Anteprima
Vedrai una selezione di 6 pagine su 23
Riassunto Economia Aziendale prof. Cantino, prima parte Pag. 1 Riassunto Economia Aziendale prof. Cantino, prima parte Pag. 2
Anteprima di 6 pagg. su 23.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto Economia Aziendale prof. Cantino, prima parte Pag. 6
Anteprima di 6 pagg. su 23.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto Economia Aziendale prof. Cantino, prima parte Pag. 11
Anteprima di 6 pagg. su 23.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto Economia Aziendale prof. Cantino, prima parte Pag. 16
Anteprima di 6 pagg. su 23.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto Economia Aziendale prof. Cantino, prima parte Pag. 21
1 su 23
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

DIFFERENZE ANALOGIE

Il destinatario è un utente che non paga Necessità di un orientamento all’utente, cioè la

“direttamente” per il servizio che riceve. garanzia di un servizio corrispondente a certi criteri.

I ricavi sono surrogati dal trasferimento di risorse Creazione di un “valore” per l’utente e la

finanziarie da parte delle Regioni. collettività.

Le risorse trasferite non hanno il significato di Le risorse devono essere impiegate con criteri di

efficacia commerciale. efficienza.

Efficacia della gestione. Propensione al cambiamento e alla flessibilità.

Debolezza/assenza degli stimoli che muovono le Dotazione di strumenti organizzativi di impronta

imprese a “creare valore”. manageriale.

Un altro modo per evidenziare le differenze e le analogie tra imprese e AAPP è basato sui sistemi di obiettivi

e sotto-obiettivi, percepibili e collegabili in diverse prospettive:

o Prospettiva dell’equilibrio economico finanziario: riflette le attese economiche dei portatori di

capitale di rischio nelle imprese o del loro equivalente nelle AAPP (es: le Regioni a cui fanno capo le

aziende sanitarie).

o Prospettiva della customer satisfaction: riflette le attese dei clienti e degli utenti in termini di

soddisfazione per i prodotti acquistati e per i servizi pubblici usufruiti.

o Prospettiva dell’eccellenza dei processi: riguarda l’efficienza ed efficacia dei processi operativi e

ausiliari.

o Prospettiva dello sviluppo organizzativo: riguarda l’adeguatezza qualitativa e quantitativa delle

risorse umane e dell’organizzazione con cui il lavoro viene diviso e coordinato.

Cioè che varia fra ambito pubblico e ambito privato è la “gerarchia” e i nessi causali fra queste

prospettive.

L’economia aziendale, le discipline del management e le chiavi di lettura del funzionamento

delle aziende

“L’economia aziendale studia, sotto il profilo economico, l’organizzazione e la gestione delle aziende di ogni

specie. Le dottrine dell’economia aziendale trovano fondamento nell’osservazione della realtà costituita

dalle concrete aziende. Il loro oggetto scientifico è la percezione e determinazione di significative relazioni

tra i fenomeni dei quali è intessuta la vita dell’azienda.”

L’amministrazione economica, ossia la complessa attività grazie alla quale l’azienda ha vita, può essere

distinta in tre momenti:

o Gestione: riguarda sia le attività dell’azienda necessarie a realizzare l’oggetto prescelto

(progettazione, produzione, gestione del personale ecc.) che le attività con cui si decide il business

attuale (gestione corrente) e futuro dell’azienda (gestione strategica).

o Organizzazione: riguarda il momento soggettivo dell’amministrazione economica dell’azienda e ha

per oggetto il fattore lavoro.

o Rilevazioni quantitative: consistono nelle misurazioni di tipo contabile ed extra-contabile. Esse

possono riguardare fenomeni e risultati già avvenuti (rilevazioni consuntive) oppure relative alla

gestione futura (preventive).

Le imprese o aziende di produzione per il mercato: profilo economico-finanziario e tipologie di

imprese

La produzione e la vendita sul mercato di beni e/o servizi, da parte dell’azienda, sono finalizzati

all’ottenimento di una rimunerazione congrua del capitale apportato. Quest’ultimo è il cosiddetto “capitale

di rischio” o “capitale proprio”.

La rimunerazione è detta profitto oppure “reddito netto”.

Reddito netto = ricavi di vendita – costi di produzione

si tratta, tuttavia, di una remunerazione residuale poiché essa esiste solo se il corrispettivo delle vendite

riesce a coprire i costi sostenuti dall’azienda per i fattori produttivi: lavoro (salari, stipendi ecc.), fornitori di

beni e servizi, fornitori di capitali di credito (banche, obbligazionisti ecc.).

Se il profilo economico riguarda la produzione e la vendita dei prodotti sul mercato (ricavi e costi), il profilo

finanziario riguarda le entrate di denaro corrispondenti ai ricavi di vendita dei prodotti) e le uscite

(corrispondenti ai costi di acquisto delle risorse). Più precisamente, il profilo finanziario riguarda i

fabbisogni, ossia gli impieghi di risorse finanziarie per investimenti in capitale fisso (fabbricati, macchinari,

ecc) e in capitale circolante (scorte ecc.).

Come si finanziano le imprese?

o Ricavi di vendita

o Capitale proprio (anche detto capitale azionario o capitale di pieno rischio), di proprietà dei soci

che rischiano di non ricevere alcuna remunerazione o di perdere il capitale conferito. Esso resta

investito nell’azienda “indefinitamente”. Nel caso delle società per azioni, l’impresa emette delle

azioni, ossia titoli di credito che attestano la proprietà del capitale da parte dei sottoscrittori.

o Capitale di credito, portato da soggetti finanziatori esterni (banche, intermediari finanziari ecc.).

Questo, contrariamente al capitale proprio, deve essere rimborsato ai creditori in scadenze

prestabilite.

il capitale di credito può assumere varie forme: anticipazioni bancarie, mutui ipotecari, prestiti

obbligazionari, credito di fornitura ecc.

o Cessione di elementi del patrimonio (terreni, titoli, fabbricati ecc.) disinvestimento

La tipologia delle imprese: criteri di classificazione

o Macroeconomica: industriali/commerciali/di servizi

o Sistema di produzione adottato: (es: produzione per il magazzino/produzione su commessa). Nel

caso della produzione per il magazzino, l’azienda realizza per un periodo di tempo quantità

elevante di prodotti identici; questo tipo di produzione è caratterizzata da ripetitività e

standardizzazione. La produzione su commessa è invece caratterizzata dall’unicità delle commesse;

l’impresa, infatti, attende l’ordine del cliente per realizzare il prodotto.

o Livello dimensionale: piccole e medie imprese (PMI) e grandi imprese.

o Nazionali e multinazionali

o In base a coloro che posseggono il capitale: imprese a controllo familiare (family firms) e imprese a

controllo diffuso (public companies)

IMPRESE INDUSTRIALI IMPRESE DI SERVIZI

Producono beni tangibili Producono servizi intangibili

Operano una trasformazione fisica delle materie L’erogazione del servizio è contestuale: produzione

prime, per ottenere semilavorati o prodotti finiti del servizio e suo consumo coincidono

Accumulano scorte Non esistono scorte di prodotti

Il fattore produttivo lavoro è poco marcato Il fattore produttivo lavoro è molto marcato

Tuttavia, le imprese di servizi sono così eterogenee che è difficile trattarle come un unico settore.

Esemplificativo è il caso delle banche e delle assicurazioni le cui peculiarità sono tali da farle considerare jun

settore a sé stante.

Vi sono, inoltre, le imprese commerciali che includono imprese del commercio al dettaglio ma anche

all’ingrosso. La loro produzione non si concretizza in un oggetto fisico ma si traduce in un trasferimento di

utilità nel tempo e nello spazio. Le imprese commerciali, infatti, accumulano in scorta i prodotti acquistati

da altre imprese e li cedono, successivamente, ai clienti che ne fanno richiesta.

Occorre, infine, considerare la rilevanza delle relazioni interaziendali, tra cui:

o Consorzi

o Joint ventures

o Franchising

o Network (o imprese a rete) scelta motivata da considerazioni economiche di maggiore

flessibilità strategica (es. Nike, design e ricerca interno e produzione outsourcing, per abbattere i

costi)

LE AZIENDE PUBBLICHE E GLI ENTI NO PROFIT, cap. 2

Le diverse configurazioni di aziende pubbliche (AAPP)

Un ulteriore fattore di discriminazione delle aziende di consumo è l’appartenenza dei soggetti che

manifestano i bisogni dell’azienda medesima. In base a questo, vi sono due approcci

a) La declinazione delle AAPP proposta dalla metodologia economico-statistica.

È basata sull’impostazione contabile del Sec95 (Sistema europeo dei conti nazionali e regionali) che

rappresenta lo schema di riferimento nelle determinazioni di contabilità nazionale vicinanza

alle discipline ragionieristiche.

Si considerano, inoltre, tutta una serie di provvedimenti legislativi finalizzati a monitorare e

razionalizzare il settore delle AAPP (spending review).

Annualmente, l’Istat aggiorna e pubblica l’elenco delle unità istituzionali appartenenti alle AAPP,

divise in tre sotto-settori:

o le amministrazioni centrali: Presidenza del Consiglio, Organi costituzionali, Agenzie fiscali, società

per azioni (Patrimonio dello Stato S.p.A. ecc.)

o le amministrazioni locali: Regioni, Comuni, Camere di Commercio, Università, ASL

o enti nazionali di previdenza e assistenza: INAIL, INPS

b) La classificazione delle AAPP dettata dalla prassi del diritto amministrativo suddivide gli enti

in enti pubblici territoriali ed enti pubblici non territoriali.

Gli enti pubblici territoriali trovano nel territorio il limite all’efficacia dei propri atti di natura

amministrativa. Si classificano in:

o Enti pubblici nazionali organi centrali dello Stato (Ministeri, Presidenza del Consiglio dei

Ministri, Avvocatura di Stato ecc.)

o Enti pubblici locali: Regioni, Comuni ecc.

Gli enti pubblici non territoriali (o istituzionali), invece, non trovano nel territorio un limite

all’efficacia della propria attività istituzionale. Si suddividono in:

o Enti pubblici economici: esercitano prevalentemente un’attività di impresa e si avvalgono, perciò, di

strumenti privatistici. Oggigiorno, lo Stato non opera più direttamente sul mercato e, questi enti

sono stati in gran parte sostituiti dall’impresa pubblica e dall’azionariato di stato. Sono state,

inoltre, promosse la trasformazione di tali enti in S.p.A. (Iri, Enel ecc.) o la loro privatizzazione (Ente

Tabacchi Italiani).

o Enti pubblici non economici: insieme residuale di enti eterogenei fra loro, tra cui: gli Istituti di Stato,

soggetti dotati di personalità giuridica di diritto pubblico e di autonomia organizzativa, gestionale e

contabile, finalizzati al supporto delle attività svolte da altre amministrazioni ( Istat, Aran ecc.) e gli

Enti di servizio che erogano servizi a favore dei cittadini avvalendosi di finanziamenti a natura

contributivo-presidenziale (INAIL, INPS ecc.)

I principali caratteri distintivi delle aziende pubbliche

a) Presenza di un sistema di governo a diversi livelli:

o Governo politico istituzionale che fa capo a soggetti politici che rivestono il loro ruolo

o Dirigenza amministrativa rappresentata dagli organi tecnici del governo aziendale, la “burocrazia” e

caratterizzata dalla meritocrazia.

b) Orientamento all’innovazione dettato dai processi di e-government che forniscono nuovi serv

Dettagli
A.A. 2016-2017
23 pagine
4 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher SerenaSoldan54 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia aziendale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Cantino Valter.