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Il mercato e il prezzo di equilibrio
Il mercato è un luogo virtuale o reale dove si incontrano i venditori che determinano l'offerta e gli acquirenti che determinano la domanda. Determina il prezzo e la quantità di beni e servizi da scambiare.
Il mercato può essere:
- Centralizzato, in cui si stabilisce data e luogo di incontro (Borsa valori).
- Decentralizzato, non richiede né luogo né data (mercato del lavoro).
- Elettronico (internet).
Quando domanda e offerta sono uguali si ha l'equilibrio, determinando il prezzo di equilibrio.
Forme di mercato:
- Concorrenza perfetta (quella che meglio si adatta al settore agro-forestale),
DOMANDE:
- Spiegare la relazione inversa tra prezzo e quantità domandata.
- Esempio di prodotto agricolo a domanda rigida ed uno a domanda più elastica.
- Qual è il fattore più discriminante sulla domanda?
- Perché un ricavo totale maggiore può derivare da una diminuzione del prezzo?
caratterizzata da:
- Il bene dev'essere caratterizzato da omogeneità e non è differenziabile.
- Pluralità di compratori e venditori, tale che nessuno possa influire sul prezzo del bene.
- Trasparenza
- Libertà di ingresso e di uscita
Il prezzo è stabilito dal mercato, è quindi esterno all'impresa!
Le aziende agricole sono tante e piccole. Ma la libertà di ingresso è limitata perché è difficile reperire la terra.
Alcuni beni, tipo le mele, nascono omogenei ma possono essere differenziati attraverso il bollino.
Se ho un prodotto differenziato, posso differenziare e agire sul prezzo.
- Concorrenza imperfetta
- Monopolio: un solo venditore che definisce il prezzo e sono presenti molti compratori.
- Oligopolio: pochi venditori con una debole concorrenza e riescono quindi a stabilire il prezzo.
- Concorrenza monopolistica: molti venditori dello stesso bene, ma ciascun bene ha delle caratteristiche particolari (es: telefonini).
13Equilibrio di mercato: punto in cui il la quantità di un bene offerta dai venditori è uguale alla quantità domandata dai compratori. Il mercato individua il prezzo. Si può individuare nel punto in cui le curve di domanda e offerta si incontrano.
Prezzo: è il valore di un bene in termini di moneta. Prezzi elevati incoraggiano la produzione e riducono gli acquisti. Se il prezzo è superiore al prezzo di equilibrio, l'offerta sale e la domanda diminuisce e viceversa. Se non c'è equilibrio, nel caso in cui il prezzo reale sia più alto, c'è un eccesso di offerta! Al contrario c'è un eccesso di domanda quando il prezzo è inferiore. In realtà l'effetto dipende molto dall'elasticità della domanda e dell'offerta e delle conseguenti variazioni delle curve.
L'offerta e la domanda dei prodotti agricoli tendono ad essere
Piuttosto rigide per la presenza di fattori esterni di incertezza che non sono controllabili (clima, temperatura).
Fallimento del mercato: quando non si riescono ad allocare le risorse in modo efficiente. I motivi possono essere diversi:
- Concorrenza imperfetta, quando un venditore influisce sul prezzo in modo determinante.
- Esternalità, possono essere l'effetto di un'impresa o di un individuo su altre imprese o individui non direttamente coinvolti (es: inquinamento). Lo stato può agire con leggi ad hoc (direttiva nitrati).
- Beni pubblici. Non hanno limitazioni nell'uso e sono consumabili contemporaneamente da più individui. (es: paesaggio). Lo Stato può intervenire con sovvenzioni o vincoli.
- Non equità e sperequazioni nella distribuzione della ricchezza del reddito. Lo stato dovrebbe restituire il reddito per eguagliare il livello di reddito e si attiva nuovamente il flusso del circolare del reddito (politica fiscale attraverso il
prelievo fiscale, reddito di cittadinanza, ecc).- Cicli economici in cui ci possono essere periodi di inflazione o di recessione. Lo Stato può intervenire con politiche di stabilizzazione (politiche monetarie e fiscali).
DOMANDE
- Definizione di mercato
- Caratteristiche e conseguenze del mercato di concorrenza perfetta
- Cosa succede se il prezzo sul mercato è superiore al prezzo di equilibrio
- Indicare almeno un motivo di fallimento del mercato e spiegare come è possibile superarlo
- Spiegare le caratteristiche generali del mercato dei prodotti agricoli.
08 CLASSIFICAZIONE DELLE IMPRESE
Viene definito imprenditore (soggetto pensante) nell'articolo 2082 del Codice Civile: "chi esercita PROFESSIONALMENTE un'attività economica ORGANIZZATA al fine della PRODUZIONE o dello SCAMBIO di beni e servizi". L'imprenditore può essere sia una persona fisica che una persona giuridica. Inoltre, l'imprenditore si suddivide in:
Astratto: compra tutti i fattori della produzione sul mercato- Concreto: mette a disposizione almeno un fattore produttivo
L'impresa è il FRUTTO dell'attività che l'imprenditore svolge! È l'unione di 2 elementi:
- Soggettivo che è l'organizzazione creata dall'imprenditore
- Oggettivo che è l'azienda.
L'azienda è definita nel c.c. come: il complesso dei beni organizzati dall'imprenditore per l'esercizio dell'impresa.
Elementi chiave dell'imprenditore:
- Esercizio professionale: svolge un'attività sistematica e abituale anche se non continuativa o esclusiva (es: albergatore al mare)
- Attività economica: produce per il mercato e non per l'autoconsumo fini di lucro
- Organizzazione della produzione: sceglie e organizza gli elementi strutturali dell'azienda di cui se ne assume il rischio.
NON sono attività di impresa le arti liberali (geometra,
avvocato, agronomo). I liberi professionisti diventano imprenditori solo se l'esercizio della professione costituisce elemento di un'attività organizzata in forma di impresa. Esistono forme di impresa che non hanno fine di lucro, definite imprese di erogazione (Onlus, OnG).
L'Art.2135 del Codice Civile definisce l'imprenditore agricolo: colui che esercita un'attività diretta alla coltivazione del fondo, alla selvicoltura, all'allevamento del bestiame (successivamente anche allevamento di animali e la selezione di razze equine e canine) e attività connesse. Si reputano connesse le attività di trasformazione e commercializzazione quando rientrano nella normale pratica agricola.
Il testo è stato modificato dal d.lgs 228/2001 dove si stabilisce che la qualifica di imprenditore agricolo prescinde dal metodo con cui si svolge l'attività, purché si basi su un ciclo biologico. "Si intendono comunque
connesse le attività, esercitate dal medesimo imprenditore agricolo, le attività dirette alla fornitura di beni o servizi mediante l'utilizzazione prevalente di attrezzature o risorse dell'azienda normalmente impiegate nell'attività agricola esercitata, ivi comprese le attività di valorizzazione del territorio e del patrimonio rurale e forestale, ovvero di ricezione ed ospitalità come definite dalla legge". Questa introduzione consente di ridurre i costi fissi.
Le attività connesse non devono prevalere, per rilievo economico, sull'attività agricola essenziale.
Le imprese agricole non hanno obbligo di bilancio (sono gli unici imprenditori che non pagano le imposte su un bilancio prodotto a questo fine, MA pagano le imposte sulla base di redditi tabellari che sono quelli catastali), hanno un trattamento fiscale particolare e utilizzano contratti di lavoro specifici del loro settore.
L'art. 2083 del C.C. definisce
le piccole imprese: sono piccoli imprenditori i coltivatori diretti del fondo, gli artigiani, i piccoli commercianti e coloro che esercitano un'attività professionale organizzata prevalentemente con il lavoro proprio e dei componenti della famiglia. Il fattore rilevante è la presenza di lavoro familiare. Per il coltivatore diretto (piccolo imprenditore agricolo) è sufficiente che l'apporto di lavoro interno sia almeno pari ad 1/3, mentre per gli artigiani e i piccoli commercianti la manodopera interna dev'essere maggiore o uguale al 50%. Esiste la qualifica di imprenditore agricolo professionale (IAP): colui che, in possesso delle conoscenze e competenze professionali, dedichi alle attività agricole di cui all'art.2135 C.C. almeno il 50% del proprio tempo di lavoro complessivo e ricavi almeno il 50% del proprio reddito da lavoro. Classificazione delle imprese per soggetto giuridico Perché passare da individuale ad impresa? Si possonorecuperare dei fattori della produzione senza dover andare a comprarli sul mercato (competenze, terra). Le imprese possono essere condotte: - In forma singola impresa individuale (unico imprenditore). Il soggetto giuridico è una persona fisica che risponde coi propri beni delle eventuali mancanze dell'impresa. Concettualmente simili sono: - Impresa individuale familiare, formata al 51% dal capofamiglia e al 49% dai suoi familiari - Impresa individuale coniugale con solo marito e moglie - In forma societaria impresa societaria, più soci con generalmente potere decisionale differente. Si differenziano in: - Società di persone: hanno un'autonomia patrimoniale imperfetta (i creditori si possono rivalere anche sul patrimonio dei soci). Responsabilità illimitata. Pesano tutti allo stesso modo. - Società semplice, nel caso in cui non sia necessario svolgere un'attività commerciale ma si ha la necessità di gestire.Un'attività (agricola o professionale) può gestire un patrimonio immobiliare.
Società in nome collettivo, in cui tutti i soci sono responsabili delle obbligazioni delle società (piccole imprese con pochi fattori produttivi investiti).
Società in accomandita semplice, in cui i soci accomandatari amministrano e rispondono con tutto il loro patrimonio, mentre i soci accomandanti rispondono limitatamente e non amministrano la società ("rischiano" solo i soldi che mettono).
Società di capitali: sono soggetti giuridici e godono di autonomia patrimoniale perfetta (il patrimonio della società è distinto da quello dei soci). I soci pesano in base al capitale apportato.
Società a responsabilità limitata: i soci apportano quote di capitale e rispondono solo per la quota versata. Capitale minimo 10000 €.
Società per azioni: il capitale è suddiviso in azioni e dev'essere maggiore di 120000 €.
Le azioni possono essere vendute in borsa.