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MODELLO DELLA CONCORRENZA ALLARGATA

Nel modello: "settore" = imprese in diretta concorrenza, "concorrenza allargata" = comprende tutti gli altri attori che compongono il settore. (Es. dei criceti nella gabbia, quando le pareti cominciano a stringersi sempre di più causano: meno cibo (meno mangiano) = meno reddito; diventano più aggressivi quando si avvicinano).

Teoria di base:

In ogni settore la concorrenza coinvolge 5 classi di attori:

  1. Imprese dello stesso settore (concorrenti)
  2. Clienti
  3. Fornitori
  4. Potenziali entranti
  5. Produttori di beni sostitutivi

Ogni settore può essere diviso per raggruppamenti strategici = insieme di imprese concorrenti caratterizzate da strategie simili.

Concorrenza = forze esercitate sulle imprese di un settore da ciascuna delle cinque classi di attori:

  • Rivalità tra i concorrenti
  • Potere contrattuale dei fornitori
  • Potere contrattuale dei clienti
  • Minacce di ingresso
  • Minacce di
sostituzione Configurazione delle 5 forze = redditività media di un settore (=livello di attrattività) DINAMICHE DEL SISTEMA COMPETITIVO Principali cambiamenti che possono intervenire nel tempo in un sistema competitivo: Dinamiche congiunturali: mutamenti reversibili nel breve periodo Dinamiche strutturali interne ad un sistema competitivo (permanenti): ciclo di vita del settore, grado di concentrazione e frammentazione, grado di internalizzazione Dinamiche di ricomposizione di più sistemi competitivi: modifiche radicali ai confini dei sistemi competitivi e la nascita di nuovi. CAP 10 - SCELTE DI CONFIGURAZIONE DEL SISTEMA DI PRODOTTO E DELLA FORMULA COMPETITIVA Ogni impresa si propone ai propri clienti (e sfida i loro concorrenti) con uno o più sistemi di prodotto (SP): insieme unitario di beni e di condizioni di scambio interdipendenti e complementari. Il modello della formula competitiva (FC), detto strategia competitiva, è utile per

indirizzare le scelte di progettazione del SP. Composto da 3 macrovariabili:

  1. Sistema di prodotto (SP impatta direttamente sulla redditività aziendale)
  2. Sistema competitivo
  3. La struttura

IL SISTEMA COMPETITIVO E I FATTORI CRITICI DI SUCCESSO (FCS)

Il sistema competitivo (ampiezza mercato di sbocco) comprende: clienti attuali, clienti potenziali e le loro attese. Rappresenta il punto di partenza per la progettazione del SP

Vi sono attese critiche a FCS:

  • Possono essere diversi per differenti insiemi di clienti
  • Possono evolvere nel tempo
  • Alcuni FCS critici specifici (nel tempo) Attese che accomunano più segmenti di clientela.

FCS funzionalità tecnica

  • economicità di acquisto e d'uso
  • flessibilità d'uso
  • integrabilità, compatibilità, personalizzazione
  • soddisfacimenti di bisogni di prestigio, di status, di ostentazione, di identificazione
  • appagamento di bisogni estetici
  • appagamento dei bisogni di

solidarietà e di salvaguardia dell'ambiente

unicità, affidabilità e responsabilità della controparte

accessibilità, comparabilità e sperimentalità in fase di acquisto

IL SISTEMA PRODOTTO (SP)

4 elementi:

  1. Caratteristiche materiali e gamma di prodotti offerti (attributi fisici, tecnico-funzionali e estetici)
  2. Caratteristiche immateriali (immagine, reputazione, marca)
  3. Prezzo/condizioni contrattuali
  4. Servizi collegati ai beni offerti, differenziati considerando i vari tipi di clienti

VANTAGGIO COMPETITIVO

Insieme degli elementi che differenziano l'SP di una azienda da quello dei concorrenti.

Esistono 2 tipi di vantaggio competitivo:

  1. Vantaggio di differenziazione: SP diverso/migliore rispetto alla concorrenza incerti aspetti.
  2. Efficienza nei consumi (volumi e prezzi) degli input/output
  3. Alta meccanizzazione e automazione
  4. Ricchezza di documentazione e informazione
  5. Alto livello stilistico e artistico
Esclusività attuata mediante volumi limitati ecc.
  1. Vantaggio di costo: SP si caratterizza per un prezzo inferiore a quello dei prodotti concorrenti.
STRATEGIE COMPETITIVE DI BASE Vantaggio competitivo + Sistema competitivo (Ampiezza mercato di sbocco) = 4 strategie base:
  1. Una o più nicchie
  2. Leadership di costo (vantaggio di costo e ambito ampio) (IKEA, H&M)
  3. Differenziazione (SP singolo: BMW; SP multiplo: L'Oréal, Algida)
  4. Mercato ampio
  5. Focalizzazione orientata ai bassi costi (acque minerali locali)
  6. Focalizzazione orientata alla differenziazione (produttori di oggetti di design e di beni di lusso)
LE RISORSE AZIENDALI E LE COMPETENZE DISTINTIVE Competenze distintive = risorse tipiche di un'azienda, difficilmente imitabili e utili per configurare SP particolarmente apprezzati dai clienti. Le risorse aziendali sono classificabili in: strutture produttive efficienti, sistemi di gestione dei sistemi produttivi; conoscenze di business diffuse nel

personale.

FORMULA COMPETITIVA (SINTESI)

Nelle aziende o nelle combinazioni parziali di successo, la FC presenta le seguenti caratteristiche:

  • Un SP dotato di un vantaggio concorrenziale di costo o di differenziazione
  • Un mercato di cui sono stati compresi a fondo i fattori critici di successo (FCS)
  • Una struttura dotata di competenze distintive
  • Una relazione di coerenza sistematica tra vantaggio competitivo, fattori critici di successo e competenze distintive per ottenere buoni e duraturi risultati reddituali e competitivi.

TEORIA DELLA DOMANDA E LA FORMAZIONE DEL PREZZO

Il prezzo è un elemento cruciale del SP e delle condizioni di scambio.

Teorie riguardanti il prezzo:

  • La relazione tra prezzo e quantità domandate: quantità vendute dipendono da:
    • Prezzo offerto (soprattutto)
    • Prezzo di beni fungibili o complementari
    • Reddito dei consumatori
    • Investimenti in pubblicità
  • L'elasticità: sensibilità della quantità domandata alle variazioni di prezzo
variazioni del prezzo:
  • [dQ/dP]*100
L'elasticità si misura in valore assoluto (0-1 = domanda anelastica; >1 = Do elastica)

La relazione tra quantità domandate e i ricavi totali:

  • Domanda aggregata (del mercato globale): beni offerti sono perfettamenteo sostituibili, e il prezzo è uguale per tutte le aziende).
  • Elasticità minore rispetto alla domanda della singola impresa.

Domanda della singola impresa: dipende della situazione del mercato:

  • Concorrenza perfetta: l'impresa non ha scelta in merito alla fissazione del prezzo.
  • Concorrenza basata sulla differenziazione: l'impresa gode di qualche spazio di manovra.
  • Monopolio stabile: l'impresa ha la massima discrezionalità nel fissare il prezzo.
  • Monopolio instabile: può fissare il prezzo alto producendo piccoli volumi à barriera d'entrata debole.

La scelta del prezzo ottimale ha come obiettivo:

  • punto
di scala: si ottengono quando i costi medi di produzione diminuiscono al crescere della quantità prodotta. Questo avviene perché i costi fissi vengono diluiti su un maggior numero di unità prodotte, riducendo così il costo medio per unità. Economie di apprendimento: si verificano quando, con l'esperienza e la pratica, i lavoratori e le aziende diventano più efficienti nella produzione di un determinato prodotto o servizio. Ciò porta a una riduzione dei costi di produzione nel tempo. Strategie di replicazione: consistono nel replicare un modello di business di successo in diverse aree geografiche o settori di mercato. Questo permette di sfruttare le economie di scala e di apprendimento già acquisite, riducendo i rischi e aumentando le possibilità di successo. Scelte di struttura dei costi: riguardano le decisioni prese dall'azienda riguardo alla composizione dei costi di produzione. Ad esempio, l'azienda può decidere di investire in macchinari più efficienti per ridurre i costi di manodopera, o di esternalizzare alcune attività per ridurre i costi di produzione. La standardizzazione dei processi è fondamentale per ottenere economie di scala e di apprendimento. Consiste nel definire procedure e metodologie standardizzate per la produzione, che permettono di ridurre i tempi e i costi di produzione. La modularità è un'altra strategia che permette di ottenere vantaggi nella progettazione e nella produzione. Consiste nel suddividere un prodotto complesso in moduli separati, che possono essere prodotti in modo indipendente e assemblati successivamente. Questo permette di ridurre i tempi di produzione e di personalizzare i prodotti in base alle esigenze dei clienti. In conclusione, le economie di scala, di apprendimento e le strategie di replicazione e di struttura dei costi sono tutte strategie che le aziende possono adottare per ridurre i costi di produzione e massimizzare i ricavi. La standardizzazione dei processi e la modularità sono due strumenti fondamentali per raggiungere questi obiettivi.

DI SCALA- EDSEconomie di scala: riduzioni di costo unitario dell'output prodotto, in seguito all'incremento delle dimensioni della capacità produttiva (scala) dell'azienda, dato un certo livello di utilizzo della capacità.

Legame fra variazioni di costo e variazioni di capacità produttiva.

EDS = [Cu - Cu ], dove Cu = costo unitario medio di produzione dell'impianto x usato

x y xal 100%.Cu = CT /Q = costi totali sostenuti con l'impianto X/ Qnt. Prodotta con l'impianto X

x x xLE FONTI DI ECONOMIA DI SCALA:Indivisibilità di alcuni componenti

Dimensioni allargate (proprietà geometriche)

Maggior efficienza degli impianti di maggiori dimensioni

Maggior produttività degli input per effetto della SPECIALIZZAZIONE

Minori costi d'acquisto

CAPACITÀ PRODUTTIVA E ECONOMIE DI SATURAZIONEValore massimo atteso dell'output nell'unità di tempo considerata: N°

unità di output: intervallo di tempo.
Grado di utilizzo (o saturazione) della capacità produttiva: rapporto fra la produzione effettiva e la capacità produttiva, in percentuale. Non confondere gli incrementi della capacità produttiva con il grado di saturazione.
[Produzione effettiva / CP] * 100; + costi totali/costi fissi à + grado di saturazione
Costi fissi variano al dimensionamento dell'impresa
Costi variabili variano proporzionalmente ai volumi prodotti
Economie di saturazione: legame fra costi e grado di utilizzo della capacità produttiva.
Aumentano se gli impianti si saturano
Le teorie delle economie di scala e di assorbimento della capacità produttiva illustrano il legame fra costi unitari e volumi prodotti
LE DISECONOMIE DI SCALA
Diseconomie di scala: aumento della capacità produttiva à aumento nei costi unitari conseguenti ad: aumento dei costi di trasporto, costi di organizzazione (complessità)

organizzativa); capacità diassorbimento e dimensione del mercato, andamento della domanda e rischio di nonsaturazione della capacità produttiva (entrambi questi vantaggi sono rappresentati dadiseconomie di volume)

45ECONOMIE DI APPRENDIMENTO (O ESPERIENZA)Riduzioni di costo unitario dell’output prodotto per effetto dell’accumulo di esperienza dato da un aumento della produzione cumulata.

Si calcolano valutando la riduzione % dei costi ad ogni raddoppio della produzione cumulata.

LE FONTI DI ECONOMIE DI APPRENDIMENTO

Dettagli
A.A. 2021-2022
62 pagine
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher stefano.mattaboni di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia aziendale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università della Svizzera italiana - Usi o del prof Colombo Gianluca.