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PROBLEMI:
Creare un analizzatore in grado di effettuare una scansione
• selezionare ioni a diverso m/z cambiando una variabile strumentale in
modo facile e veloce analisi qualitativa, identificazione degli analiti
sulla base del loro peso molecolare
Disporre di un rivelatore in grado di rispondere in maniera proporzionale
• al numero di ioni selezionati dall’analizzatore
misurare la concentrazione degli analiti analisi quantitativa
Creare un sistema di introduzione campione ( sorgente, interfaccia )
• gli analiti in fase gassosa e trasformarli in ioni l’apparato di
Portare
Thompson funziona sottovuoto e a basse concentrazioni di ioni (fase
gassosa)
Sorgente: ionizzazione elettronica (EI)
Caratteristiche:
Il campione è un gas o viene vaporizzato per desorbimento termico
(vuoto e calore)
Una volta allo stato gassoso, l’analita attraversa un fascio di elettroni (e )
-
generati dal filamento di tungsteno L’analita subisce eiezione (o
cattura) di elettroni (e ) e
-
spesso frammenta in specie
ioniche (radical-cationi/anioni)
e neutre
Vantaggi e svantaggi:
Ionizzazione universale non richiede presenza di struttura chimica
particolare es. cromofori/fluorofori perché le molecole rispondano
Ionizzazione "hard" la frammentazione, può rendere difficile
l’identificazione del peso molecolare delle molecole
Adatto per composti piccoli (< 800 Da), volatili o gassosi e termicamente
stabili
Principale sistema fino agli anni ’80 (ancora oggi per GC-MS)
Analizzatore: settore magnetico
Caratteristiche:
Come i fotomoltiplicatori da spettroscopia il fascio di ioni può essere
trasformato in un segnale elettrico per emissione di elettroni da un
catodo posto in un tubo sottovuoto
Gli elettroni vengono accelerati all’anodo applicando una differenza di
potenziale e il segnale può essere moltiplicato attraverso dinodi
Vantaggi e svantaggi:
È possibile effettuare una calibrazione: aumentando il potenziale di
accelerazione degli elettroni si può ottenere lo stesso segnale per una
soluzione standard anche se il catodo si usura (affaticamento) risposta
strumentale quantitativa
Lo spettro di massa
(ionizzazione elettronica, spettro di massa
dell’acido benzoico)
PROBLEMI:
1. La frammentazione indotta dalla sorgente consente di avere
informazioni strutturali solo se il campione è puro
molecole labili come aminoacidi non mostrano ioni molecolari e le
macromolecole non ionizzano impossibile identificare molecole labili,
impossibile identificare composti in miscela, impossibile analizzare
biopolimeri (proteine, DNA)
2. L’ analizzatore necessita di un magnete potente
strumento ingombrante e costoso pericolo di esposizione prolungata
dell’operatore a campi magnetici intensi
Vantaggi e svantaggi:
La matrice può essere opportunamente modificata
aggiunta di acidi come ad esempio l’acido trifluoroacetico favorisce la
protonazione di gruppi basici degli aminoacidi (lisina, arginina e gruppi N
terminali) la risposta può essere modulata per aumentare la sensibilità
Vaporizzazione (per desorbimento) e ionizzazione "soft"
molecole labili come aminoacidi non frammentano Adatto ad es. per
peptidi, piccole proteine, altri biopolimeri (fino a circa 5000)
Il campione deve essere depositato
analisi "pulsata": deposito, bombardo e acquisisco inadatto ad un
accoppiamento con strumenti separativi operanti in continuo
(cromatografi)
MALDI
Caratteristiche:
Il campione, come nelle sorgenti FAB, viene depositato su una superficie
con una matrice che però è solida
Partendo da una soluzione si può miscelare il campione con una
soluzione contenente la matrice, depositare una goccia di soluzione
analita + matrice e evaporare il solvente
Il campione depositato con la matrice viene colpito da un raggio laser
Gli analiti e la matrice desorbono (sublimazione) dalla superficie e la
matrice trasferisce (o cattura) protoni agli (o dagli) analiti in fase
gassosa (ionizzazione) Vantaggi e svantaggi:
Vaporizzazione (per
desorbimento) e
ionizzazione "soft"
molecole labili come
aminoacidi non frammentano Adatto anche per proteine ad alto peso
molecolare
La matrice può essere opportunamente modificata
si usano composti solubili, che assorbono la lunghezza d’onda del laser
(solitamente 337 nm) e che possono trasferire protoni in fase gassosa
(es. acido sinapinico, acido 2,5-diidrossibenzoico) la risposta può
essere modulata per
aumentare la sensibilità
(fmol-pmol)
Nessuna/bassa
interferenza da sali
inorganici/tamponi
volatili e non
Il campione deve essere
depositato
analisi "pulsata":
deposito, bombardo e
acquisisco inadatto
ad un accoppiamento
con strumenti separativi
operanti in continuo
(cromatografi)
Il campione deve essere
depositato
il laser permette la
ionizzazione di aree con
una elevata precisione
2.94 µm adatto per
tecniche di imaging
(IMS) di tessuti
ESI
Caratteristiche:
Il campione in soluzione acquosa (o in altro solvente dove si creano
soluzioni elettrolitiche in grado di condurre elettricità) viene fatto flussare
all’interno di un capillare metallico a cui è applicata una differenza di
potenziale rispetto all’analizzatore
La soluzione all’uscita del capillare è nebulizzata utilizzando gas inerte
che può essere a temperatura ambiente o riscaldato
L’aerosol è diretto verso l’ingresso dell’analizzatore e risucchiato dal
vuoto
Caratteristiche:
Durante il passaggio nel capillare il voltaggio favorisce la protonazione o
deprotonazione di molecole con gruppi acidi o basici (anche deboli)
In presenza di sali le molecole possono cationizzare (associarsi a cationi
invece che a protoni)
Si creano goccioline in cui la carica netta non è più neutra ma prevalgono
cariche positive (capillare carico positivamente) o negative (capillare
carico negativamente)
Stabilità di una gocciolina carica,
Forza di repulsione elettrostatica = tensione superficiale
Relazione tra numero Massimo di cariche (z) e raggio della goccia (r)
2 2 2 3
ϵ×
=64
z × e × π × γ × r
Vantaggi e svantaggi:
Nessuna ionizzazione necessaria
le molecole che rispondono sono già ioni in soluzione, si favorisce
solo la migrazione di ioni di carica opposta ad elettrodi opposti, come per
le celle elettrochimiche
"ionizzazione" e vaporizzazione (nebulizzazione) "soft"
molecole labili come aminoacidi non frammentano Adatto anche per
proteine ad alto peso molecolare
Il solvente può essere opportunamente modificato
si usano soluzioni acquose contenenti agenti modificatori di pH,
solubilità, tensione superficiale scelti opportunamente la risposta può
essere modulata per aumentare la sensibilità e la risposta di analiti
specifici
ad esempio l’aggiunta di 30-50% di solventi organici miscibili in acqua
(es, CH CN, CH OH) abbassa la tensione superficiale e favorisce
3 3
l’evaporazione del solvente
ad esempio l’aggiunta di acidi organici volatili che possono trasferire
protoni favorisce invece l’analisi a ioni positivi
Il campione (liquido) è introdotto in flusso pulsato o continuo
la sorgente per flussi nell’ordine dei nL/min non necessita di gas e si
chiama nanospray, NSI) adatto ad un accoppiamento con qualsiasi
strumento separativo operante in continuo (cromatografia liquida,
elettroforesi capillare)
Bassa tolleranza a sali inorganici di acidi e basi forti perché:
a. tendono a saturare la capacità del capillare di "separare" anioni o
cationi deboli di analiti (i sali inorganici sono elettroliti forti)
b. tendono a precipitare in seguito ad evporazione del solvente
c. sopprimono il segnale delle specie cariche di analita "rivestendolo"
(ion suppression)
con ioni di carica opposta
La sorgente ESI produce spesso ioni multicarica (z >1) e consente l’analisi di
molecole a massa elevata anche con analizzatori a intervallo di scansione (m/z)
limitato.
Le proteine possono essere studiate in condizioni denaturanti (spettri con molti
ioni a z >>1) ottima sensibilità ma perdita di informazioni su strutture
supramolecolari
Oppure in condizioni non denaturanti (pochi ioni con z >1) ritenzione di
informazioni su strutture supramolecolari (es. strutture polimeriche).
Es: la mioglobina esiste in diverse forme, come complesso con il gruppo eme
M o come proteina non complessata M . La denaturazione è responsabile
holo apo
della perdita del gruppo eme. La denaturazione della mioglobina M (h) può
holo
essere monitorata in spettrometria di massa con sorgente ESI. Aggiungendo un
denaturante (acido) si nota la comparsa di segnali della forma M e lo
apo
spostamento degli stati di carica verso z maggiori (anche per h), dovuto alla
denaturazione (la proteina si apre ed espone più gruppi ionizzabili). A
denaturazione completa (5 minuti) la forma M (h) non è più identificabile ma
holo
resta solo la forma M apo.
Le proteine possono essere, in opportune condizioni, depositate dopo il
processo di elettrospray (elettrospray deposition, ESD).
Dopo il processo ESD le proteine, se risospese in soluzione, ritengono la loro
attività come dimostrato ad esempio da Morozov e colleghi nel 1999 utilizzando
la fosfatasi alcalina e, recentemente, da Fornari e colleghi usando la
fibronectina (2015).
Il procedimento ESI è (in opportune condizioni strumentali) altamente
conservativo
Spettrometria di massa pt.2
PROBLEMI:
1. La frammentazione indotta dalla sorgente consente di avere
informazioni strutturali solo se il campione è puro
molecole labili come aminoacidi non mostrano ioni molecolari e le
macromolecole non ionizzano impossibile identificare molecole labili,
impossibile identificare composti in miscela, impossibile analizzare
biopolimeri (proteine, DNA)
2. L’ analizzatore necessita di un magnete potente
strumento ingombrante e costoso pericolo di esposizione prolungata
dell’operatore a campi magnetici intensi