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La teoria della preferenza per la liquidità di Keynes
Gli operatori desiderano trattenere sotto forma liquida (reciproco di V). Viene dunque messa in evidenza l'attitudine della moneta ad essere riserva di valore, concetto ignorato dalla teoria quantitativa.
Secondo la teoria della preferenza per la liquidità di Keynes, gli operatori economici devono decidere la quota di reddito disponibile da impiegare in consumi e quella da destinare al risparmio; devono poi stabilire come impiegare il risparmio accumulato, trattenendolo in forma liquida o investendolo in attività finanziarie. I motivi che spingono i soggetti economici a domandare moneta possono essere:
- Motivo delle transazioni (o transattivo): riguarda il possesso di un valore liquido che consenta di effettuare transazioni, ed è quantitativamente la componente più importante.
- Motivo precauzionale: più una collettività è ricca, più può permettersi di trattenere moneta per scopo precauzionale. La domanda a scopo precauzionale
Sono le banche e gli istituti di credito in generale. La riserva di una banca è la quantità di moneta che essa detiene per far fronte alle richieste dei depositanti, ed è costituita dalle banconote detenute dalle banche, che sono tenute in cassa o depositate presso la Banca Centrale. Il rapporto di riserva è la percentuale dei depositi che le banche decidono di tenere in forma liquida. La riserva obbligatoria è un istituto che impone alle banche di detenere una percentuale K delle loro passività depositata presso la Banca Centrale, allo scopo di tutelare i depositanti, permettere alle autorità monetarie di controllare la quantità di moneta, finanziare il settore pubblico a condizioni di favore. In caso di mancato rispetto degli obblighi, la BCE può imporre come sanzione il pagamento di una somma o la costituzione di un deposito infruttifero presso la BCE o la Banca Centrale. In Italia la riserva obbligatoria fu introdotta nel 1926.
Allo scopo di tutelare i risparmiatori, assumendo nel tempo funzione di strumento di politica monetaria. Nel 1990 fu introdotta la mobilizzazione della riserva: l'obbligo doveva essere rispettato non ogni giorno ma nella media mensile, con una percentuale mobilizzabile del 12,5%.
Con l'adozione dell'euro nel 1999, la responsabilità della politica monetaria dell'area euro è stata affidata al Sistema Europeo delle Banche Centrali (SEBC), composto dalla BCE e dalle Banche Centrali di tutti i paesi membri. Gli obiettivi del SEBC, poi concretamente attuati da BCE e Banche Centrali, riguardano la definizione e attuazione della politica monetaria europea, le operazioni sui cambi, le riserve in valuta estera, i sistemi di pagamento, la manovra della riserva obbligatoria.
L'aggregato soggetto a riserva esclude le passività nei confronti di banche e banche centrali, ed è composto da due parti: la prima, che comprende tutte le passività con
scadenza fino a due anni, soggetta a una riserva del 2%, e la seconda, comprendente tutte le scadenze oltre i due anni, sulla quale non è dovuta nessuna riserva, ma che contribuisce al calcolo della franchigia. Per le banche minori, dall'importo calcolato si sottrae una franchigia fissa pari a 100 mila euro.
Il Trattato di Maastricht vieta qualsiasi forma di finanziamento in base monetaria agli Stati e ad altre istituzioni pubbliche. Il meccanismo di mobilizzazione della riserva ha avuto l'effetto di stabilizzare i tassi di interesse sul mercato interbancario.
La base monetaria è definita moneta ad alto potenziale, poiché costituisce la base per l'espansione della moneta bancaria, ed è l'insieme di tutto il denaro. La quantità di base monetaria è regolata dalla Banca Centrale. La banca può disporre liberamente del denaro ricevuto con i depositi, dopo aver vincolato la percentuale di riserva obbligatoria (K). Se tali
prestiti vengono reimmessi nel circuito bancario, le banche dovranno dedurre un’ulteriorefrazione K dalle somme ricevute per concedere nuovi prestiti. La somma disponibile sarà sempre minore, ed il processo si arresterà quando la somma delle riserve accumulate dalle banche sarà uguale al deposito iniziale.
Al termine della sequenza, l’ammontare dei depositi sarà un multiplo della base monetaria: DB = m ∙ BM dove DB indica i depositi bancari, BM la base monetaria e m è il moltiplicatore monetario (pari all’inverso del coefficiente di riserva obbligatoria K).
Nella realtà, non tutto il denaro viene reimmesso nel circuito bancario. Da ciò: DB = BM / (K + a + b) dove a è la quantità di base monetaria trattenuta dal pubblico, e b quella trattenuta dalle banche.
Per neoclassici e monetaristi, la moneta è una variabile esogena, che dipende cioè soltanto dalle decisioni delle autorità monetarie.
Per Keynes, invece, è una variabile endogena, poiché è influenzata dal comportamento degli operatori e da altre variabili del sistema economico. Le autorità monetarie non avrebbero il potere di controllare la quantità di moneta offerta: per la legge di Goodharth, una grandezza monetaria sottoposta ad un rigido controllo perde rapidamente le sue caratteristiche, e le funzioni da essa svolte sono assunte da altri strumenti finanziari. La composizione e il volume dell'offerta di moneta, quindi, sono determinate in modo rilevante dalle scelte del pubblico e delle banche. Per la teoria della preferenza per la liquidità, si ha una situazione di equilibrio quando sul mercato della moneta il tasso di interesse permette di eguagliare la domanda e l'offerta di moneta. M = L(Y) + L(i)D1D2 Dove M è la domanda di moneta, L è la domanda di monetaD1 per scopi transattivi e precauzionali (che è influenzata dal reddito Y), L è ladomanda di moneta per fini speculativi (influenzata dal saggio di interessi i). Il tasso di interesse di equilibrio si trova nell'intersezione tra l'offerta di moneta M e la curva della domanda di moneta s1M. Più è basso il tasso di interesse, più gli operatori domandano moneta ed effettuano investimenti. Tuttavia, in caso di un tasso di interesse i troppo basso, può innescarsi la c.d. trappola della liquidità: la domanda di moneta per fini speculativi diventa illimitata, poiché le aspettative dei risparmiatori saranno indirizzate verso un aumento del saggio di interesse, e quindi preferiranno detenere moneta in forma liquida piuttosto che investirla. 21 - IL MODELLO IS-LM Per i neoclassici, in condizioni di equilibrio gli investimenti e risparmi si eguagliano; nello schema keynesiano, invece, gli investimenti dipendono dal saggio di interesse, mentre il risparmio è funzione del reddito. Y = reddito, S = risparmio, I = investimenti, i = tasso di interesse.tasso di interesseRisparmio (S): più aumenta il reddito, più aumenta il risparmio.
Investimenti (I): più è basso il saggio di interesse, più aumentano gli investimenti.
La curva IS rappresenta la condizione di equilibrio trainvestimenti I e risparmio S ed è inclinata negativamente,perché un aumento della domanda aggregata (e dunque delreddito) può aversi solo con una riduzione del saggio diinteresse.
La curva IS è costruita in base alle rette della domanda aggregata, e può variare con la politica fiscale, i cui strumentirappresentano i componenti della domanda autonoma (spesa pubblica, sussidi e tributi). A parità di tasso diinteresse, la domanda aggregata, e di conseguenza il reddito di equilibrio (DA = Y) è tanto maggiore quanto maggioreè la domanda autonoma (A). In caso di incremento della domanda autonoma, la curva IS si sposterà in alto a destra.
In base al principio del moltiplicatore,
Per ogni tasso di interesse, la variazione del reddito di equilibrio sarà data da: ΔY = ΔA / (1 - c).
La domanda di moneta speculativa è inversamente proporzionale al saggio di interesse: più è alto il saggio di interesse, minori saranno le scorte liquide.
Secondo l'equazione di Fisher: M/P = KY, dove M/P è la domanda reale di moneta, e K è l'inverso della velocità di circolazione della moneta V.
La domanda di moneta transattiva aumenta all'aumentare del reddito.
La domanda di moneta speculativa aumenta al diminuire del saggio di interesse, fino al punto della trappola della liquidità.
La curva LM rappresenta la condizione di equilibrio tra saggio di interesse e reddito, ed è anche condizione di equilibrio del mercato monetario.
La curva LM è costruita in base alla retta dell'offerta di moneta, e può variare con la politica monetaria. Quando la domanda di moneta diminuisce, la domanda di
titoli aumenta. Questo fa innalzare il prezzo dei titoli e quindi calare il tasso di interesse; la domanda di moneta, dunque, aumenta e l'equilibrio sul mercato della moneta viene raggiunto di nuovo. L'aumento di offerta di moneta sposta la curva LM in basso a destra.
Il modello IS-LM unisce la rappresentazione del settore reale dei beni (curva IS) con quella del settore monetario (curva LM).
Sul mercato dei beni, quando il tasso di interesse sale, la domanda aggregata diminuisce, e quindi anche il reddito. Sul mercato della moneta, quando il reddito sale, la domanda di moneta aumenta, e quindi anche il tasso di interesse.
L'equilibrio generale macroeconomico si ha quando i due mercati sono simultaneamente in equilibrio, cioè quando nel settore reale (IS) la domanda aggregata è uguale all'offerta aggregata, e quando nel settore monetario (LM) la domanda di moneta è uguale all'offerta di moneta (punto E).
È improbabile che il mercato monetario
ate dal meccanismo di mercato. Quando la domanda supera l'offerta, si verifica una situazione di scarsità e i prezzi tendono ad aumentare. Al contrario, quando l'offerta supera la domanda, si verifica una situazione di abbondanza e i prezzi tendono a diminuire. Questo meccanismo di regolazione dei prezzi è fondamentale per garantire l'efficienza del mercato e l'allocazione ottimale delle risorse.