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REDDITI FONDIARI

Sono i redditi inerenti a terreni+fabbricati situati in territorio italiano iscritti nel catasto dei terreni

(inventario dei terreni presenti in territorio italiano) o nel catasto edilizio urbano (inventario degli atti

che descrivono gli edifici presenti in territorio italiano)

• Redditi dominicali  derivanti dal terreno attraverso l'esercizio delle attività agricole; sono

la parte di reddito fondiario che remunera la proprietà

Se il terreno non viene dato in affitto non c'è nessuna remunerazione della proprietà

• Redditi agrari  redditi dell'agricoltore che coltiva il fondo; sono la parte di reddito fondiario

imputabile al capitale di esercizio e al lavoro di organizzazione della produzione impiegati

nelle attività agricole

Riguardano lo sfruttamento del fondo

• Redditi da fabbricati  redditi ritraibili dalle unità immobiliari urbane

I redditi dominicali e agrari si determinano forfetariamente applicando ad ogni particella catastale le

tariffe d'estimo (rivalutate ogni 10 anni) per qualità e classe di coltura (cioè per tipo di coltivazione)

 si ottiene un reddito normale (reddito normalmente ottenibile dal terreno per unità di misura, cioè

gli ettari)

I redditi da fabbricati si determinano forfetariamente applicando a ciascuna categoria e classe di

fabbricato le tariffe d'estimo  si ottiene una rendita catastale o reddito medio ordinario (reddito

normalmente ottenibile dal fabbricato per unità di misura, cioè i vani)

Si distinguono:

• case di proprietà adibite ad abitazione principale (prima casa)  reddito fondiario viene

incluso nella base imponibile ma poi viene dedotto

• case di proprietà non locate (seconda casa)

nello stesso comune della prima casa  reddito fondiario pari al valore catastale

o aumentato di 1/3 e poi inserito nella base imponibile IRPEF per il 50% del suo

valore

in un altro comune rispetto alla prima casa  non c'è reddito fondiario

o

• altre case di proprietà concesse in locazione  reddito fondiario pari al maggiore tra la

rendita catastale e il canone ridotto del 5%, oppure l'individuo può scegliere di applicare la

cedolare secca, cioè il reddito fondiario non viene incluso nel reddito complessivo ma si

applica poi un'aliquota del 10% (contratti a canone concordato) o 21% (contratti a canone

libero) al maggiore tra la rendita catastale e il canone

Contratti a canone concordato  canone stabilito dagli accordi presi tra le organizzazioni dei

proprietari e dei coinquilini, durata 3+2

Contratti a canone libero  canone trattato liberamente dalle parti, durata 4+4

REDDITI DA CAPITALE

Sono i redditi derivanti dall'impiego di capitale finanziario diversi da quelli conseguiti nell'esercizio

di impresa (redditi di impresa) e redditi diversi

• proventi derivanti da depositi, c/c, obbligazioni, titoli  tassazione sostitutiva del 26% (12,5%

per titoli di stato)

• dividendi derivanti da partecipazioni in società di capitale

partecipazioni qualificate  rientrano nel reddito complessivo per il 49,72%

o partecipazioni non qualificate  tassazione sostitutiva del 26%

o partecipazioni in società residenti in paradisi fiscali  regole particolari

o

• proventi derivanti da gestioni collettive di risparmio (fondi comuni d'investimento + SICAV)

• proventi derivanti da riporti e pronti contro termine su titoli e valute

• rendimenti su contributi versati nei fondi di previdenza complementare

• rendimenti derivanti da assicurazioni sulla vita e contratti finanziari

• proventi derivanti dall'impiego di capitale, esclusi i rapporti da cui possono derivare utili o

perdite in dipendenza di un evento incerto (redditi diversi)

Redditi da capitale  certezza sulla prestazione ma incertezza sull'ammontare

Redditi diversi  incertezza sia sulla prestazione che sull'ammontare

La maggior parte dei redditi da capitale non rientrano nel reddito complessivo IRPEF perché

vengono assoggettati ad una tassazione sostitutiva mediante ritenuta alla fonte a titolo d'imposta

Questo meccanismo rischia però di ridurre la progressività del sistema (perché in questo caso la

tassazione è proporzionale, con aliquote basse), quindi in alcuni casi all'aumentare del reddito

diminuisce l'aliquota media

REDDITI DA LAVORO DIPENDENTE

Sono i compensi derivanti da rapporti di lavoro dipendenti + pensioni e assegni ad esse equiparati

(es. pensioni di invalidità) + proventi derivanti da contratti co.co.co e co.co.pro

NO contributi previdenziali obbligatori

NO contributi di assistenza sanitari fino a 3615 €

NO stock options fino a 2065 € a condizione che non siano cedute entro 3 anni

Principi di applicazione:

• principio di cassa  tassazione nel momento in cui i redditi vengono percepiti

• principio del reddito lordo  non è possibile dedurre i costi di produzione del reddito

REDDITI DA LAVORO AUTONOMO

Sono i redditi derivanti dall'esercizio abituale, anche se non esclusivo, di arti e professioni (NO

vincolo di subordinazione) e dallo sfruttamento economico di opere d'ingegno e di brevetti

industriali

Principi di applicazione:

• principio di cassa

• principio del reddito netto  è possibile dedurre i costi di produzione del reddito

arti e professione  costi dichiarati dal contribuente inerenti all'attività svolta con

o alcune limitazioni (50% per spese di beni immobili ad uso promiscuo, 20% spese

auto, 80% spese telefoniche)

sfruttamento economico di opere d'ingegno  deduzione del 25%

o

REDDITI DI IMPRESA

Sono i redditi derivanti dall'esercizio di imprese commerciali:

• impresa individuale  tutti i redditi entrano nella base imponibile IRPEF

• società di persone  redditi vengono attribuiti a ciascun socio in proporzione alla quota di

partecipazione (principio di trasparenza)

• società di capitali  non entrano nella base imponibile IRPEF ma sono soggetti all'IRES,

eventualmente tassazione dei dividendi

Reddito di impresa = reddito netto ± variazioni fiscali

Principi di applicazione:

• principio di competenza  tassazione nel momento in cui matura il diritto al reddito

• imputazione indipendente dalla percezione

REDDITI DIVERSI

Sono imponibili solo i seguenti proventi:

• plusvalenze

• proventi da derivati

• redditi da attività artistica/professionale o imprenditoriale non svolta abitualmente

• premi e vincite (ritenuta alla fonte a titolo d'imposta)

Plusvalenze derivanti da cessioni di partecipazioni:

• partecipazioni qualificate  rientrano nel reddito complessivo per il 49,72%

• partecipazioni non qualificate + titoli + valute + metalli preziosi + derivati  imposta

sostitutiva del 26%

• partecipazioni in società residenti in paradisi fiscali  rientrano nel reddito per il 100%

Se le plusvalenze nette (plusvalenze – minusvalenze) < 0, è possibile riportare l'eccedenza in

deduzione delle plusvalenze nei periodi di imposta successivi, ma non oltre il 4° periodo

Le plusvalenze nette possono essere calcolate solo tra plusvalenze e minusvalenze dello stesso

tipo

ONERI DEDUCIBILI

Gli oneri deducibili più rilevanti sono:

• legati alla casa  deduzione della rendita catastale della prima casa

• legati al risparmio pensionistico  deduzione dei contributi versati dai lavoratori autonomi +

deduzione dei contributi versati ai fondi pensione privati per un max di 5165 €

• di liberalità ad alto valore sociale  deduzione delle donazioni a università ed enti di ricerca

illimitatamente

• legati alla sfera socio-assistenziale

Se deduzioni > reddito complessivo, si assume che il reddito imponibile sia nullo e quindi sarà

nulla anche l'imposta lorda

ALIQUOTE

DETRAZIONI

Le detrazioni sono quelle:

• per carichi di famiglia

• per tipi di reddito

• per oneri

Le detrazioni per carichi di famiglia e per tipi di reddito sono specificate nel loro importo monetario,

variabile a seconda dell'ammontare e della tipologia di reddito  le detrazioni diminuiscono

all'aumentare del reddito, così facendo si aumenta la progressività del sistema

Le detrazioni per oneri sono calcolate come percentuale di alcune spese meritevoli

Se detrazioni>imposta lorda, l'imposta netta è nulla (incapienza)

DETRAZIONI PER CARICHI DI FAMIGLIA

Familiare a carico  reddito complessivo<2840,51 €

• figli a carico (fino a 3 figli)  1220 € per ogni figlio <3 anni, 950 € per ogni figlio >3 anni, a

decrescere fino ad annullarsi in Y=95000 € (+15000 € per ogni figlio successivo al primo);

per ogni figlio portatore di handicap le detrazioni sono aumentate di 400 €, e di 200 € per i

contribuenti con più di 3 figli per ciascun figlio a partire dal primo. La detrazione va

suddivisa in misura uguale tra i coniugi o attribuita interamente al coniuge con il reddito più

elevato

• coniuge a carico  800 € a decrescere fino ad annullarsi in Y=80000 €

• altri familiari a carico  750 € a decrescere fino ad annullarsi in Y=80000 €

95.000+15.000 ×2−RC

( )

3 ×1220

3 figli < 3 anni  95.000+15.000 ×2

95.000+15.000−RC

( )

2× 950

2 figli > 3 anni  95.000+15.000

80.000−RC

( )

800

Coniuge a carico  80.000

DETRAZIONI PER TIPI DI REDDITO

Il reddito complessivo è comprensivo anche dei redditi assoggettati alla cedolare secca

• redditi da lavoro dipendente  1880 € fino a 8000 €, decrescente fino a 55000, 0 oltre i

55000

• redditi di pensione  soglie diverse se <75 anni e >75 anni

• redditi da lavoro autonomo  1104 € fino a 4800 €, decrescente fino a 55000, 0 oltre i

55000

Le detrazioni non sono cumulabili. Se un individuo percepisce diversi redditi deve decidere quale

detrazione sfruttare

Il carico fiscale è così determinato  T(y) = t(y) – f(y)

con f che dipende dalla tipologia di reddito e che tende a ridursi all'aumentare del reddito

La scelta del valore massimo della detrazione f definisce l'area esente (no-tax area)

• lavoratori autonomi  fino a 4800 €

• lavoratori dipendenti  fino a 1840 € circa

Gli importi delle detrazioni e le soglie esenti non sono uguali tra tipologie di reddito, sono:

• maggiori per i redditi di lavoro dipendente per compensare il fatto che per questi vale il

principio del reddito lordo

• minori per i redditi di lavoro autonomo perché c'&

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Publisher
A.A. 2015-2016
48 pagine
3 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/03 Scienza delle finanze

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Fabiomere di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Scienza delle finanze e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Commerciale Luigi Bocconi di Milano o del prof Castelnovo Paolo.