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IABILITA’
DEBOLE
FORTE
INNOVAZIONE PROTETTA INNOVAZIONE INATTACCABILE
INNOVAZIONE
INNOVAZIONE INDIFENDIBILE DIFFERENZIABILE
6 – SVILUPPO DI NUOVI PRODOTTI
Obiettivo del processo di sviluppo di nuovi prodotti:
• Soddisfare il cliente dare al cliente le prestazioni che richiede
• Ridurre i tempi
• Ridurre i costi
Automazione flessibile sistema di produzione flessibile in grado di adattarsi ai cambiamenti del
mercato che permette rapidi cambi di produzione, riducendo i tempi di attesa tra una lavorazione e
l’altra
Così facendo è possibile dare al cliente tanta piccola innovazione a costi bassi
Kaizen fare continuamente miglioramenti della qualità controllando (o riducendo) i costi
Efficienza dei fattori produttivi attraverso lo sviluppo di sistemi di gestione finalizzati al
contenimento dei costi
Time-based competition acquisizione di un vantaggio competitivo attraverso una riduzione dei
tempi di consegna al cliente
Fare in modo che il cliente percepisca la novità anche perché riusciamo a dargli una prestazione
migliore in tempi minori
Quando il mercato è saturo e l’innovazione è incrementale, è importante porre enfasi sul tempo
PROCESSO DELLO SVILUPPO DI NUOVI PRODOTTI
SVILUPPO DEL PRODOTTO SVILUPPO DEL
PROCESSO PRODUTTIVO
Nelle attività di sviluppo di prodotto i costi raggiungono il 10-20%, mentre dall’industrializzazione in
poi i costi aumentano di tanto la fase di industrializzazione segna il “punto di non ritorno”
PROCESSO SEQUENZIALE (SEQUENTIAL ENGINEERING)
Si lavora a lotti completi di informazione l’attività di valle non inizia finché non è finita l’attività di
monte
Le fasi di monte prendono decisioni senza avere piena conoscenza dell’impatto delle loro decisioni
sulle fasi di valle, perché non comunicano gran parte dei problemi qualitativi emergono solo verso
la fine
Vantaggi contenimento del rischio
Svantaggi tempi lunghi + costi di modifica molto alti
PROCESSO PARALLELO (CONCURRENT ENGINEERING)
Si lavora a lotti parziali di informazione il rischio è maggiore perché le informazioni sono
incomplete
Consente di arrivare prima sul mercato anticipando i tempi di inizio di ogni fase
Si creano dei gruppi di progetto interfunzionali + continue interazioni tra le fasi + il team condivide
in anticipo le informazioni riduce le cause di modifica a valle
Project champion (sponsor) figura che sostiene il progetto grazie alla sua posizione all’interno
dell’organizzazione (ha solo un ruolo di supporto/sostegno), può influire sull’allocazione delle
risorse
Non deve però essere troppo ottimista altrimenti l’impresa potrebbe portare avanti il progetto
anche quando dovrebbe essere eliminato (escalating commitment), ecco perché a volte le imprese
hanno anche un anti-champion che funge da “avvocato del diavolo”
Project leader figura responsabile del progetto
Vantaggi riduzione dei tempi + maggior coordinamento tra le fasi
Svantaggi richiede organizzazione dedicata + si viene a creare un’unica grande macro-attività +
rischio maggiore
COINVOLGIMENTO DI CLIENTI E FORNITORI
CLIENTI
Il coinvolgimento dei clienti deve essere funzionale al miglioramento della componente qualitativa
Lead user esperto che ha un’esperienza/competenza nell’utilizzo del prodotto che consente
all’azienda di trarre informazioni importanti; conosce bene il prodotto, lo usa e ha la competenza
tecnica per indirizzare il processo di sviluppo di nuovo prodotto dell’impresa
Trend setter utilizzatore che riesce anche ad influenzare il comportamento della domanda (es.
maestro di sci)
FORNITORI
Il coinvolgimento del fornitore deve essere funzionale al miglioramento della componente dei costi
allineare i fornitori sull’obiettivo di costi, cominciando a condividere l’obiettivo prestazionale
Early supplier involvement coinvolgere il fornitore ancor prima della fase di industrializzazione
Così facendo, se il fornitore mi dice che non è possibile sviluppare il prodotto con quel certo
obiettivo di costo non devo rifare tutto
STRUMENTI
STAGE-GATE
È la soluzione intermedia tra processo sequenziale e processo parallelo, comprende solo 4 fasi
Ogni fase ha un nome diverso dall’area di competenza per scardinare la sequenzialità tra le fasi,
infatti ogni fase ha il nome dell’obiettivo tecnico richiesto
Ogni fase è preceduta e seguita da un gate cioè un momento decisionale che dà gli input per la
fase successiva; la decisione può essere GO – KILL – REFINE
Output della fase di ideazione concetto di prodotto
Output della fase di fattibilità piano di business
Output della fase di capacità (studio del processo di industrializzazione) design e sviluppo del
prodotto
Output della fase di lancio vendita
Ogni fase coinvolge diverse funzioni (es. la fase “ideazione” coinvolge il marketing, la produzione,
la R&S..) con a capo un project leader per sfruttare i benefici del processo parallelo
Obiettivo: ridurre il rischio del fallimento di sviluppo del prodotto
Modello ad imbuto (funnel) selezione delle prime idee da cui si tirano fuori pochi progetti, per
ridurre il rischio che il prodotto fallisca sul mercato
La misurazione dei risultati del progetto avviene controllando se il progetto ha contribuito ad
aumentare la quota di mercato + si misurano le caratteristiche di performance del processo stesso
La qualità di un prodotto viene valutata in base a ciò che richiede il cliente
La qualità di un processo viene valutata in termini di conformità alle procedure dell’impresa
Nello stage-gate vengono utilizzati alcuni strumenti:
• Design For Manufacturing (DFM) tecniche con lo scopo di indirizzare le aree tecniche per
tenere sotto controllo i costi (es. usare componenti standard)
Esistono altri “Design For..” di cui il libro non parla, però esistono (es. Design for assembly)
• Failure Mode & Effect Analysis (FMEA) tecniche che si basano sul principio di analizzare
gli eventi tecnici più rischiosi per un prodotto
• Computer Aided Design/Computer Aided Manufacturing (CAD/CAM) tecniche che aiutano
il progettista a disegnare l’oggetto e a trasformarlo in distinta-base e prototipi virtuali (es.
autocad); lavorano sulla componente del tempo, permettono di trasferire prima le
informazioni ai fornitori
• Quality Function Deployment (QFD) è uno strumento che consente di fare il
dispiegamento delle funzioni di qualità secondo la prestazione attesa dal cliente, consente
di collegare simultaneamente marketing e produzione attraverso la casa della qualità
L’attenzione delle aziende verso la qualità si sposta dal processo produttivo alla
progettazione
Dalle aree di soddisfazione deriva la necessità di standardizzare (in modo tale da tener sotto
controllo i costi)
Processo di costruzione del QFD:
• Si chiede agli utilizzatori quali sono fabbisogni e qual è la loro importanza (spesso in scala
1-6)
• Si chiede agli utilizzatori quanto sono soddisfatti del mio prodotto e di quello del
concorrente importanza assoluta∗miglior grado di soddisfazione
importanzarelativa=
• Si calcola grado di soddisfazione del mio prodotto
l’importanza relativa orienta l’innovazione
• Si identificano le caratteristiche tecniche che possono aiutare a intervenire sui fabbisogni
• Nel tetto si controlla se esistono conflitti tra le caratteristiche tecniche
• Nella parte centrale si identifica il legame tecnico tra la caratteristica tecnica e il fabbisogno
(in scala 1-10), e poi lo moltiplico per l’importanza relativa
• Sommo e calcolo la caratteristica tecnica collegata ai fabbisogni più importanti
7 – INTRODUZIONE ALLE OPERATIONS
OPERATIONS E SUPPLY CHAIN MANAGEMENT (SCM)
Operations processo di progettazione, realizzazione e miglioramento dei sistemi aziendali che
realizzano e distribuiscono i prodotti/servizi dell’impresa
Gestione dei flussi fisici + flussi informativi all’interno dell’impresa
I flussi fisici vanno linearmente in una certa direzione, i flussi informativi viaggiano nel senso
opposto e sono importanti affinché i flussi fisici viaggino nella massima efficacia ed efficienza i
flussi informativi governano i flussi fisici
Questa è una rappresentazione nel caso in cui le operations siano effettuate interamente
all’interno dell’azienda (gestione flusso in ingresso + operations + gestione flusso in uscita) ma
oggi le aziende si affidano molto ai fornitori. L’azienda non può quindi gestire solo ciò che avviene
al suo interno, ma deve occuparsi anche di ciò che succede all’esterno dei suoi processi di
operations
Supply chain management gestione integrata di tutto il flusso fisico e informativo che dalla
materia prima porta il prodotto finito al cliente, inclusi i servizi
PROCESSI
I processi principali che si realizzano dentro un sistema di produzione sono 4
PIANIFICAZIONE
La sequenza delle attività è rigidamente stabilita a monte
Una buona pianificazione consente di gestire in modo efficace ed efficiente l’impatto della
produzione sui costi del sistema totale
APPROVVIGIONAMENTO
Anticipa il momento della produzione, ha l’obiettivo di mettere le materie prime a disposizione della
produzione ordinare quantità/qualità giuste affinché la produzione possa realizzare i propri
processi + scegliere i fornitori + scegliere i tempi + negoziare sui costi
DISTRIBUZIONE
Insieme delle attività che consentono di portare i prodotti finiti al cliente e di servire il cliente nella
quantità e nei tempi richiesti
SERVIZI
Servizi al cliente, oggi questa dimensione sta diventando sempre più importante nel settore
manifatturiero
BENI vs. SERVIZI BENI SERVIZI
Tangibili brevetti Intangibili NO brevetti + NO magazzino
Il cliente è coinvolto nel processo di
produzione (es. il prof deve stimolare la
partecipazione in aula)
Co-creazione del cliente per aumentare la
qualità dell’esperienza
Eterogeneità/varietà alta
Maggior deperibilità (es. se all’ospedale devo
aspettare troppo vado in un altro ospedale)
perché produzione e consumo sono sempre
contestuali
SERVITIZATION
Servitizzazione del sistema produttivo negli ultimi 20 anni, a seguito della
“commoditizzazione”, le aziende manifatturiere hanno cominciato ad arricchire i prodotti di servizi
(es. manutenzione)<