodotti più leggeri, la densità è al di sotto dei 145 kg/mc e sono capaci di caratteristiche di isolamento termico. La percentuale di foratura non è elevata per compensare la minore resistenza meccanica. Questi blocchi sono molto usati in edilizia. Gli additivi più usati sono le microsfere di polistirolo espanso, la sansa di olive esausta e la segatura di legno. I blocchi rettificati sono l'esito di un processo meccanizzato che, tramite l'utilizzo di una coppia di mole, rendele facce di contatto perfettamente lisce e complanari. Per le loro dimensioni precise, la posa può avvalersi di speciali collanti cementizi utilizzati in giunti molto sottili. È possibile che gli elementi non siano precisi al millimetro, questi blocchi quindi vengono fatti passare attraverso una coppia di mole che rendono le facce orizzontali di letto perfettamente lisce e complanari. Questo perché le imprecisioni del lavoro finito non debbano essere compensate in cantiere con la malta. Si riescono ad adottare dei giunti di malta-colla molto molto sottili. La convenzionale giunzione a malta viene sostituita da malta colla o collante cementizio, steso sulle sole facce orizzontali, consentendo di procedere più rapidamente. La posa può avvenire o per immersione, cioè ponendo il blocco a contatto con la vasca con dentro il collante, oppure procedere con la distribuzione del collante attraverso un rullo. Abbinare i materiali isolanti, con i blocchi conmateriale isolante integrato nei fori. L'integrazione dell'isolante nei fori può porre problemi di separazione dei materiali e quindi di riciclaggio, a fine vita. I materiali isolanti possiedono una durata minore rispetto al laterizio. I blocchi con riempimento di tipo inerte (ad esempio la perlite) possono risolvere questi problemi. Le proprietà dei laterizi: 31 marzo 2021 Elementi di calcestruzzo (ca o cls) per le murature La volta scorsa abbiamo iniziato a parlare delle strutture in muratura, soffermandoci sui laterizi per murature, sulla loro produzione (ai mattoni e ai blocchi). Oggi continuiamo questo discorso, occupandoci di elementi di calcestruzzo per murature, cioè quei blocchi di ca che, oltre che i mattoni, si possono usare per la realizzazione di muratura. Il calcestruzzo o conglomerato cementizio è un impasto omogeneo costituito da cemento, cioè il legante, da sabbia, ghiaietto (aggregati), dall'acqua e da eventuali additivi. L'acqua,Per effetto di presa e indurimento rende l'impasto più compatto e resistente, caratteristica tipica dei materiali litoidi. Può essere modellato in varie forme: si versa l'impasto all'interno di casseri attraverso l'operazione del getto. Quando la maturazione è avvenuta si è asciugato. Si realizzano vari tipi di elementi di strutture, fra cui anche elementi per murature, anche i blocchi di cui ci occupiamo. La ricerca di manufatti che costituissero un'alternativa tecnicamente ed economicamente valida ai laterizi tradizionali ha portato alla produzione di blocchi di ca, oggi ottenuti attraverso processi industriali e che un tempo erano l'esito di procedimenti seriali ma non ancora industriali. L'uso di questi blocchi si è diffuso in particolare negli Stati Uniti. È un materiale economico che si presta a molteplici prestazioni, con cui realizzare anche questi semplici blocchi. Fra queste sperimentazioni
c'è quella portata avanti da Wright negli anni Venti del 1900. Sostanzialmente cerca di sfruttare tutte le possibilità insite all'interno di questo materiale, sia per quanto riguarda la progettazione dell'impatto del materiale sia sulla forma. In questo caso è meglio parlare di stampi rispetto ai casseri, usati per realizzare elementi in grado di avere un ruolo anche sul piano figurativo. Mette a punto un vero e proprio sistema costruttivo, che lui denomina textile block slab: assemblare una serie di mattonelle di calcestruzzo (40x40cm con spessore di circa 9cm) utilizzando l'incavo che presentano, inserendo un'armatura metallica all'interno. Il passo successivo è colare una malta particolarmente fluida, ottenendo così pareti molto sottili al cui interno si poteva gettare dell'altro calcestruzzo armato oppure semplicemente potevano andare a costituire un vero e proprio muro ad intercapedine, senza funzione
portante.Sperimentazioni simili sono state condotte utilizzando la pietra artificiale, che è abbastanza simile. È un materiale usare per realizzare gli apparati decorativi o alcune parti specifiche (pilastrini portanti delle ringhiere, i bow window). Pietra artificiale significa imitare, con un materiale più povero come il ca, un materiale più pregiato, cioè la pietra, utilizzando una serie di tecniche piuttosto raffinate. Questa pietra artificiale (Pietro Fenoglio, Casa Fenoglio – Donghi, Casa Marangoni). All’interno degli stampi in gesso viene gettato un materiale, uno strato di fodera (superficiale) realizzato con cemento, acqua, inerti molto fine (graniglie di pietre e polveri di pietre) e poi la parte di corpo veniva realizzata con un calcestruzzo normalissimo, senza alcuna attenzione al tipo di inerte usato.Vengono realizzati gli apparati decorativi di molti edifici Liberty in tutta Europa. Questa tecnica viene reinterpretata, nei primi
anni Cinquanta, da due architetti, Jaretti e Luzi, nel Palazzo dell'Obelisco. È una casa in neo Liberty (volontà di smarcarsi dal razionalismo e guardare con attenzione alle possibilità di reinterpretazione della storia). Questo edificio (piazza Crimea) è realizzato reinterpretando le tecniche della pietra artificiale. Da un lato vogliono rifarsi al modernismo catalano (Gaudì) e decidono, insieme al costruttore, di dare forma a questo involucro curvilineo usando elementi prefabbricati che vengono realizzati con la tecnica della pietra artificiale. Fin dagli ultimi decenni dell'Ottocento sono stati largamente usati in Francia e in Italia. Ad oggi viene usato in due modi diversi, in qualche modo debitori del ragionamento fatto finora: - Da un lato è un materiale usato per fare i blocchi, interpretato come materiale economico che ne sostituisce altri più pregiati, per le murature. Scaturisce da un'esigenza economica, dicontenimento dei costi.In Italia, l'impiego di questi blocchi è prevalente nell'edilizia non abitativa.
- Dall'altro lato l'idea è quella di un materiale capace di simulare la qualità estetica della pietra (Wright) che ha portato parte dei produttori a sviluppare blocchi in calcestruzzo con finiture superficiali che imitano la pietra naturale.