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La risposta dei cittadini alle disuguaglianze sociali
L'aumento della disoccupazione, della povertà e delle disuguaglianze sociali ha comportato l'estensione di questo movimento anche al resto d'Europa e degli Stati Uniti. La risposta vendicativa dei cittadini ha generato proteste come espressione di legittima difesa.
ESEMPIO: in Cile nel 2011 gli studenti hanno protestato in massa a favore di un'educazione pubblica e gratuita a tutti i livelli.
Posizione soggettiva riparatoria
La posizione riparatoria è un'altra forma di risposta soggettiva in cui il danno subito si trasforma in un principio etico e solidale, volto ad aiutare una comunità tormentata e far si che la tragedia non si ripeta.
ESEMPIO: nel 2006 in un viaggio solidale l'autobus della scuola Ecos è stato coinvolto in un incidente che ha portato la morte di 9 alunni e della loro professoressa. I genitori delle vittime, uniti dal dolore del lutto, hanno iniziato una campagna di sensibilizzazione sulla sicurezza stradale.
la resilienza si è manifestata con la formazione di un gruppo coeso, con l'elaborazione di strategie e con la produzione di risposte riparatorie a partire da un dolore condiviso. ESEMPIO: Ruben Orlando, imprenditore proprietario di trentadue negozi di acconciature, a causa di un tracollo economico, perse tutta la sua fortuna e si vide costretto a vivere in una favela del Brasile. Anni dopo decide di ritornare in Argentina per aprire una scuola per parrucchieri gratuiti. La resilienza si è espressa attraverso un'azione concreta tesa a fare del bene verso coloro con cui Orlando si era identificato, in quanto egli stesso aveva vissuto in prima persona simili esperienze traumatiche di emarginazione sociale. Posizione soggettiva creativa Il dolore o la disperazione provocano a volte risposte sconcertanti nell'individuo. La scrittura, l'arte, la musica, la letteratura e il cinema sono linguaggi che favoriscono la possibilità di rappresentare l'irrappresentabile.in quanto creano un'opportunità di simbolizzazione. Il racconto del dolore permette una mediazione rispetto alla sofferenza, poiché quando manca la possibilità di una rappresentazione risulta difficile superare la tragedia. La resilienza in alcuni casi è un cammino intrapreso per uscire dall'oscurità, ma essa non può essere sufficiente per curare il trauma. ESEMPIO: Sofia Guterman nel 1994 perse la figlia a causa dell'attentato in Argentina, la quale si trovava nello stesso palazzo in cui lavorava Ana. Resilienza: Sofia iniziò a scrivere. Scrivere è stato un modo per ricostruire sé stessa dopo una sorta di esplosione dell'inferno, un modo per alleviare l'odio e la disperazione, un tentativo di fornire una testimonianza di un momento così tragico della sua esistenza, in cui il suo mondo era esploso e si era frantumato. Sofia, attraverso la scrittura, cercava di creare qualcosa con iframmenti del suo Sé. Lei scrisse 5 libri:- racconta la storia di sua figlia, da quando era insieme a Leifino al tragico giorno dell'attentato, e fa emergere il dolore, la rabbia e l'odio
- è un libro di poesie che permettono la condivisione di quell'emorragia di amore e dolore connesse alla tragica morte della figlia, in cui parla anche dell'energia che emerge dentro di lei e che la spinge a lottare
- raccolta di disegni della figlia
- racconta la sua lotta per ottenere giustizia e gli scarsi risultati del sistema giudiziario nel far luce sugli eventi
- racconta i vissuti nel procedimento legale per fare chiarezza sull'attentato
Trentatré minatori cileni nel 2010, isolati da una frana che avvenne nellaminiera San Josè. La posizione soggettiva di ognuno e di tutto il gruppo incise sul destino collettivo dei minatori, sulla loro resilienza, nella vittoria dell'uomo sulle barriere imposte dalle avversità. La fede, la preghiera, la speranza, il legame umano e la parola hanno rafforzato i minatori in quei momenti di disperazione e hanno rappresentato punti di svolta psichici che hanno influito sulla resilienza del gruppo.
ESEMPIO: terremoto-tsunami che colpì il Giappone nel 2011. I giapponesi sono profondamente rispettosi delle regole del gruppo, allenati a formare sistemi di cooperazione, ad avere fiducia nello Stato, nelle istituzioni e nelle autorità. La fiducia, la fede, la convinzione nelle parole provenienti dalle autorità e la speranza diventano fattori psichici che possono generare resilienza. Questi fattori hanno salvato chi era immerso nella confusione e nello
sconcerto.
Posizione soggettiva: resilienza e disabilità
ESEMPIO: Stephen Hawking affetto da sclerosi laterale amiotrofica è riuscito a sopravvivere. Quasitotalmente paralizzato riesce a comunicare attraverso un sintetizzatore vocale computerizzato: con un muscolo della guancia destra utilizza un sensore elettronico posizionato sui suoi occhiali e in questo modo trasmette le istruzioni al computer. La peggior disabilità non è quella fisica, ma quella psichica.
ESEMPIO: Jean Domenique Bauby nel 1995 rimase paralizzato da un incidente, non poteva fare nulla, se non muovere la palpebra sinistra; tutto ciò causato da una lesione che implicava la rottura della comunicazione da parte del tronco cerebrale tra il cervello e le funzioni motorie. Era mantenuto in vita dalla sua attività psichica, dai ricordi, dalla memoria, dall'immaginazione e dalla voglia di vivere. Egli, attraverso il movimento della palpebra, riuscì a dettare un
con il suo personaggio di Charlot che affronta le difficoltà della vita con umorismo e ironia. Il suo modo di ridere delle avversità ha reso i suoi film unici e indimenticabili. L'umorismo può essere considerato una forma di difesa psicologica, in quanto permette di affrontare le situazioni difficili in modo leggero e divertente. Ciò non significa ignorare o negare il dolore, ma piuttosto cercare di trasformarlo in qualcosa di positivo. Nel libro "Lo scafandro e la farfalla", l'umorismo svolge un ruolo importante nella vita del protagonista, Jean-Dominique Bauby. Nonostante la sua condizione di paralisi totale, Bauby riesce a trovare il modo di ridere delle sue difficoltà e di trovare gioia anche nelle piccole cose. L'umorismo diventa quindi uno strumento di resilienza per il protagonista, che riesce a superare le sue limitazioni e a vivere una vita piena nonostante le avversità. In conclusione, l'umorismo può essere considerato una risorsa preziosa per affrontare le difficoltà della vita. Attraverso il ridere delle avversità, siamo in grado di trasformare il dolore in qualcosa di positivo e di trovare la forza per andare avanti.La fragilità e la sofferenza dell'essere umano. Nei suoi film gioca, fa una parodia e si burla del dolore della propria vita. Il senso dell'umorismo è oppositivo, non solo implica il trionfo dell'Io, ma anche quello del principio del piacere, capace di affermarsi in questi casi nonostante le circostanze reali siano sfavorevoli. Esso occupa uno spazio tra quegli stratagemmi che la vita psichica ha utilizzato per sottrarsi alla compulsione a soffrire. Nell'atteggiamento umoristico il Super-Io rifiuta la realtà, si pone al servizio di un'illusione di piacere e cerca di mettere in salvo l'Io e preservarlo dalla sofferenza. Ricorrere all'umorismo come fuga di fronte a una realtà pericolosa per la sopravvivenza, modificandola, può essere una buona forma di resilienza.
Emarginazione sociale e resilienza. Freud sostiene che anche l'indigenza causa sofferenza, per la mancata soddisfazione delle pulsioni di autoconservazione.
L'indigenza (mancanza di cose necessarie) è un fatto oggettivo che può essere vissuto e significato in modo diverso dall'individuo, dalla comunità, dal sistema religioso. La resilienza spesso aiuta a uscire da essa, permettendo la nascita di nuovi orizzonti di speranza. L'opportunità educativa fornisce strumenti di formazione e permette di impadronirsi dei propri destini in modo diverso. L'ignoranza impedisce al soggetto di affermarsi nella vita in altro modo e dà origine a un vissuto di rassegnazione e sottomissione. capitolo 4 La ricerca di senso ESEMPIO: N. ha fatto un incidente automobilistico con la moglie e lei è morta. Egli ha pensato che la sua vita fosse finita, ma c'era a casa il figlio, per il quale ha dovuto vivere e riconosce che ne è valsa la pena. Il soggetto può dedicarsi alla ricerca di senso, di un significato per la tragedia avvenuta a partire da valori fisiologici, etici, religiosi.eredità culturali. Può anche aggrapparsi a un figlio, a una vocazione, alla qualità delle identificazioni o al lavoro. Formazioni psichiche come la speranza, l'illusione, il desiderio di sopravvivere e l'umorismo, insieme alla convinzione che sia possibile fronteggiare il danno patito, possono contribuire a promuovere la resilienza.
L'ideale dell'Io ha una funzione strutturante quando si attraversano esperienze che affliggono il soggetto e può incidere sulla resilienza. Esso permette al soggetto di proteggersi e resistere ai dolori della vita, di distaccarsi dalla realtà esterna dolorosa, nella ricerca di un sollievo a partire da rappresentazioni di desiderio.
In ogni posizione soggettiva si manifesta una ricerca di senso rispetto al trauma subito che permette di dare significato a quel che fare davanti alla sorte patita.
- posizione rivendicativa: il risentimento per le ingiustizie e per le ingiurie subite fornisce senso di denuncia, al
reclamo e agli atti di protesta.- posizione creativa: si assiste a un tentativo di sublimare e dare significato all'irrappresentabile attraverso l'atto creativo. Un atto che condensa in sé angosce, desideri, paure, rabbia che contribuiscono a una trasformazione dei vissuti traumatici.- posizione riparativa: il danno sofferto acquisisce un senso attraverso l'assunzione di una posizione etica e solidale; si mettono in risalto l'amore verso il prossimo, il desiderio di fare del bene alla comunità mediante l'educazione e la promessa di impegnarsi per impedire la ripetizione di situazioni analoghe.- in situazioni di limite: caratterizzate dalla lotta per la sopravvivenza, intervengono diversi fattori psichici. Tale lotta può ancorarsi nell'ideale dell'Io, in identificazioni, ideologie. È interessante notare come nella maggior parte dei casi citati è stata lasciata una testimonianza scritta dell'odissea vissuta:
è sta to necessario porre una certa distanza tra l'esperienza traumatica e il suo ricordo. Aldo Melillo ha cercato di dare una spiegazione dei fenomeni.