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APL

per il numero di lavoratori = =()/

/L

➢ Ci dice quanto produce in media ciascun lavoratore

➢ → →

Graficamente è l’inclinazione della retta che congiunge l’origine degli assi nel piano (,)

con il punto sulla funzione di produzione

Prodotto (o produttività) marginale del lavoro:

➢ →

Prodotto marginale del lavoro (Marginal Product of Labor: è la variazione della quantità di

)

output che deriva dall’impiego di un’unità aggiuntiva dell’input lavoro

∆Q

➢ MP = lim =

L ∆L

∆L→0

➢ → →

Le unità marginali di lavoro sono le ultime unità di lavoro impiegate è il quantitativo

Δ Δ

minimo di lavoro che un datore può aggiungere o sottrarre

➢ →

Geometricamente è l’inclinazione della retta tangente alla curva che rappresenta la funzione di

→ →

produzione derivata della funzione di produzione è la pendenza della retta tangente a F(L)

Andamento (SR)

Come varia il prodotto marginale del lavoro, e più generalmente di un input, quando la quantità di tutti gli

altri input è fissa? come varia al variare di quando è fisso?

,

3 possibilità:

➢ →

Rendimenti marginali crescenti aumenta (diminuisce) all’aumentare (diminuire) di

Il lavoratore nuovo mi dà più rispetto al lavoratore precedente MPL è una linea crescente

o

➢ →

Rendimenti marginali costanti non varia al variare di

In uno studio di avvocati (L) nel quale il numero di pratiche (Q) non dipende da quanti avvocati

o →

sono presenti nello studio MPL è una linea retta

➢ →

Rendimenti marginali decrescenti diminuisce (aumenta) all’aumentare (diminuire) di

Il lavoratore nuovo mi dà qualcosa ma meno del lavoratore precedente c’è congestione

o →

Le unità aggiuntive di lavoratori fanno aumentare il livello di produzione ma in maniera meno

o →

che proporzionale MPL è una linea decrescente

➔ Tutto dipende dalla tecnologia che stiamo utilizzando

e curvatura di - (SR)

= ()

In termini grafici MPL esprime la pendenza della retta tangente a F(L)

➢ → →

crescente pendenza di crescente curva convessa

() ()

Quando il lavoro è modesto al crescere di L, MPS cresce per un effetto di specializzazione

o

➢ → →

costante pendenza di costante curva lineare

() ()

➢ → →

decrescente pendenza di decrescente curva concava

() ()

Quando l’impiego di lavoro è elevato al crescere di L, MPL cala per effetto di inefficienza

o

➔ →

La funzione di produzione non ha necessariamente forma ad S ha in tratti diversi andamenti diversi

di MPL ma è certamente concava nella sua parte più a destra (parte finale)

Legge rendimenti marginale decrescenti SR

➢ Il prodotto marginale di un input ha la tendenza generale a declinare nella misura in cui il

suo uso aumenta, tenendo fermi tutti gli altri input

➢ →

MPL è decrescente in aumenti successivi nell’impiego di tale input producono aumenti

sempre minori dell’output

➢ Questo vale per la produttività marginale di tutti gli input (incluso (la produttività marginale

)

di un input richiede che la quantità degli altri input sia fissa)

Relazione tra APL e MPL

Esiste un’importante relazione tra ed

:

➢ Quando è crescente

> → →

è crescente quando sta sotto il lavoratore marginale è più produttivo della

o

media

➢ →

Quando è decrescente

< →

è decrescente quando sta sopra il lavoratore marginale è meno produttivo

o

della media

➢ →

Quando è massimo

= →

è nel suo massimo quando interseca pendenza di APL = 0

o

Produzione con due input variabili →

Consideriamo ora il lungo periodo nel quale e sono entrambi variabili possiamo scrivere la funzione

di produzione di lungo periodo come = (, )

➢ →

Per capitale si intendono tutti gli input che non sono lavoro materie prime, stabilimenti, macchinari,

beni durevoli in generale…

➢ →

Assumiamo fattori produttivi perfettamente divisibili ore lavorate o ore di utilizzo macchinari

➢ →

Quando un’impresa ha più di un input variabile può produrre un dato quantitativo di output con

molte combinazioni diverse di input

➢ esprime la quantità massima di output che un’impresa può produrre con unità di lavoro e

(, )

unità di capitale

Nel SR, l’unico modo efficiente di produrre unità del bene è di scegliere la quantità di lavoro

o

minima che permette di produrre quella quantità

Nel LR dovremo determinare la combinazione di ed migliore (tecnologicamente ed

o

economicamente efficiente) per produrre

➢ →

ed sono trattati come se fossero omogenei i lavoratori hanno la stessa abilità e i macchinari sono

tutti ugualmente produttivi

➢ →

Per il principio della produttività totale dei fattori aumentando la quantità di tutti gli input,

l’output che un’impresa può produrre aumenta (usando metodi di produzione efficienti).

L’output non si riduce mai all’aumentare della quantità di e/o

o

Rappresentazione grafica di F(L,K)

➢ La frontiera efficiente di lungo periodo si rappresenta in un grafico a tre dimensioni

(, )

(usiamo lo stesso approccio che abbiamo usato per l’utilità)

➢ →

Gli isoquanti sono il profilo della collina creata dalla funzione di produzione la curva a

livello terra mostra le combinazioni di input che producono dell’output

Isoquanti

➢ Unendo tutte le combinazioni di input (L e K) che consentono di ottenere lo stesso

livello di produzione Q otteniamo un isoquanto

➢ La sua rappresentazione grafica ricorda la curva di indifferenza

➢ Lungo l’isoquanto troviamo tutte le combinazioni di input che producono in maniera

efficiente lo stesso output

➢ Proprietà (dal principio della produttività totale dei fattori)

→ →

Gli isoquanti non possono essere spessi sono sottili non possono essere 2 punti A e B che

o producono lo stesso output con metodi di produzioni efficienti

→ →

Gli isoquanti non curvano verso l’alto hanno pendenza negativa non ci può essere un

o punto A in cui viene usato più quantità di ogni input rispetto a B

Un isoquanto è il confine fra le combinazioni di input che producono più (si trovano sopra e

o a destra) e quelle che producono meno (si trovano sotto e a sinistra)

Famiglie di isoquanti

➢ L’insieme di tutti gli isoquanti corrispondenti ad una certa funzione di produzione prende il nome di

famiglia (o mappa) degli isoquanti

➢ Consiste negli isoquanti che corrispondono a tutti i possibili livelli di output di un’impresa

➢ Proprietà (dal principio della produttività totale dei fattori)

Gli isoquanti non possono incrociarsi ci sarebbero 2 punti A e B in cui A utilizza più input di

o B ma produce meno output →

Gli isoquanti di livello più alto sono più lontani dall’origine usare più quantità di input porta

o a un maggiore output

MRTS

➢ →

Significato economico pendenza isoquanti è il rapporto al quale posso sostituire un fattore con

un altro mantenendo invariata la produzione

➢ Questo rapporto di sostituzione è definito saggio marginale di sostituzione tecnica (Marginal Rate of

Technical Substitution)

➢ →

Gli input sono sostituibili ed possono essere sostituiti per mantenere costante il livello di

produzione

➢ Il trade-off tra input è descritto dalla pendenza di ciascun isoquanto

➢ La pendenza dell’isoquanto nel piano indica in che misura occorre aumentare a fronte di una

(, )

riduzione unitaria di per mantenere costante/invariato il prodotto (output) totale (oppure di

quanto occorre diminuire a fronte di un aumento unitario di

)

➢ = − / = |/| →

Interpretazione economica diminuisco di unità l’utilizzo del

o

fattore per aumentare di una unità l’utilizzo del fattore in modo da

,

mantenere invariato l’output (ci muoviamo su un isoquanto)

È la pendenza della retta tangente moltiplicata per -1

o

➢ →

Gli isoquanti sono convessi cioè l’ è decrescente

Se il lavoro è scarso occorre molto capitale per compensare una unità

o in meno di lavoro →

Se il lavoro è abbondante basta poco capitale per compensare una unità in meno di lavoro

o

MPL e MPK

➢ → variazione di che deriva dall’impiego di un’unità aggiuntiva di

Quando è funzione di e è la derivata parziale di rispetto a (trattando come

o

costante)

➢ → variazione di che deriva dall’impiego di un’unità aggiuntiva di

Quando è funzione di e è la derivata parziale di rispetto a (trattando come

o

costante)

MRTS in termini di prodotti marginali

=

➢ →

La variazione di output che risulta da una variazione del lavoro pari a è

Δ Δ = ∙ Δ

➢ →

La variazione di output che risulta da una variazione del capitale pari a è

Δ Δ = ∙ Δ

➢ Se l’output è c

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Publisher
A.A. 2023-2024
54 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher elena_122 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Microeconomia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Panebianco Fabrizio.