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Dal 13 secolo la tradizione occidentale dell'amore ha istituito un'opposizione tra l'amore

sessuale e quello spirituale: questa opposizione non ricopriva l'opposizione tra amore e

matrimonio. I temi spirituali erano valorizzati mentre quelli sessuali erano peccato. Dagli

anni 30 decade l'amore solo spirito e solo sesso, sostituito da un tipo sintetico di amore,

spirituale e carnale ad un tempo, con prestigio erotico di vamp e seduttori insieme alla

purezza d'animo di eroi e vergini per giungere ad un sentimento totale. I nuovi eroi del

cinema coniugano l'eros e la psiche, dove la donna appare come amante, compagna, anima-

sorella, donna-bambina e donna-amante, mentre l'uomo è protettore e protetto, debole e

forte. È la totalità dei legami affettivi che tende a concentrarsi nella coppia. La coppia

emerge nel cinema occidentale come portatrice dell'insieme dei valori affettivi.

Il film è l'incontro di un uomo e una donna, soli, sconosciuti uno all'altra, ma che una

necessità assoluta sta per legare insieme. Il personaggio centrale è la coppia, che nasce dalla

dissoluzione della famiglia ma nasce come fondamento del matrimonio.

Questo amore è totale come l'amore romantico, ma la sua totalità è risanata. L'amore della

cultura di massa ha perduto il potere disintegrante e il panteismo illimitato dell'amore

romantico ma ha conservato il suo valore assoluto. L'amore è forte come la morte. L'amore

è mitologico e realistico: mitologico perché supera tutti i confini facendo sparire l'incesto, la

sessualità, la morte. È realistico perché corrisponde alla realtà vissuta dell'amore moderno.

Le osmosi tra l'amore immaginario e l'amore reale sono tanto più numerose quanto più

l'amore della cultura di massa è realistico (identificativo) e l'amore reale è mitologico

(proiettivo). Quindi l'amore della cultura di massa trova i suoi contenuti nella vita e nei

bisogni reali (l'individualismo privato moderno) e fornisce loro i propri modelli.

È attraverso il tema dell'amore che si operano le influenze dirette del cinema, modellandosi

sui comportamenti amorosi dei film, i processi di identificazione sfociano in una mimesi di

tipo pratico.

Il bisogno d'amore che si sente nella vita trova nel film i propri modelli. Il cinema non è

tutta cultura di massa, la tematica dell'amore regna in forme diverse nei racconti della

stampa sentimentale, nella posta. La stampa sentimentale resta a livello melodrammatico-

proiettivo del cinema muto e dell'antico romanzo popolare.

Si può discolpare l'amore dileggiato ma l'amore che offende rimane sempre colpevole. La

cultura di massa privilegia l'amore sintetico (spirituale e carnale) ma non l'amore folle.

Recenti sviluppi mettono in discussione l'amore unico. Le perturbazioni nella vita amorosa

dei divi tendono a demitologizzare l'amore del cinema. Disintegrano l'happy end amoroso

del cinema: sfalda e deperisce, rinasce di nuovo e sorge il vero assoluto nascosto sotto

l'amore assoluto, la ricerca dell'amore.

Questa ricerca vuole svelare il movimento dell'individualismo moderno, che consiste nel

tentativo disperato di comunicare con l'altro.

Capitolo 15: la promozione dei valori femminili

La cultura di massa, erede della cultura borghese che si rivolge alla donna nutrita di

romanzi, si orienta verso la promozione dei valori femminili. I temi virili sono proiettivi,

mentre i temi femminili sono identificativi. La parte virile trova sbocchi nel settore dello

sport e del loisir. Sul piano del gioco lo sport, judo e caccia propongono la salvaguardia o la

rinascita dei valori virili. È una pratica ludica. La vera praxis culturale concerne i valori

femminili: amore, comfort, benessere.

La cultura di massa è femminile-maschile nel senso che si trovano contenuti di entrambi i

sessi. Per contro, un gigantesco settore femminile si è sviluppato in modo autonomo nella

grande stampa: la stampa femminile, la letteratura sentimentale e il giornalismo di moda. La

femminilità succede al femminismo.

I due grandi temi della stampa femminile: da un lato casa e benessere, dall'altro seduzione e

l'amore sono i due grandi temi di identificazione della cultura di massa, uno stretto rapporto

con la vita pratica.

Si introduce un duplice bisogno: quello di rinnovare la seduzione e quello di affermare la

propria individualità. Questo spiega come la moda entri nel ciclo di massa. Il primo motore

della moda è il bisogno di cambiamento allo stato puro. Il secondo è il desiderio di

originalità personale attraverso l'affermazione dei segni di appartenenza all'elite. La cultura

di massa consente al pubblico di imitare rapidamente l'elite, ma da parte sua l'alta moda

resiste, avvolgendo nel mistero le preparazioni delle collezioni. Ma mentre resiste, si adatta

alla corrente nella misura in cui vi trova un profitto: la pubblicità della grande stampa,

infatti, estende il suo raggio d'azione.

Così la cultura di massa rivela la funzione che le è propria: dà accesso ai grandi archetipi

“divistici”, consente l'identificazione mimetica e nello stesso tempo alimenta l'ossessione

dei consumi.

L'immaginario della cultura femminile si estende nei domini del cuore, dove esistono 3 zone

precise. La prima è la zona tutelare (posta delle lettrici, problemi sentimentali, annunci

matrimoniali). La seconda è la zona della realtà romanzata e del realismo romanzesco, che

comprende romanzi, novelle, biografie sentimentali delle celebrità, informazioni fiabesche

sull'esistenza dei divi. La terza è la zona dei cine-romanzi e dei fotoromanzi della stampa

sentimentale. La stampa femminile ha il microcosmo dei valori pratici fondamentali della

cultura di massa, l'affermazione dell'individualità privata, il benessere, l'amore, la felicità.

Valori prettamente femminili. I temi maggiori della femminilità si sviluppano anche negli

altri ambiti della cultura di massa: la stampa femminile-maschile, ma la femminilità si

manifesta nel fenomeno della cover-girl, un viso di donna regna sempre sulle copertine.

La spiegazione è questa: il fatto che nei settimanali femminili predomini il volto della donna

e non quello dell'uomo indica che il punto essenziale è il modello di identificazione della

donna-seducente e non l'oggetto da sedurre (uomo). La donna è quindi soggetto di

identificazione per le lettrici e oggetto di desiderio per l'uomo. Questa coincidenza assicura

il predominio del volto femminile ovunque.

Bisogna anche esaminare il prototipo della donna moderna: emancipata, ma la cui

emancipazione non ha ottenuto le due funzioni seduttrice e domestica della donna borghese.

La donna moderna può essere così condensata: sedurre, amare, vivere bene. La sintesi più

stupefacente è quella tra erotismo e cuore: la good-bad girl, che sembra una prostituta ma si

rivela un'anima candida che cerca solo il grande amore. La vergine e la vamp sono

scomparse, esistono solo varianti dove viene a diminuire l'erotizzazione della vamp e la

purezza della vergine.

Allora stesso modo l'uomo si effemmina: diviene più sentimentale, più tenero e debole. Al

padre autoritario succede il padre materno, al marito padrone il compagno. L'emancipazione

mascolinizza certi comportamenti femminili. Il cinema crea scene dove la donna prende

l'iniziativa del bacio.

Si delinea un modello di donna analogo a quello delle grandi dee dell'Asia Minore, vergini e

prostitute, accompagnate dal maschio servo, dall'amante satellite.

Capitolo 16: La giovinezza

Nelle società arcaiche il vecchio è sinonimo di saggezza; il passaggio allo stato adulto si

compie secondo riti. Con lo sviluppo delle civiltà, l'autorità dei vecchi si degrada e l'accesso

allo stato adulto è rallentato. Nel mondo di oggi l'uomo adulto, nei momenti di crisi, subisce

la concorrenza dell'uomo giovane e persino del giovanissimo. Ogni spinta giovanile

corrisponde ad un'accelerazione della storia, dove l'importante non è più l'esperienza

accumulata ma l'adesione al movimento. La saggezza dei vecchi si tramuta in vaneggiare.

L'universale ascesa dei giovani nelle gerarchie corrisponde all'universale svalutazione della

vecchiaia. Si opera una promozione delle forze giovanili. L'immagine paterna sembra

decadere. Il padre non fissa più il complesso patetico di proiezione e di identificazione

attraverso cui si operava la trasfigurazione del fanciullo in adulto. Però l'assenza della figura

paterna è risentita come vuoto, angoscia, noia. Sopravvive un appello inconscio verso il

padre ideale, autoritario ma umano, che è mancato alle vittime sempre più numerose di un

padre troppo umano.

Anche la madre, che lavora, sempre giovane, perde qualcosa della sua presenza ossessiva

per il bambino. La decadenza del padre e della madre si compie a favore delle grandi

autorità genitoriali come la chiesa, il partito, o la patria. L'ossessione dei genitori ha segnato

l'immaginario fino agli anni 60, la famiglia rimane il luogo delle discordie esistenziali.

I fumetti e i film americani impongono il regno dell'eroe senza famiglia, dove l'eroe senza

genitori affronta il destino e la mancanza di genitori viene ignorata.

Il saggio vegliardo è divenuto il vecchietto in pensione: l'uomo maturo, colui che sta per

crollare. I divi in carne e ossa, gli eroi immaginari della cultura di massa, si impadroniscono

delle funzioni tradizionalmente assolte dalla famiglia e dagli antenati. Il nuovo modello è

l'uomo alla ricerca della realizzazione di sé.

Il tema della giovinezza non concerne soltanto i giovani, ma anche coloro che invecchiano.

Dopo la guerra, i limiti di età si sono ampliati. L'età di invecchiamento è arretrata. L'attore

giovane continua a restare giovane: restano giovani cioè attivi.

Si maschera l'invecchiamento e diventa un'arte, ovvero l'estetica. La nuova trinità, amore,

bellezza e giovinezza, s'addice al nuovo modello: l'adulto giovanile anche a sessant'anni.

L'adolescenza in quanto tale non appare che quando il rito sociale dell'iniziazione perde la sua virtù

operativa, decade o scompare. L'adolescenza è infatti l'età della ricerca individuale dell'iniziazione.

Nell'adolescenza, la personalità sociale non è ancora cristallizzata: l'adolescente è alla ricerca di se

stesso e della condizione adulta, tra la ricerca dell'autenticità e la ricerca dell'integrazione ne

Dettagli
A.A. 2016-2017
21 pagine
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SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher elisa.bruno.50 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Cultura dei nuovi media e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Lughi Giulio.