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Il Monopsonio - La Concorrenza Monopolistica
Il modello di concorrenza perfetta si basa su 5 ipotesi principali:
- Struttura del mercato atomistica: le imprese operanti nel mercato sono numerosissime e ciascuna impresa copre una quota di mercato così piccola che la sua condotta non ha alcun impatto significativo sulle altre imprese e sul mercato.
- Omogeneità del prodotto: i prodotti offerti dalle singole imprese sono perfetti sostituti e, conseguentemente, ciascun consumatore è indifferente ad acquistare da un'impresa piuttosto che da un'altra.
- Informazione perfetta: imprese e consumatori hanno una conoscenza perfetta delle informazioni di mercato, inclusi i prezzi, qualità e caratteristiche del prodotto.
- Libertà di accesso e di uscita dal mercato e completa mobilità dei fattori di produzione.
- Price taking: in concorrenza perfetta ciascuna impresa considera come dato il prezzo di mercato in quanto se fissa un prezzo maggiore.
Un singola impresa è definito dal punto in cui il prezzo p* è uguale al livello minimo dei costi medi totali e in corrispondenza della quantità q*. Ma quale incentivo hanno le imprese a restare in un mercato in cui il profitto è zero? In realtà nel punto di equilibrio di lungo periodo tutti i fattori di produzione (capitale e lavoro) sono remunerati, e ad essere pari a zero è l'extraprofitto. Molte delle ipotesi su cui si basa il modello di concorrenza perfetta sono difficili da riscontrare nel mercato reale. Si pensi, in particolar modo, a settori produttivi caratterizzati da economie di scala e limitate quantità di output domandate: tali ipotesi sono compatibili con la presenza di una o poche imprese che possano operare in modo efficiente nel mercato. Anche in assenza di una delle condizioni principali del modello, tuttavia, il meccanismo dell'entrata e dell'uscita è determinante nel garantire che la concorrenza funzioni.
Come evidenziato in precedenza, tale meccanismo funziona in assenza di costi di ingresso o di uscita (sunk costs) e nell'ipotesi che tutti gli operatori, anche quelli potenziali, possano liberamente e agevolmente avere accesso al mercato delle materie prime: si parla in tal caso di mercati perfettamente contendibili. In un mercato perfettamente contendibile, l'equilibrio di concorrenza perfetta è sostenibile se nessun potenziale entrante ha la possibilità di ottenere profitti con prezzi inferiori a quelli delle imprese esistenti. Se il mercato presenta opportunità di profitto, invece, un potenziale concorrente potrebbe entrare e realizzare un guadagno prima che i prezzi cambino, e quindi uscire senza costo se le prospettive future non sembrano favorevoli: il mercato è, dunque, vulnerabile ad una concorrenza del tipo hit and run. Il Monopolio Un'impresa è considerata monopolista se: - è l'unica che vende un certo prodotto - ilIl prodotto non ha dei buoni sostituti - non esiste la possibilità di entrata nel mercato per altre imprese. Le prime due condizioni garantiscono l'assenza di concorrenza effettiva, la terza l'assenza di concorrenza potenziale. La conseguenza è che il monopolista ha potere di mercato sul prezzo del prodotto, è quindi un pricemaker.
I fattori che possono determinare la presenza di una sola impresa su un mercato sono di varia natura. In primo luogo un'impresa può acquisire e conservare lo status di monopolista perché detiene un vantaggio competitivo rilevante. La presenza di barriere all'entrata è altresì una causa fondamentale. Queste possono essere di 3 tipi:
- Barriere di tipo legale: brevetti, marchi, diritti esclusivi di vendita. In questo caso è lo Stato che sancisce il monopolio.
- Barriere di tipo oggettivo: sono indotte dalla proprietà esclusiva di uno o più input essenziali che non possono essere
Il potere di mercato esercitato dall'impresa. Poiché MC= RM e RM= P- (P/ε), nederiva che L=1/ε. Quindi il potere di mercato è l'inverso dell'elasticità della domanda rispetto al prezzo.
Nel caso di monopolio il mercato "fallisce" perché non riesce ad allocare efficientemente le risorse e quindi massimizzare il benessere sociale (inteso come la somma del surplus del consumatore e del surplus del venditore). L'effetto finale, infatti, è analogo a quello indotto dalla presenza di una tassa: il monopolista produce meno della quantità socialmente efficiente. Dato che il prezzo è maggiore del costo marginale, vi saranno consumatori la cui disponibilità a pagare è maggiore del costo opportunità del produttore, ma inferiore al prezzo, e che quindi non comprano il bene. Pertanto il monopolio impedisce che si sfruttino alcune opportunità di scambio mutuamente.
vantaggiose.La perdita secca misura la perdita di benessere totale indotta dal monopolista. Indica la riduzione del surplus del consumatore senza che vi sia un corrispondente aumento nel surplus del produttore. Questo è dovuto al fatto che l'output o prodotto si riduce da Q*CP a Q*M senza che nessuno ne tragga beneficio. In una prospettiva più ampia di equilibrio economico generale, il valore della perdita secca di benessere indotta dalla monopolizzazione di uno o più settori dell'economia dipende non solo dall'elasticità della domanda del bene considerato al prezzo, ma anche dall'elasticità a reddito e dalle elasticità incrociate delle domande di tutti i beni. Inoltre la stima della perdita di benessere è sottostimata se non si considerano i costi addizionali necessari all'ottenimento e al mantenimento del potere monopolistico (rent-seeking costs e rent-preserving costs) Sotto il profilo prettamente teorico ilinata area geografica. In questo caso, l'impresa ha il potere di determinare il salario e le condizioni di lavoro, poiché non ci sono alternative per i lavoratori. Il monopsonio può portare a una riduzione dei salari e delle condizioni di lavoro, poiché l'impresa può sfruttare la mancanza di concorrenza tra i lavoratori. Inoltre, può limitare le opportunità di lavoro per i lavoratori, poiché l'impresa può decidere di assumere solo un numero limitato di dipendenti. Per contrastare il monopsonio nel mercato del lavoro, possono essere adottate diverse politiche, come la promozione della concorrenza tra le imprese, l'implementazione di leggi sul salario minimo e la promozione della sindacalizzazione dei lavoratori. In conclusione, il monopsonio nel mercato del lavoro rappresenta una situazione in cui un'unica impresa ha il potere di determinare le condizioni di lavoro e i salari, a causa della mancanza di alternative per i lavoratori. Questo può portare a una riduzione dei salari e delle opportunità di lavoro, e può essere contrastato attraverso politiche che promuovono la concorrenza e la protezione dei lavoratori.