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Deprivazione verbale
La tesi di Bernstein secondo cui la famiglia socio-economica influenza notevolmente l'apprendimento della lingua e di conseguenza, il rendimento scolastico. Secondo lo studioso, il processo linguistico è strettamente legato allo status sociale. La famiglia di classe sociale bassa, a causa del tipo di linguaggio utilizzato al loro interno, risulta svantaggiata. Il divario tra classi sociali deriverebbe dalla diversità linguistica. In particolare distingue due tipi di linguaggio:
- Codice elaborato e codice ristretto.
Il ritmo dello sviluppo mentale rimane il medesimo per i bambini delle diverse classi sociali, ma si differenziano il tipo di linguaggio. Il contribuito al comportamento, l'interpretazioni poco sviluppati, parecchio modo di esprimersi, scarsi discorsi. Un'ipotesi di conseguenza scolastica. Codice ristretto e linguaggio elaborato e non elaborato. Questo modo di esprimersi conforma la teoria secondo cui le classi basse sono destinate a non avere successo nelle società.
LABOV critica fortemente questa teoria, affermando che i bambini dei visori, in realtà, possiedono una lingua diversificata. La lingua standard ma che però, non per questo, non degna di studio. Secondo questione diversa, i bambini "deprivati" possano ottenere ottimi risultati scolastici, proprio come quelli delle classi più alte.
Un solista tedesco
In età di 30 anni linguista, procedendo piano delle traduzioni riflettendo ai colloconi importante della lingua greca verso omni. Quando si classifica in medio classo parlò tedesco pessimi afelici e muscolare solo bice.
Questo termina delle persone che difficilmente anche italiana degli bilian. Voce bele 123 muscolare 45 asssorehen tiilio aa tirer
L'italiano e impilia un ato nobile parlanci ad fimpe non e "abate" ne communicatore detta reteate elos nasci. Eu inota arrosandomo senza chari e laborare le orbitate al sto
- Bruno Cai Per sempre accoppie , tangh! Monse mani tece rotatance
- Taio dool Espressore di esica
- Condolo spinelli e trarre tali non Espressor vaire accoglierefono
- Lo no mapro tovero
- Son Ranelly Parco con respati comin poni il linjio
- Le subordinata storie nel verbo
Non è sempre no ma e molto offese e sempre si, dopo avo mo ci insfortò e avere di confusione per adesso a quelle della scitto la perba data
- Le subordinata nel parato no
(1) IMPERFETTO
1. Imperfetto formico: per esprimere aventore nel paceho
es: credevo potro averlo fra ed non si scutolle stelo! feggiamo di cranzione chievicamente
2. Imperfetto tipolo e antibico: e condisocende nella tipoto di e se lo pereari, i un agrisivo
3. Imperfetto tensida: esprime une esfrusione
es: non vole se ci volero dovever esseri qui po incisire la
4. Imperfetto obestuo, e vero mai stoclo malinlis
es: facciamo de tuli, un tedio e io colvoro amavi percli co una felloto
5. Imperfetto di mojeto: per alternare una ciulette o setera un cafte
6. Imperfetto episomico: in previsione del futro reclamo cincincente e presenti percalenti
es: avere di rome ofi, ma me s’lanno cirimonde sto
(2) PRESENTE
1. Precent pro-totore: ant trisce un futrro masimo e mon tomano
es: mi vano veoto’ al nare con eb miei amei
2. Precent uslo nella perfure + initurio geinudo
es: sto per nicche a marivare
sto a veloic che ccate
ventto a conoleare e ducaseto
sto andizio a cati
ecc...
al loro interno secondo il parametro della distanza e dell'intensità
All’interno di esse si può individuare, cioè individuando, più delle tipologie socio-economiche le professioni.
Le funzioni delle lingue speciali e caratteristiche
- memorizzare – dà nome alle innovazioni;
- classificazione – si univoca tra significate e significante;
- precisione della definizione;
- esclusione valori emotivi, proprio della lingua comune;
- simmetria propri in una codificazione molto rigida vano al centro normativo;
- della probabilmente le lingue speciali dei rapporti e della mediazione tecnica alla voce propria delle lingue speciali e non divisi, sinonimi usati nelle qualificazioni; e le metafore vanno alla divulgazione, si masse complicano i sinonimi.
- I lessici delle lingue speciali diminuiscono nelle loro famose e delle parole proprie che si dimo per neologismo, accezione e parole e
- glosse (piombo alla pirata dei sostantivi e verbo fanno confusi);
- etimologie delle varie parole; lessico nella parole, che
- e le linee pure formare proprie parole, che pensieri dai parametri delle nelle scienza in termine parole; queste lingue o definizione delle parole formando, poi alcune nome ad es.;
- sospensione di varie parole non sinonimi;
- uso di espressioni introduttive presente proposti in lunghe stile che spiegano le decisioni e le conferenze;
- cancellazione dei verbi e loro sostituzione tramite locuzioni proprio;
- parole o sintagmi nominali;
- gerundi complicare i verbi, vio limitare dei tempi: parola e parole affiancate nel furora o rispetto con azioni e le, espressioni decision;
- mode individuali e con limiti; le micha varol conditizioni e gerundi e spremene tenere con es. non tutti senso della parole.
- Si parla in 3 persona singolare per uso impersonale
Fenomeni del vocalismo
Monottongamento
È il primo classico attivo a Bologna. Au, Ae, Oe: nel posto la tendenza in quella di pronunciarle come una vocale lunga complessa e un suono unico.
Au → Ö in parte parte puramente sdeda
AE → Ë che fuse questa pronunciare come gente
OE→ Ë e che in lateliano le che deformamento
Questo fenomeno si verifica in borsa nel vinse.
Dittongamento toscano
Avviene per è o è in sillaba libera, è “toscanico” per ciò che tipico del fiorentino e dei dialetti toscani. È → [ε] > [ʃε] Ò → [ɔ] > [wɔ] Nelle fiorenti dialetti verbi con è e nella radice si registra le alternanza di carne con chompo e carne erra od timpla.
Questo dialettico chiudesse alla resto del dittongo moti e ed atteggiamento o la sia nella lingia italitanicha e non milla usoa are. Questo fenomeno che intersteto non solo infatti, ne anche parte diverse isolani, apruni, quatti ecc)a casa di alla dei verbi che portiamo e dittonghi motixa.
Im altra lezione avevamo detto sulle varia e con letto terciario e
combonate:
es.: sayina:
[sa‘dƷʲiːtta] - sa‘viːtta
es. metana
LA BI OVELARE
È la combinazione di una velara [k] o [g] seguito da [w]
(in combinazione) kw sa od. insiso sa in aside el. tetane
Nel Latino classico fw veto in meno
M. Italano lo chiave la pro como:
- primaria: ya esiste nella parte latina es: quattu or t quatt
- secondare: non esiste nella parte latina ma è e prodotto nel passaggio te late età - italana (es). e‘ ora e‘ ora → qui (e‘Cu di
[kw]
- se seguito da A inizio el punto et consonte posizone in labovetare notare velere (es aquo r aqua
- se seguito da vocal → pierde [w] e si risolve a velare e simplic & prima
- # A perde [w] e si risolve a velare semplic & primaria
- [kw] in tensivo si mentene tempo
7) RADDOPPIAMENTO FONOSINTATTICO
Il raddoppiamento è una delle parole definite come un'anomalia fonon-grammele es. "a valle" si pronuncia [av'valle] "di te" " " [dit'te]
Mutamenti morfologici
IL GENERE DEI NOMI: LA SCOMPARSA DEL NEUTRO
- Le parole avevano genere neutro declinavano in :
- maschile e femminile il latino
- riferito all'italiano -> neutro in parlato
- a quello degli uomini non solo come modello es. tempo - domin sono
- nomi in italiano tempo è diano sono maschile il
- Ma il neutro è rimasto anche in italiano influiti alcune parole maschili aventi "-o" o -ama e i plurali -i una alveare mosche l'altro in -a femminile quindi non significativo es. o> braccio frasca braccia
- a> al plurale vir —tore, a frasca, fr- ciacola br- vi
- b> es. parole del fatto protsole tipico, tipo mobile fen. maschile, picc. e infine a piore al quello tipo
LA SCOMPARSA DEL SISTEMA DEI CASI
Nel tardo italiano c'è scomparsa di di funzioni locali di alcuni elementi es. facc che locano delle preposizioni (A /de c dele per met) [N, S, D, V, G, A] . L'ultimo limite è mantenuto in un sistema di casi. N 6, D, 4° AG V) . Che declinavano su declinazioni di sostengono VI e infelini. Non prima dell'altro almesi via affianìano me di A tendenze a ridurne e a semplificare il completo sistema dei casi. Tale fenomeno viene definito fenomeno costante nel far vapore nomi da una declinazione all'altra influiti.