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Imperfezione Intervento dello Stato
Concorrenza imperfetta (es. monopolio) Antitrust, controllo prezzi
Esternalità negative (es. rumore degli aeroporti) Regolamentazioni (leggi antinquinamento, antifumo)
Esternalità positive (es. scoperte scientifiche) Opere pubbliche
Cicli economici (es. disoccupazione) Politiche economiche (es. diminuzione di imposte)
Sperquazioni (mancanza di equità) Ridistribuzione (es. tasse più alte per chi guadagna di più)
Un'economia moderna è caratterizzata da una complessa rete di scambi tra individui e Stati basata su un elevato livello di specializzazione e su una complessa divisione del lavoro.
Le economie moderne fanno ampio uso di moneta, che costituisce la linfa vitale del sistema economico e fornisce il metro per misurare il valore economico dei beni e per finanziare gli scambi.
Un'economia industriale avanzata utilizza un'enorme quantità di edifici, macchinari, computer. Questi sono i fattori di
produzione denominati capitale: si tratta di strumenti di produzione a loro volta prodotti, input durevoli che sono allo stesso tempo un output del sistema economico.
CAPITOLO 3
La Domanda
Mantenendo costante ogni altro elemento, maggiore è il prezzo di un bene, meno saranno le unità di quel bene che i consumatori desiderano acquistare; minore è il prezzo di mercato, più saranno le unità acquistate.
Effetto di sostituzione: l'aumento del prezzo di un bene fa sì che esso venga sostituito da altri beni simili.
Effetto reddito: se il prezzo di un bene aumenta, il consumatore diventa più povero.
Determinanti della domanda
- Reddito medio
- Dimensioni del mercato (la curva cambia in base al numero di abitanti)
- Prodotti correlati (sostitutivi, es. se aumenta il prezzo della carne di manzo allora compro un'altra carne, e complementari, es. aumenta il prezzo dell'hamburger quindi aumenta anche quello del panino)
- Gusti e preferenze dei consumatori
- Situazioni ambientali
- Aspettative per il futuro
La curva si sposta a destra se per esempio aumenta il reddito (il prezzo è lo stesso ma aumentano le quantità).
L'Offerta
L'offerta implica le condizioni alle quali le imprese producono e vendono i loro prodotti.
Determinanti dell'offerta:
- Costo di produzione:
- prezzi dei fattori produttivi (lavoro, energia, macchinari)
- progresso tecnologico (cambiamento delle tecniche produttive)
- Prezzi dei beni correlati
- Politiche governative
- Influenze particolari
La curva si sposta a sinistra se i costi di produzione aumentano.
L'equilibrio di mercato è dato dal prezzo e dalla quantità in corrispondenza dei quali le forze dell'offerta e della domanda si bilanciano.
A parità di quantità, al consumatore, nell'area gialla, conviene acquistare; mentre, nell'area viola, al produttore.
4 L'elasticità della domanda rispetto al prezzo misura la variazione della quantità domandata di un bene al variare del prezzo. E>1: elastica ∆Q(P) > ∆P(Q) 2E= E<1: anelastica ∆Q(P) < ∆P(Q) 2 E=1: elasticità unitaria Non si tengono in considerazione i segni. Serve per capire se diminuendo i prezzi i ricavi totali (RT) aumentano o diminuiscono: Domanda anelastica: P↓ RT↓ P↑ RT↑ (sono i beni primari) Domanda elastica: P↓ RT↑ P↑ RT↓ (sono i beni di lusso) Domanda a elasticità unitaria: P↓↑ RT↓↑5L'utilità indica il soddisfacimento, più precisamente si riferisce alla misura in cui determinati beni o servizi vengono preferiti dai consumatori. L'incremento dell'utilità per il consumatore si definisce utilità marginale. La legge dell'utilità marginale decrescente afferma che all'aumentare del consumo di un bene l'utilità marginale di quel bene tende a diminuire. L'utilità totale derivante dal consumo di una determinata quantità è uguale alla somma delle utilità marginali fino a quel punto. Es. - è diverso studiare 2 ore al giorno per 5 giorni rispetto a 10 ore in un giorno - gelato: se ne mangi tanto non ne vuoi più Supponiamo che un consumatore acquisti combinazioni diverse di due beni; supponiamo, inoltre, che, posto di fronte a due combinazioni diverse, il consumatore sia sempre in grado di dire se ne preferisce una all'altra, oppure se la scelta è una odell'altra combinazione gli è indifferente. Tali combinazioni diverse sono rappresentate in un grafico: la curva della figura che collega i punti è una curva di indifferenza quanto più un bene è scarso, tanto maggiore è il suo valore relativo di sostituzione; la sua utilità marginale cresce rispetto all'utilità marginale del bene che è diventato abbondante. La pendenza della curva di indifferenza è la misura dell'utilità marginale relativa dei beni, o delle condizioni di sostituzione alle quali il consumatore sarebbe disposto a scambiare un po' di un bene per ottenere poco più dell'altro bene. Assegniamo adesso al consumatore un reddito fisso: il consumatore potrebbe spendere il proprio denaro per acquistare una qualsiasi delle numerose combinazioni alternative. La retta di bilancio (o vincolo di bilancio) riassume tutte le possibili combinazioni dei due beni che favoriscono il reddito.del consumatore. La retta di bilancio può essere sovrapposta alla curva di indifferenza del consumatore. Il consumatore, ovviamente, si sposta verso il punto che genera il più alto grado di soddisfacimento (intersezione tra la curva di indifferenza e la retta di bilancio). L'equilibrio del consumatore si raggiunge nel punto in cui la retta di bilancio è tangente alla curva di indifferenza più elevata, vale a dire dove il rapporto di sostituzione è esattamente uguale alla pendenza della retta di bilancio. CAPITOLO 6 Un'azienda si sforza di produrre in modo efficiente, ossia essa cerca di produrre al minor costo possibile sempre il livello massimo di output per una data quantità di input. La relazione tra la quantità massima di output ottenibile e la quantità di input necessaria per ottenerla è definita funzione di produzione, ed è definita per un determinato livello di conoscenze tecnologiche. Prodotto totale: indica laquantità totale di output prodotto in unità fisiche Prodotto marginale: è l’output aggiunto da un’unità addizionale di quel tipo di input, mentre tutti gli altri input sono mantenuti costanti. Prodotto totale: unità totali di input. Legge dei rendimenti decrescenti: aumentando un solo input (e lasciando costanti tutti gli altri) l’output marginale è decrescente. In alcuni casi vi può essere tuttavia interesse ad aumentare tutti gli input. Questo fa riferimento ai rendimenti di scala, ossia agli effetti che si riflettono sul prodotto totale quando tutti i fattori aumentano proporzionalmente. Rendimenti di scala crescenti (detti anche economie di scala): si hanno quando un aumento di tutti gli input produce un incremento più che proporzionale del livello di output. Rendimenti di scala costanti: siProduttività e rendimenti di scala
I rendimenti di scala sono una misura della variazione dell'output totale rispetto alla variazione degli input. Possiamo distinguere due tipi di rendimenti di scala:
- Rendimenti di scala crescenti: si verificano quando un aumento proporzionale di tutti gli input produce un incremento più che proporzionale dell'output totale.
- Rendimenti di scala decrescenti: si verificano quando un aumento proporzionale di tutti gli input produce un incremento meno che proporzionale dell'output totale.
La produttività è definita come la media ponderata degli input rispetto all'output totale. Ad esempio, la produttività del lavoro è la quantità di lavoro necessaria per produrre un determinato output totale.
Isoquanto e costo totale
Un isoquanto è una curva che mostra tutte le diverse combinazioni di due input che producono la stessa quantità di output. L'impresa può calcolare il costo totale per qualsiasi punto sull'isoquanto, utilizzando i prezzi dei due input. L'obiettivo dell'impresa è minimizzare i costi, scegliendo il punto sull'isoquanto che presenta il costo totale più basso.
Una tecnica semplice per individuare il metodo di produzione al costo minimo consiste nel tracciare degli isocosti. Sovrapponendo isoquanti e isocosti, è possibile determinare la posizione ottimale per l'impresa.
L'impresa.
CAPITOLO 20
La macroeconomia è lo studio del comportamento del sistema economico nel suo insieme e si occupa delle forze che influenzano contemporaneamente varie imprese, consumatori e lavoratori, contrapponendosi alla microeconomia, che analizza invece singoli pezzi, quantità e mercati.
I problemi macroeconomici sono:
- ridurre la disoccupazione
- tenere sotto controllo l'inflazione
- aumentare il tasso di crescita economica di una nazione
Gli obiettivi macroeconomici sono:
- far crescere rapidamente la produzione
- livello di disoccupazione basso
- prezzi stabili
Può fare tutto ciò (strumenti) attraverso una politica fiscale e una politica monetaria (gestione dei tassi d'interesse)
P.N.L. : stima il valore di mercato di tutti i prodotti realizzati da fattori di produzione di proprietà dei cittadini di un Paese in un determinato periodo (Prodotto Nazionale Lordo)
P.I.L.
È la somma del valore monetario di tutti i prodotti finiti, dei servizi realizzati, dei consumi, degli investimenti, della spesa pubblica e delle esportazioni di un Paese nel corso di un determinato periodo (Prodotto Interno Lordo). Vengono esclusi dal conteggio i prodotti intermedi, cioè beni utilizzati per produrre altri beni e che quindi non vengono acquistati dai consumatori. Quindi per evitare doppi conteggi viene utilizzato il metodo del valore aggiunto.
Esempio:
- PIL reale: PIL calcolato in base a prezzi costanti
- PIL nominale: PIL calcolato in base agli effettivi prezzi di mercato
PIL nominale = serve a misurare il livello dei prezzi
PIL reale = PIL calcolato in base a prezzi costanti
Capitale: beni durevoli che incrementano la produzione futura (costruzioni, attrezzature, software)
Ammortamento: misura l'ammontare di capitale consumato in un anno
Investimenti lordi = capitale consumato in un anno (ammortamento)