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INTERVENTI RIPARATORI: SOTTOTIPI

Pazienti dove predomina l'influenza patogena della realtà traumatica o con gravi fenomeni di deficit non tollerano la tecnica psicoanalitica classica. Il terapeuta deve aggiungere agli interventi interpretativi altri interventi riparatori, caratterizzati dall'assunzione transitoria di alcune funzioni che il paziente non è in grado di esercitare. Queste funzioni sono:

  • Legittimazione del soggetto nella sua globalità, al di là dei tratti parziali e dei suoi difetti: i genitori amano i figli secondo due modalità:
    1. L'amore può essere dato al figlio in quanto tale, trascendendo ogni giudizio sui suoi tratti specifici.
    2. L'amore viene concesso o negato a seconda che il bambino si attenga o meno a dei canoni arbitrari. Maggiore sarà la modalità rivolta a specifici tratti o al rispetto degli standard, maggiore...

30Lucia Cavagnino - Psicoterapia Psicoanalitica Bleichmar

sarà la tendenza del bambino all'auto-osservazione superegoica, vigilando sulla propria adeguatezza o inadeguatezza alle ingiunzioni ideali. Questo tipo di auto-osservazione frammenta continuamente la rappresentazione del soggetto, e riduce la complessità di una persona a un singolo tratto o condotta (attività frammentatrice riduzionista). La frammentazione riduzionista è diversa dalla scissione, dove la separazione di singoli tratti e la loro esclusione dalla rappresentazione del soggetto è dovuta alla necessità di evitare l'angoscia generata da una rappresentazione di sé unificata. A essere escluso dalla rappresentazione di sé e proiettato sugli altri è ciò che genera angoscia - l'angoscia precede la scissione, che è difesa da essa. L'attività frammentatrice riduzionista deriva da un difetto del soggetto nell'integrare elementi parziali nella totalità di sé.confronta un tratto negativo di sé, si apre alla possibilità di vedere anche gli aspetti positivi. 2. Riconoscimento e accettazione delle emozioni negative: aiuta il paziente a comprendere che le emozioni negative sono parte integrante dell'essere umano e che non devono essere negate o represse. L'accettazione di queste emozioni permette al paziente di affrontarle in modo più costruttivo e di sviluppare una maggiore consapevolezza di sé. Attraverso questi interventi, si cerca di contrastare la tendenza alla frammentazione riduzionista e di favorire una visione più completa e integrata di sé.che andrà verso la frammentazione tenderà a richiamare alla propria mente altri aspetti di sé. 2. Disassoggettamento dalle figure esterne e dal Super-Io: se uno specifico tratto costituisce il punto focale per l'auto-osservazione, bisogna prendere in esame le condizioni, i discorsi delle figure significative a cui fu assoggettato il soggetto, che hanno formato i suoi sistemi di codificazione - un lavoro di decostruzione dei codici di valore con cui il soggetto pensa a sé. Quando il sentimento d'inferiorità non poggia su un tratto specifico ma è dovuto alla presenza di un Super-Io severo e sadico, bisogna analizzare la missione impossibile di soddisfarlo che il soggetto si è dato, mettendo in discussione sia il Super-Io stesso che l'illusione che sia possibile soddisfarlo. Questi pazienti hanno bisogno della partecipazione attiva del terapeuta per avviare un dialogo d'opposizione contro le eccessive richieste interne.

E la costante autovalutazione. Come nei casi dove il paziente non può separarsi dalla figura patologica a cui è assoggettato, il paziente assoggettato al suo Super-Io sadico non può sottrarsi alle sue richieste, ma finché esse non si modificheranno dovrà ascoltarli consapevole che sono frutto di ostilità e pregiudizi.

  • Investimento affettivo della funzione desiderante: l'obiettivo è dotare il desiderio di forza affettiva, facendolo sorgere. Fondamentale con tutti quei pazienti che sono stati sottoposti a un processo di disattivazione settoriale dell'inconscio da parte di figure incapaci di rispondere affettivamente ai loro bisogni emozionali. Importante la sintonizzazione affettiva con il paziente (stati affettivi nell'analista determinano l'insorgere di simili stati anche nel paziente); è essenziale, oltre a ciò che l'analista dice, la carica affettiva che è in grado di trasmettere con le
sue parole.Nel caso che il desiderio del paziente costituisca un pericolo per lui, non bisogna limitarsi a riconoscerne l'esistenza rinforzandolo o metterlo in discussione riproducendo i genitori: bisogna riconoscerne la legittimità che esso detiene all'interno del contesto libidico e storico del paziente.

31Lucia Cavagnino – Psicoterapia Psicoanalitica Bleichmar

• Modificazione dei sentimenti di impotenza, illegittimità, inefficacia: forma di intervento del tipo: "Lei ha imparato a vedersi debole, incapace, a diffidare di sé, a sentire illegittimi i propri desideri, perché è in questo modo che la vedevano gli altri, oppure perché nella concreta situazione della sua infanzia non aveva potere davanti a figure tanto potenti, così che ora non si permette neanche di desiderare o di tentare. Dà per scontato che non è lecito, che fallirà, ma è davvero così o è il lascito del suo

passato che le impedisce di vedersi in un altro modo?”.

  • Sviluppo di nuove capacità nella gestione della realtà interna e del mondo esterno: elaborarepsichicamente l’angoscia non basta, è necessario anche dare uno sbocco positivo ai fattori che larisvegliano – soprattutto se sono le richieste della realtà esterna. Di fronte a ciò che Freud chiamaangoscia di realtà, il terapeuta deve aiutare il paziente a pensare soluzioni praticabili, concrete.
  • Per poter incorporare il sentimento fondamentale di efficacia e dominio della realtà, insufficientenel pz, il sentimento che di fronte a un problema sia sempre possibile trovare modi per farvi fronte,è necessaria l’esperienza reiterata del rinvenimento di soluzioni efficaci.
  • Il terapeuta continua a svolgere le funzioni non presenti nel pz solo per il tempo necessario, finchénon le assumerà su di sé, attraverso l’esplorazione della
realtà e la reiterata pratica del suo padroneggiamento, che implicano lo sviluppo di nuove capacità, che prima non esistevano. Il paziente deve essere in grado di discriminare tra ambiente patogeno, facilitante e provvidente: se l'inconscio si attiva e si disattiva in modo settoriale davanti a determinati stimoli - tra cui quelli forniti dall'ambiente esterno - uno degli obiettivi dell'analisi sarà costituito dalla conoscenza del paziente degli effetti di tipi di legami e condizioni di vita sul proprio inconscio. Anche se permarrà una certa vulnerabilità nei settori della personalità che hanno subito l'influenza di condizioni patogene, con questa conoscenza si può fare una selezione di diversi legami e condizioni di vita, per cercare le più favorevoli ed evitare quelle avverse. Siccome il modo di vivere i legami dipende dall'inconscio, che non può essere azzerato, il migliore equilibrio.raggiungibile dipenderà dalla capacità di evitare i fattori che attivano gli aspetti peggiori dell'inconscio stesso, cercando l'ambiente facilitante e quello provvidente. Questo non vuol dire adattare lo psichismo all'ambiente esterno ma selezionare l'ambiente esterno che meglio si presta a massimizzare le potenzialità dello psichismo. Fare il contrario vorrebbe dire assegnare al soggetto un compito impossibile (tu paziente devi cambiare per tollerare l'ambiente patologico) che farebbe sentire in colpa e fallito chi non riuscisse a eseguirlo. Alla fine del trattamento, la conoscenza di sé che il paziente deve avere è questa: il riconoscimento della propria struttura psichica, a partire da cui potersi chiedere "quali persone, ambienti, oggetti, mi rafforzano, rendono vulnerabile o mi disattivano?" 32 Lucia Cavagnino – Psicoterapia Psicoanalitica Bleichmar 4. Il trattamento ampliamento della coscienza, modificazione

Dell'inconscio, Ferenczi: tre principi importanti relativi al trattamento:

  1. Ogni tipo di patologia richiede, caso per caso, una modalità d'intervento terapeutico specificatamente mirata a modificare quella patologia;
  2. L'interpretazione del contenuto della fantasia inconscia è uno strumento decisivo per il cambiamento terapeutico ma non deve escludere altre forme d'intervento;
  3. È necessario che il paziente collabori attivamente al processo di cambiamento.

Però, per Ferenczi la difficoltà ad associare liberamente era dovuta ai soddisfacimenti mascherati delle pulsioni sessuali messi in atto dai pazienti; per evitare che un paziente indulgesse in tali modalità di soddisfacimento, poteva proibirgli di accavallare le gambe, di lisciarsi i baffi, imporgli un periodo d'astinenza sessuale, ecc. Egli aderiva alla teoria che individuava l'origine della rimozione e del sintomo nelle modalità di distruzione della

libido: l'energia scaricata mediante determinate azioni veniva sottratta alle rappresentazioni, che restavano così indisponibili alla coscienza. Ferenczi ha comunque il merito di evidenziare la necessità di individuare quali interventi, per forma e contenuto, fossero i più adatti per i diversi tipi di paziente; anche Freud scriverà che le diverse forme patologiche di cui si occupano gli analisti non possono essere curate con la stessa tecnica. Freud elabora la sua teoria della tecnica con la scoperta della capacità dell'inconscio di determinare ogni azione del soggetto: sintomi e patologia si risolvono rendendo l'inconscio conscio, colmando le lacune mnestiche, eliminando la rimozione e recuperando i ricordi infantili. L'idea era che il materiale sottratto alla coscienza e alloggiato nell'inconscio agiva secondo leggi imposte dall'inconscio e non dalla coscienza. La soluzione era reinserire nella coscienza il materiale

escluso,così che esso funzionasse secondo la logica della coscienza, che è la logica della normalità. Nella pratica però Freud non raggiunge i successi sperati: la mancata risoluzione della patologia laspiega con ragioni s
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A.A. 2020-2021
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/08 Psicologia clinica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher irislvcia di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Clinica psicoanalitica dell'ascolto e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Granieri Antonella.