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PARTE TERZA: LA PRASSI BIBLIOGRAFICA

La realizzazione di un repertorio

Esistono due generi di ricerca:

- Il tradizionale lavoro di ricognizione bibliografica indispensabile per qualsiasi studioso che

voglia adeguatamente attrezzarsi per attrarre in maniera non improvvisata né superficiale

un determinato argomento

- La non meno tradizionale attività di repertorio sistematica, atta a partorire uno strumento

bibliografico corretto

La differenza è che nel primo non è soltanto comprensibile ma anche metodologicamente

ratificabile la prassi legata alla selezione “qualitativa” della documentazione di rifermento, in merito

alla quale si ha il dovere della correttezza citazionale ma non quello della sistematica segnalazione

delle fonti utilizzate e dell’itinerario ricognitivo seguito, nel secondo non si ci può esimere

dall’includere tutte le notizie desunte dalle specifiche fonti consultate con l’obbligo assoluto e

ineludibile dell’esatta registrazione del materiale di volta in volta esaminato. La bibliografia è

l’esatta segnalazione delle fonti utilizzante e la esauriente inclusione delle notizie enucleate che si

devono esigere da uno strumento che aspiri a qualificarsi correttamente come repertorio

bibliografico.

Un repertorio è una lista di “notizie bibliografiche” strutturate secondo procedure trasparenti ed

omogenee, e corredata da adeguate delucidazioni sui criteri adottati e sugli obiettivi perseguiti da

indici di vario tipo approntati per consentire diversi accessi alle informazioni contenute. Il suo

scopo è agevolare l’accesso alle informazioni. Esistono due destinazioni del repertorio:

- Contributo di aggiornamento o di integrazione  si hanno come punti di rifermento repertori

correnti e retrospettivi. I correnti si aggiornano istituzionalmente, i retrospettivi bisogna

aggiornarli e integrarli andando incontro a numerose difficoltà 11

- Contributo originale

La compilazione di un repertorio è un impegno gravoso, quindi: deve risultare effettivamente utile

per un numero più o meno esteso, si sia constatata una quantità congrua di pubblicazioni sulle

quali è opportuno allestire e/o aggiornare uno strumento di informazione e se esistono precedenti

strumenti di riferimento.

È importante capire su quali connotati intendiamo basarci. I criteri atti a delimitare l’oggetto della

ricognizione bibliografica sono:

- Criteri concettuali  disciplinare (specifico ambito di materia prescelto), cronologico (periodo

di riferimento dell’oggetto), geografico (area geografica di riferimento), autoriale

(delimitazione della paternità intellettuale)

- Criteri formali  bibliografico (tipo monografie, saggi periodici, ecc..), cronologico,

geografico, linguistico (lingua della documentazione)

La ricerca si articola in:

STABILIRE IL REPERTORIO

RICERCA DEI DATI

RACCOLTA DEI DATI

Bisogna quindi individuare le fonti, che possono essere:

bibliografiche:

- Bibliografie di bibliografie servono per verificare se e quali repertori inerenti al progetto

hanno già visto la luce

- Bibliografie nazionali  repertori redatti da molteplici paesi per ogni verifica iniziale sulla

produzione di ciascun paese

- Bibliografie speciali  legate ad une specifica tematica, forniscono informazioni preziose

- Biobibliografie  legate alla vita dei personaggi

catalografiche:

- Cataloghi a stampa delle biblioteche nazionali  schedano le opere pubblicate nel proprio

paese e le opere edite

- Cataloghi delle biblioteche nazionali  biblioteche nazionali centrali di Roma e Firenze, e

biblioteche nazionali di Napoli, Milano, ecc..

- Cataloghi di biblioteche di rilevante interesse e/o di fondi speciali  consultazione diretta dei

cataloghi

- Cataloghi a stampa di fondi speciali e di patrimonio bibliografico antico

commerciali:

- Cataloghi storici delle case editrici  ricerca sul versante moderno non solo per la presenza

di notizie bibliografiche non diversamente rintracciabili ma anche per la descrizione spesso

analitica delle pubblicazioni, ricca di preziose informazioni

- Cataloghi dei singoli editori  per reperire informazioni tempestive sulla produzione di

numerosissime case editrici in merito alla quale i tempi di lavorazione delle altre fonti sono

più lunghi 12

- Cataloghi di librerie antiquarie  utili per una prima registrazione di pubblicazioni talvolta

non agevolmente reperibili in biblioteca

Segue poi la fase dell’identificazione e quella della valutazione, significano quindi di rintracciare il

relativo documento, per poi verificarne la correttezza dei dati e la loro integrazione.

La gestione e l’organizzazione delle notizie bibliografiche

Catalogo: può essere a schede, a stampa, informativo è relativo ad un preciso documento

presente in una o più biblioteche, lo scopo è quello di fungere da strumento di mediazione fra

l’utente e lo specifico patrimonio documentario conservato in una biblioteca. Prevedono criteri

descrittivi.

Repertorio bibliografico: concerne la notizia bibliografica in quanto tale. Prevedono criteri descrittivi

e funzionali.

Una notizia bibliografica è l’insieme degli elementi descrittivi atti a rappresentare un documento

debitamente identificato ed analizzato, il modo in cui si scheda una notizia bibliografica può essere

definito “formula citazionale”. Esistono vari livelli di descrizione e di formula citazionale.

- Short title  elementi essenziali (autore, titolo, note, numero di pagine), utilizzato per le

bibliografie essenziali, le note a piè di pagina, note, commenti, sommari

- Citazione catalografica standard  conformata ai codici nazionali di catalogazione

bibliotecaria, per cataloghi a stampa di biblioteche, bibliografie nazionali, fino all’ISBD

- ISBD  differenziato per tipologia di materiale: usato nella basi di dati bibliografiche e nelle

bibliografie nazionali

- Descrizione bibliografica standard  descrizione di livello bibliologico, usato in bibliografie e

cataloghi antiquari e bibliofilici

- Descrizione bibliografica completa  descrizione diplomatica o facsimilare, da usare in

bibliografie di libri antichi, di alto livello scientifico o bibliologico

Se la notizia non è consultabile direttamente è preferibile utilizzare il materiale purché recuperato

da repertori primari o da fonti valutate attendibili, anziché perdere le informazioni.

Le annotazioni hanno informazioni di valore aggiuntivo, lo scopo è facilitare e arricchire la

consultazione del fruitore. Possono essere:

- Informative (indispensabili) per informazioni relative alle fonti e all’ubicazione del

documento

- Indicative (opportune)  contengono estremi biografici dell’autore da inserire dopo

l’intestazione, informazioni sulla connessione della pubblicazione con altre, dettagli sulle

componenti paratestuali non riportate in fase di citazione bibliografica, elencazione dei

termini utilizzati in fase di indicizzazione dei soggetti e/o di classificazione, breve sommario

informativo sul contenuto

Tipi di ordinamento:

- Ordinamento alfabetico  sequenza determinata dall’intestazione di un documento, ma

all’occorrenza si tiene conto della pubblicazione, dei soggetti, ecc… nel caso in cui ci siano

due o più notizie inerenti al medesimo autore si procederà nell’ordine all’alfabetico del titolo

oppure della successione cronologica (dalla più antica alla più moderna)

- Ordinamento cronologico  data di pubblicazione. All’interno dello stesso anno la sequenza

sarà regolata dal nome di autore e dal titolo 13

- Ordinamento classificato  si possono basare su materie, generi letterari, tipologia di

pubblicazione, ecc… bisogna quindi inserire nelle parti introduttive una tavola con lo

schema preciso delle categorie e sottocategorie adottate. Il successivo ordinamento delle

sottocategorie sarà regolato dalla sequenza alfabetica e all’interno di quest’ultima da quella

cronologica.

Nella sequenza delle notizie sono importanti i rinvii e i richiami atti a consentire l’accesso alle

informazioni primarie da voci oggetto possibile della ricerca dell’utente. Non devono essere confusi

con voci che vanno inserite in appositi indici. La loro presenza deve facilitare la consultazione.

Corredi che devono essere assolutamente approntati:

- Introduzione  si comunica le ragioni che hanno suggerito l’iniziativa e le modalità con le

quali essa è stata realizzata, le istanze, lo scopo, le fasi e l’articolazione della ricerca, gli

approdi critici, i ringraziamenti. Si rende partecipe il lettore che potrà valutarlo e verificarne

la sua effettiva pertinenza alle esigenze dei fruitori

- Avvertenza  riportate con esattezza tutte le fonti utilizzare con relativi acronimi, le

biblioteche, la tavola della classificazione adottata e le eventuali abbreviazioni utilizzate

delle descrizioni

- Indici  presuppongono che ciascuna notizia sia stata contrassegnata da una numerazione

progressiva. È bene approntare gli indici: alfabetici, cronologici, classificati, degli editori, dei

stampatori, degli autori secondari, dei curatori, traduttori, presentatori, ecc…

Il titolo ed il probabile sottotitolo devono essere scelte chiare che inequivocabilmente e

immediatamente informino sui contenuti reali del repertorio.

Il disegno ed il corpo dei caratteri devono essere leggibili e chiari: maiuscoletto tondo per le

intestazioni, corsivo per i titoli, tondo per il corpo della scheda, le annotazioni in corpo più piccolo in

tondo. Evitare corpi eccessivamente piccoli e anche l’uso eccessivo del neretto

La numerazione delle pagine potrà essere in romano per le parti introduttive, in arabo per la lista

delle notizie e per gli indici. L’indice generale o sommario potrà essere inserito all’inizio o alla fine

della pubblicazione.

PARTE QUARTA: L’INFORMAZIONE BIBLIOGRAFICA NEL TEMPO

Origini e sviluppi della bibliografia

Termine bibliografia introdotto nel 600. Grazie allo sviluppo dell’umanesimo.

Fattori che hanno determinato la crescita della bibliografia:

- Maggior numero di contributi

- Maggior numero di luoghi per la conservazione

- Maggior approfondimento culturale e scientifico

- Maggior scambi tra i vari centri, compresi conventi ed abbazie

Così signori, dotti, ecclesiastici si impegnano nella riproduzione dei testi, nella loro degna e

funzionale elencazione.

L’impatto della stampa comporta una progressiva accelerazione della riproduzione di testi e un

considerevole aumento di copie, con la conseguente presenza di esemplari in un numero

crescente di biblioteche e raccolte. Si avverte per altro il bisogno da parte delle aziende che

producono edizioni di aggiornare i potenziali acquirenti su quanto dato alla luce

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
20 pagine
1 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/07 Musicologia e storia della musica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher NormaG di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Bibliografia musicale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Culturato Annarita.