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ISTITUZIONI MEROVINGE:
sempre influenzate da Galloromani.
a. Emissari di fiducia del re: leudes, dei fedeli.
b. Per la forza i re si appoggiavano a gruppi militari che costituivano le guardie di corte, i
trustis; essi davano fedeltà al re ed erano costituiti da persone che provenivano da
aristocrazia dei capi militari che accompagnavano il re durante le sue spedizioni vittoriose.
c. Concetto di funzionario: potevano agire all’interno del territorio oppure al di fuori. Al
nord, nelle zone meno influenzate dai concetti galloromani, c’erano le circoscrizioni dette
pagi, minore estensione ma uguale funzione rispetto alle altre divisioni territoriali.
d. Cariche più diffuse: comes (conti) la carica più diffusa tra ufficiali del re, dux (duca) meno
sovente e affibbiato a persone che avevano funzioni militari temporanee o a governatori
di territori più piccoli dei pagi.
Il territorio venne così controllato secondo tradizioni sia romane che franche tanto da
creare una duplice rete di controllo della società.
e. Exercitus: assemblea di uomini liberi, perse poteri politici e si limitò ad acclamare il nuovo
re, scelto ormai in base a criteri dinastici.
f. Riunione annuale dell’esercito: importante perché pianificavano eventi bellici.
g. Palatia: sviluppo della corte regia secondo il modello romano. La sede si spostava a
seconda delle esigenze del re e conteneva altri uffici amministrativi.
h. Durante epoca carolingia si diffonde rapporto vassallatico-beneficiari: primi decenni VIII
secolo con Carlo Martello, contratto stipulato liberamente tra due persone, una si
impegnava alla fedeltà, l’altra al mantenimento; quindi il vassallo, il servitore, passava
sotto il controllo del potente, il quale, in cambio dei suoi servizi, si impegnava a
mantenerlo direttamente oppure indirettamente concedendogli fonti di reddito di
diversa natura (beneficium).
i. Sempre durante impero carolingio: regno formato da diversi territori e per uniformarli
vengono istituiti al loro interno delle circoscrizioni pubbliche, “comitati” (comitatus), al
cui interno un funzionario regio, il conte, amministrava giustizia, esercito, tasse,
imposte, …
Nelle zone di confine istituite invece le “marche”, territori ampi governati da un
marchese.
Ducati: territori assoggettati da poco e inglobati nell’impero, Baviera e Bretagna.
ISLAM:
Si afferma verso il VII-VIII secolo e corrisponde a ridefinizione dell’Impero Bizantino.
Si estendeva da Spagna a India.
Nell’epoca in cui visse Maometto la penisola arabica era caratterizzata da pastori e la popolazione
era organizzata in clan tribali.
L’arabia viene considerata come area difficile da controllare e nel 540 fu caratterizzata da guerre tra
Bizantini e Persiani per la riconquista di territori; scomparvero molti regni arabi e confederazioni
tribali, solo La Mecca riuscì a mantenere un ruolo di attrazione e di pace.
Nel 570 nacque Maometto la cui religione era monoteista e si basava su alcuni precetti basilari. Il
libro da cui trae spunto è il Corano, libro sacro dell’islam, che veniva considerato come parola di Dio
e non solo ispirata da Dio. Si trasferisce poi nella città che verrà chiamata Medina fondando i pilastri
delle fede: 4 doveri, la preghiera quotidiana, Ramadan, pellegrinaggio alla Mecca e l’elemosina ai
poveri. Muore nel 630 senza successione.
Alla sua morte la religione islamica è forte collante ideologico che CALIFFO:
permise in pochi decenni di sottomettere agli arabi grandi territori sotto “successore
la guida dei primi 4 Califfi (luogotenenti del profeta), periodo in cui il dell’inviato di Dio”,
regno ebbe la sua affermazione più spettacolare giungendo a doveva essere
comprendere regione mediorientale e parte del Nordafrica. semplice sostituto,
Per la questione della successione di Maometto, si contrapposero 3 incaricato di
posizioni: perpetuare e
- Sunniti: si rifacevano alla Sunna (tradizione), ritenevano che il applicare il pensiero
califfo dovesse essere eletto dagli anziani. di Maometto.
- Sciiti: seguaci del cugino di Maometto, ritenevano che il califfo
dovesse essere scelto tra la famiglia del profeta.
- Kharigiti: ritenevano che il califfo dovesse essere scelto per merito.
661 prevalse orientamento sunnita e la dinastia degli OMMAYYADI (661-750):
Stabilirono la corte a Damasco.
• Integrazioni tra conquistati e conquistatori.
• Si moltiplicò la conversione all’Islam anche per gli immigrati che arrivavano da ogni parte:
• Persia, Siria, ebrei. Le conversioni erano vantaggiose perché permettevano di entrare
nell’élite dominante e di godere dell’esenzione fiscale: questo favorì il complicarsi delle
stratificazioni sociali.
La lingua araba sostituì tutte le altre.
• Nuove conquiste con attacchi in regioni lontane: l’impero islamico si affacciò sull’Europa,
• conquista Spagna (711-715) e espansione verso la Francia (fermata con la battaglia di
Poitiers di Carlo Martello).
Omar II: cresce impero, riforme che riguardavano l’uguaglianza di tutti i musulmani nella
• politica. Quando muore si creano però nuovi conflitti interni e l’opposizione è sciita e guidata
dagli Abbasidi che inaugurano nuova fase impero.
ABBASIDI (750-945):
Si dice fosse un impero persiano perché la rivolta che portò alla fine degli Ommayyadi era stata
guidata dai persiani.
Impero non più occupato con le conquiste, costituì solo organismo politico nuovo mediante
• il consolidamento dell’amministrazione centrale.
Baghdad come nuova capitale, divenne anche città più grande del mondo perché divenne
• agglomerato urbano in pochi anni composto da vari quartieri.
Nuovo apparato burocratico suddiviso in 3 rami: cancelleria, esattoria fiscale e
• amministrazione delle spese militari (wazir capo dell’amministrazione).
Tra IX e X secolo una serie di dinastie locali si sottrassero al potere degli Abbasidi: 945 i
Buwayhidi assumono controllo di Baghdad.
IMPERI E REGNI POST-CAROLINGIA:
ITALIA:
Non ci furono grossi cambiamenti geografici, mantenne la stessa estensione del regno Longobardo.
In mancanza di una successione, la guida del regno fu contesa tra i rappresentanti delle principali
famiglie dell’aristocrazia creando conflitti: famiglie di Spoleto, Toscana, Ivrea e Friuli.
Regno all’inizio conteso da Spoleto e Friuli ma nessuna riuscì a prevalere richiedendo anche appoggi
esterni: il regno fu prima guidato per alcuni anni dal re di Borgogna e successivamente dal re di
Provenza. Il re di Provenza, anziano, si ritirò e lasciò il regno a Lotario che regnò per poco tempo per
poi passare la guida alle famiglie di Ivrea.
Il nuovo re cercò di consolidare il potere mediante politica di umiliazione e annientamento degli
avversari tanto che fu anche fatta prigioniera la moglie di Lotario, liberata successivamente grazie
all’intervento di Ottone I, che la sposò e guidò il regno d’Italia.
OTTONI/GERMANIA:
Ludovico il Fanciullo fu l’ultimo re carolingio a controllare i Franchi orientali, il quale non lasciò eredi.
Si impose così un principio elettivo in cui il re era eletto dai duchi, ma quando una famiglia era
abbastanza forte tornava il principio dinastico.
Nel 919 venne scelto il duca di Sassonia Enrico.
• Enrico II, cugino. Enrico sottomise nel 925 la Lotaringia.
• Ottone I, figlio di Enrico II, conquistò l’Italia e riuscì a dare nuovamente rigore all’Impero.
• Sposò la vedova di Lotario, Brunilde, e affermò la sua superiorità su Berengario II ma ebbe
problemi col suo stesso figlio, il quale gli impedì di affermare il pieno dominio sull’Italia; il
conflitto si risolse nel 954 con la sottomissione del figlio. Ottone I affermò la sua condizione
di massimo potere politico-militare in Europa carolingia sconfiggendo gli Ungari nel 955. Nel
961 scese di nuovo in Italia, prese possesso del regno e ottenne a Roma la corona Imperiale
e il titolo di protettore di Roma. Da qui in avanti la situazione restò immutata fin quasi al
Medioevo, gli succedettero Ottone II e III.
Ottone III, nel 996 mentre si avviava a Roma gli giunse notizia della morte del Papa Giovanni
• XV, così impose un proprio cugino, Gregorio V che incoronò Ottone imperatore.
L’aristocrazia romana cacciò Gregorio ed elesse un nuovo papa ma Ottone intervenne
militarmente per ristabilire le cose. Alla morte di Gregorio impose come Papa uno dei più
grandi intellettuali di quei decenni, Silvestro II, il Papa che aveva battezzato Costantino e
posto le basi per l’impero cristiano.
Nel 1002 con la morte precoce di Ottone III senza eredi, gli succedette Enrico II (Duca di
• Baviera); muore senza eredi e quindi lascia il titolo a Corrado II, duca di Franconia, che riuscì
a mantenere la corona per 4 generazioni (1125).
FEUDALESIMO:
Caratteristico del periodo che va dal X all’XI secolo.
Termine coniato nel 1700 durante epoca Illuministica; “feudo” deriva dall’antico germanico fihu che
significava “gregge, bestiame” e che poi presto assume il significato di “beneficium”. Quindi feudo
e beneficium sono due termini per indicare la stessa cosa (beneficio era la concessione fatta dal
signore al vassallo nel rapporto vassallico-beneficiario).
Per chiarire lo sviluppo del rapporto vassallatico-beneficiario, esso viene suddiviso in 4 fasi:
1. PRIMA FASE (VIII-IX secolo): diffusione rapporto vassallatico-beneficiario, prima del regno
dei Franchi fino all’impero carolingio. Vi erano rapporti clientari, legami che si costruiscono
legalmente fra sovrano e suoi funzionari.
2. SECONDA FASE (IX-X secolo): dopo la dissoluzione dell’impero carolingio, l’aristocrazia
prende il potere e si ha così ereditarietà degli incarichi pubblici. Conti, duchi, marchesi, …
3. TERZA FASE (IX-metà XII secolo): momento di crisi in cui vi è la massima frammentazione del
potere pubblico su scala locale, fase indicata con il nome di ordinamento signorile. Alla base
di questo ordinamento c’è il castello, cellula base contenente il territorio più o meno ampio
che ogni singola fortificazione riesce a controllare.
4. QUARTA FASE (seconda metà XII secolo in avanti): poteri signorili controllati all’interno di
nuove compagini territoriali e i signori locali vengono assoggettati ai regni mediante nuovi
strumenti giuridici, questo da vita al diritto feudale. Si può parlare di “piramide feudale”,
rete gerarchica di rapporti politici basati su legame feudo-vassallatico.
Durante l’impero carolingio le aristocrazie europee avevano acquisito sempre più importanza e
autonomia; q