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L'IMPOSTA SUL REDDITO (STORIA E ATTUALITÀ)
Un po' di storia... L'imposta sul reddito nasce in Inghilterra con le guerre napoleoniche per finanziare le spese belliche. Per poter finanziare le spese belliche occorreva un'imposta che potesse generare grandi entrate e potesse avere ampia applicazione possibile. Quindi l'imposta di guerra era nata come tributo straordinario per la guerra contro Napoleone, ma non fu mai abolito diventando così un tributo ordinario.
Le imposte si dividono in:
- Imposte ordinarie: vengono applicate in modo continuativo;
- Imposte straordinarie: legate ad eventi straordinari, oppure
Imposte dirette: che colpiscono il patrimonio e il reddito, quindi le manifestazioni di ricchezza immediate;
Imposte indirette: che colpiscono quindi legate al trasferimento della ricchezza.
Secondo i francesi la ricchezza fondiaria (i frutti naturali, cioè la produzione)...
La forma di tassazione più utilizzata e importante nell'antica Roma era quella agricola. Prima delle imposte sul reddito, vi erano le imposte sui consumi (acquisto di beni) e sul movimento delle merci (dazi doganali che gravavano sulla ricchezza commerciale). Vi erano anche tributi di cittadinanza, legati alla condizione del soggetto.
Gli antichi romani avevano stabilito il principio che i cittadini romani non pagavano i tributi, mentre le province si. Sulle province romane vi era una distinzione tra territori amici e nemici, i primi pagavano i tributi in misura minore rispetto ai secondi. I romani adottarono il pagamento dei tributi per poter finanziare le spese militari, poiché all'epoca non esisteva il Welfare (ossia le spese maggiori che doveva sostenere lo Stato). Un'altra fonte di entrate per lo stato romano erano i bottini di guerra.
Un'imposta sul reddito
Chiamata "decima"
Prima ancora degli inglesi furono gli ebrei ad adottare (come riporta anche la Bibbia), dove la decima parte del raccolto doveva essere data allo Stato.
L'imposta sul reddito
In generale, le caratteristiche che, in passato, aveva, erano:
- generalità: doveva essere pagata da tutti;
- globalità: doveva riguardare tutti i redditi;
- onerosità: doveva avere un gettito importante, forte.
L'imposta sul reddito nasce come proporzionale cioè si pagava una percentuale sul reddito, la progressività, cioè il sistema a scaglioni, fu un'adozione del '900.
Con la rivoluzione industriale si ha una trasformazione, la ricchezza principale non è più quella fondiaria (quella immobiliare dei terreni) ma diventa quella mobiliare (come i redditi di impresa e di capitale).
Lavoro (oggi il gettito dell'I.R.Pe.F.
Si cominciò, quindi, a tassare il reddito da è dato per il 75% dal reddito da
Lavoro). Quindi con la rivoluzione industriale si passa da una tassazione che ruotava intorno ai beni, ad una che ruota intorno al reddito.
In Italia
Nell'Italia pre-unitaria c'erano le non esisteva un imposta sul reddito. Nei comuni o negli Stati pre-unitari Corporazioni che contribuivano al governo della Città o dello Stato. C'era un concorso per classi Arti e le (ad esempio gli orafi erano i più ricchi e quindi pagavano di più), la spesa del Comune veniva ripartita per classi.
In Italia meridionale vi era un imposta straordinaria sugli immobili (ogni 10-20 anni circa, una tantum. L'imposta sugli immobili '700), nasce in Austria nel esistevano differenti dazi doganali sui trasferimenti delle merci e sui consumi. In seguito Re Ferdinando introdusse una tassa sui dipendenti pubblici perché all'epoca era considerata una classe privilegiata.
Con l'Unità d'Italia ci fu un lungo dibattito (che durò circa 5 anni)
Per decidere quale tipo di tassazione adottare. Vi era l'incertezza se adottare un'imposta unica globale sul reddito (unità delle imposte) oppure aveva prima dell'Unità d'Italia (pluralità delle imposte sul reddito che ogni Stato pre-unitario delle imposte).
Alla fine l'imposta unica globale sul reddito, che era quella più logica, non venne applicata. Viene scelta una e quindi vennero adottati sommatoria delle varie imposte sul reddito che esistevano prima dell'unità 18 tipi diversi di imposte.
Fu adottato questo sistema perché i redditi non erano tutti uguali e pertanto non si potevano mettere i redditi in un'imposta unica (anche se gestire tante imposte era complicato), questo rispondeva al Principio della discriminazione qualitativa, cioè la differenza dei redditi.
L'imposta unica significava la somma di tutti i redditi e quindi lo Stato perdeva di vista l'identità del
Perché si guardava al totale (Principio della discriminazione quantitativa). L'imposta sui dipendenti diventa l'imposta sugli impiegati pubblici adottata dai Borboni. Gli operai non pagavano imposte sul reddito perché svolgevano un lavoro molto più rischioso rispetto all'impiegato e poi l'operaio doveva affrontare da solo i problemi legati agli infortuni, all'invalidità, ecc. Nel 1933, con la creazione dell'I.N.A.I.L. venne introdotta l'imposta sul reddito per gli operai, quindi non è più l'operaio che doveva pensare a pagare i suoi rischi ma lo Stato. Con l'Unità d'Italia vennero aboliti i dazi doganali. Diritto Tributario Nitti sostenne che la questione meridionale nacque dopo l'introduzione del catasto nel sud Italia dove i cittadini, che non erano franord e sud. Nel
corso degli anni le varie imposte sul reddito furono rimodulate e ridotte, venne adottata anche una legge nel 1974 dove venne introdotta l'I.R.Pe.F., Imposta Complementare sul Reddito, fino ad arrivare all'Imposta Unica Globale e Progressiva, progressività che sostituisce la proporzionalità allo scopo di procedere alla redistribuzione della ricchezza. Imposta Unica perché tutti i redditi confluiscono in una base unica perché le aliquote sono differenziate per scaglioni secondo l'entità del reddito imponibile, Progressiva. In Italia abbiamo un modello di tassazione, che differenzia le imposte secondo la natura dei soggetti, per cui ritroviamo: - I.R.PE.F. (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche), che riguarda le persone fisiche; - I.RE.S. (Imposta sul Reddito delle Società), che si applica a tutti i soggetti non qualificabili come persona fisica, quindi, non colpisce solo ed esclusivamente le società, ma avendo un ambito applicativo.più ampio, tutti gli enti collettivi.
IMPOSTA SUL REDDITO DELLE PERSONE FISICHE (I.R.PE.F.)
L’anagrafe tributaria costituisce un centro di raccolta e di elaborazione, su scala nazionale, dei dati e delle notizie riguardanti la capacità contributiva dei singoli soggetti, nonché di smistamento di tali dati agli uffici preposti all’accertamento e al controllo. Vi sono iscritti tutti i contribuenti cui, della nascita, peraltro, viene attribuito un numero di codice fiscale individuale, all’atto sulla base dei seguenti dati: nome e cognome, sesso, data e luogo di nascita. Questo è un codice univoco perché diverso da Mediante l’anagrafe tributaria è possibile, quindi, cittadino a cittadino (anche in caso di omonimia).ottenere un elenco preciso dei contribuenti ma anche una raccolta di dati utili ai fini dell’accertamento e dello studio dei fenomeni tributari.
L’articolo 6 del D.P.R. 597/1973 (Istituzione e disciplina
Il Testo Unico delle Imposte sui Redditi (T.U.I.R.), stabilisce 5 categorie di redditi:
- Redditi fondiari;
- Redditi di capitale;
- Redditi di lavoro (che a sua volta si distinguono in redditi da lavoro autonomo e dipendente);
- Redditi d'impresa;
- Redditi diversi (cioè tutti quelli che non rientrano in una delle categorie sopracitate, art. 67 del T.U.I.R.).
Un esempio di reddito diverso è: il proprietario di un terreno (quindi reddito fondiario) in seguito alla scoperta di un bene archeologico, decide di affittare ai turisti il suo terreno come area camper, in questo caso il reddito che ne deriva non è più riconducibile al reddito fondiario ma diventa reddito diverso.
L'I.R.Pe.F. è una tassazione complessiva e globale.
Le persone fisiche sono tenute alla dichiarazione dei redditi (quindi al pagamento delle imposte) per anno solare (dal 1° gennaio al 31 dicembre) ed in base a questi, al pagamento delle tasse. Ad
esempio un soggetto con lavoro dipendente, che mette il proprio stipendio in banca e possiede un terreno che affitta ai campeggiatori, per il fisco produce 4 redditi: fondiario, di capitale, da lavoro dipendente e diverso e quindi pagherà le tasse sulla base della somma dei 4 redditi sopracitati.
Riguarda il pagamento dell'I.R.Pe.F. Per quanto chi guadagna 10 non può pagare le stesse tasse di chi guadagna 100 e quindi, per ottemperare al Principio di Progressività stabilito dall'articolo 53 della Costituzione, è stato scelto il sistema degli scaglioni di reddito.
L'art. 11 stabilisce che l'imposta lorda (cioè al netto degli oneri deducibili indicati all'articolo del T.U.I.R.) è applicata al reddito complessivo, secondo i seguenti scaglioni di reddito:
- fino a 15.000€, 23%
- oltre 15.000€ e fino a 28.000€, 27%
- oltre 28.000€ e fino a 55.000€, 38%
- oltre 55.000€
a 75.000 €, 41%;o oltre 75.000 €, 43%.oPer i redditi superiori non si paga l’aliquota intera, ma solo per la parte eccedente, ad esempio: per un reddito28.000 €, pago l’aliquota al 23% per i € ed €.di 15.000 il 27% per i restanti 13.000
Il reddito è un concetto dinamico a differenza del patrimonio che è un concetto statico. Quando nel passatoalcuni sollevarono l’ipotesi di tassare il patrimonio, i tributaristi si dichiararono contrari sostenendo che ilpatrimonio è imputabile all’oggetto (concetto statico) e non al soggetto (reddito, concetto dinamico).L’articolo 25 del T.U.I.R. dice che:Sono redditi fondiari quelli inerenti ai terreni e ai fabbricati situati nel territorio dello Stato che sono odevono essere iscritti, con attribuzione di rendita, nel catasto dei terreni o nel catasto edilizio urbano.I redditi fondiari si distinguono in redditi dominicali dei terreni, redditi agrari e redditi dei fabbric