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Some anthropologist have turned their attentions to nonhuman “others” and a new genre of writing and
mode of research has arrived on the anthropological stage: animals, plants, fungi, and microbes once
or “bare life”, have started to appear alongside
confined in anthropological accounts to the realm of zoe
humans in the realm of bios, with legibly biographical and political lives.
Ciò che accumuna tali riferimenti è che indicano approcci che individuano ed enfatizzando modalità e
l’animale non umano nelle indagini e negli studi culturali, in particolare
metodi innovativi per includere
l’interazione uomo-animale. Continuare a considerare gli animali oggetti, non può che portare a indagini
per l’esclusione dell’intera
antropologiche capaci di offrire una comprensione parziale della realtà,
dimensione relazione che può esistere tra certi esseri umani e certi animali coinvolti in una sorta di
dialogo, relazione e perfino partnership. L’uomo vive in un mondo che è descritto da David come “as
more than a human world”.
Verso un “anthropology of life”
1.2
Uno dei cardini di tale nuova prospettiva di ricerca consiste nel rovesciare la visione tradizionale
dell’animale oggetto. Gli animali diventano “reali”, e fanno parte della sfera relazionale e sociale
dell’uomo. L’animale viene concepito come partner attivo di un rapporto biunivoco e di reciproco
scambio con l’uomo, acquisendo così dignità di soggetto cooperante alla definizione di una particolare
esperienze umana. È possibile individuare circostanze in cui una determinata specie animale possa
offrire soluzioni nuove all’uomo per ciò che riguarda il rapporto con se stesso, con gli eterospecifici e
con l’ecosistema in generale. Obiettivo dell’etnografia multispecie sarebbe quindi non solo il dar voce
riconoscere la soggettività al non umano, ma il far ripensare alle categorie d’analisi in modo che
e il
possano includere e riguardare tutti gli esseri viventi.
L’antropologo propone un “anthropology
Kohn of life”: an anthropology that is not just confined to the
human but is concerned with the effects of our entanglements with other kinds of living selves.
Haraway parla di specie compagne, coinvolte in processi di “becoming with”: we are companion
processes of “becoming each other in naturalcultural process.
species, participants in on-going with”
The concept “natureculture” denotes a shift in thinking in Western cultural tradition from viewing nature
and culture in opposition to each other to seeing them as mutually interactive. Si tratta di un incontro
forma di “co-being”, di “being with” e di “intra-acting”.
come
Marchesini parla di rapporto di soglia: ovvero caratterizzato da un processo di decentramento che
mette in relazione il soggetto con l’alterità costruendo da una parte una migliore consapevolezza
identitaria, dall’altra una maggiore apertura al mondo. L’animale è una soglia proprio perché non è
umano, perché è portatore di caratteristiche che in qualche modo decentrano, nel porsi come
semplificatore di un altro modo di esistere o come elemento di problematicità e scacco alle nostre
proiezioni o intuizioni. Questo rende conseguente l’importanza di valorizzare l’animale proprio in quanto
diverso, uscendo quindi dai modelli antropologici. In altre parole, secondo la zooantropologia, il
rapporto con l’animale è fondativo per l’uomo e pertanto deve essere posto nelle migliori condizioni
per poter fare scaturire i propri contenuti.
Just as postcolonialism forced anthropologists to see the error of their ethnocentricity, so post-
humanism has enabled us to see that humans are just one species among many whose lives are
inextricably linked and mutually dependent. The humanist approach has been guilty of taking humans
out of a context and putting them on a pedestal.
L’invito è quello di riconoscere che lo studio dell’uomo può, anzi deve, comprendere anche quegli ambiti
di incontro e di relazione che l’uomo ha con gli “altri” esseri viventi del Pianeta. L’animale entra cioè
nella Kosmopolis umana e lo fa da protagonista non come oggetto trafugato e rivisitato in senso
simbolici-mediatico ma come entità dialogica, capace cioè di apportare qualcosa di nuovo.
L’antropologia non può non considerare queste relazioni se è veramente interessata a studiare l’uomo
nelle sue relazioni con il mondo. dell’animale: “if other animals are
Il presupposto è il riconoscimento della soggettività e agentività
conscious beings, thn the move to incorporate them as actors in ethnographic research and
anthropological theory appears plausible at least. The animal is a person in the sense that his
perspective and feelings are knowlable; interaction is predictable; and the shared relationship provides
an experience of closeness, warmth, and pleasure. Other animals can be thinking subjects, knowing
subjects, self-conscious subjects, ecc.
Numerose sono le indagini che negli ultimi anni si sono poste l’obiettivo di indagare la relazione uomo-
animale riconoscendo la realtà di complessità interspecifica in cui l’uomo, così come altre specie, è
immerso e la possibilità dell’animale di essere interlocutore, partner, compagno, persona.
“Animal turn”: classici e nuovi temi di ricerca per l’antropologia
1.3
Negli ultimi anni, importanti ricerche scientifiche stanno offrendo elementi nuovi per la conoscenza degli
con l’uomo. Parte di questi studi sono dedicati all’investigazione del
animali e del loro rapporto cavallo
e della sua relazione con l’uomo. Oggi le scienze naturali ci dicono che i cavalli sono in grado di
riconoscere le persone, utilizzando anche solo uno o due dei suoi sensi. I cavalli distinguono la voce
di una persona familiare rispetto a quella di una persona non familiare, senza vederla e senza sentirne
l’odore allo stesso momento e, viceversa, sono in grado di distinguere la stessa persona solo
guardandola e annusandola, senza bisogno di sentirne la voce.
Non solo, sembra che i cavalli siano anche in grado di formare nella loro mente il “concetto di
cioè di distinguere un essere vivente diverso, che si relaziona
persona”, con loro e dal quale, proprio
in funzione di questa relazione, è logico aspettarsi determinate cose. I cavalli si aspettano anche le
persone si comportino in una determinata maniera in una certa situazione e, per contro, percepiscono
che l’essere umano si aspetti che il cavallo faccia determinate cose, in un certo contesto.
grado di comunicare con l’uomo.
Dei cavalli oggi sappiamo anche che sono in Hanno capacità di
riconoscere i propri bisogni, di comunicare consapevolmente le proprie intenzioni e di comprendere le
conseguenze delle loro scelte. Recentemente è stato per la prima volta dimostrato che i cavalli sono
capaci di distinguere tra espressioni di felicità ed espressioni di rabbia dell’uomo, evidenziando la
capacità di leggere le espressioni facciali umane. Non ultimo i cavalli sono in grado di usare il nostro
corpo, i movimenti delle nostre braccia e la nostra posizione nello spazio, per acquisire informazioni
sull’ambiente che li circonda. Sono in grado di acquisire informazioni che spesso l’uomo fornisce
inconsciamente, e di usarle, magari in un secondo momento. E tutto ciò avviene in un arco di tempo
molto breve, ad indicare il fatto che i cavalli possiedono sofisticate capacità di trovare rapidamente
sull’esperienza fatta. I cavalli sono quindi
soluzioni diverse ad uno stesso problema, basandosi animali
capaci di interazione con l’uomo, ricordando che la formazione di una relazione richiede che ogni
soggetto sia in grado di capire i contenuti positivi o negativi dell’interazione con il proprio partner, di
ricordarli e di richiamare questi contenuti ogni volta che vi sarà una nuova interazione. Ogni incontro
sarà influenzato da quelli precedenti e il comportamento dei due partner sarà conseguente. Anche
l’antropologia ha iniziato ad indagare la relazione specie, cercando di capire come l’animale
uomo-altre
entra nella vita dell’uomo trasformandola.
Un tema di ricerca oggi particolarmente vivace è poi quello inerente gli interventi assistiti con gli animali
(IAA) quali esperienze di interazioni positive che derivano dalla relazione uomo-animale, al fine di
migliorare o mantenere lo stato di salute e benessere fisico, psichico e sociale della persona, nel
rispetto del benessere dell’animale. Generalmente, sono indicati con il nome di pet therapy (anche
educativa, ludico-ricreativa e socializzazione). Si distinguono 3 categorie specifiche:
- la terapia assistita con gli animali (TAA) intervento a valenza terapeutica finalizzato alla cura
di disturbi della sfera fisica, neuro e psicomotoria, cognitiva, emotiva e relazionale, rivolto a soggetti
con patologie fisiche, sensoriali o plurime, di qualunque origine;
l’educazione assistita con gli animali
- (EAA) intervento di tipo educativo che ha il fine di
promuovere, attivare e sostenere le risorse e la potenzialità di crescita e progettualità individuale, di
relazione ed inserimento sociale delle persone in difficoltà. Può essere anche un intervento di gruppo
e promuove il benessere delle persone nei propri ambienti di vita. Attraverso la mediazione degli animali
domestici vengono attuati anche percorsi di rieducazione comportamentale;
l’attività assistita con gli animali
- (AAA) interventi con finalità ludico-ricreativo e di
socializzazione, attraverso la quale di promuove il miglioramento della qualità della vita e la corretta
interazione uomo-animale. Sono attività che possono essere rivolte al singolo individuo o ad un gruppo
di individui.
Le ricerche ci dicono di come la cultura del cavallo si intrecci alla salvaguardia, recupero e
anche un’opportunità
valorizzazione dei territori e delle filiere locali, ecc. Il cavallo oggi sembra offrire
di sviluppo alternativo per le attività agricole e turistiche, rappresentando, di fatto, un simbolo di sviluppo
ecosostenibile.
2. IL NOBILE ANIMALE (concetti fondamentali)
- La cultura equestre cominciò con i popoli che dipinsero i cavalli sulle pareti delle grotte (40.000 circa
anni fa), per i quali i cavalli erano qualcosa da lodare, dipingere, collezionare;
all’epoca (da 31.000 a 14500 anni fa), il cavallo era cacciato dall’uomo quale fonte di carne, ma in
- seguito, con il calo delle popolazioni equine, il consumo di carne diminuì. Proprio in quelle regioni
- Risolvere un problema di matematica
- Riassumere un testo
- Tradurre una frase
- E molto altro ancora...
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